Recensioni per
Lo faccio per te
di MedusaNoir

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/12/13, ore 10:46

Oh. *-*
Mi lasci senza parole, davvero. 
Certo, non abbastanza da impedirmi di scrivere un'altra lunga, noiosa, insensata recensione. 
Fatto sta, però, cha dovrai sopportarmi. u.u
Che dicevo? Ah, sì. Magnifica. Semplicemente sublime. 
Un punto di vista nuovo per esprimere un concetto risaputo. 
Mi è piaciuto il gioco iniziale, hai portato il lettore a temere il peggio: droga?, fumo?, una congrega di motociclisti e qualche strano tipo di orge?, una setta... no, aspetta, forse questi sono state solo le ipotesi che il mio unico, malato e non consapevole di esserlo, neurone ha partorito. 
Alla verità, invece, si arriva con un sorriso. E il mio neuroncino ci è arrivato all'affermazione sul calcio. 
Insomma. Non le piace neanche il calcio! E che cavolo, bisogna darlo qualche indizio, no? Cattiva ragazza. 
Alessia è... indefinibile. La si vorrebbe odiare e non ci si riesce. Compatire, ma neanche quella è la strada giusta. Magari dovrebbe essere lei ad andare da un dottore, si pensa a un certo punto, eppure nemmeno così andrebbe bene. Perché Alessia è omofoba, ma semplcemente non si accorge di esserlo. 
Purtroppo, è così per i più. Hanno paura di qualcosa a cui semmai prima non avevano neanche mai rivolto un pensiero. 
Vuole bene alla sorella, lo si capisce in ogni suo gesto, ma. C'è questo ma grande quanto una casa. Grande quanto tutti i discorsi e le discussioni che si fanno su questo argomento senza mai riuscire a giungere a una soluzione. A una fine. ... Ci sarà mai una fine?
Immagino te lo stia chiedendo anche tu su questo mio sproloquio, perciò cerco di concludere, da brava. 
E concludo con un bel pensiero sulla mamma: "E' carina?"
Oh, la perfezione. 
Semplicemente la perfezione. 
Perché quando si parla di amore, ammettiamolo, le domande da porre sono poche. 
Anzì, forse non bisognerebbe nemmeno chiedere. L'amore è già la risposta. 
Complimentissimi e alla prossima, 
Sara

Recensore Junior
19/12/12, ore 18:36

Grande riflessione sull'omofobia. Davvero strepitoso il punto di vista della sorella. Ingenua, sotto certi aspetti e fin troppo matura per altri punti di vista.
Alessia fa continui riferimenti allo psichiatra, come se l'omosessualità fosse una malattia e come, dunque, se si possa guarire.
Nel suo momento di shock più totale, ovvero al ritrovamento della prova che dimostra inconfutabilmente che la sorella è 'dell'altra sponda', personalmente ho pensato molto (ma MOLTO) peggio di quanto in realtà non fosse. 
"Quando potrebbe avere iniziato? Forse l’altra estate, a quella festa sulla spiaggia: i nostri cugini avevano detto di stare attenti, che quella non era gente raccomandabile."
Al che ho pensato: "Oddeo, si droga? Ha ucciso qualcuno?". E la scoperta di una semplice relazione omosessuale con un'amica mi ha fatto cadere dalle nubi e, devo dire, a stento sono riuscito a trattenere un sorriso. La semplicità, per quanto a volte strana, riporta sempre il discorso al mondo 'normale' che era all'inizio.
Coronamento di questo racconto-critica sull'omofobia è la reazione, forse eccessiva, della madre. Rispondendo alla confessione di una agitatissima Alessia, come se fosse la cosa più naturale del mondo, come in effetti è.
Merita davvero di essere stata inserita nelle scelte. Pollici virtuali in su!
IpseDigit

Nuovo recensore
13/08/12, ore 19:38

Molto particolare e ben scritta, non volendo ci si immedesima molto con Alessia anche se, a differenza di te, la trovi piuttosto antipatica. Complimenti!

Recensore Veterano
24/04/12, ore 13:09

Stavo cercando qualche storia carina tra le scelte e mi sono imbattuta in questa. Sarò sincera: all'inizio non avevo trovato nulla di particolare. Cioè mi sembrava una banale one shot, non so neanche dirti cosa ho pensato però ho continuato a leggere un po' sorpresa. Poi, arrivata alla fine, ero a bocca aperta.
Cioè non so spiegarmi ma sei partita da una situazione normalissima. Lei che deve uscire con il ragazzo ma ha trovato qualcosa di strano. Poi pian piano sei riuscita a coinvolgere il lettore a capire che cosa avesse visto nelle foto, anche se a primo impatto uno è convinto che siano foto normali, la classica ragazza studiosa che si ubriaca ecc ecc. E naturalmente la sorella pare una paranoica (cosa che è anche così, non fraintendiamoci XD)
Poi arriva il nocciolo della questione e sono rimasta decisamente a bocca aperta non solo per il comportamento della sorella ma anche per quello della madre. La naturalezza giusta e sincera di una, contro le mille pippe mentali e sbagliate dell'altra. 
Mi è piaciuto davvero molto come sei riusciuta ad arrivare alla fine (forse dal modo orrendo in cui sto recensendo non l'avevi capito XD Scusa ma oggi non sono molto ispirata O.O) e come con poche righe sei riuscita a "sbudellare" una situazione del genere.
E' stato bello leggere questo POV. L'incredulità, la non accettazione, lo sbalordimento iniziale. Sono comunque tutte emozioni istantanee per la sorella, con il tempo magari lo accetterà. Non sei risultata affatto leggera, perchè comunque appena scoperta una notizia del genere lascia il segno.
Mi è piaciuta un sacco, davvero tantissimi complimenti :) E scusa per la recensione un po' schifosa, forse non sono stata molto chiara XD
Un bacione, cara ^^

