Recensioni per
Without a Pigtailed Boy
di Kuno84

Questa storia ha ottenuto 153 recensioni.
Positive : 153
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/06/23, ore 17:17

Dunque, sono passati 17 anni dalla fine di questa FF e di più dal suo inizio, quindi, probabilmente, questo commento è del tutto fuori tempo massimo. Ma, sperando che così non sia, voglio complimentarmi per aver iniziato, elaborato e portato a termine una storia così complessa e coinvolgente, senza mai lasciarti andare a errori, imprecisioni o cadute di stile. I personaggi li trovo molto IC, le ambientazioni sono ben descritte, tanto che sembra di essere esattamente dove tu ci vuoi, le sensazioni (lo smarrimento, il vuoto, l'angoscia del non sapere, la disperazione, la rabbia, la compassione, la speranza) talmente vivide da impossessarsi del lettore -almeno di me. Mi complimento veramente per questa opera, un gioiellino, anzi, un gioiello fatto e finito per la sua lunghezza e complessità. Dicevo... Sono passati 17 anni... Bene, il mio augurio è che in tutto questo tempo tu abbia potuto affermare la tua capacità di scrittura ed essere diventato uno scrittore "reale", perché dall'impegno infuso in una fanfiction ho notato dei tratti che mi hanno ricordato un'altra persona che, ahilei, ha sempre avuto questo (forse patetico?) obiettivo. Bravo, bravo davvero, anche se in ritardo colossale!

Recensore Master
18/03/22, ore 20:57

Ora che è finita grazie mille... Sicuramente lascia tante cose in sospeso, aperte ad un futuro ma finalmente una svolta al tutto. E trovo stupendo che ci sia una crescita finalmente nei personaggi che prendono consapevolezza. Non vedo l'ora di leggere altro. Mi. Mancherà leggere questa avventura

Recensore Master
18/03/22, ore 16:07
Cap. 19:

Complimenti veramente molto toccante ed intrigante come racconto. Ho letto tutto fino ad ora perché non vedevo l'ora di sapere come andava ma non posso non commentare ringraziandoti per questa. È un'opera originale e particolare. E decisamente non fuori dagli schemi che potrebbero essere presenti nel manga. Non vedo l'ora di leggere il seguito

Recensore Junior
30/05/21, ore 09:04

Ho letto questa storia tra venerdì e sabato. Davvero bella, avvincente, ben scritta, complimenti. Il colpo di scena che al dio non interessasse l distruzione del mondo, non me l'aspettavo. Complimenti ancora

Nuovo recensore
02/01/21, ore 11:10

Letta tutta d'un fiato. FANTASTICA! Non riesco al momento ad esprimere altra sensazione. Sono emozionata. Complimenti!

Recensore Junior
23/05/18, ore 23:58

Sono contento in questa storia che hai fatto in modo che Shampoo ha preso le difese di Akane , dandogli la possibilta di farsi perdonare da Ranma .
Sai io sono un fans di Shampoo la trovo, più adatta ad essere la moglie di Ranma .

