Recensioni per
The Spirit of De Grisogono - Un Diamante di Terza Classe
di Evakai

Questa storia ha ottenuto 51 recensioni.
Positive : 51
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/07/12, ore 22:45

Le cicatrici sono parole incise su un libro fatto di carne.
Gesù, è stupenda questa frase (perdona la rielaborazione), così evocativa, così potente! *__* In realtà la maggior parte delle frasi di questo come di tutti i capitoli precedenti sono incredibilmente evocative e potenti, ma visto che ormai siamo arrivati alla fine (sigh! ç__ç), almeno una era d'obbligo citarla.
Spettacolo, spettacolo e poi ancora spettacolo. Questo capitolo si potrebbe idealmente riallacciare a Copper Color, tutta la ff potrebbe essere il suo prequel e chissene se la oneshot è stata scritta in II persona. Davvero uno splendido, ultimo "taglio": Radish finalmente realizza di aver raggiunto già da tempo l'obiettivo che si era prefissato – non essere solo, non essere inutile, non essere invisibile – solo per rendesi conto che l'aveva perso di vista un mare di anni addietro, perché ormai sta bene con se stesso. È più forte della maggior parte dei guerrieri della base, Nappa l’ha preso quasi in simpatia – per quanto a lui non freghi niente dell’opinione di una bestia simile – Vegeta ha riconosciuto le sue qualità. Finalmente Radish è in pace con se stesso e col resto del mondo. Non potrebbe chiedere di più, non potrebbe brillare di più. Magari sì, mi dirai tu, se solo avesse avuto le stesse opportunità di suo fratello. Non ne dubito, ti risponderei io. Ma così non è stato e ora sappiamo il vero motivo per cui lui è sopravvissuto: non per salvare la vita a Vegeta, ma affinché la tirannica lucertola fosse sconfitta. Se Radish non fosse sopravvissuto, nessuno si sarebbe preoccupato di un sayan scomparso anni addietro e la Terra, un giorno, sarebbe stata preda di Freezer. Radish doveva vivere perché suo fratello potesse sconfiggere la lucertola. Purtroppo quello verso la Terra è un viaggio senza ritorno, ma grazie a Copper Color sappiamo che Radish viene definitivamente “liberato” dai suo fantasmi da quel fratello che muore orgoglioso di aver dato la vita per difendere ciò che ama.
Bellissime le frasi di chiusura da finale cinematografico (Ci nutriamo di infelicità perché riconosciamo solo quelle e, quando superiamo i traguardi, non ce ne rendiamo neanche contro. Semplicemente continuiamo ad andare avanti, alla ricerca di qualcosa che abbiamo ormai lasciato alle nostre spalle): mi hanno fatto immaginare Radish che viaggia solitario nell’universo riflettendo su quanto egli sia cambiato, maturato, quanto sogni e disillusioni e cicatrici – dentro e fuori – lo abbiano plasmato senza che alla fine neppure se ne rendesse conto. Un finale aperto che induce a riflettere pur sapendo che Radish sta viaggiando verso la morte. Sublime. Ma ormai Radish è un diamante cui manca solo il riflesso dell’oro per rifulgere come nemmeno Vegeta è mai riuscito e sarà proprio sulla Terra che lo capirà.
È stato emozionante leggere la crescita interiore di questo personaggio, la tua ricostruzione delle sue vicende, oltre che avvincente, è assolutamente plausibile con gli sviluppi del manga, ma soprattutto finalmente Radish acquista uno spessore e a dir poco notevole.
Grazie, grazie e ancora grazie per questa perla. La voglio assolutamente su Seshat… dopo che avrai corretto le sviste! XDDD A proposito, ti segnalo un refuso, verso la fine: quando superiamo i traguardi, non ce ne rendiamo neanche contro. E ricordati che “se stesso” si scrive senza accento. ^_-
Bene, è tutto. Quando avrò tempo mi dedicherò anche alle altre tue ff sui sayan, nel frattempo lasciati sommergere da un oceano di complimenti, perché sì, cribbio, li meriti eccome, così come meriti un altarino per il tuo culto… o preferisci un obelisco? XD Scherzi a parte, un doveroso inchino alla tua bravura e applausi da stadio.
(Recensione modificata il 26/07/2012 - 10:48 pm)

Recensore Master
24/07/12, ore 23:20
Cap. 6:

