Giudizio di Bluemary
- Correttezza grammaticale e lessicale: 6/10
- Composizione della trama e plausibilità di quest'ultima: 7.5/10
- Stile: 7/10
- Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10
- Attinenza agli elementi obbligatori del bando e modalità di inserimento dei prompt: 8/10
- Gradimento personale: 2.5/5
Totale: 39.5/55
Questa storia presenta diversi alti e bassi, spesso anche su uno stesso ambito. Vorrei partire dai bassi, ovvero dalla parte formale, sia per quel che riguarda l'ambito grammaticale, sia per lo stile: purtroppo ci sono svariati errori, sia di punteggiatura (mancano virgole per aprire gli incisi o prima dei vocativi, mentre ne hai messe dove non avresti dovuto), sia verbali (in qualche occasione metti l'indicativo o il condizionale quando ci andrebbe il congiuntivo), sia di battitura; hai più volte sbagliato le preposizioni e ogni tanto crei qualche confusione tra chi sia il soggetto e chi invece subisca l'azione. Inoltre, piccola nota a parte, non va lo spazio prima dei tre puntini di sospensione, va solo dopo.
Errori grammaticali a parte, ci sono problemi anche a livello di espressioni: hai messo a più riprese dei termini e dei modi di dire gergali che mal si adattano a un testo scritto ( “Fai tanto i conti a me”, “mezza scartina”, che è un modo di dire nato dalla briscola, quindi non è un'espressione che questi alieni dovrebbero conoscere, “farlo sentire di schifo”). Ci sono anche delle espressioni poco felici, come “ tutti coloro che si rifiutavano di schiavizzarsi” (sarebbe stato meglio “tutti coloro che rifiutavano la schiavitù”, visto che non sono i popoli che si schiavizzano da soli, ma è Freezer che li schiavizza), o “gli tolse la maglietta e gli massaggiò le imponenti spalle” (trattandosi di un preludio alla lemon, trovo un po' improprio nel contesto il termine 'massaggiare', credo che sarebbe più preciso usare 'accarezzare'), o “la cui intelligenza era contabile sulle dita” (l'intelligenza non è numerabile), o ancora “Ma anche la vendetta stava iniziando a crescere” (semmai è il desiderio di vendetta che comincia a crescere, visto che lui non si sta vendicando).
Inoltre lo stile andrebbe limato, ci sono diverse ripetizioni e, anche se in molti casi le usi coscientemente per enfatizzarne il significato, ti consiglierei di non abusarne.
È vero che la tua è una storia lunga, ma purtroppo ci sono davvero troppi errori e troppe imprecisioni per non farle pesare in maniera consistente nel giudizio finale.
Passando invece al contenuto, ho trovato una buona trama, non particolarmente originale, ma comunque godibile. Radish è il protagonista indiscusso della storia, per quanto in poche parti utilizzi anche il punto di vista di Alerì, e lo rappresenti in modo del tutto plausibile: descrivi bene il suo dolore e la frustrazione e il desiderio di vendetta nei confronti di chi ha distrutto il suo pianeta e al tempo stesso lo ha reso schiavo. Riporti la sua rabbia, nei confronti di Freezer e di Zarbon, la sua solitudine e il suo essere disprezzato perfino dai suoi due ultimi compagni. Non posso dire che la delusione di quando da giovane scopre il disprezzo legato all'essere una Terza Classe risulti originale, visto che mi ha ricordato molto la stessa tematica espressa da Evakai, ma si tratta comunque di una caratterizzazione che non stona con il personaggio mostratoci da Toriyama. È un Radish molto umano, quello che hai descritto, un Radish che soffre, che si vergogna di questa sua debolezza e che non riesce a trovare uno sfogo per la rabbia che gli divora il cuore; ma è sempre un Radish prettamente saiyan, quindi con lui hai svolto un lavoro davvero pregevole.
Anche Nappa e Vegeta, per il poco che ci mostri di loro, sono IC e Alerì, per quanto poco descritta e non molto approfondita, si dimostra comunque una comparsa plausibile, considerando il suo background.
