Recensioni per
Una volta all'anno è concesso perdere il senno
di La Mutaforma

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

molto molto molto poetico :) mi è piaciuta proprio tanto questa riflessione su quella che è la FESTA di Parigi. Unna riflessione profonda su cosa significa perdere per un giorno solo il controllo, non badare alle regole ma vivere in modo libero...devo dire che anche nel film la scena della Festa dei Folli è una delle mie preferite...un momento di pura pazzia e di puro divertimento che però poi si trasforma in qualcosa di più tragico.....bè, non saprei che altro dirti se non ancora una volta complimenti per questa riflessione così bella :D
P.S. Se ti può interessare anche io ho cominciato a scrivee una ff su Notre Dame (dovuta a qualche probabile scompenso mentale) magari se ti va di fare un salto, darci un occhio e farmi sapere cosa ne pensi mi farebbe tantissimissimo piacere ;D
per il momento un bacione
C.L.

Recensore Veterano

Dici il vero, perché mai la festa del sottosopra è accettata dagli abitanti di Parigi, nonostante i loro pregiudizi nei confronte degli zingari?
Che sia l'eccezione che conferma la regola? Eppure, i francesi 'civili' paiono divertirsi il giorno della festa dei folli. La vita sembra improvvisamente colorata, giocosa e veloce come non mai, improvvisamente l'esistenza viene tinta di mille sfumature multicolori che pungono, sorridono e rendono possibile quella sensazione di vertigine e novitò che la routine quotidiana non sembra donare poi così spesso. Quindi, discriminare il diverso non coincide con il discriminare quel brivido di brio che ci ricorda il vero significato del vivere? E' un controsenso, ma credo che sia più che scusabile. Questa, in fondo, è la giornata del sottosopra. Non è forse lecito perdere il senno e mantenere intatta quella sensazione di leggerezza che caratterizza la nostra esistenza.
A volte rimpiango non essere un'ameba, non dovrei preoccuparmi di tutti gli stupidi pregiudizi degli esseri umani. Comunque, quando leggo storie come la tua riesco a consolarmi. Il mondo, in fondo in fondo, ha ancora qualche possibilità se l'essere umano riesce ancora a mettere su carta (virtuale) pensieri così belli. Per di più dal punto di vista di Clopin, il mio personaggio preferito. Davvero bellissimo, leggere la tua storia è stato meraviglioso.
Ancora mille complimenti.
Un bacio,
Beads.
(Recensione modificata il 15/09/2012 - 11:58 pm)

Recensore Veterano

oh, mia cara elfetta Ros, qui mi piacerebbe aprire una parentesi storico-letteraria, e solo perchè sono una ragazza antipatica: "parresia" per i greci, "semel in anno licet insanire" per i romani.
Ma entrambi pensavano la stessa cosa, il mondo può permettersi di andare al contrario una volta tanto, con il volto impasticciato che oggi fa tanto carnevale.
Tu hai colto una riflessione particolare di questa "giornata della follia" ispirando vita, non quella ligia e statica, ma dinamica e folle, perchè la vita lo è, in fondo. - Totò, nel medico di pazzi, dice che alla fine tutti siamo un pò pazzi, e chi non se lo può permettere perchè costretto dalle sue scelte, non può far altro che dimenticarsene, per non invidiare, vedendo solo dove non duole.
Una piccola e breve one-shot, ma degna di essere definita tale.

Vivi e si folle quando vuoi - senza dimenticare che in medio stat virtus, eh!
Ade.