Recensioni per
Copper Color
di Evakai

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
31/08/16, ore 11:34

Questa fic è una meraviglia. Non posso dire altro.
Quando ho cominciato ho pensato che lo stile, così insolito, potesse essere leggermente pesante, o difficole da seguire, ma sai, mi sono dovuta ricredere all'istante. Mi sembrava quasi di essere lì, di essere a fianco di Radish, nella sua coscienza (perché io sono fermamente convinta che Radish sia uno dei pochi "cattivi" di dragonball ad avere una coscienza).
Hai descritto bene la sua rabbia cieca e quasi animalesca, frutto di speranze troppo spesso calpestate e derise, il suo ferire per non essere ferito.
Sai, Radish è un personaggio che mi affascina particolarmente. E che mi ha fatto rivalutare molto Goku. Mi spiego meglio: prima di rapire Ghoan, lui ha provato a interagire con il fratello nell'unico modo che conosce, e la reazione di forte rifiuto di Goku lo ferisce profondamente, anche se incassa apparentemente senza mostrarlo.

Radish aveva capito che Goku era il leader, ma aveva anche capito che le dinamiche del gruppo erano ben diverse da quelle brutali che lui conosceva. Era un gruppo basato sul rispetto reciproco e sull'amicizia. E tu lo mostri bene. Così come mostri bene la sua rabbia per essersene sentito escluso a prescindere.
Il punto che però mi ha colpito di più è questo: "Un mondo rigoglioso e pieno di variazioni cromatiche, dove vivevano idioti fortunati, che non sapevano cosa significasse nascere con un colore solo."
Mostra bene il disprezzo che Radish adotta come meccanismo difensivo da quella realtà che gli è così aliena. Perché lui avrebbe voluto essere uno di quelli "idioti fortunati", cresciuto in un mondo multicolore dove "l'arcobaleno è la porta della libertà" e dove "non esistono muri di filo spinato ma solo tappe da superare".
Ecco. Per me, Radish ha cercato di aprirsi con il fratello come non ha fatto mai con nessun altro, ma il netto rifiuto di questo lo ha spinto a reagire subito, per non mostrare il suo attimo di debolezza. Ed è successo quanto successo. Molto bella, ancora complimenti!
Okay la chiudo qui.

Recensore Junior
18/05/12, ore 09:06

Salve.

Prima di tutto, voglio scusarmi per il cimentarmi nel commentare una ff scritta tempo fa..molto tempo fa, tanto tempo fa. *si deprime* COMUNQUE. Desidero congratularmi con te; ieri sera mi hanno proposto di leggere qualcosa di tuo ( perché dopo 10 anni di DB intenso, è da qualche anno che sto rivalutando alcuni personaggi come appunto Radish ) e...ne sono davvero felice. Hai un modo di scrivere intenso e adoperi delle similitudini assai singolari e pensierose. Tratti questo Saiyan in una maniera eccellente, facendo emergere lati nascosti che probabilmente in pochi riescono a comprendere. La sua rabbia, il suo dolore. E' tutto così maledettamente..condiviso, per quanto mi riguarda. Un guerriero già etichettato dalla nascita...è una cosa orribile. Ma questa è la legge dei Saiyan. Pur tuttavia, trovo davvero che Radish sia un personaggio che esprime malizia e un rancore interiore immenso.

Ok basta, ti ho rotto abbastanza con le mie parole saggiose (??)
la ff mi è piaciuta da matti *strano* e ...ti facco i miei complimenti.
Ripeto che il tuo modo di trattare Radice è eccellente.
Bravissima. Spero ti sentirti su Facebook.