“Tuo fratello?” domandò glaciale [...]. “Uno scarto come te?” chiese nuovamente. [...] “Se è vivo, lo voglio. Vallo a prendere.”
Che conclusione emozionante! ç____ç Radish ha ottenuto la stima di Vegeta in persona, che gioia! T___T Ha combattuto una vita intera per essere apprezzato, per non essere inutile, per non sentirsi inutile e finalmente ce l'ha fatta! Il principe ha riconosciuto il suo valore! Y___Y Dopo avergli salvato la vita ben due volte - e poi si chiedeva per quale motivo fosse sopravvissuto allo sterminio dei sayan! - e aver dimostrato che in certi frangenti il cervello conta assai più dei muscoli, Radish può finalmente lasciarsi cadere di dosso le ultime tracce di un marchio infame: non è più un'inutile Terza Classe, non lo è da molto tempo, ma serviva il riconoscimento del principe in persona perché Radish lo capisse una volta per tutte. Vegeta non ringrazia e non ricambia ciò che Radish ha fatto per lui, ma sa riconoscere il valore di un combattente e, a modo suo, sa dargliene atto. Quanto ho goduto quando Vegeta rimprovera Nappa di non avere un cervello, riconoscendo implicitamente l’intelligenza di Radish e quindi, di conseguenza, la sua preziosità! XDDDD Ordinando poi al suo sottoposto di andare a prender una Terza Classe sangue del suo sangue, riconosce in Radish il diamante che è diventato, taglio dopo taglio, a dispetto di un destino bastardo. Finalmente il nostro sayan può essere orgoglioso di ciò che è. ç___ç
La caratterizzazione di Freezer è da manuale: viscido, ipocrita, crudele. La lucertola gongola all’idea di un passo falso del suo cagnolino preferito, ci spera, perché ridurre l’orgoglio sayan incarnato a brandelli è più soddisfacente della conquista del più ricco dei pianeti. Se Radish non fosse sopravvissuto, se fosse stato il solo Nappa a dover dare spiegazioni per l’assenza di Vegeta, il principe sarebbe stato ridotto a una poltiglia informe di carne e ossa, prima di essere vaporizzato. E lui lo sa, è solo questione di tempo, prima o poi Freezer si divertirà a giocare sul serio con lui e Vegeta tollera sempre meno la schiavitù, vuole liberarsi dal giogo del rettile il prima possibile, sognando un potere per lui (ancora) inarrivabile. Il sayan più potente mai concepito è davvero anche il più disgraziato, perché non sarà mai re e per questo motivo sogna, sogna un potere al di là della sua portata, come un qualunque umano, ed è costretto, giorno dopo giorno, a scontarsi con la dura realtà di essere infinitamente debole in confronto anche solo ai leccapiedi di Freezer. Dunque, per quanto distanti, lui e Radish non sono affatto diversi: entrambi sognano qualcosa che non possono avere, ma se Radish si è messo l’animo in pace puntando a sviluppare altre “qualità”, Vegeta non vuole saperne di rassegnarsi, piuttosto la morte. Caratterizzazione perfetta anche la sua, soprattutto perché fatta attraverso gli occhi di chi è più anziano di lui ed è passato prima di lui attraverso gli stessi tormenti.
Siamo arrivati alla fine. Radish risplende ormai di luce propria, non ho più bisogno di dimostrare quel che vale, né ha bisogno di conferme, il diamante nel suo animo rifulge una luce di tenebra, almeno nel mondo sanguinoso che lui conosce. Perché se fosse cresciuto in un altro mondo, su un pianeta lontano verde e azzurro, avrebbe imparato fin dalla nascita a credere in se stesso, nelle proprie capacità, e chissà, forse sarebbe riuscito perfino a brillare anche all’esterno, non come un diamante, ma come una pepita d’oro. Il destino ha voluto che vivesse per salvare la vita al suo principe, ma forse non è solo per questo che è sopravvissuto…
Lo anticipo qui: splendida questa ricostruzione della vita di Radish, di come una terza classe sia riuscita ad affiancarsi al principe dei sayan e di come sia nata l’idea di raggiungere la Terra. Non vedo l’ora di divorare il capitolo finale! *____* Ancora immensi, oceanici complimenti! *ç*

Recensore Master
18/07/12, ore 19:48
Cap. 5:

Eccomi di nuovo qui, a complimentarmi per la tua opera. *_* Anche questo capitolo è stupendo, intenso come tutti quelli che scrivi. Poco fa mio il lui mi ha chiesto come mai ti trovassi così brava, cos'avesse la tua scrittura di tanto speciale. Se anche lui scrivesse lo capirebbe al volo, invece ho dovuto spiegarglielo e ogni spiegazione è sempre riduttiva. Così ho provato a leggergli un paragrafo e lui, pur non capendo niente di tecniche narrative, è rimasto impressionato. E come non potrebbe? Sei una delle pochissime autrici capace di usare il narratore onniscente come se fosse una terza persona limitata, a infodere poesia nella prosa, a tratteggiare personaggi e situazioni come un pittore zen. Non hai bisogno di descrizioni accurate, né di paroloni a effetto, né di trame complesse, né di dialoghi brillanti per rendere struggente ciò che scrivi. La narrazione ha il sapore della durezza e dell'inevitabilità con poche frasi affilate come pugnali. La vita di Radish è stata tutta in salita, scandita da un'inferiorità che ha finito per plasmare la sua anima e indurlo a reinventare il suo destino di terza classe. Un motivo la sua sopravvivenza doveva pur averlo e lui lo ha cercato e trovato e vi si è aggrappato con la speranza con cui ha sognato a occhi aperti per tanti anni. Per poi scoprire che Vegeta, l'oggetto della sua protezione, l'ultima vestigia di un pianeta che vive solo nei ricordi polverosi, l'unico essere che non lo fa sentire smarrito, è nelle sue stesse condizioni: se Radish ha una forza infima tra il suo defunto popolo ed è stato sempre oggetto di derisione fra i sayan, Vegeta ha una forza infima rispetto a Freezer ed è oggetto del suo divertimento. Anche gli inarrivabili mirano a eguagliare qualcuno. Anche loro sognano e si ossessionano senza speranza. Con tutta la sua potenza, Vegeta non è altri che un Radish di fronte alla lucertola che li domina. Ma per Radish Vegeta è tutto ciò che gli resta della razza cui appartiene e se non ha potenza né velocità, allora sarà il suo scudo e svilupperà la resistenza. E la sua esistenza non sarà più senza significato.
Bello il momento in cui Vegeta gratifica i suoi miglioramenti con un'occhiata di apprezzamento, perché è il momento che lo ripaga di una vita di soffernza: è risciuto a dimostrare di essere migliore di quel che sembra, dentro e ora anche fuori. E il diamante inizia a splendere.
Di nuovo un'ovazione planetaria, te la meriti tutta. *_*

