Recensioni per
Un giorno da re
di CrystalBreath

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/04/16, ore 15:35

Mi sono semplicemente commosso.
Sai, le condizioni di queste persone mi rendono abbastanza a disagio e molto triste nel profondo perché ci sono teste pulsanti dietro quell'apparente mondo che non viene scrutato a fondo per varie ragioni e per poca empatia.
Hanno diversi punti di vista e tanto da esprimere ma non riescono per forza di cose e questo potrebbe in un certo senso spaventare o comunque lasciare piuttosto indifferenti per non fare errori o comunque perché non si ha la pazienza adeguata di seguirli e renderli sereni, in modo che altre richieste fastidiose non li attanaglino.
Qui dentro ci sono l'amore incondizionato proposto in due forme, per quanto mi riguarda: c'è quello rivolto dalla madre e da King e quello che il ragazzino cerca di mostrare ad entrambi con un gesto che veramente cambia tutte le carte in gioco: il sorriso.
Ci sono persone che sottovalutano tanti gesti in generale ma il sorriso ha la capacità di rendere qualcuno più a suo agio, far capire timidamente (ma anche non proprio) che qualcosa ci piace e ci aggrada, ci rende liberi dal male e dal fastidio e per questo che lo trovo assolutamente un gesto bellissimo, sopratutto reso benissimo nella faccia minuta del ragazzo.
La mamma sa che è "speciale" in questo momento della sua vita ma per lei lui lo è a prescindere da ogni condizione perché è il suo re e l'unica persona che (almeno qui) la rende empatica, una donna che sa sentire le esigenze e sa emozionarsi e rendere tutto molto vero nelle manifestazioni d'affetto più le sue reazioni conseguenti.
Per King non è un problema se il ragazzo sta sulla scomoda e fredda sedia a rotelle perché lui vuole semplicemente divertirsi e farlo sentire più sereno e divertirlo, senza avere una complessità di fondo come quella della madre certo, ma comunque si tratta sempre di un amore incondizionato che riesce nella sua manifestazione.
L'introspezione del ragazzo è veramente semplice e toccante in quanto ragiona come un bambino e un ragazzo che ha difficoltà in generale non solo a mostrarsi ma anche ad esprimere ma il lettore può deliziarsi di come il suo mondo sia a stretto contatto con la realtà e lui tende a provare qualcosa che percepisce più a fondo di tanti occhi che invece ignorano tanti aspetti minuziosi e veritieri nel profondo.
Lo stesso stile di scrittura si pervade di tale semplicità (attenzione: non è sinonimo di banalità, assolutamente no) perché deve arrivare dritto il messaggio di speranza e di cambiamento che il suo sorriso ha portato: a se stesso, al mondo, ai mondi con i quali brama interagire e farsi protagonista, in una maniera osessivamente presente come un re ma molto, molto tenera nella sua dolcezza intrinseca.
C'è una malinconia così viva che mi ha veramente pervaso il cuore di buone sensazioni e di quanto queste storie mi prendano sempre perché mettono in gioco la comunione di beni e di belle parole, così come dei gesti: quel "ti voglio bene" sussurrato dalla mamma può infatti apparire come figlio di ovvietà su ovvietà ma per me è il climax del racconto in sè, dato che mostra quanto c'è un interesse a progredire ed arrivare insieme, senza confini e paure, ad un traguardo che vede la luce.
Veramente toccante nella sua elegante genuinità e purezza di fondo che ho respirato, visto con questi miei occhi lucidi.

Un abbraccio sincero,

Watashiwa