Saluti
Dark Vegeta

Recensore Junior
11/04/12, ore 09:46

Bellissima one-shot, davvero! :')
Povero Radish...chissà quante ne abbia dovute passare nella sua vita. Peccato che Toriyama non sviluppi a fondo questo personaggio, mi sarebbe piaciuto sapere di più...però c'è da dire che è grazie a quest'aria misteriosa che possono nascere capolavori come questo!
La metto nei preferiti ^^

Recensore Master
05/04/12, ore 12:58

Davvero , non ho parole. Sei stata davvero bravissima e io per prima non mi sarei mai sognata di leggere qualcosa di così profondo su Radish ... sei incredibile!i
aparte il fatto che non c' è nessun tipo di errore grammaticale, ma la storia è molto profonda, e poi, l' ultima frase è bellissima! " Oro liquido in occhi di tenebra spenti .... decisamente sì, questa storia va nei preferiti!
ciao e ancora tanti conplimenti!
ss2 girl

Recensore Veterano
20/03/12, ore 20:55

Ciao :)
Eccomi qui, a recensire una storia di qualche mese fa, uff, arrivo sempre in ritardo.
Questa one shot è davvero fantapignosa (?) Scritta davvero benissimo, si merita davvero sia di essere tra le scelte del sito che di essere arrivata prima al contest di Bluemary. Mi sento quasi fuori luogo ad aver lasciato una recensione così corta rispetto alle altre, ma non ho tempo di dirti altro, oltre che questa storia è bellissima *-*
Un bacione e alla prossima,
Vegeta_

Recensore Master
19/12/11, ore 19:23

Potevo lasciarmi sfuggire questa perla? L’ho letta due volte per metabolizzarla, la prima qualche giorno fa, la seconda oggi. A distanza di tempo, l’impatto è stato più forte e l’ho apprezzata ancora di più.
Partiamo dalla scelta della II persona singolare quale voce narrante. È assai rara fra le ff e non meno nel panorama letterario a causa della sua difficile gestione (un romanzo di 600 e rotte pagine scritto così un capitolo sì e uno no ha vinto il Nobel nel 2000, ma è pesante da morire), tuttavia tu sei riuscita a padroneggiarla alla perfezione, senza trascinarla a lungo, né scadere nell’infodump, ma anzi concentrando avvenimenti e sensazioni del protagonista in frasi spezzate dal retrogusto di fiele. Come scrissi molto tempo fa in un blog che poi ho chiuso, la II persona è l’ideale per mettere a nudo un personaggio in un solo capitolo, poiché ha il “distacco” della III persona e la profonda intimità della I, quindi comporta un coinvolgimento notevole. L’autore sviscera i pensieri del personaggio eletto, non li interpreta come farebbe la III persona, ma li mette in luce come farebbe la I. La voce narrante può essere tanto quella del narratore onnisciente che instaura un dialogo a senso unico col suo protagonista – una sorta di avvocato che mette il protagonista sul banco degli imputati, sciorina con calma i momenti salienti della sua vita e in ultima analisi lo giudica – quanto il protagonista stesso che ripercorre la propria vita interrogandosi sul suo significato; in ogni caso la narrazione diventa in genere il ritratto impietoso di un’esistenza condotta sui binari sbagliati.