Recensore Master
09/07/12, ore 15:12
Cap. 4:

Ooohhhhhh, che capitolo meraviglioso! *ç*ç*ç*ç* Radish alza la testa, finalmente, che gioia! ç___ç
Ok, ok, prima che il delirio mi colga, cerco di andare con ordine.
Non pensavo avresti mostrato il seguito di quanto narrato nel capitolo precedente, visto che alla fine avevi accennato alla sanguinosa e umiliante vendetta di Nappa. Per cui è stato con sorpresa che ho letto il flashback del seguito del capitolo 3. *_*
Se la memoria per le azioni gloriose o benefattrici si consuma come cera sciolta dalla fiamma, quella per le crudeltà e le prevaricazioni subite si coltiva come il raccolto più fruttifero.
Macera sotto la lingua e t'impedisce di soprassedere.
Se sei un saiyan non sai neanche cosa significhi quella parola.
Se fossi un membro dell’Academy, ti avrei dato un oscar per questo incipit spettacolare, preludio prefetto alla vendetta che segue. E il lettore, che si aspetta giustamente una reazione furiosa da parte del gigante, non si aspetta di certo che Vegeta in persona intervenga per impedire a Nappa di dare una lezione di gerarchia a Radish. Forse sarebbe finita lì, con una minaccia velata da parte del principe e un Nappa che si limita a trafiggere di odio Radish, se lo stesso Vegeta non avesse emesso la condanna di entrambi: E comunque Radish ha ragione. Sei la vergogna dell'onore saiyan.Da Vegeta, sono sincera, non me l’aspettavo, ma la smorfia che rivolge al cadavere della bambina non lascia ombra di dubbio: il principe ha un orgoglio smisurato a ragione, perché oltre a essere il sayan più potente della sua stirpe, come Radish non infierisce su chi è troppo debole per difendersi. Nappa sarà anche una prima classe, ma è un essere immondo e come tale non merita stima. E ora che Vegeta lo ha fatto capire chiaro e tondo, il gigante – che si sente in un certo senso degradato – vuole vendetta a tutti i costi, dimostrando così ancora più ottusità di quella che già gli comprime la calotta cranica.
Nappa aspetta il momento propizio per vendicarsi di Radish, ovvero quando Vegeta è lontano e non può quindi interrompere la sua lezioncina. E da vile quale è, colpisce Radish alle spalle, a tradimento. Quello che segue sarebbe un massacro in piena regola, se Radish non avesse imparato a contare non solo sulla sua forza – che contro Nappa è risibile – ma anche sulle tecniche di combattimento. È ammirevole come all’inizio, pur terrorizzato, cerchi comunque di combattere con onore, di attaccare a sua volta, anziché limitarsi a difendersi o peggio, subire passivamente tanto per far sfogare Nappa. Un Nappa che non si aspetta certo una reazione degna di nota da parte di una misera terza classe, invece Radish arriva a infliggergli delle ferite. A lui. Inconcepibile. E per questo va punito ancora più sanguinosamente. Da quel momento Radish rischia seriamente la vita, ma è proprio allora, all’ennesima umiliazione e provocazione, che nel ragazzo qualcosa scatta, si risveglia, ed ecco il quarto “taglio”: Radish sperimenta per la prima volta la rabbia cieca, la furia implacabile, il raziocinio buttato dietro le spalle insieme al dolore per l’arto spezzato. È proprio quell’ira senza controllo che permetterà al fratello minore di diventare il guerriero leggendario e Radish, tanto aggressivo quanto controllato e profondamente insicuro, per una volta asseconda l’istinto insaziabile di morte e distruzione. Purtroppo però non era la sua la bestia più forte. Inevitabile che perdesse, che Nappa lo maciullasse come aveva pianificato, ma che arrivasse addirittura a strappargli la coda… questo non me l’aspettavo. L’insulto finale: non bastava dimostrare a Radish quanto fosse ridicola la sua forza a confronto con la propria, non bastava ridurlo a un purè, no, bisognava crocifiggere il suo orgoglio perché non rialzasse mai più la testa.
E l’orgoglio di Radish è così ferito che quando Vegeta fa la sua apparizione il suo animo regredisce allo stato di ragazzino in attesa della giusta derisione degli adulti, una derisione cui mai ha fatto l’abitudine e che pure si aspetta. Ma a differenza di Nappa, Vegeta è tutto fuorché stupido. Si accorge delle ferite subite dal gigante – segno che Radish non è proprio quella mezza sega che sembra – e peggio ancora della coda strappata, che impedirà a Radish la trasformazione in oozaru proprio prima di una missione. È Nappa ora a subire la vendetta di Vegeta, con nostra grande goduria. E con nostra ancora più somma goduria, Vegeta fa capire a Radish che vale più di quel che pensa. Molto di più. Per il povero Radish, manco a dirlo, una tale considerazione vale più di una vittoria, la coda strappata già dimenticata insieme a tutte le umiliazioni subite. Se Vegeta in persona ha capito il suo valore, forse finalmente Radish smetterà di considerarsi uno scarto a intervalli regolari.
Ti segnalo una svista: “Non fuggire, coniglio.”lo riprese l'altro→ manca lo spazio tra le virgolette di chiusura e l’articolo che segue (che va in maiuscolo). A parte questo, sempre più bella e avvincente questa ff, sei dannatamente brava con le introspezioni, le caratterizzazioni, le descrizioni mirate, la tecnica narrativa: non faccio quasi caso al narratore onnisciente e mi capita molto raramente, segno che lo usi alla perfezione. Cosa potrei volere di più? Un oceano di complimenti, ormai sai quanto ti ammiro, a questo punto un monumento è d’obbligo! XDDDD