Ho trovato invece un paio di sbavature nella caratterizzazione di altri personaggi: la madre di Radish, per quanto tu la definisca diversa dagli altri saiyan e più affettuosa, visto che ama davvero suo figlio, è davvero troppo emotiva e troppo espansiva. Questa frase in particolare “Il pensiero che ti facciano del male mi logora, odio Freezer che ti ha portato via, per farti solo del male. Mi spaventa, mi sento impotente come non mai. Non posso fare nulla.” mi risulta esagerata, non credo che una saiyan ammetterebbe mai ad alta voce simili pensieri, se pure li avesse. Non dico che la donna non dovrebbe tenere a lui, ma il comportamento così dolce e materno stona parecchio con una saiyan. Avrebbe potuto dimostrare il proprio amore per il figlio anche mantenendosi un po' più distaccata, senza dichiarazioni d'affetto così eclatanti e dirette, che stonano e risultano poco plausibili per individui della loro razza.
L'altra sbavatura riguarda Zarbon: non avrebbe alcun motivo di svelare ai saiyan che era stato Freezer a distruggere il loro pianeta, e ho trovato totalmente fuori luogo la sua provocazione in proposito.
Per quanto riguarda i difetti della trama, come ho già detto non era particolarmente originale, ma quello che più ha penalizzato il mio giudizio in quest'ambito è stata la conclusione fin troppo brusca: dopo pagine di introspezione ben gestita e di qualche scena definita in maniera completa, la lemon viene in liquidata in pochissime righe e il finale della storia lascia l'amaro in bocca per quanto risulta frettoloso. Sembra quasi che tu avessi fretta di concludere e che, al contrario del resto della storia, tu abbia scritto quell'ultimo paragrafo come un riassunto di ciò che avresti voluto raccontare. Questo difetto purtroppo va a penalizzare anche il giudizio relativo ai prompt: se infatti il prompt 'dolore' è rappresentato benissimo, e in maniera più che esaustiva, 'desiderio' compare solo nella parte finale ed è poco più che accennato, cosa che ti ha impedito di ottenere più punti in questa valutazione.
Con questo non voglio dire che la trama abbia solo difetti, anzi; ci sono delle parti che ho apprezzato particolarmente, e per cui meriti un plauso: il fatto che Radish e Alerì abbiano un amplesso per consolarsi a vicenda, un modo per sfuggire alla solitudine e al dolore, che sfata il cliché dell'amore a tutti i costi e non si basa nemmeno sull'attrazione, e risulta quindi molto originale, oltre che estremamente plausibile. Il dialogo tra Nappa e Radish, quando il saiyan più vecchio gli chiede cosa pensi delle parole di Vegeta: si tratta di un momento di “debolezza” e confidenza che non mi sarei mai aspettata, da lui, ma che dimostra ancora una volta quanto Vegeta sia distante e inquietante perfino per il guerriero che lo ha sempre seguito, rimarcando ancora una volta la differenza tra il principe e gli altri saiyan. E il fatto che Radish, da ragazzino, non volesse andare a fare da scorta a Vegeta ma preferisse rimanere con i coetanei, dove non sarebbe stato disprezzato per il suo appartenere alle altre Terze Classi (a proposito, occhio, a volte lo scrivi minuscolo e a volte maiuscolo, dovresti scegliere una tra le due alternative e mantenerla per tutta la storia), né avrebbe dovuto avere a che fare con un bambino così spaventoso come Vegeta.
Concludendo, la trama, finale a parte, è buona e lo sono anche i personaggi. La presenza di qualche spunto interessante e alcune interazioni ben pensate ne aumenta anche la qualità. Quello che invece andrebbe revisionato a fondo è l'aspetto grammaticale e stilistico. Per le lacune che ti ho evidenziato, e per l'assenza di un'originalità particolarmente consistente, sono costretta a darti un simile giudizio personale.
PUNTEGGIO FINALE 38,83/55 |