Nuovo recensore
17/10/15, ore 09:03

È da un po' che bazzico nell'ombra da queste parti e questa storia l'ho letta tempo fa.
Ora che ho finalmente deciso di cominciare a recensire, non potevo non cominciare da questa, che è una delle mie preferite in assoluto.
Non ti dico che è perfetta, perché sai bene anche tu che non lo è. È vero che lo stile è un po' acerbo e forse (impressione mia) la battaglia finale va un po' troppo per le lunghe. Mi sembra quasi la saga di Safulan, ogni volta che Ranma ha un'idea che sembra definitiva, succede sempre qualcos'altro!
Comunque, sono partita male, ma questa è una recensione positiva. Questa fanfiction è bellissima. La trama non è soltanto avvincente, ma anche originale, i personaggi sono loro, ma proprio loro e sei riuscito in un'impresa più unica che rara: scrivere una storia con tutti e tre gli ingredienti del manga, azione, romanticismo e comicità. Certo, hai cambiato un po' le dosi, ma gli ingredienti sono tutti lì. Io ne ho lette tante, di fanfiction, ultimamente, italiane e non. Alcune sono bellissime, altre un po' meno. Anche a quelle bellissime, però, in genere manca sempre un ingrediente: vuoi l'azione, vuoi la comicità (più raramente il romanticismo, quello ce lo ficcano dappertutto). E invece leggendo questa storia, sentivo il sapore del manga. Un po' rivisitato, magari ci hai aggiunto qualche spezia, però il sapore è quello.
Devo ammettere che quando leggo una fanfiction, non cerco solo una bella storia, scritta bene, ecc. ecc. Ho anche delle aspettative legate all'opera originale da cui proviene, voglio riconoscere nella fanfiction l'opera originale: voglio che Ranma sia un eroe, però dev'essere anche un po' immaturo, se no non mi sembra Ranma. Va bene farlo maturare un po', ma non troppo. Voglio che ci sia "risoluzione" fra Ranma e Akane, ma senza troppi paroloni romantici, altrimenti non mi sembrano loro. 
Tu hai risposto a tutte queste mie aspettative (cosa di cui giustamente non te ne frega niente), oltre naturalmente a scrivere anche una bellissima storia e scriverla discretamente bene (e di questo te ne frega, credo). Bravo, bene, bis.
Ho visto che stai facendo tradurre Chasing the evening shadows in inglese. E questa no? Vabbè, ammetto che forse Chase the evening shadows è scritta meglio. Però questa è più bella, dai! (fangirl mode on).
Non ci fare caso, è che ho una piccola predilezione per le storie un po' più leggere. Del resto, è per questo che sto recensendo nel fandom di Ranma e non in quello di Ken il guerriero (ma esiste il fandom di Ken il guerriero?).
Ti rinnovo i complimenti.
Ciao!

Nuovo recensore
07/03/14, ore 23:03
Cap. 1:

Ciao! Mi vergogno a lasciarti una recensione così a distanza di tempo. Sono nuova da queste parti e solo da poco sto prendendo confidenza con questo sito e il mondo delle fanfiction. Avevo aggiunto la tua storia tra le "storie da ricordare", poichè mi ero promessa di dedicarmi alla lettura della tua fanfiction appena ne avrei avuto tempo.
Ho iniziato questo pomeriggio a leggere il primo capitolo e finisco adesso. Ho letto la tua storia senza sosta e una volta conclusa non ho potuto fare a meno di lasciare un commento. Questa è una storia davvero geniale! Ricca di suspence, di mistero, di imprevisti e sorprese, senza dimenticare l'ironia del manga e senza mai cadere nel banale o nello scontato. E i personaggi, beh sono proprio loro. Sul serio complimenti per aver creato una storia degna del manga. E il tuo stile narrativo è davvero impeccabile, per cui, per quanto la genialità della storia ha il suo peso, a rendere il tutto perfetto è il tuo modo di scrivere e di proporre gli avvenimenti. Ogni parola mi sembra riduttiva, ma complimenti sul serio!!!!!!! :) 
Finisce dritta dritta tra le mie preferite!
Ciaoooooooooooo:) 