Ecco dunque perché trovo doppiamente stupefacente questa oneshot: grazie a questo espediente non hai semplicemente caratterizzato Radish, ma lo hai letteralmente aperto come una melagrana e ci hai mostrato uno per uno i chicchi aciduli della sua vita. Radish che da bambino sorride e ammira il padre che gli dà la schiena senza che lui nemmeno si chieda il perché. Radish che è cresciuto in mezzo ai combattimenti, alla guerra, al sangue, in una base asettica, eppure riesce a trovare un motivo per sorridere perché ha fiducia in se stesso e nel padre che lo considera appena. Radish che non distinguere che pochi colori e non pensa possano essercene altri. Finché non gli sbattono in faccia la realtà. Sei una Terza Classe, Radish, come dire una mezza sega, tra i sayan. Non vali niente e come tale non varrai mai niente. Radish che porta su di sé il peso di quell’etichetta perché nel mondo dei sayan vieni considerato solo per la forza stabilita da un rilevatore. Radish che comprende perché il padre gli volti le spalle e accetta la vergogna di una corazza del colore dei perdenti. Radish che accetta passivamente un ruolo che altri hanno decretato per lui senza opporre resistenza, senza pensare di poterlo superare, che si arrende solo perché altri hanno deciso che non valesse niente, perché nel mondo sayan o nasci forte o sei carne da macello, non ci sono vie di mezzo. Radish che cresce senza speranza perché l’hanno indotto a credere che non deve farsene alcuna. Radish che diventa una macchina da guerra, ma l’etichetta che gli è stata cucita addosso dalla nascita fa sempre bella mostra dentro di lui. Radish che brucia di invidia per un fratello minore che ha avuto ciò che lui ha sempre desiderato: essere accettato per quello che era e avere l’opportunità di dimostrare di essere migliore. Goku è cresciuto libero da pregiudizi e ostacoli, non è stato marchiato a fuoco, in lui splende un orgoglio che solo l’oro può eguagliare, orgoglio che Radish ha lasciato scolorire nel rame ossidato. Voleva che soffrisse come lui ha sofferto, fargli conoscere la crudeltà che l’aveva plasmato, strappargli via la fiducia e la speranza perché non era giusto che uno scarto simile fosse cresciuto libero, né che fosse orgoglioso di essere ciò che era. Andava distrutto, perché il dolore si attenuasse un po’. E invece è stato distrutto lui. Sono state distrutte le sue certezze, prima ancora del suo corpo. E prima di spirare, ha finalmente raggiunto quella libertà a lungo negata.
Il finale toglie il fiato. Perfetta conclusione di una lettura incalzante, è stato poetico e terribile insieme leggere dei due fratelli che muoiono guardandosi negli occhi, trovandosi negli occhi. Perché nello sguardo di chi non si è mai dato per vinto, di chi si è nutrito di speranza e di fiducia in se stesso risplendono più colori che in quel mondo variopinto, più forza che in qualsiasi altro sayan.
Vorrei concludere citando le frasi più incisive, ma dovrei citare tutta la shot – cosa praticamente unica, non mi era mai accaduto – e non credo che gli amministratori gradirebbero. ^^;; Perché se Radish è così vivo da uscire quasi dallo schermo, lo dobbiamo al tuo stile evocativo e incisivo a un tempo: diretta e potente come un pugno nello stomaco, la narrazione è pervasa da quell’ineluttabilità che la rende devastante e per questo superba. Una miriade di complimenti come il cielo stellato e un doveroso inchino.
Solo un paio di appunti: Gli occhi di quell'estraneo [...], portavano la storia -> virgola fra soggetto e verbo; per ricordarti come facesse risplendere -> a risplendere.
Alla prossima! *_*

