Dio mio.
Io vorrei scrivere fiumi di parole per commentare questa storia. Vorrei parlarne per ore, parlare parlare parlare. Vorrei dirti tutto quello che mi ha ferito, il troppo che ho capito, il dolore che ho provato, la stanchezza che ho sentito sulle spalle, la polvere delle antiche sensazioni che si sollevava dentro di me. Vorrei dirti quanto è duro leggere queste storie dall'alto di chi cerca di dimenticare, dall'alto di chi cerca di non ricordarsi quanto sia stato duro dire basta alla parte più cattiva di se stessi, alla parte che sembra la più forte. Io, davvero, non voglio ricordare, perchè se cadessi ancora, non so se riuscirei a tornare.  Ma quando Lorenzo dice: "Mi sono detto così tante bugie per andare avanti che ora non credo più a quello che dico. E mi son fatto così male, così male che non mi perdonerò mai" ho pianto. Ho pianto perchè è vero. Perchè è impossibile personarsi.
E tutte le frasi, tutta la storia, tutti i pensieri, sono così familiari, così sedimentati nel mio animo che mi sembrava di leggere un film della mia vita, una vita fatta di giorni non inventati, di giorni veri in cui gli amici ti abbracciano e tu dici "Ahi" e non sai spiegargli il perchè. Sarà che non ho mai avuto un Alessio nella mia vita, sarà che ho sempre avuto amici che "Promettimi solo che la prossima volta mi chiamerai." E vide di nuovo la sicurezza nei suoi occhi chiari, tutta la loro sincerità nel volerlo aiutare. Lo odiò. "Te lo prometto" mentì. Quando non serve a niente. Come puoi pretendere che io ti chiami? Come puoi pretendere di capire e di intrometterti in una cosa del genere? Non puoi. Punto. E sì, sì, anche io ti odierò. E ho perso amicizia per non trascinare nella merda, per non trascinare in basso. Perchè sarebbe stato sbagliato, troppo sbagliato.
Capisci? Capisci perchè questa storia è dura da mandare giù? E' dura da dimenticare? E' dura da dire "Bella storia". E' una delle storie più dolorose che abbia mai letto.
Non so più cosa dire.