Recensore Junior
27/09/13, ore 12:09

Avevo intenzione di prendermi del tempo prima di commentare questo ultimo capitolo per cercare di scriverti qualcosa di cui potessi non vergognarmi dopo meno di tre minuti dall’invio... ma non sono proprio capace di mettermi fermina a elucubrare quindi dovrai come al solito accontentarti di uno dei miei rant sconclusionati e verbosi.
Sei riuscito ad evitare l’atmosfera da videogioco in maniera superba; intendo dire quella parabola ascendente in cui, ad ogni capitolo, la battaglia si fa più cazzuta e il nemico da battere sempre più tosto. Qui il boss finale avrebbe potuto far pensare al più epico dei combattimenti, trattandosi addirittura del dio del caos quindi, si presume, onnipotente e immortale.
Una divinità, per l’appunto.
Ma, proprio in quanto tale, perché avrebbe dovuto assumere atteggiamenti umani come la voglia di mettersi in mostra e la vendetta? Perché scomporsi per questioni così... noiose?
Ottimo lavoro, Kuno. Sei riuscito a dare allo “scontro finale” uno svolgimento non banale e a rendere estremamente palese la differenza tra l’umanissimo Shingo e il divino Muchitsujo.
Shingo bramava i poteri del dio del caos e non poteva fare a meno di sfoggiarli con superbia. Ma Muchitsujo, il legittimo proprietario di quei poteri, un dio... che motivo aveva per ostentare la sua potenza? A che pro? La vanità è un altro sentimento umano. Eppure lui, a differenza di Shingo, proprio perché non sentiva il bisogno di dover dimostrare di essere superiore (sapeva di esserlo, è consapevole della sua potenza) non ha esitato nemmeno per un istante a infliggere il colpo fatale. Anche nell’uccidere ha mantenuto la sua imperturbabilità, dimostrando ulteriormente tutta la sua disumanità.
Complimenti, davvero.
Poi c’è l’epilogo. Su cui potrei iniziare una dissertazione lunghissima ed appassionata su ogni singola frase. O quasi. E non esagero.
Ma te la risparmierò - anche se con estrema fatica >//<
Sappi solo che, ok, del fandom italiano conosco poco e niente, ma di fanfiction ne ho lette parecchie. Da anni. E questa conclusione che tu hai scritto per quei due, sappi che è una delle migliori in cui io mi sia imbattuta. È... oserei dire perfetta, e intendo dire letteralmente perfetta, non solo così, per modo di dire eh.
Grazie. Per aver scritto qualcosa di così bello.
Recupererò anche il resto - spero in tempi meno vergognosi >//<

Recensore Junior
24/09/13, ore 17:08

Applausi scroscianti, Kuno Senpai.
Per aver ideato il duello in maniera così sbalorditiva e originale ma senza aver architettato chissà quale ingarbugliato archibugio per spiegare a cosa serviva bagnare Shingo con l’acqua fredda. Quando ho letto la spiegazione mi era venuto da morsicarmi le mani: l’impossibilità di fare due cose allo stesso tempo. È così chiaro, semplice... quasi ovvio! Ma non prenderlo come un’offesa, assolutamente non è questa la mia intenzione, tutt’altro! Sei riuscito ad escogitare una motivazione, per me, non prevedibile ma totalmente credibile. Lineare, non fa una grinza: bagnando Shingo con l’acqua fredda, i poteri del medaglione erano impegnati ad annullare la maledizione di Jusen impedendo quindi al platinato di usare i poteri di Muchitsujo. Wow! Complimenti, davvero.
Dal momento che già si era parlato di come Shingo avesse preferito la via più facile, sfruttando questi poteri per evitarsi la fatica degli allenamenti, viene automatico dare per scontato che sia Ranma ad avere la meglio, in un combattimento corpo a corpo. Anche se per tutti questi capitoli Shingo sembrava essere l’avversario impossibile da scalfire, quello per cui era tutto un gioco, un divertimento, un pretesto per spezzare la noia di una vita fatta di potenza divina, ecco che finalmente lo vediamo in difficoltà.
Hai congegnato questo duello in modo sbalorditivo.
 
Ti sei soffermato addirittura su quei dettagli all’apparenza ininfluenti. Non avevo considerato quanto Ranma-chan potesse essere intralciato dai suoi vestiti, durante un combattimento: la stoffa appesantita dall’acqua, gli abiti non più della sua misura che lo ostacolano nei movimenti.
E quel bozzo nella tasca, che lo infastidisce...
Ammetto che nell’affastellarsi di avvenimenti mi era passata di mente la scena in cui l’altra Obaba infilava qualcosa nelle tasche di Ranma. Scusa, sono una lettrice distratta ><
Il medaglione dell’altra dimensione.
Un’altra sfilza di applausi scroscianti.
 