Recensore Junior
09/12/11, ore 01:27

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Segnalo questa storia perchè mi ha segnato da morire (in modo positivo) e perché innalza tremendamente il livello del fandom.
È un'introspezione di Radish da quando era bambino al momento della sua morte, di solito è un personaggio trascurato e ignorato da tutti, una comparsa di poco conto, ma la passione che l'autrice nutre per lui è stata in gradi di tirare fuori, in questa fanfiction, un personaggio a tutto tondo ed estremamente dignitoso.
L'introspezione è così profonda che ne ho concluso la lettura con una forte stretta al cuore, le lacrime che minacciavano di fare capolino e il respiro fermo, immobile come i miei pensieri, rapiti da quella immensa sensazione di inquietudine che queste poche righe riescono a trasmettere con un'intensità sconcertante.
Il modo in cui è scritta è veramente notevole, il linguaggio è ricercato, ma utilizzato in maniera splendida, in modo da scorrere bene, permettendo al lettore di afferrare tutto il significato e l'effettivo peso delle parole. Certo, non è una di quelle storie che si possono leggere a merenda tra un biscotto e l'altro, va afferrata, percepita e poi ponderata lentamente, essendo inevitabilmente consci che ti rimarrà dentro per giorni.
La formattazione è stata studiata ottimamente, evidenzia i concetti e decide quando lasciar riprendere fiato al lettore, aumentando il pathos della storia e l'inquietudine di chi legge.
Per quel che riguarda il personaggio principale: Radish è maledettamente IC, eppure di lui traspare un lato inedito, profondo, stupendo, che lascia senza parole.
La sua visione del mondo saiyan è perfetta, plausibile e ne fornisce una descrizione ulteriore che va a migliorarne la nostra conoscenza rendendolo, se possibile, ancora più duro, ma più realistico, visto attraverso gli occhi di un bambino innocente che non può in alcun modo percepirlo sbagliato.
Su si lui si può percepire la vera durezza del mondo saiyan, non una durezza fatta solo di sangue e cadaveri, ma una durezza fatta dai saiyan sui saiyan, che siano questi adulti o bambini, dove tutto si decide in base alla forza e tutto gira attorno al livello combattivo, compreso il rispetto e i diritti.
Chi nasce terza classe, come Radish, nasce con “un'etichetta cucita addosso, che ti fanno pesare come un peccato commesso volontariamente” (frase stupenda, tra le tante forse la migliore di tutta la fanfiction) un'etichetta che toglie ogni speranza.
Il dolore è infinito, mostruoso per chi scopre che non ci sarà gioia nel suo futuro e che anche il padre che hai sempre ammirato, nonostante tutto, non ha speso una parola per renderti consapevole di quella verità e in qualche modo addolcirtela.
Radish detesta tutto e tutti e in primis se stesso, eppure Radish piange quando Vegeta-sei viene distrutto, perché, per quanto quel mondo fosse crudele e lo avesse relegato ad una sorte che lo disgustava, era comunque il suo mondo, l'unica cosa che aveva, tutto quello che motivava il suo essere.
Lo scoprire quanto Goku sia felice al suo arrivo sulla terra è un trauma, uno schiaffo in pieno viso, suo fratello e lui sono uguali, ma, al contrario suo, lui riesce ad essere felice di quello che è, perché essere se stessi, per lui, non è una limitazione, ma solo un punto di partenza per diventare ciò che si vuole. Capisce che c'è un altro mondo dove anche lui avrebbe potuto essere felice, dove avrebbe potuto essere fiero di se stesso, ha solo avuto la sfortuna di non nascerci, e questo rende la morte ancora più amara. Non poteva non combattere fino alla fine e non può impedirsi di provare invidia per una misera terza classe come lui e, forse, è questa la vera sconfitta.
Tutto in questa storia è meraviglioso e invidiabile, anche se quello che si nota di più è soprattutto quel groppo in gola che lascia, facendo provare al lettore tutte le emozioni descritte sulla propria pelle.