Recensore Master
06/07/12, ore 10:52

Perdona la mia rimbambitaggine, ma solo ora mi è venuto in mente di cercare il significato del titolo della ff: The Spirit of De Grisogono è nientemeno che un diamante nero grosso come un uovo e incastonato in un anello. E tutto ora ha ancora più senso: se Radish è un diamante che aspetta solo di rivelare il suo splendore, non può che essere uno splendore nero, come i suoi occhi, come la sua razza.
Radish è cresciuto all’ombra di Vegeta e Nappa, sentendosi immancabilmente debole paragonato a loro, invariabilmente disprezzato e per questo sempre più solo. Ha smesso di arrendersi e abbassare il capo: una scheggia che salta via dietro l’altra, lotta strenuamente per guadagnarsi un rispetto che non riesce sentire nonostante come sayan sia ormai temuto nella stessa base di Frezeer. Temuto, ma non certo dai superstiti della sua razza. Voleva essere un diamante, ma il destino l'aveva voluto frammento di vetro sporco. Continua a sognare considerazione da parte di chi non lo guarda nemmeno e si sfoga su chi  possa opporre almeno una difesa decente. È diventato un sterminatore, Radish, e più viene ignorato, più la sua furia distruttrice diventa cieca. Ma a differenza di Nappa, dall'intelligenza pronta quanto quella di una lucertola sotto il sole (LOL! XDD), Radish non è un mostro ottuso: per quanto implacabile e orgoglioso, ha fatto dell’onore il suo vessillo, esattamente come il suo principe. E forse anche perché sa cosa significa essere il bersaglio impotente di chi è più forte, non si accanisce sui popoli inermi. Inevitabile quindi che Nappa – sayan che l’onore non sa nemmeno cosa sia – finisca per disgustarlo. Purtroppo, esattamente come i popoli che sottomettono, è impotente di fronte a una simile montagna di cacca fumante. Può tentare di distrarlo, ma niente più. Il rallentare il passo per non voler veramente vedere cosa sta accadendo nella capanna e il tono spento che usa per richiamare il compagno sono tutti sintomi di quanto sia nauseato e al tempo stesso consapevole dell’inutilità del tuo tentativo. Come sempre. E come sempre fa per voltare la schiena all’inevitabile.
Eppure arriva il momento in cui Radish non ne può più ed è il momento in cui il disgusto che prova tracima oltre l’orlo della sopportazione. Forse Nappa non se n’è accorto, forse non gliene frega niente, ma a lui sì, importa: vederlo violentare una bambina è più di quanto possa tollerare e al diavolo le conseguenze.
Se fino a quel momento aveva considerato Nappa solo disgustoso, ora si rende conto di quanto sia abietto. Si rende conto, finalmente, che un uomo non si misura dalla forza fisica o da quanti massacri compie in battaglia. E per la prima volta è Nappa a essere patetico ai suoi occhi, a essere infimo, senza valore. E ad accompagnare questa scoperta c’è quella del proprio, di valore: finalmente Radish si rende conto di essere migliore di lui, migliore di quanto chiunque pensi (terzo “taglio”). E Nappa può anche vendicarsi sanguinosamente, ma Radish ora non cambierà idea. Il diamante inizia a mostrare la sua luce.
Brava, brava e ancora brava. In poche frasi strategiche il punto di svolta del personaggio in tutta la sua intensità. Lavoro sempre eccellente, complimenti vivissimi! *__*

Recensore Master
05/07/12, ore 23:41
Cap. 2:

Quando ho letto il titolo del capitolo, sono andata a cercare su Wiki i tagli cui viene sottoposto un diamante e ho trovato un’immagine che mi ha permesso di scoprire le varie fasi di taglio che una pietra deve affrontare per risplendere sempre di più. Point Cut è il primo taglio cui viene sottoposto un diamante grezzo, un taglio che gli conferisce una forma a doppia piramide, 8 facce in tutto, nemmeno lontanamente sufficienti per farlo brillare. Table Cut, il secondo taglio nonché titolo di questo capitolo, consiste nel tagliare orizzontalmente una delle due piramidi in modo da privarla della cuspide: il diamante acquisisce così una faccia piatta, punto di partenza per i tagli successivi. E di taglio in taglio, di sfaccettatura in sfaccettatura, la pietra diventa sempre più splendente fino a sprigionare tutta la sua luce. Geniale. Assolutamente geniale paragonare il progressivo taglio di un diamante con la crescita di Radish, un diamante allo stato grezzo che, capitolo dopo capitolo, solo i continui, impietosi “tagli" della vita faranno brillare, alla fine, di luce propria. Questo è Radish: una pietra preziosa che ha solo bisogno del giusto taglio per risplendere.
In questo capitolo in particolare viene spiegato come una terza classe come Radish sia riuscita a entrare a far parte del seguito nientemeno che del principe ereditario. Era impensabile infatti che vi riuscisse con le sue forze, non per via della giovane età, ma per l’etichetta che ormai si porta cucita addosso, un’etichetta che lo paralizza ovunque vada. Ma tu hai creato uno scenario perfetto. No, non c’è stato alcun errore, Freezer sapeva che quel pianeta sarebbe stata la tomba dei sayan mandati in missione, ha pianificato lo sterminio a puntino, ma il destino ha voluto che Radish sopravvivesse: al primo accenno di massacro ha voltato le spalle ai compagni ed è fuggito, perché Era troppo debole per potersi difendere. Troppo debole, sempre troppo debole per potersi guadagnare a suon di pugni il diritto di vivere. Il ragazzo è si è talmente convinto di non valere niente, che pensa che scappare sia per lui l’unica soluzione. Ed è così che si salva, ma non prima di aver imparato una lezione (secondo “taglio") importante: non arrendersi. Mai. Ed è un ragazzino più giovane ma più combattivo di lui a insegnargliela. E per la prima volta Radish sperimenta qualcosa che non credeva di possedere: la fiducia in se stesso. Fiducia che viene disintegrata di nuovo al suo risveglio nella vasca di rianimazione: ora dovrà condividere il suo futuro con gli altri due unici superstiti della razza sayan, talmente più forti di lui da disprezzarlo visceralmente. Ma visto che sono rimasti solo in tre, Ora era meglio che niente. Ma niente era come si sentiva. Radish sperimenta peggio di prima – prima della distruzione di Vegeta VI e dell’estinzione della sua razza – il senso di nullità che si è portato addosso per tutta la vita: Nappa e Vegeta, immensamente più potenti di lui, non fanno che ricordargli quanto sia stata fortunata una patetica terza classe come lui a sopravvivere. Come a dire che un debole non avrebbe diritto di vivere, ma dopotutto sono rimasti solo in tre, quindi… meglio che niente. E così la vita di Radish diventa più dura e intollerabile di prima, al punto da chiedersi per quale motivo lui sia ancora vivo. Forse il vero calvario di Radish inizia ora, ma è il solo modo per mostrare la sua vera luce.
Splendide e perfette le descrizioni: come sempre poche pennellate ti bastano non solo per caratterizzare in modo superbo i personaggi (un colosso la cui vanagloria per la propria potenza ed il proprio rango era persino più massiccia della sua mole […] principe privato della corona, la cui irrisoria statura veniva annullata da occhi mostruosi, privi di qualsiasi sentimento che non fosse il ludico sadismo), ma in particolare per farci percepire tutto il peso di un’esistenza che si trascina senza scopo e senza un perché. È incredibile quanto ti basti poco per farci attorcigliare le budella, ogni frase raggiunge lo zen della scrittura.
Di nuovo infiniti complimenti, posso solo prostrarmi fronte a terra davanti a cotanto talento. 

Recensore Master
04/07/12, ore 10:43
Cap. 1:

Perfetto.
La caratterizzazione, lo stile, il capitolo. Tutto.
La mia ammirazione ha appena valicato i confini dello spazio conosciuto per andare a espandersi in un universo parallelo. Perché la tua introduzione di Radish, di un diamante allo stato grezzo che ancora non brilla di luce propria, ma come ogni diamante la cela in sé sotto la superficie butterata, è strepitosa perché azzeccatissima. E' il taglio a dare valore a una pietra, non la pietra in sé. Col giusto taglio qualsiasi pietra, anche quella più insignificante, può sfavillare di luce. E Radish, guerriero di classe inferiore buono solo come supporto, non sa di celarne in sé, cicondato com'è dalla fitta oscurità - leggi ottusità - di una razza che non concepisce altro metro di giudizio che quello della mera forza. E a furia di sconfitte e derisioni Radish ha finito per lasciarsene condizionare al punto da convincersi che è inutile cercare di dimostrare di essere ciò che non si è, inutile insistere nel tentare di diventare più forte, tanto vale farsi una ragione dei propri limiti e andare avanti. Anche quelli come lui a qualcosa servono.
A differenza del fratello lontano, Radish è cresciuto in un mondo che non concede possibilità né riscatto, che anziché cercare di tirare fuori sempre e comunque il meglio dalla stirpe cui appartiene preferisce calpestare chi non si dimostra all'altezza delle aspettative. Questo è il limite dei sayan: puntare solo su chi già alla nascita fa mostra di una forza superiore, scartando alla maniera di Sparta chi apparentemente si rivela debole. Come se la forza, interiore ed esteriore, fosse qualcosa che non si possa sviluppare crescendo. I sayan perdono contro Freezer perché non pensano come una collettività dove ogni membro ha valore e l'unione fa la vera forza, ma perché pensano alla singola forza individuale e puntano solo su quella. E Radish, che di forza è convinto di scarseggiare, ha sviluppato qualcosa di ben più importante: l'intelligenza, la capacità di analizzare la propria razza con distacco e lucidità, di vederne le assurdità e i limiti. Di capire quando insistere e quando fermarsi. Di non lasciarsi ossessionare da un obiettivo, per quanto smettere di sognare è impossibile, come per tutti coloro che si considerano perdenti.
La caratterizzazione è assolutamente da urlo: in poche righe hai tratteggiato superbamente una vita intera, pennellate che lasciano solchi come gli scalpelli degli scultori e come quelli diventano indelebili, per noi come per il protagonista. Se tutti sapessero usare il narratore onniscente con la perfezione con cui lo usi tu, avremmo sempre ff di qualità eccellente, cribbio. ç__ç
Ti segnalo solo un paio di sviste:
si era sviluppato in uno più compatto, più muscolo(so), più adulto
come il più ingordo delle bestie ->
la più ingorda (bestia è femminile)
Concludo con uno scroscio di applausi, con un inchino doveroso, con una ola da stadio. Fare dei complimenti adeguati alla bravura di un autore diventa sempre più arduo, come fargli capire quanto il suo lavoro è stato grandioso? Forse così: ti chiedo ufficialmente di inserire tutte le tue storie su Seshat quando aprirà, per noi sarebbe un onore. *____*