,lady snow

Recensore Veterano
07/02/12, ore 10:22

Questa storia mi è piaciuta molto. Devo dire che all'inizio ero convinta che le foto di Nicoletta fossero un po' osè. Non so, pensavo che fosse quello a sconvolgere tanto la sorella, scoprire che Nicoletta facesse la pornostar. Non ci ero arrivata che Nicoletta fosse lesbica.
Invece poi ho capito. Anche questo può sconvolgere una persona. E mi è piaciuta la risposta della madre, magari un po' irreale. Magari lo sapeva già che la figlia frequentava una ragazza.
Ancora tanti complimenti.

Nuovo recensore
06/02/12, ore 22:51

La grammatica è impeccabile e lo stile fluido, caratterizzato da periodi tanto brevi, rende bene lo stato di agitazione di Alessia. Il punto di vista è senz'altro originale, soprattutto per un sito come EFP dove chi parla di omosessualità, vede sempre il punto di vista di chi è omosessuale, mentre il punto di vista che hai adottato è molto più divertente. Complimenti!

Recensore Master
06/02/12, ore 22:22

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Devo dire che questa storia mi ha veramente sorpresa. Ho cominciato a leggerla con un po' di disinteresse, diciamo, ma poi non ho potuto fare a meno di sentirmi coinvolta nella vicenda e mi sono preoccupata di arrivare fino alla fine attenta, vigile e curiosa di sapere come poteva finire una cosa simile.
Alessia, la protagonista di questa One-Shot, è una ragazza in cui ci si può riconoscere senza problemi. L'autrice, abilmente, maschera la sua vera preoccupazione fino a metà storia: sembra lasciar intendere che Alessia sia preoccupata perché ha trovato foto di sua sorella compromettenti - il mio primo pensiero, giudicando la portata della reazione, è stato che Nicoletta avesse iniziato a prostituirsi - e ti lascia con un nodo alla gola assurdo finché non viene svelato il segreto: Nicoletta ha una ragazza, è lesbica.
Nonostante i suoi pensieri esagerati (che la portano a classificare sua sorella come "malata"), Alessia non si può odiare, perché lo fa con innocenza. Ogni cosa che pensa e che dice non è frutto di una riflessione seria, ma di un istinto improvviso che nemmeno lei riesce a controllare; nonostante siano dei pensieri orribili se giudicati sotto questo aspetto, secondo me è un personaggio meraviglioso proprio perché, come ha detto l'autrice, non è consapevole di essere omofoba. Prova solo del disgusto, della preoccupazione, dell'ansia nei confronti di una cosa che ritiene "anormale", "strana", "diversa", sbagliata... E secondo me è vero che la maggior parte delle persone che è omofoba non sa veramente di esserlo.
Insomma, questa storia tocca un argomento un po' delicato che ultimamente sta riscuotendo molto disappunto e lo fa mantenendo un tono comunque semplice, non accusatorio, ma rimane comunque diretto nel suo messaggio.
E poi, il finale, non può che strappare un sorriso: dopo aver mantenuto un'ansia costante nella lettura di tutta la storia, trovi la madre che, scoprendo che la figlia ha una ragazza, non si dimostra contrariata, ma risponde con una domanda pura, semplice e proprio per questo quasi divertente: "E' carina?"
Secondo me questa storia merita, perché fa riflettere. Non è semplice trovare dei racconti dal punto di vista degli omofobi, è più frequente trovare quelle dal punto di vista degli omosessuali che sono sottoposti ai giudizi dei primi. Eppure questa volta abbiamo qui, prontissima, la visione dall'altra faccia della medaglia.
E poi lo stile è semplice, fluido e si legge che è un piacere.
In sintesi: questa storia secondo me fa riflettere mettendo in risalto un problema né in modo troppo superficiale né troppo pesante. E' semplice, e proprio nella sua semplicità risulta unica.

Complimenti all'autrice, di cuore.

Recensore Master
06/02/12, ore 21:39

Prima impressione: arrivata al finale, ho le lacrime agli occhi. Davvero.
Sono stata tutto il tempo con il magone, e... beh, quel finale che capovolge tutto, che ribalta ogni prospettiva, è perfetto. Da lacrime agli occhi.