Recensore Junior
09/12/11, ore 00:24

Giudizio ottenuto al contest Fandom's Warriors dove la storia si è classificata prima:
Ho concluso la lettura di questa storia con una forte stretta al cuore, le lacrime che minacciavano di fare capolino e il respiro fermo, immobile come i miei pensieri, rapiti da quella immensa sensazione di inquietudine che queste poche righe riescono a trasmettere con un'intensità sconcertante.
Il modo in cui è scritta mi piace moltissimo, il linguaggio è ricercato, ma utilizzato in maniera splendida, in modo da scorrere bene, permettendo al lettore di afferrare tutto il significato e l'effettivo peso delle parole. Certo, non è una di quelle storie che si possono leggere a merenda tra un biscotto e l'altro, va afferrata, percepita e poi ponderata lentamente, essendo inevitabilmente consci che ti rimarrà dentro per giorni.
La formattazione è stata studiata ottimamente, evidenzia i concetti e decide quando lasciar riprendere fiato al lettore, aumentando il pathos della storia e l'inquietudine di chi legge.
A livello formale di errori ce ne sono pochi, e più che altro sono imprecisioni o frasi che non scorrono bene come tutto il resto. A compensare questi pochi problemi ci sono tante frasi che con poche parole esprimono concetti immensi e le emozioni ad essi correlate.
Ne ho amate alcune in particolare, per impostazione e utilizzo dei vocaboli che ne amplificano splendidamente il significato intrinseco. Le ho amate e te le ho invidiate.
"Annaspavi senza muoverti, mentre le correnti ti trascinavano giù.
Terza Classe, solo discesa.”
"Meno di venti primavere e già eri vecchio; sciupato e raggrinzito dentro, scivolavi sulla vita, tagliente e distruttivo.”
Ne ho adorate altre invece per come raccontavano i pensieri di Radish, ricollegandosi a concetti più ampi in maniera semplice e senza esplicitarli.Tra le tante: “Un mondo rigoglioso e pieno di variazioni cromatiche, dove vivevano idioti fortunati, che non sapevano cosa significasse nascere con un colore solo.” e “Gli rubasti suo figlio perché volevi insegnargli quella crudeltà che lui aveva scampato, quella di cui non portava neanche più il simbolo.”Ovviamente non c'è nulla da eccepire sullo svolgimento dell'elemento obbligatorio, Radish è maledettamente IC, eppure di lui traspare un lato inedito, profondo, stupendo, che lascia senza parole.
La sua visione del mondo saiyan è perfetta, plausibile e ne fornisce una descrizione ulteriore che va a migliorarne la nostra conoscenza rendendolo, se possibile, ancora più duro, ma più realistico, visto attraverso gli occhi di un bambino innocente che non può in alcun modo percepirlo sbagliato. 
Radish cresce, ma non muta perché raggiunge una consapevolezza maggiore della durezza del mondo attorno a lui: lui, quella durezza, la conosce già e ci si trova bene dentro. Muta invece perché trova una nuova crudele realtà senza speranza, in cui è impossibile essere quello che si vorrebbe essere, dove ci si trova con addosso un destino già scritto ancor prima di nascere.Il dolore è infinito, mostruoso per chi scopre che non ci sarà gioia nel suo futuro e che anche il padre che hai sempre ammirato, nonostante tutto, non ha speso una parola per renderti consapevole di quella verità e in qualche modo addolcirtela.
Eppure Radish piange quando Vegeta-sei viene distrutto, perché, per quanto quel mondo fosse crudele e lo avesse relegato ad una sorte che lo disgustava, era comunque il suo mondo, l'unica cosa che aveva, tutto quello che motivava il suo essere.Lo scoprire quanto Goku sia felice è un trauma, uno schiaffo in pieno viso, doloroso e umiliante al contempo; lui assomiglia al padre che in fondo Radish ha sempre ammirato. Suo fratello e lui sono uguali, ma, al contrario suo, lui riesce ad essere felice di quello che è, perché essere se stessi, per lui, non è una limitazione, ma solo un punto di partenza per diventare ciò che si vuole. E Radish in quel momento capisce, capisce che le classi e il colore delle corazze non servono a nulla, si può essere forti solo volendolo, desiderandolo con tutto se stessi, non arrendendosi mai, e che questo può rendere potenti e felici. Capisce che c'è un altro mondo dove anche lui avrebbe potuto essere felice, dove avrebbe potuto essere fiero di se stesso, ha solo avuto la sfortuna di non nascerci, e questo rende la morte ancora più amara. Non poteva non combattere fino alla fine e non può impedirsi di provare invidia per una misera terza classe come lui e, forse, è questa la vera sconfitta.E Goku sorride, è felice e sereno anche nella morte. Non posso non renderti il merito di avermelo fatto andare a genio pur essendo uno dei personaggi che odio di più in assoluto, ma qui ci fa una figura nobile, fuori dal solito buonismo che lo pervade e che gli rende un onore che normalmente gli viene attribuito, ma che non merita.Tutto in questa storia è fantastico, anche se quello che l'ha portata alla vittoria dopo un duello serrato è soprattutto quel groppo in gola che lascia, facendo provare al lettore tutte le emozioni descritte sulla propria pelle.Come nota personale, non ho capito, leggendo la versione pubblicata, perché non l'hai fatta betare; non che ci siano errori gravi da necessitare davvero di un betaggio, ma vorrei che fosse chiaro che noi non l'abbiamo assolutamente vietato, non avrei mai potuto farlo avendo Bluemary come beta-reader.
Infine devo ammettere, un po' a malincuore, di essermi sbellicata dal ridere pensando a Radish alto quanto uno sgabello, so che non avrei dovuto visto il tono della storia, tuttavia mi è risultato davvero impossibile non chiedermi dove gli arrivassero i capelli considerando l'altezza.
Concludendo, non posso che farti i complimenti per la vittoria e soprattutto per quello che sei stata in grado di creare.
(Recensione modificata il 09/12/2011 - 12:38 am)