Recensore Junior
17/05/12, ore 00:02
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Segnalo questa storia per le Scelte perché è semplicemente magnifica.
Questa storia ha dato a Radish un passato, una personalità e una dignità, cose che il trattamento fulmineo del Maestro Toriyama nei suoi confronti hanno impedito di delineare in maniera canonica.
Il filo rosso del diamante lo si trova in ogni singolo capitolo, senza la minima forzatura o banalità. Un diamante grezzo e incrostato è incastonato nell’anima del giovane, senza che lui lo sappia. Quella pietra preziosa, ancora non lavorata, è simbolo di tutto ciò che gli viene rinfacciato di non avere, è simbolo della sua anima, e pian piano verrà tagliata, fino a splendere, dimostrando che qualcosa da mostrare ce l’aveva. Tutto scorre in maniera del tutto naturale e assolutamente credibile, con quel poco che sappiamo di Radish.
La psicologia dei personaggi, inoltre, è stata interpretata magistralmente. Tutto risulta assolutamente IC.
Vediamo la maturazione della Terza Classe da bambino a Saiyan adulto, da giovanissimo combattente a mercenario. Filo conduttore tra le due diverse situazioni rimane il suo senso di inadeguatezza e di inferiorità nei confronti degli altri membri della sua razza, a causa del suo destino beffardo, che giocherà sadicamente con lui fino alla fine.
Proverà quasi sollievo alla notizia della distruzione del Pianeta Vegeta, pensando di non avere più nessuno a cui essere costantemente paragonato, ma si sbaglia e si chiede come mai sia sopravvissuto. Non sarà solo, ma lo sarà comunque. L’unica Terza Classe sopravvissuta al genocidio.
La dignità e l’orgoglio, impediscono a Radish di piangere quando il suo senso di inadeguatezza, a più riprese, si fa sentire nel suo animo.
Fornisce, inoltre, una possibile spiegazione (piuttosto plausibile, direi) di come Radish si sia salvato dalla distruzione del Pianeta Vegeta.
Lo stile utilizzato dall’autrice è ben ritmato e scorrevole. Nonostante l’ampia gamma di vocaboli utilizzati, non risulta mai artificioso, anzi, fa entrare ancora di più nel personaggio. E’ difficile non apprezzare Radish dopo aver letto questa storia: parola di una che prima non lo sopportava, non avendo ancora rilevato quanto questo personaggio avesse da dire, trasmettere e insegnare.
Combatte con furia, Radish, per cercare di essere all’altezza della situazione di fronte a cui la vita l’ha posto davanti. E intanto, senza saperlo, quello che crede essere vetro senza valore si sta rivelando, pian piano, un magnifico diamante al suo interno. Ma è ancora troppo presto perché qualcuno possa accorgersene. Ha comunque una sorta di codice morale, che gli impedisce di accanirsi con inutile sadismo contro chi non può difendersi: ciò combacia perfettamente con quanto visto. Questo suo codice gli porta problemi, quando deve fare i conti con Nappa, che non ha la sua stessa indole, ma risulta essere molto più selvaggio e irrazionale (esattamente come si può vedere nell’opera originale). D’altra parte, nonostante il dolore che proverà, avrà un primo, importante riconoscimento da parte di Vegeta che, in quanto nobile, sa riconoscere la preziosità di un diamante meglio di un plebeo, riuscendo a distinguerlo da un pezzo di vetro inutile e privo di qualsivoglia valore.
A trent’anni comincia a rendersi conto anche Radish, seppur inconsciamente, di essere diverso. Si rende conto del valore delle sue cicatrici, sia quelle sulla pelle che quelle sull’animo.
Tattico e resistente più che forte, decide di fare di queste caratteristiche il suo punto di forza.
E salva, grazie a queste caratteristiche, la vita del Principe. La prima volta, grazie alla sua resistenza, in missione. Ma proprio in quell’occasione, Radish si rende conto che stare sul piedistallo, come Vegeta, non è facile, portando a essere più facilmente preda del Tiranno. Simbolo dei pochi membri della razza rimasti, il Principe viene punito per tutti, se Freezer ritiene di dover ammonire i Saiyan. Anche lui è vulnerabile. Prende consapevolezza che anche lui ha delle doti, seppur questa risieda in una strategia di guerra molto meno nobile. Lui può sentirsi soddisfatto, il destino può provare a sfidarlo ancora: la sua resistenza sarà sempre la stessa. Lui non cederà. Inoltre è intelligente, estremamente intelligente. Riesce, grazie a ciò, a non far scoprire i piani sovversivi del Principe nei confronti di Freezer, guadagnandosi un riconoscimento da parte sua: il dominio di Freezer non è riuscito a spezzare la lealtà al sovrano, anche se questo è schiavo e senza corona.
La storia, si conclude con un Radish diverso da quello dell’inizio: citando l’autrice, “Se Vegeta era stato il traguardo da raggiungere, Nappa era stato la montagna da scalare; e nonostante non fosse mai arrivato fino in cima, si era reso conto che salire era divenuto un po' più facile ogni giorno che passava.”
Non è più invisibile e gli sono stati riconosciuti i meriti che gli spettavano: “Aveva marciato a testa bassa per la maggior parte della sua vita, masticando la vergogna e l'umiliazione, sopprimendo la sua voglia di urlare la propria presenza.
Ed infine, quando era stato riconosciuto, non se n'era neanche accorto.”
L’ultimo paragrafo è inoltre applicabile a chiunque, come una vera lezione di vita: lottiamo tutta la vita per raggiungere dei traguardi, ma ce ne porremo sempre di più irraggiungibili, devastandoci l’anima perché non riusciremo a essere all’altezza. Ma, se poi, questi traguardi li superiamo neanche ce ne rendiamo conto. E allora ci scopriremo diversi da quello che credevamo essere, scopriremo che siamo stati deboli perché ci credevamo deboli, senza tirar fuori la nostra forza intrinseca. Scopriremo, come dice Evakai, di esserci fatti tagliare come burro, per poi scoprire di essere fatti di tutt’altra pasta.
Per chiudere in bellezza, non posso che citare:
“L'avevano tagliato per ferirlo e l'avevano reso più resistente.
L'avevano scheggiato per umiliarlo e l'avevano reso più coraggioso.
L'avevano schiacciato, ignorato e calpestato per cancellarlo, ma lo avevano solo forgiato.
Sulla Terra, il più grande diamante nero era conosciuto come lo Spirito del De Grisogono. Su un altro pianeta, il suo nome sarebbe stato Radish.”
Così si chiude il ciclo di un diamante, di cui abbiamo visto il taglio, scheggia dopo scheggia.
Tutto ciò che Radish ha subito, non ha fatto che forgiarlo, renderlo più forte.
Lui non è vetro. Radish è come lo Spirito del De Grisogono: è il più grande diamante che nel pianeta sia mai stato tagliato.
(Recensione modificata il 17/05/2012 - 12:07 am)
(Recensione modificata il 17/05/2012 - 12:15 am)

Recensore Junior
25/04/12, ore 18:08
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ho deciso di segnalare questa storia per le scelte causa le forti emozioni che mi ha suscitato e il testo di una scorrevolezza unica ed un ritmo perfetto.

Nuovo recensore
04/04/12, ore 21:04

*O* bellissima, mela sono letta tutta ad un fiato, è stupenda, hai interpretato Radish magnificamente, i miei complimenti.