Tra l’altro... vabè, non mi soffermo su Shampoo perché dirti che l’hai caratterizzata bene mi sembra ridondante. Già sono logorroica, se mi metto pure a ribadire l’ovvio, non se ne esce!
Quello su cui volevo soffermarmi era Shingo, la meravigliosa coerenza nella sua caratterizzazione. La sua smania di potere, il suo senso di superiorità e, soprattutto, la sua superbia. Non si è smentito mai, in nessuna occasione.
E anche qui, più volte, ha dimostrato di voler sempre... strafare, di non riuscire ad accontentarsi mai. Di essere sempre costantemente convinto di essere in vantaggio. Di essere il più potente.
Avrebbe potuto schivare il lancio con cui Ranma gli ha tirato addosso il medaglione dell’altra dimensione, invece si è lasciato colpire volontariamente, dando per scontato che si trattasse di un gesto vano e disperato da parte di un ragazzino che non sapeva accettare la sconfitta.
Addirittura poco prima che Muchitsujo prendesse il sopravvento, si avvicina alla roccia e lo dice a voce, non si limita a pensarlo ma dice a voce alta che potrebbe dare a Ranma il colpo di grazia. Ma ancora non gli basta.
Non riesce a portare a termine la sua vendetta perché non ne ha mai abbastanza...
Alla fine è stato proprio così: la sua rovina è stata l’essere troppo sicuro di sé. Anche su questo esito avevi sparpagliato vari indizi nel corso dei capitoli, ma è davvero straordinario il modo in cui sei riuscito a far quadrare così alla perfezione questa caratterizzazione, mettendola proprio in pratica, non solo con le frasi sbruffone o i suoi proclami da spaccone, ma anche nel modo in cui lo facevi agire. O non agire, come in questo caso, in cui ha posticipato il colpo di grazia fino a che non è stato troppo tardi...
E adesso è arrivato il dio del caos. Mentre Shingo era così perdutamente umano, intriso di fragilità e vanagloria, Muchitsujo guarda Ranma con un’espressione placida, rilassata. Superiore alle vicissitudini che riempiono il mondo.
E io muoio dalla curiosità di conoscere le vicissitudini con cui hai farcito l’epilogo °A°

Recensore Junior
24/09/13, ore 16:29

Kuno, io voglio di nuovo chiederti scusa per la lentezza con cui sto seguendo questa tua storia. È tutto dovuto a un insieme di cose (rogne in real life, connessione internet precaria, soggezione nei tuoi confronti, senso d’inferiorità verso il fandom >//< e varie altre robe) ma NON per mancanza di interesse, capito? Mi dispiacerebbe darti questa impressione, ecco.
Tra l’altro, ormai, avrei anche potuto leggere senza commentare, in modo da non palesare l’enormità dei mesi trascorsi tra la lettura del capitolo 19 e il capitolo 20, però... boh. È una storia talmente grande e io sono talmente rompina che proprio non ce la facevo a non dire la mia. È più forte di me.
E, soprattutto, visto che si tratta di un lavoro fatto da un fan per i fan, mi sembra il minimo lasciarti un cenno di apprezzamento. Perché te lo meriti. Perché hai scritto qualcosa di enorme e, nonostante la lunghezza, sei riuscito a non perderti per strada: meriti complimenti per il primo capitolo tanto quanto per il ventesimo. Quindi eccomi qua. Anche se con delle tempistiche che definire vergognose è dir poco.
Come al solito mi sto perdendo in quisquilie e questa non è né la sede né il momento per farlo. Vengo al dunque.
 
Sei stato magnanimo a farci vedere di nuovo l’altra Akane, prima del gran finale! E ad averci dimostrato che, anche nell’altra dimensione, Ranma ha avuto l’effetto di smuoverla da quel suo vano tentativo di assomigliare a Kasumi. Come se, in qualsiasi spazio-tempo, Ranma e Akane abbiano una specie di predestinazione *^*
Anche se non era la nostra Akane, fa piacere sapere che le cose si sistemeranno anche per lei.
 