Con tutta la buona volontà, non posso odiare Alessia. I sentimenti che descrivi sono quasi... "naturali", ecco. [L'HO SCRITTO CON LE VIRGOLETTE, SIA CHIARO.] Voglio dire: non nasciamo tutti capaci di accettare il diverso; ci sono persone che da subito sono aperte al mondo, ce ne sono altre che lo rifiutano a prescindere, e ce ne sono altre ancora che lì per lì si spaventano, si sentono spaesate davanti a qualcosa che sembra non rientrare nell'ordinario, ma che poi con un giusto indirizzamento sono capaci di compiere il "salto". Ecco, mi piace pensare che Alessia sia questo tipo di persona, che sia questo il genere di "omofobo" che hai voluto descrivere: quello che, di per sé, è solo spaventato da un cambiamento improvviso nella sua routine.
(Non sto difendendo l'omofobia; difendo solo quelle persone un po' "deboli" che hanno bisogno di essere indirizzate verso la retta via, senza che le si bolli definitivamente come "omofobe" senza possibilità di redenzione.)

Un'introspezione eccellentemente svolta, non facile da realizzare; il tutto con uno stile realistico e intenso, coinvolgente.
Tanto per cambiare, eh.

Bravissima, un ottimo lavoro!!

Recensore Master
06/02/12, ore 20:53

SPERI che questa storia ci sia piaciuta? Potrebbe essere altrimenti? E' una storia magnifica! Alla fine si tratta comunque di introspezione, solo che, per una volta, si è cercato di focalizzare sull'atteggiamento delle persone che si reputano 'normali'.
Concordo esattamente con ciò che hai detto tu, tra le note: non si può odiare Alessia, perché lei non sa neppure di essere omofoba, di essere LEI quella 'strana' ("E’ una malattia, non può essere altro.". Questa è forse l'unica frase che mi abbia fatto montare la rabbia).
Grazie per aver inserito - ad arte, com'è nel tuo stile - quella nota di speranza finale (fiducia nei confronti del mondo, ogni tanto ritorni! *.*), nella sdrammatizzante risposta della madre.
Bravissima, e complimenti per l'originalità dell'idea :D

Un bacione! [Edit 2018: che schifo, ti mandavo i baci]
(Recensione modificata il 06/02/2018 - 12:44 am)

Recensore Veterano
06/02/12, ore 20:51

Molto molto carina, trovo che riassuma perfettamente i pensieri di una ragazza che, come hai detto tu, si ritrova ad essere omofoba, non sapendo nemmeno di esserlo. Mi è piaciuta tutta la riflessione su ciò che avrebbe detto lo psicologo, era decisamente realistico. Continuo a pensare che la reazione della madre sia un po' troppo tranquilla, perché, più che sembrare positiva, sembra disinteressata alla figlia. Del tipo: ah sì? chi se ne frega. Avrei messo qualcosa tipo: No, davvero?! Oddio, speriamo che sia carina... giusto per far capire che comunque la cosa le importa. Comunque bell'idea, complimentis.

Recensore Master
06/02/12, ore 20:46

Tu. Sei. Un. Fottuto. Genio.
La prima parte della storia mi ha coinvolta e interessata. Poi sono rimasta agghiacciata dalla reazione di Alessia, l'ho odiata, ho avvertito la voglia di piangere al pensiero che questa omofobia è purtroppo realmente presente nella nostra società. Ho odiato Alessia. Poi sono arrivate le ultime righe. L'ultimo rigo. E io scoppio a ridere come una cretina.
Geniale, sul serio. Ho adorato la madre di Nicoletta e Alessia. Con una semplicissima frase, "E' carina?", hai rappresentato alla perfezione un contrapposto all'omofobia. Sei stata bravissima, sul serio.*w* (Anche io reagirei così. Anzi, forse direi "Ok. Ora non distrarmi, sto badando al sugo." oppure "Ah, ok. Come si chiama?/Chi è?" Quindi non è poi tanto irreale, non preoccuparti.xD)
Complimenti.;D

Recensore Master
06/02/12, ore 20:46

WOW.
Ho aperto la storia per caso, perché, mi sono chiesta, cosa diavolo può mai succedere a questa Nicoletta? Leggendo mi sono chiesta davvero cosa fosse: ho immaginato delle foto in cui la si ritraesse nuda. O delle foto dove ballasse su dei cubi. O che fosse un uomo in un'altra vita. Tutto, ma non la più semplice e fattibile delle cose.
La reazione di Alessia mi ha spaventata. Sono arrivata alla fine con l'ansia a pomparmi calore, con la necessità di sapere cosa diavolo avesse fatto mai quella saputellahoilmassimodeivotiefacciopuredanza della sorella. Poi ecco, Tania. E mi sono rilassata, per un momento, pensando che dai, insomma, è naturale. Non prendertela così.
Andando avanti nella lettura Alessia mi ha messo ancora più paura. Lo dirà a mamma, e ora? Ho pensato a tantissime cose, ma mai, mai avrei pensato una simile reazione.
Mi ha strappato un sorriso. Una mamma così sarà un toccasana, qualcunque problemi si mostri.
Davvero un bel racconto.