Recensore Veterano
08/12/11, ore 14:22

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Indico questa storia per le scelte perché è una delle più coinvolgenti fanfiction che io abbia mai letto.
Al di là dello stile eccelso, di un utilizzo perfetto della seconda persona singolare, dell'espressività di immagini che sfiorano il poetico e al tempo stesso raggiungono il lettore con la potenza di un pugno in pieno viso per la loro forza e le emozioni che trasmettono, è impossibile rimanere indifferenti al modo con cui l'autrice racconta la vita di Radish.
Da bambino ingenuo e ignaro della rigida divisione in classi del suo popolo, a ragazzino carico d'amarezza per la scoperta di doversi rassegnare a un'esistenza come scarto della sua razza, ad adulto disilluso e carico di rancore che si getta alla ricerca di quel fratello ancor più debole di lui, arrivando a trovare un'altra realtà che arriva a sconvolgere le stesse basi della sua esistenza; Evakai ci mostra tutti i punti salienti della sua crescita, in una ricostruzione della sua vita quanto mai plausibile e IC.
Il suo è il Radish più vero che io abbia mai trovato, si discosta dalla bidimensionalità tipica dei personaggi di Toriyama per assumere uno spessore e una caratterizzazione a tutto tondo, originale e ben approfondita, che pure non smentisce le sue origini saiyan.
Un ulteriore tocco di genio è stato il filo conduttore dell'intera storia, rappresentato dai colori che accompagnano le riflessioni e le avventure del protagonista assieme ai suoi cambiamenti, come metafora e al tempo stesso sfondo della sua vita.
Concludendo, è una storia che merita l'inserimento, in quanto si dimostra pregevole sia come contenuto che a livello formale.

Recensore Veterano
08/12/11, ore 13:51

Giudizio ottenuto nel contest Fandom's Warriors, dove la storia si è classificata prima:
Sapevo già, fin dalla prima lettura di questa storia, che avrebbe lottato per il primo posto, e il motivo è semplice: è una storia che colpisce. Al di là di questioni tecniche, questa storia emoziona, coinvolge e fa immedesimare il lettore in un personaggio di cui nel canon si sa poco, ma che tu hai saputo reinventare in modo nuovo e plausibile. E questo è uno dei numerosi pregi della tua storia: hai preso le poche informazioni di cui disponiamo su Radish, le hai unite a ciò che sappiamo della sua razza e poi hai usato il tutto come base per dare alla luce un personaggio a tutto tondo, ben approfondito, che si dimostra originale e al tempo stesso innegabilmente saiyan. In poche righe hai tratteggiato questo bambino innocente e di animo stranamente allegro, in totale adorazione di un padre che non l'hai mai calcolato; un bambino che poi cambia all'improvviso e perde il sorriso, soffocato dalla rabbia e dalla frustrazione di un'umiliante posizione di Terza Classe. E infine l'adulto, il Radish che noi conosciamo da DBZ, arricchito però di un background che dona nuovi significati alle sue azioni. In particolare ho apprezzato davvero molto l'invidia che prova nei confronti di Goku, di quel fratello che malgrado la sua debolezza riusciva a vivere serenamente e in un modo a lui sconosciuto; il fatto che gli abbia rapito Gohan come una sorta di ripicca, per fargli conoscere il dolore che non ha mai provato, più che per ricattarlo, è un tocco di classe, incredibilmente originale e coerente con gli avvenimenti e con la caratterizzazione. Come avrai già capito da queste righe, ho ritenuto quindi che l'IC fosse rispettato alla perfezione e che la caratterizzazione, plausibile e approfondita malgrado la brevità della storia, fosse ottima: non solo hai plasmato un personaggio vero e verosimile, partendo da quell'abbozzo di saiyan che ci aveva presentato Toriyama, ma anche Bardak, comparso solo tramite accenni, si dimostra qualcosa di più di un semplice nome. Perfino la comparsa finale di Goku ha un tocco in più e non risulta solo una presenza incolore e appena accennata. Tra l'altro, mostrando Goku dal punto di vista di Radish, rappresentandolo in questo modo nuovo, originalissimo eppure plausibile, sei riuscita a farmelo piacere, cosa che potrebbe considerarsi un vero e proprio miracolo.
Un altro particolare per cui ti meriti i complimenti sono stati i continui riferimenti cromatici, sia nel titolo che come richiamo al rango dei saiyan e più in generale alla loro esistenza; i colori sono il filo conduttore di tutta la storia, dal rosso del sangue in cui un Radish ancora ignaro del vero dolore si trova a suo agio, al rame sulla corazza, visto come marchio d'infamia, fino al dorato della leggenda che ritrova negli occhi del fratello, mentre muoiono fissandosi l'un l'altro. E devo dire che questo finale è stato estremamente toccante, narrato in modo magistrale, con un tocco di poesia e una frase che è assieme profezia ed epitaffio. Conclusione migliore non avresti potuto trovarla.
Anche nell'originalità la tua storia si dimostra soddisfacente, sia per come hai sviluppato il personaggio che per la narrazione stessa. E le condizioni del concorso sono state soddisfatte appieno, visto che Radish è un saiyan e si comporta e pensa come tale.
Passando a un ambito più tecnico, lo stile è ad alti livelli: incisivo, diretto e sempre scorrevole, non presenta fronzoli, che in una storia di saiyan sarebbero stati inutili, ma si dimostra comunque efficace ed espressivo. Non è facile utilizzare la narrazione in seconda persona e tu l'hai gestita in modo superbo, accompagnando la storia di Radish con occasionali interventi del narratore che, con le sue domande, contribuisce a enfatizzare le emozioni che prova il personaggio e la malinconia da cui è pervaso il brano. Sarebbero troppe da segnalare le parti da elogiare per quel che riguarda lo stile e la scelta dei vocaboli, quindi mi limiterò a dire che raramente ho trovato una simile capacità espressiva.
L'unico appunto negativo che ti posso fare è che ci sono alcuni errori di battitura e qualche altro errorino, soprattutto con le virgole, ma sono comunque in numero ridotto e pertanto non pregiudicano il valore della storia. Per il resto, hai tutti i miei complimenti.

