Recensioni per
Delirii.
di StefanoReaper

Questa storia ha ottenuto 64 recensioni.
Positive : 63
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
20/04/13, ore 11:54

Ho voglia di recensire, davvero. Ma ci sono scritti, a volte, che mi lasciano delle strane sensazioni dentro, come quelle nuvole di fumo in cui vi sono mille sfumature di grigio: hai presente? Ecco. So solo che, per un momento, i miei dubbi esistenziali erano nelle tue parole.
Mi sentivo DAVVERO quell'uomo solo preso dai suoi pensieri. Al 'Il libro mai finito e quello finito ma non capito' mi sono ritrovata a sorridere come un'ebete, da sola e forse è perché mi ritrovo un po' nella frase, ma.. non lo so. E' confuso quello che sto scrivendo, ma succede sempre così con testi che mi lasciano davvero qualcosa. Tu saresti in grado di commentarlo in modo decente? Ti sfido.
Volevo solo farti sapere che non sei solamente originale, ma sei proprio un poeta.
Non mi è 'piaciuto'. Mi ha proprio smosso qualcosa.
Davvero i miei più sentiti complimenti.

erica.

Recensore Master
31/03/13, ore 01:02
Cap. 2:

ciao 
ti contatto dall'amministrazione.
Mi spiace ma l'indice che hai messo come primo capitolo non va bene. Dovresti metterci almeno una delle storie per poterlo lasciare lì.
Non volevo cancellare tutto per una cosa del genere, ma sarebbe meglio che trovassi una soluzione prima possibile.
Sentiti libero di contattarmi in qualsiasi momento per trovare una soluzione al problema.

Ladynotorius

Recensore Veterano
19/03/13, ore 21:18
Cap. 27:

Questo è uno dei deliri che mi ha colpito di più in prima persona.
Come un pugno nello stomaco, perché la verità letta in... quante righe sono? Dodici? Fa sempre quell'effetto. 
Quante maschere possediamo? Io ne avrò a migliaia. Nascondere se stessi non è vivere, e allora un giorno prendi tutte quelle maschere e le butti via, con la consapevolezza che insieme alle maschere hai buttato anche le persone che le apprezzavano.
Sé e solo sé. Ed è allora che si comincia a vivere.

L'ho adorato.
Mancavano i tuoi deliri qui in mezzo.

Baci, 
T.

Recensore Veterano
08/01/13, ore 22:25
Cap. 8:

Caro Cinico,
è la prima volta che leggo un qualcosa di tuo, e son felice di essere giunta qui mentre ero alla casuale ricerca di qualcosa di nuovo.
Il titolo rispecchia alla perfezione quello che alla fine è il delirio che lo segue. Ho sentito in giro che fa parte di una canzone e a me piacerebbe un sacco sentire la musica che ci sta sotto, ma mi rendo conto che si tratta di una cosa infattibile. Ihih. Disse il cavallo.
Mi piace lo stile che hai utilizzato, perché è fatto apposta per il contenuto. Schizofrenico.
Sicuramente continuerò a seguirti,
a presto!

Trigger
(Recensione modificata il 08/01/2013 - 11:07 pm)

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:49
Cap. 2:

Ah, me tapina. Il primo capitolo lo recensisco per ultimo.
Mbè? Sai che sono strana (!)
Solo una cosa (supplica, scongiura, preghiera, vedi un po' tu) non cancellare il delirio dedicato alla luna.
Ti prego!

N.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:46
Cap. 25:

Se qualche delirio fa hai raccontato di un rapporto inbilico, questo è l'epilogo.
C'è una forza tale, una determinazione, che spazzano via le incertezze. Perché nonostante faccia male, quelle parole sono ciò che ci si vuol sentir dire.
E l'amore non esiste più, c'è solo la rabbia che ti acceca.

Bene, ora ho finito di recensire ogni capitolo posso dire che in ognuno di questi c'è stato qualcosa che mi ha colpito. Un po' perché mi ci sono rispecchiata (sai di che parlo), un po' perché mi ci hai trascinata.
Ho amato ogni delirio per un motivo diverso, ma il filo conduttore è che ogni cosa è vissuta. Non c'è nulla di paradossale, solo esperienze vissute buttate su Word, che si dimostra il miglior antidoto ai problemi.
Hai descritto momenti che ognuno di noi in vita sua ha vissuto, emozioni condivise.
Hai fatto sì che il lettore - chiunque leggesse, nessuno escluso-  potesse rispecchiarsi in ciò che veniva raccontato. Che fosse una parola, una frase, un colore, un personaggio.
Hai creato un mondo su misura in cui dolore, inquietudine, rabbia, speranza convivessero e potessero rappresentarti.
Come ho già detto mi ha colpito la fisicità con cui scrivi. Mi spiego meglio. Se racconti una scena e devi descrivere dei sentimenti, tu sei talmente bravo, che anche senza dire "E' allegro", "E' arrabbiato", riesci a far comprendere questo scrivendo del comportamento, della postura.
Non sei mai banale o scontato. Hai un animo così empatico che entri in connessione con il lettore, senza sapere chi c'è dall'altra parte.


