Giudizio per aver partecipato al contest «Un battito di ciglia»
Quando ho letto il titolo mi son quasi chiesta se avessi stranamente presentato una storia in cui le protagoniste erano due donne- so infatti la tua passione per lo slash e l'avevo trovata una cosa un po' diversa e forse persino vagamente azzardata -, ma quando poi ho cominciato a leggere e ho compreso a grandi linee il perché di quel nome, mi è sfuggito un piccolo sbuffo divertito.
Si sa che sentir parlare di sesso dai genitori, specialmente quando si tratta della propria sfera personale, risulta un po' come una sorta di violazione della privacy e tutto vorresti tranne sentire tua madre di determinate posizioni o addirittura di quante volte tizio A fa sesso con tizio B, dunque mi ha fatto un bel po' sorridere il modo in cui Sergio aveva preso la cosa, ritrovandosmi un po' in lui passo dopo passo e comprendendo almeno in parte il disagio che lo animava ad ogni parola; se contiamo poi la cara zia Caterina, la frittata è assicurata e ancora mi chiedo come abbia fatto Sergio a non risponderle per le rime.
Il tuo stile era pulito e piacevole e la storia si leggeva una meraviglia - infatti sono arrivata alla fine quasi senza accorgermene e un po' ci son rimasta male, volevo continuuare a leggere cosa aveva da dire quell'arzilla nonnina! L'avevo presa in simpatia -, solo che c'erano momenti in cui la lettura veniva un po' appesantita per determinate scelte linguistiche e un po' di ripetizioni che ti segnalerò qui di seguito.
Alcune sono semplicemente dei piccoli accorgimenti e altri sono consigli, quindi spero che possano esserti utili in qualche modo:
❒solo fintamente casuali → Te lo segnalo semplicemente perché un paio di righe sotto c'è un “far finta”, dunque è una sottospecie di ripetizione che nel complesso suona un po' male. La cambierei con un “falsamente” o comunque con qualcosa di simile che possa rendere in egual modo l'idea senza dare quella sensazione di ripetizione, stessa cosa dicasi del “però” ripetuto in appena due righe
❒Con un sospiro sofferto si girò a guardare Andrea → Dopo “sofferto” ci vorrebbe una virgola
❒che stava trafficando con bottiglie e bicchieri sul tavolo, ancora imbandito dopo il pranzo di Capodanno → Per eliminare un po' di virgole e rendere la frase più fluida, inserirei dei trattini, trasformando praticamente la frase in “[...]Andrea - che stava [...] tavolo, ancora [...] - e si accorse”
❒"I giovani d'oggi non sanno più cosa sia la morale." → I punti dovrebbero andare fuori dal discorso diretto
❒Sergio si distrasse a guardare Andrea che tornava al suo posto vicino a lui con due bicchieri di acqua in mano. → La frase risulta troppo lunga, dunque o va rivista o va inserita una virgola dopo “Andrea”, anche se opterei per la prima opzione
❒quando gli porse uno dei due bicchieri. → Anche qui una ripetizione, quindi la rivedrei
❒Nella famiglia Carini l'unica femmina era sua sorella e il fatto che non fosse nata uomo dipendeva dai geni della loro famiglia materna → Altra frase che andrebbe rivista, si legge un po' tutta d'un fiato e quindi bisognerebbe sistemarla
❒Sergio adorava sua nonna e in quel momento le era grato come mai in vita sua, per aver risparmiato → Virgola dopo “grato”
Di questa storia ho apprezzato molto la sottile ironia che si leggeva tra le righe, ironia che faceva bella mostra di sé - spesso anche nascondendosi abbastanza bene pur essendo presente - attraverso i pensieri di Sergio, personaggio che, nonostante la poca lunghezza della storia, ha subito attirato le mie simpatie per il modo in cui era stato descritto.
Caratterizzare dei buoni personaggi con una flash fiction non sempre è semplice, ancor meno quando si tratta di personaggi creati dalla propria fantasia e che dunque chi legge non conosce approfonditamente come l'autore che li ha creati, e se spesso e volentieri risulta difficile quando i protagonisti provengono da un anime, da un videogioco, da un film o addirittura da un libro, a maggior ragione potrebber esserlo in questo tipo di storie. Tu sei riuscita, nel poco spazio a tua disposizione, a lasciarli emergere, dando abbastanza informazioni per far capire chi fossero ma non troppe per non far apparire la storia troppo pesante. Hai dato loro un background e una storia, e ciò che ne è uscito è stato una storia che, per quanto non fosse esattamente il massimo dell'originalità, ha saputo cogliere il momento di questa stramba famiglia da te creata. |