L’introspezione di Ryoga... è una storia a sé. È una dissertazione meravigliosa in cui hai fatto delle considerazioni che condivido troppo.
Il modo in cui sei riuscito, in poche righe, a dare la perfetta spiegazione della relazione “lui, lei, l’altro” che lega Ranma, Akane e Ryoga. La differenza che intercorre tra sapere e capire qualcosa: Ryoga aveva sempre saputo che Akane, anche quando era con lui (o con P-Chan), era altrove, un altrove col codino. Lo sapeva da tanto tempo, da troppo tempo, ma finalmente adesso riusciva a capirlo.
Capiva che non aveva mai avuto speranza di inserirsi tra quei due e che le cose non sarebbero mai cambiate: troppe cose erano successe, avvenimenti stravolgenti e incredibili, da cui né Ranma né Akane sembravano essere scalfiti. E tutto rimaneva uguale: il rapporto tra loro e, di conseguenza, il rapporto tra tutte le altre persone che gravitavano intorno a loro. “Niente pareva intaccare lo strano equilibrio del gruppo.” E Ryoga, che era sempre stato uno dei satelliti, relegato a ruolo di comparsa e, addirittura, a parte della scenografia, quando interpretava l’animaletto domestico della sua amata, inizia a capire anche di star sprecando tempo. Forse valeva la pena assumere un ruolo da protagonista ed essere lui, l’eterno disperso, a spezzare quell’equilibrio squilibrato.
E capisce anche un’altra cosa: finora aveva sempre amato Akane di un amore profondamente idealizzato, tant’è che si è sempre sentito in dovere di vegliare su di lei, proteggerla. E siccome sapeva che la felicità di lei dipendeva dall’incolumità dell’altro, tutte le volte che Ranma si era ritrovato in difficoltà, Ryoga era intervenuto per aiutarlo. Però adesso capisce che non era più solo per Akane. Tant’è che quando sente la fune tendersi, ne è felice. Perché sarebbe tornato anche lui.
(Ah, ora ho capito il perché di quel “inchino” nella tua risposta al mio commento precedente... la soluzione del metodo con cui Akane e Ryoga avrebbero tirato fuori Ranma dal tunnel la svelavi in questo capitolo... però boh, non mi sento per niente maga: sei talmente bravo a preparare tutti gli elementi che viene automatico trovare le soluzioni *^*)
Altra cosa per cui ti ringrazio è per l’intelligenza di cui doti Akane: grazie! Spesso nelle fanfiction è una mentecatta inutile e decerebrata. Cosa che, nel manga, non era. Qui nota la similitudine tra l’effetto del risucchio del tunnel e l’Happo goen-satsu della professoressa Hinako; capisce e usa a sua volta la tecnica per trasferire l’energia vitale con quella specie di abbraccio. E capisce di dover tornare indietro. *A*
Ah ti ringrazio anche per non esser scaduto in una dichiarazione nel momento della disperazione: quel bisticcio è una dichiarazione d’amore ben più manifesta di un “ti amo” detto “prima che sia troppo tardi.”
Shingo inizia a starmi saporitamente sulle balle: avrebbe potuto sconfiggere Obaba in qualsiasi momento e stava soltanto passando il tempo in attesa del ritorno di Ranma. Fastidio supremo!
Eppure direi che, anche in questo capitolo, hai già disposto le basi per la chiave di lettura della battaglia finale... considerando il percorso che hai fatto fare a Ranma e, soprattutto, il suo aver compreso di non essere solo e di poter fare affidamento sugli altri, mi ha fatto risaltare come premonitrice la frase in cui, proprio Ranma, accusa Shingo di essere troppo sicuro di sé. E afferma che proprio questa sarà la sua rovina.
Ma anziché continuare con i miei voli pindarici, proseguo nella lettura.
Eh già, devo scusarmi anche per un’altra cosa: non seguirò il tuo consiglio d’autore e non prenderò nessuna pausa tra il capitolo 20 e il 21 (ne ho già prese fin troppe!). Sono troppo curiosa di sapere perché Ranma ha voluto bagnare Shingo!