Mi scuso ancora per la pigrizia.

N., o meglio Tartaruga. 

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:33
Cap. 7:

Hai descritto non un lettore a caso, ma l'anima del lettore. Hai raccontato quello che un lettore - uno serio, attento, preciso - fa quando incontra un nuovo libro che lo affascina. Non lascia nulla al caso, ma entra in sintonia col libro.
E hai un'anima per ogni libro letto.
E' questo essere lettori.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:29

Oh, meravilgia.
Capisco perfettamente il momento della necessità di voler diventare da un bruco una farfalla. E' l'esigenza che ogni uomo ha, quando vuol cambiare vita.
E allora armiamoci d'ali a cominciamo tutti a volare (?)
Il senso di precarietà, quando non è ben chiaro se questa farfalla sopravviverà alla trasformazione.

Sto delirando, grazie davvero.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:24

Oddio, che angoscia. 
Se fossi stato un scrittore pessimo probabilmente per me sarebbe stato solo il racconto di qualche pazzo che nel cuore della notte si sveglia dopo un incubo e urla. Invece, sei troppo bravo e sei riuscito a rendere bene il momento d'ansia vissuto e l'incertezza, pur avendo la persona amata lì accanto, di perderla.
Il momento cupo della foresta mi è piaciuto un sacco.


N.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:20
Cap. 23:

Per come la vedo io, questo è il momento in cui in una relazione si arriva ad una svolta. O va bene e si continua, oppure si prende di petto il problema e si interrompe tutto.
Il problema qui è che entrambi sanno dell'esistenza di questo problema, ma il difficile sta nel voler pronuciare le parole giuste ad alta voce.
Dichiare sentimenti, specialmente se negativi, è sempre difficile.

Corro al prossimo delirio.

N.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:16

Qui  hai colto un pensiero che anche io condivido. Cioè,  gli altri hanno le loro millemila (?) occupazioni che io ritenfo frivole e non si mettono problemi, io perché mi metto problemi per fare ciò che vorrei veramente?
Qui c'è uno spesso psicologico non indifferente.Pensa al fatto di voler occupare il tuo tempo facendo qualcosa di concreto, andando sul pragmatico, e poi c'è chi perde tempo in fesserie e non si fa problemi.
Qui c'è un problema, bisogna solo capire dove sta.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:11
Cap. 22:

Questo delirio credo che sia quello che racchiude più verità. L'amore può dare tutto, e altrettanto velocemente può togliere tutto. Questo scontro fra i vari aspetti dello stesso sentimento è l'esempio di come ogni cosa poi abbia due facce. Se non le ha l'amore, mi chiedo cosa possa averle.
Mi piace come hai descritto come possa portarti all'apice e allo stesso tempo, ti faccia precipitare nel nulla.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:07

Sai cosa mi è venuto in mente? Quando d'estate si fa nottata al mare e tu sei lì sulla spiaggia, mentre sta albeggiando. A me viene sempre un po' d'inquietudine in quel momento. Non ho mai ben capito il perchè, ma è un momento che non mi piace. 
Ho adorato come hai descritto la lotta fra luce e buio. Mi immagino queti fasci di luce sporadica che lottano, ma alla fine le tenebra hanno la meglio.
Tu ,come sempre, sei bravissimo.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 14:02

Questa credo sia fra quelle che preferisco in tutta la raccolta. Non è la prima volta che la leggo, e quando la lessi per la prima volta qualche settimana fa mi ci rispecchiai parecchio. Le parole non dette sono parte migliore di noi stessi. Ma loro ci muoiono in bocca. Hai raccontato quello che è successo, credo, all'80% delle persone quando erano ragazzi. Avresti tanto da dire alla persona che ti interessa, invece poi ti ritrovi parlare di frivolezze e cambiare argomento.

Bravo.

N.

Recensore Veterano
08/09/12, ore 13:56
Cap. 20:

Qui mi ha colpito il fatto che tu abbia voluto concentrarti sugli occhi, tralasciando le parole. Questo è un aspetto che mi piace del tuo modo di scrivere. 
Quando racconti rendi l'idea della situazione, dei sentimenti con le gestualità.
Sei davvero bravo in questo.
Ho come in mente l'idea di questi occhi scuri che cercano di comunicare e poi traspare in loro il dolore di non esserci riusciti.

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