Voto: 9.5

Recensore Junior
28/11/11, ore 23:29

Complimenti. La storia è bellissima! E sono così felice che tu abbia vinto il contest. Lo confesso, ho fatto il tifo per te. Ma meritavi davvero la vittoria, perchè, mi ripeto, questa storia è veramente molto bella. Così intrisa di nostalgia, di rimpianto, di sogni infranti e di speranze mai realizzate.
Adoro il "tuo" Radish.  Adoro la sua anima ferita e dolente. 
Ci sono così tante citazioni che vorrei fare, frasi bellissime, quasi fossero gemme preziose, una per tutte:

"Ti avevano cucito un'etichetta addosso e te l'avevano fatta pesare come un peccato commesso volontariamente."

Semplicemente meravigliosa.
Complimenti vivissimi di nuovo e... a presto!

Romina

Recensore Veterano
14/11/11, ore 17:52

Era da tempo che volevo commentare questa fanfiction ma un pò gli impegni, un pò la mia mente che facilmente dimentica le cose, non ho trovato il modo fino ad ora XD
Inutile dirti che mi è piaciuta e come ho già detto, le partecipanti al concorso di bluemar e calbalacrab sono veramente brave, quindi parto con un in bocca al lupo, inoltre i punti che ho maggiormente adorato in questa storia sono stati le descrizioni di tutti i sentimenti forti, in particolare i pensieri di Radish nei confronti di suo padre che ahimé non l'ha mai degnato d'attenzione. Poi c'è stata la parte dedicata a quel fratello inconsueto e sinceramente ti faccio i complimenti per aver descritto con originalità la parte in cui il saiyan decide di prendere Gohan!
La fine a mio parere è servita a spiegare molte cose... Si vede comunque la tua passione per il personaggio poiché l'hai reso davvero benissimo.
Sono felice di averti tra le partecipanti del mio contest!

Recensore Master
04/11/11, ore 20:04

Ciao molto bella questa tua storia e soprattutto come descrivi i sentimenti di Radish verso suo padre e quando ha scoperto che il suo pianeta è andato distrutto con tutte le sue speranze. Molto bella ed emozionante alla fine dove nella morte i due fratelli si ritrovano. Baci e buona fortuna per il concorso.