Recensore Veterano
24/01/13, ore 12:18

Avrei finito di leggere ieri se, all'inizio di quest'ultimo capitolo, non fosse mancata la corrente a tutto il mio palazzo, rimandando così la lettura e l'ansia ad oggi.
Questa ff è il frutto di due anni di lavoro e, lascia che te lo dica, si vede. C'è cura nei dettagli, amore, dedizione, soprattutto rispetto: non sei venuto meno ai tuoi progetti, non hai tralasciato niente e questo emerge chiaramente. Penso che sia la tua soddisfazione più grande, oltre all'apprezzamento che noi lettori ti mostriamo.
Mi sono emozionata leggendo. certo, quest'ultimo capitolo probabilmente è quello che ha contribuito di più a minare il mio equilibrio emotivo, ma tutta la storia è stata un viaggio bellissimo.. :)
Nello specifico, per quanto riguarda questo capitolo, due cose:
1) mi è piaciuto come hai inventato questo dio. Muchitsujo è distaccato, lontano, superiore come una divinità dovrebbe essere. La vendetta è un desiderio così umano che non avrebbe potuto contagiare un'entità alta come lui. Al contempo, nella sua placidità e lontananza, è spietato e mette i brividi. La naturalezza con cui ha annientato l'anima di Shingo è il vero volto della sua potenza. Mi ha estremamente soddisfatta!
2) il finale sarà anche il pezzo più difficile da scrivere (lo so), ma a te è venuto benissimo :) Non è OOC rispetto ai personaggi originari (credo che sia il rischio maggiore in cui si può incorrere quando si maneggia personaggi come Ranma e Akane), ma è stato dolcissimo lo stesso.

Tra l'altro, complimenti per la fantasia, leggendo sembrava di vedere un OAV!
Grazie, grazie di cuore per aver creato questa meraviglia.. Spero di poterne leggere altre presto!
Quindi, citandoti, “Non bie la. Ma zai jian.”

Recensore Veterano
23/01/13, ore 14:00

Ciao!
Ieri sera ti ho scritto che avrei cominciato a leggere questa ff e infatti sono qua.. Stanotte ho fatto le 3 (altro che leggere un solo capitolo!) e sappi che mi sto fermando a lasciarti una recensione perché proprio non potevo farne a meno, ma sto soffrendo perché sto sottraendo tempo alla lettura! Insomma, non so se si capisce, ma vuole essere un gran complimento! Mi è piaciuto molto il modo in cui hai trattato la psicologia dei vari personaggi, nessuno è stato trascurato e ognuno ha ritrovato il suo ruolo, seppur diverso, in questa realtà senza il ragazzo con il codino. E se potessi ti farei un inchino per la profondità che hai dato a Ranma, ha tante di quelle sfaccettature, tanti sentimenti che davvero non riesco a staccarmi dallo schermo. Ho apprezzato molto il modo in cui hai voluto far evolvere il suo personaggio, gli ha dato, per così dire, pane per i suoi denti e ciò di cui aveva davvero bisogno per crescere.
Certo, in questa realtà va davvero tutto storto! Si riesce a percepire quanto profonda sia stata la presenza di Ranma nella vita delle persone che gli stanno accanto, quanto abbia cambiato gli eventi, quanta allegria, nonostante tutti i danni che fa, abbia portato con sé. Akane umiliata e addirittura lasciata da Kuno?? ahahah mi viene da ridere, almeno in questo universo riesce a scegliere tra lei e la ragazza con il codino! XD Per fortuna la fiamma dell'orgoglio e della testardaggine brucia ancora in fondo agli occhi di Akane, ora sono curiosissima di sapere che farà Ranma per tornare nel mondo che gli appartiene davvero!
Ah, tra l'altro ho apprezzato tantissimo la scelta di Ranma di allontanarsi da Akane sul momento culminante. Quella non è davvero la sua Akane e non ricambierebbe il suo bacio provando i giusti sentimenti, quelli che li hanno sempre legati e che hai descritto tanto bene.. :)
Ok, ho fatto il mio dovere - era un punto di svolta, non potevo davvero esimermi dal lasciarti 2 parole (2?? 2000 casomani XD) - ora mi butto di corsa sul capitolo successivo, non vedo l'ora di scoprire cosa sta tramando Shingo nell'ombra! :)
A presto!

Recensore Junior
16/11/12, ore 17:27
Cap. 19:

...e invece credevo male! Ranma si era davvero convinto che la soluzione migliore sarebbe stata un mondo senza di lui e “tornare era l’ultimo dei suoi pensieri”. Ma bubi :<
E, giocando un po’ con l’ambivalenza con cui era stata formulata la frase, riesce anche a non venir meno alla parola data. Peccato che Shingo, mister antagonista onnisciente, continua a non scomporsi e anche questo coup de théâtre di Ranma non scalfisce minimamente la sua sicurezza. Detestabile.
Ecco, tempo fa avevo definito questa tua sceneggiatura che si svela poco per volta come una “matrioska”. Ebbene tutto questo capitolo era di un matrioskamento clamoroso *_* le varie scene si susseguono in modo non lineare, ma veniamo a conoscenza dei diversi particolari mano a mano che a rendersene conto è il personaggio di cui condividiamo il punto di vista in quel momento. Fighissima sta cosa.
C’è Ryoga che non riesce a fare a meno di estraniarsi... prima per via dell’ondata di odio che prova nei confronti di Ranma: per la sua solita smania di protagonismo e perché stava facendo soffrire Akane, ancora, anche se forse per l’ultima volta. E poi a causa dello stupore per il gesto di Ranma e per l’emozione di ritrovarsi Akane così vicina e che gli stringeva la mano. Una mano che ora non poteva fare altro che stringere con la massima forza quella fune da cui dipendeva la salvezza di Akane.
La stessa fune che Ranma scorge tra le mani di Akane quando si accorge che lei l’ha seguito.
Akane che è inizialmente priva di sensi e di cui vediamo il risveglio prima dal punto di vista di Ranma, inizialmente emozionato a sentirla pronunciare il suo nome e poi, “Come non detto” lol, convinto che stesse sognando di picchiarlo. E dopo eccoci nel punto di vista di Akane e scopriamo che no, non stava sognando di picchiarlo e quelle sue mezze frasi pronunciate nel dormiveglia assumono un senso ancora più emozionante (come se già non fossero emozionanti lette soltanto dal punto di vista di Ranma!)
E poi c’è il risveglio di Shampoo e la sua apparente discrepanza tra ciò che pensa e ciò che dice. Ma è una discrepanza solo apparente perché Mousse sa di essere per lei una presenza costante, come il cielo, ma è consapevole che lei non avrebbe mai risposto al suo richiamo. Perchè Shampoo è una donna di polso, dice a sé stessa di non poter far altro che guardare avanti, eppure eccola tornare sulla strada già percorsa, quella strada in cui Lanma è al centro dei suoi pensieri.
Ed ecco che arriva la scena del litigio tra Ranma e Akane, in cui questa alternanza di punti di vista raggiunge l’apice di figosità *_* tra l’altro è un malinteso così... così da loro! Dove a scatenare lo scontro è la portata del non detto, più che le parole pronunciate.
A partire da quello schiaffo, che era destinato ad arrivare, inesorabile, perché questi due agiscono sempre con il pilota automatico inserito: basterebbe fermarsi a riflettere per due secondi, peccato che entrambi agiscano a metà del primo (<3). Ed è anche bello che sia così, quando provi un sentimento così forte è difficile darsi il tempo di moderarsi... ok, la smetto, è che io a questi due personaggi voglio proprio bene... e poi questa scena è così bellina! Doppiamente toccante perché fondamentalmente questo litigio è dovuto al fatto che pensano entrambi la stessa identica cosa (come sempre <3)
Akane che è la solita insicura e si convince di essere del tutto inutile, anzi, era stata colpa sua se Ranma aveva corso tutti quei pericoli. Sente di essere solo un impiccio. Che è la stessa identica cosa di cui si convince Ranma: lui appartiene al caos e caos avrebbe sempre portato, le persone a cui teneva sarebbero state meglio, e più al sicuro, senza di lui... *_*... ho letteralmente questa espressione eh *_*
Ma proprio perché questi due tonti si assomigliano così tanto, sono certa che Akane farà la stessa cosa che, poco prima, aveva fatto Ranma: si volterà ancora indietro, come per dare un ultimo saluto a ciò che era stato. E lo vedrà. E tutta questa solitudine andrà all’aria.
(Scusami per questi commenti da ragazzina romantica è che con Ranma e Akane non riesco a fare la persona matura....)