Recensore Junior
24/02/12, ore 22:12

Sappi che questa storia è fondamentalmente il motivo per cui mi sono iscritta al sito!!! Dopo aver letto la tua "Copper Color" ho cominciato a vedere Radish sotto una luce diversa, l'ho riletta più volte, poi ho cominciato a leggere quelle che lo avessero come protagonista o coprotagonista. Non potendo leggere quelle a rating rosso, non avendo ancora un account, ho letto le recensioni di questa storia, dall'ultima alla prima, cercando di ricostruire mentalmente la storia a partire da quella base. Poi non ce l'ho fatta, l'altro giorno (anzi notte, o forse mattino, insomma alle 2.00 a.m. xD) ho deciso: dovevo leggere questa storia. L'ho fatto, ne ho gustato ogni singola frase, poi non ho recensito immediatamente, dato che l'ora tarda poteva uscirne fuori un delirio più che una recensione, essendo inoltre ancora emozionata dalla lettura :)
Hai dato profondità a Radish, me l'hai fatto rivalutare, mi hai fatta iscrivere al sito, mi hai provocato un'insonnia (voluta) e acceso una speranza: anche se GT è, per così dire, da prendere con le pinze, nella saga di Super C-17 ritornano dagli inferi tutti i nemici sconfitti precedentemente, tra cui Radish. Ma a differenza di Napa e di tanti altri, si vede che è uscito, ma non si vede chi lo elimina. Che sia rimasto vivo, magari ritrovando il fratello, stavolta senza esser fatto fuori? :D

Se non si fosse capito, ho adorato leggere questa storia e tu ti becchi la mia prima recensione, con una bella bandierina verde :D

Recensore Master
19/12/11, ore 18:46

Q^Q è finita?
Mi vien da piangere, ma sono contenta che non sia finita con la batosta che riceve sulla terra. Sarebbe stato interessante, ma avrebbe stonato con tutto ciò che rappresenta questa fic: la speranza, la luce che fa brillare il diamante che è Radish.
L'ho completamente rivalutato da quando ho iniziato a leggere questo tuo capolavoro e da "l'odioso fratello figo di Goku" è diventato quasi un esempio da seguire. Perché chi non vorrebbe rialzarsi nonostante le cadute, lottare controcorrente, resistere ad ogni dolore e superare qualsiasi avversità riuscendo a riemergere dalla melma in cui vive? Tutti immagino. Nonostante non sia una brava persona, ne abbia possibilità di dimostrarlo, Radish merita un profondo rispetto per la sua sete di rivalsa e di libertà.
Che anche Napa abbia capito questo sta a dimostrare che lui è proprio l'unico a non essersi accorto di quanto è salito in alto nella sua scalata, per il semplice fatto che la faceva guardando solo avanti e non alle sue spalle, senza vedere la distanza dalla polvere che lo caratterizzava.
Insomma, sono felicissima di aver letto tutta la tua fic e spero di riuscire a leggere altri tuoi capolavori *O*

Recensore Master
19/12/11, ore 18:23
Cap. 6:

Quel "uno scarto come te" era in senso cattivo o buono? A giudicare dalla reazione di Radish, io l'ho visto come un "se uno scarto come te va benissimo, perché sei uno scarto che ha fatto carriera" (parole che Vegeta giovincello non direbbe MAI).
Certo che è acidello, il giovanotto, certo, conoscendolo, anche se ha liquidato Radish con "un nessuno te l'ha chiesto" probabilmente la cosa gli bruciava perché sentiva di essere in debito con lui. Com'è complicato il principe U_U
A rimetterci c'è sempre Nappa, il che mi diverte assai XD
Freezer, siamo alle solite, lo dipingi davvero troppo bene quel sadico bastardo >_>
Ho un brutto presentimento per la fine, visto che Radish sta partendo a recuperare il fratellino, perciò, col cuore in gola, volo a vedere in che modo il diamante verrà tagliato in modo decisivo e diverrà perfetto **

Recensore Master
19/12/11, ore 18:08
Cap. 5:

Questo capitolo è splendido *O*
Mi brillano gli occhi per il suo cambiamento e fra l'altro mi piace il suo cambio di prospettiva **
Certo che Freezer è... meglio mi cucio la bocca, tu pensa solo che quasi rivaluto Nappa, il che la dice lunga.
Finalmente testa d'istrice si è deciso a vedersi bravo in qualcosa invece di vedersi sempre schiacciato al suolo da altri. Il capitolo è più leggero, gratificane, si sente il cambiamento che c'è stato in Radish *O*

Recensore Master
19/12/11, ore 17:36
Cap. 4:

Questo capitolo è meraviglioso **
Certo quella testa di cavolo di Nappa è stato un vero bastardo, ma nonostante tutto, credo che fosse da lui un comportamento così impulsivo e bestiale. Ci sta bene e mi spiace dirlo, ma non mi spaice, anche perché sono sadica U_U E poi, 2 a 0 per Radish, Vegeta a modo suo sembra che abbia capito quanto in realtà valga, almeno nello spirito. Un po' è come lui.
Le busca un sacco, ma combattere per il proprio orgoglio di guerriero, non come quel colosso che pensa solo ai suoi istinti violenti e perversi U_U
Adoro tuto il combattimento, per non parlare del dopo in cui il "grande" capo da la sua ultima parola **

Per la coda, credo che coi giusti trattamenti possa ricrescere. Basta vedere in GT che la ritirano fuori a Goku e ricresce a Vegeta, almeno quando è ssj4 (mi chiedo perché non gliela lascino, ma vabbè, lasciamo stare).

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