Recensioni per
In nome della scienza
di NonnaPapera
Cercherò di essere più clemente che posso... |
Parto scusandomi del ritardo… ma la vita reale mi sta risucchiando. E infatti per un po’ sparirò magicamente da questi teleschermi XD stasera però ho ritagliato un’oretta ed eccomi qua. Rullo di tamburi, prego… |
Ehi, ciao! Ma quanto è raccapricciante questa storia! Immaginare la poveretta privata degli arti e delle corde vocali persino... è una cosa orribile. Fa venire i brividi, poi, scoprire che muore e che viene rimpiazzata con un altro "campione". Il corridoio con le tante porte, dietro le quali ci sono altre cavie, lascia un magone tale... |
Secondo me non lascia a desiderare, cioè mi spiego meglio.. l'idea è davvero carina ed è scritta anche molto bene, però è troppo corta ecco.. avresti dovuto evolverla un po' di più, farci capire a che cosa servono queste ricerche ecco, è bella ma lascia l'amaro in bocca perchè non c'è un finale.. ecco tutto xD |
Ciao! |
Ciao! La storia mi piace, è inquietante al punto giusto. Se non ho capito male la ragazza è morta d'infarto, vero? Anche io ci sarei rimasta secca al suo posto. |
Davvero carina questa storia, dato il tema non proprio semplice che hai voluto affrontare, quanto alla narrazione in sé, credo che a nessuno piaccia sentirsi una cavia, ma alla sventurata protagonista è avvenuta proprio così, ridotta ad una specie di giocattolo nelle mani del genialoide a cui evidentemente manca qualche venerdì, per non dire tutta la settimana (che appunto la considera poco più di un esperimento, tra l'altro non si dorrà nemmeno troppo alla sua dipartita, se non per la ricerca di un nuovo paziente che possa soddisfare meglio le sue richieste, evidentemente non deve essere stato che l'ennesimo tentativo di una lunga lista), m'è parso particolarmente atroce il particolare delle corde vocali asportate, in un primo momento m'è parsa un'inutile crudeltà, ma poi ho pensato che non deve essere stata una scelta casuale, credo che il tizio abbia pensato a questo per eliminare una tipica caratteristica dell'essere umano, e farla sembrare ancor più una semplice cosa, a cui asportare e apportare a piacimento delle componenti, si può dire che nel suo caso davvero la morte sia stata liberatrice, dato che gli ultimi momenti della sua esistenza non sono certo stati sereni. |
Ciao! |
Che dire, davvero molto inquietante O_O |
Dovresti ampliarla, è troppo breve per avere il tempo di immedesimarsi nella vittima. Aggiungi dei dettagli e consiglierei l'uso della prima persona. La terza persona in questo caso risulta fredda e insipida e, sommato al fatto che l'intero testo non supera le 600 parole, il lettore rimane distaccato dalla vicenda narrata. Come primo passo verso l'horror è però notevole. Un saluto. |