Recensore Junior
07/11/12, ore 17:28
Cap. 18:

Why does there gotta be a sa-sa-sacrifice?
Ok, smetto di canticchiare e mi rimetto composta che qua le cose si fanno sempre più serie.
Subdola la vocina manipolatrice! Shampoo voleva semplicemente non vedere l’odio negli occhi di Ranma ed ecco che Shingo fa leva su questo per convincere le sue membra a colpirlo: in questo modo non avrebbe dovuto affrontare lo sguardo di Ranma perché le sue palpebre sarebbero rimaste chiuse per sempre. Perfetta poi la frustrazione di Shampoo dopo il primo colpo, la frustrazione perché la sofferenza non era ancora finita, anzi, Ranma la stava guardando e questo non faceva che rendere la sofferenza ancora più forte: soffriva per quell’espressione negli occhi di lui e soffriva perché sarebbe stata costretta a colpirlo di nuovo... wow...
Ma ecco che a salvare la situazione arriva Mousse! Chi altri avrebbe potuto farlo? Lui avrebbe riconosciuto la presenza di lei tra mille, non poteva coglierlo di sorpresa: lui viveva in funzione della sua presenza, viveva per la sua presenza, non avrebbe potuto non accorgersi di lei... ri-wow.

E vogliamo parlare della testardaggine di Ranma? Shingo continua imperterrito ad affermare che si assomigliano, che hanno la stessa fame di nuove sfide e nuove abilità da apprendere eppure hanno una caparbietà e un orgoglio che non potrebbero essere più diversi! E questo fatto viene ribadito quando Ranma ha un moto di stizza quasi capriccioso nel suo rifiutarsi di fare il gioco di Shingo: non gliel’avrebbe data vinta e sarebbe riuscito a non colpire Shampoo.
Sei riuscito a mantenere lo spirito machistico-cavalleresco di Ranma, che non vuole colpire le donne, facendogli fare un ragionamento con quel suo stile tra il riottoso e il cocciuto, ri-ri-wow.
Altro particolare che li rende estremamente diversi è il fatto che, per Shingo, la vera forza può essere conseguita soltanto estraniandosi dagli affetti; cosa che, si augurava, Ranma avesse imparato a fare transitando nell’altra dimensione. Peccato che per Ranma la vera forza risieda proprio nella sua capacità di provare affetto e voler difendere ciò a cui tiene. Ecco perché credo che questo suo sacrificarsi non sia una resa ma soltanto un bluff prima di sferrare il contrattacco: “Improvvisamente ogni cosa gli divenne chiara. Adesso sapeva cosa fare.” Si sa che, quando il gioco si fa davvero duro, Ranma dimostra di saper essere sveglio e pieno di iniziativa! Non credo voglia rassegnarsi e nemmeno che condivida l'idea secondo cui il mondo funzionerebbe meglio senza di lui. Un mondo senza Ranma Saotome? Feh! Secondo me il momento in cui hanno iniziato a scampanellargli in testa le ideone per uscire dall'inghippo è stato quando era lì steso a terra a fissare lo squarcio e Shingo gli spiegava che tra una dimensione e l'altra c'è il nulla...

Per quanto riguarda le gag, io non le ho trovate fuori luogo: la Takahashi ha sempre rovinato i momenti seri e drammatici con uscite comico-demenziali, fa parte del pacchetto. La fuga di Genma l’ho trovata ridicola nei modi (il cartello con la scritta ‘Torno fra 10 minuti’ XD) e incazzevole nei risultati, come tutto quel che riguarda il signor Saotome: fa ridere perché, dai, Genma e la sua versione panda sono tra gli elementi più comici del manga, ma è uno dei personaggi più negativi e sbagliati, umanamente parlando, di tutto il manga. E qui hai mantenuto questo suo aspetto, pardon, entrambi questi suoi aspetti.
Ho trovato un po’ più forzata la gag di Cologne e il fatto che proprio tutti-tutti i personaggi pensassero volesse fare cose zozze con Mousse. Però il modo in cui l’hai espressa, questa frase qua, che cito per intero: “Aveva sentito dire che quando ci si sentiva prossimi alla fine, proprio allora sopraggiungeva l’impulso di aggrapparsi in modo più forte che mai al richiamo della vita – ma questo era, francamente, ridicolo” beh mi ha fatto talmente ridere che ho deciso di cambiare idea, accetto interamente anche la gag di Cologne sporcacciona!
Sempre tanti complimenti - ma quelli ormai li sottointendo chè già sono logorroica, se continuo pure a ripetermi è la fine....
(Recensione modificata il 07/11/2012 - 05:33 pm)

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