Recensioni per
- Der Buchstabe | Sbavature -
di Blacket
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Come hai potuto? |
*Fra un singhiozzo e l'altro* |
Mi hai ucciso, mi hai massacrato mia dolce, dolcissima assassina. Ieri, verso mezzanotte, nel mio letto, ho pianto come mai avevo fatto leggendo una fic. Sarà che io in questo periodo sono provata da tante cose, che non resisto alle lettere scritte al fronte, che tu sei sempre il solito portento, ma ho infradiciato il cuscino con le lacrime. Ero arrivata a leggere una frase e fermarmi per un minuto a singhiozzare. E se non ce la facevo io a leggere figuriamoci Ludwig a scrivere. Ah, no, giusto, lui avrebbe fatto tutto per quel sorriso in quel momento. No, non voglio recensire così a caso, questa storia si merita ben altro, e ora che mi sono calmata (sono passate quasi ventiquattro ore, insomma). Che dici se inizio (o ci provo) a recensire decentemente?
Inizi con "A Feliciano.
Poi mi sono immaginata, proprio mentre tirava quella linea nera, uno scoppio troppo vicino e la terra che schizza ovunque. Mi sono immaginata Ludwig che si arrende al fatto che non avrà più altro modo per dirglielo.
Così, quell'uomo sovrastato dal fango della trincea mette in fila altre parole, con una fatica e un bisogno impossibile da ignorare. Ha una dannata, fottuttissima, paura che Feliciano ignori tutto quello che ha bisogno di dirgli. Adesso, che non è altro che un uomo come tanti, immerso nel fango e nel sangue, non prega il Signore per la salvezza, per una morte senza sofferenza, per essere ricordato. Gli basta che Feliciano sappia. Sappia tutto, ma proprio tutto. Sappia che tutto quell'amore, tutti quei sorrisi, tutta quella forza che riesce a dargli, non andrà mai via. Feliciano deve sapere che quelle che possono apparire sbavature in una busta sporca sono, in realtà, una (breve) vita narrata con inchiostro indelebile tra gli astri, non così lontani, del cielo.
In questa storia sei riuscita, usando incredibilmente frasi semplici e sbavate, a costruire qualcosa di sublime e perfetto. Solo leggendo la lettera di Ludwig sono riuscita ad afferrare tutto il calore, la semplicità e l'intensità della storia tra i due protagonisti. Va molto oltre le capacità di moltissima gente riuscire a fare una cosa del genere. Non scherzo se dico che non c'è un dettaglio fuori posto o piazzato senza motivo. Basta dire che mi hai fatta innamorare di un corriere, di quel ragazzino spaurito e fiero, su cui potrei scrivere una recensione di ottomila parole, tanta è stata la precisione con cui lo hai introdotto e trattato. E ti faccio notare che tu non ci abbia speso troppe parole, ergo, sei proprio brava a scrivere quelle giuste. E, infatti, sono stata paralizzata dal modo in cui hai fatto trasparire il terrore raggelante di Feliciano. Il modo in cui quel ragazzo attendeva. Attendeva e aveva paura, poi basta. Non tremava nemmeno. Credo che il suo cuore battesse così piano da sembrare rotto. E la sua attesa è stata ripagata. Grazie per aver censurato la sua reazione, sarebbe stato come infierire sul mio cadavere. Preferisco rimanete con il dubbio. Non so se la lettera abbia fatto riprendere un battito regolare al cuore di Feliciano o se glielo abbia spezzato definitivamente. L'unica cosa di cui sono sicura è che quel cuore rimasto solo abbia iniziato a sanguinare. E cosa possiamo dirgli se non di guardare le stelle? Davvero, questa storia è bellissima. Non giro molto su questo fandom e non so quale sia il livello delle storie scelte di questo fandom, ma appena mi sarò informata farò la mia segnalazione (sperando entro quel momento di trovare il modo di scrivere un commento migliore per questa perla). E poi boh, anche se non sembra sono senza parole... magari vado con un banale Grazie. Lally |
Oddio...è....bellissima. |
Aww, mentre la leggevo mi è venuto un magone tremendo che mi bloccava lo stomaco e il respiro in una morsa - e non erano i profiteroles. |
Io..oddio. Non so come cominciare, nemmeno. Non so cosa dire, ma qualcosa voglio dirlo. Perché sarebbe un reato non farlo. |
Oddio. |
E'....bellissima! |
Credo.... di stare piangendo come una cretina. |