Recensore Veterano
02/11/11, ore 17:37

Evakai**
Oddio, questa shot non è stupenda.... è semplicemente STREPITOSA, MERAVIGLIOSA!
Non ho parole, ci sono rimasta di sasso. Non so come tu abbia fatto a scrivere una cosa tanto...non so come dire, non so che aggettivo trovare! Sappi che hai tutta la mia stima!
Guarda, te lo dico fin d'ora, questa storia va nelle preferite! Se lo stramerita, perchè ho letto veramente poco (purtroppo) di così fantastico, di così profondo. I miei complimenti.
Hai saputo trattare Radish in una maniera tanto perfetta, sei riuscita a farmi provare tante emozioni intense. Sono riuscita ad immedesimarmi perfettamente nel caro capellone, sono (siete ;D) pochi autori che riescono a farmi provare le stesse emozioni dei personaggi che trattate. E poi Radish non è semplice da trattare, dato che si sa veramente poco di lui, quasi niente -__- Ma questo mi pare di avertelo già detto giusto? Ma tu gli stai dando la giusta importanza che si merita! Grande Evakai *-* Anche tu vuoi bene a Radish come me :DDD
Bene, l'inizio è perfetto. Un Radish bambino, che stima suo padre più di qualunque altra persona (bellissimo il paragone con lo sgabbello), è proprio come me lo immagino io. Ancora innocente, che non si rende ancora conto di quello che è veramente il mondo dei saiyan, un mondo crudele dove solo chi nasce forte ha una vita gloriosa. E non sa ancora di avere già addosso un'etichetta che nessuno potrà mai togliergli: terza classe. Da bambino sapeva sorridere, e non il classico sorriso sadico che i saiyan provano nel vedere scorrere sangue, no, un sorriso sincero, il sorriso di un bambino. Anche il paragone con l'unico colore è azzeccatissimo. Le lacrime di Radish, che piange conscio che un saiyan non dovrebbe mai piangere, il colore di Vegeta-sei, la sua sofferenza, la delusione nei confronti di suo padre, tutto perfetto. Tutto stupendo. Veramente non ho parole, mi hai lasciata completamente spiazzata.
Poi, il suo arrivo sulla Terra, dove trova persone che non conoscono cosa è veramente la sofferenza e la distruzione: "Il cielo della Terra era accecante e di una tinta nuova, diversa, senza etichetta." con questa frase hai evidenziato la differenza che c'è tra la Terra e Vegeta-sei. E l'incontro con Goku, che lo ha letteralmente spiazzato, e il motivo vero per cui ha rapito Gohan, suo nipote, per far conoscere al fratello tutto quello che ha passato lui, la disperazione e la sofferenza. L'invidia profonda di Radish che nutre nei confronti di Kakaroth. Oh che meraviglia, tu hai reso tutto ciò in modo reale. Insomma, c'è tutta una storia dietro tutto questo. Io ho sempre pensato che dietro il comportamente di Radish ci fosse tutta una storia, e tu hai realizzato le mie idee. Vedo che abbiamo le stesse opinioni rispetto a tutto questo. Sono felice di trovare qualcuno che condivide e mie idee, perchè c'è chi non pensa al motivo per cui un certo personaggio si comporti in una certa maniera, pensano solo che sia cattivo e basta. Tu sei stata grande, non finirò mai di dirtelo! Gli ultimi paragrafi mi hanno fatto inumidire gli occhi, stavo per piangere ç__ç Dovresti esserne felice perchè non sono una che si commuove facilmente ;DD Tu sì che hai talento!
"L'odore di quel saiyan così sbagliato ti penetrò la carne, ti impregnò la corazza e ti arrivò alle narici.Sapeva di pulito, di nuovo. Sapeva di libertà e anche di felicità, in qualche contorto modo." mi ha colpito molto, hai reso benissimo le emozioni provate dal capellone in punto di morte, perciò azzeccata pure questa (è tutto azzeccato credimi! xD).
Bene, non mi dilungo troppo, non vorrei stancarti, e diventarti antipatica!
Sai già che rinnovo i miei complimenti...
Baci.
(Recensione modificata il 03/11/2011 - 05:53 pm)

Recensore Veterano
02/11/11, ore 17:11

*_*
oh, beh, sono colpita! Questo concorso ha un livello niente male, a quanto vedo. La tua shot era molto intensa, commovente anche se dura. L' evoluzione (involuzione?) di Radish è spiegat in modo molto accattivante, il finale è semplicemente stupendo, due fratelli chiusi in un abbraccio letale, niente più gradi, niente più vergogna...
Complimenti davvero, sono rapita!

Glaucopis

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