Recensioni per
Monster
di Keiko

Questa storia ha ottenuto 58 recensioni.
Positive : 58
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/04/18, ore 21:08
Cap. 12:

Ho finito adesso di leggere tutta la storia, tutta d'un fiato. Cavolo, è stupenda! Hai reso perfettamente tutti i personaggi, non concentrandoti solo su Violet e Tate, ma anche su tutti gli altri.
Il tuo modo di scrivere, tesoro, sei un talento! Ogni frase è perfetta, ogni capitolo ti lascia qualcosa.
Ma come mai non ho trovato questa storia prima?!
Bravissima, davvero!

Hydra

P.S.
Allora non sono l'unica che ha trovato tutte queste somiglianze con la Columbine! Pensavo di essermi immaginata tutto!

Nuovo recensore
26/01/16, ore 09:45
Cap. 12:

Salve a te u.u.
Questo capolavoro di narrativa risale a ben più di due anni fa ormai. Ho cominciato a leggerlo solo ieri, avendolo trovato per caso dopo aver concluso la prima stagione di American Horror Story. Avevo bisogno di più dettagli sulla loro storia. Particolari. È come se questa storia sia nata da un pittore, che di fronte ad una tela vuota, con l'aria di chi vuole lasciare un ricordo, vuole aiutare con la sua pittura. Vuole rendere libero chiunque la osservi. Grazie per averci regalato un amore intenso, passionale, dolce, malato, romantico, ricco di ansie e preoccupazioni. Grazie davvero.
Una lettrice.

Nuovo recensore
07/05/15, ore 20:12
Cap. 2:

Tate e Violet *____*
Secondo me quello da curare è Ben, altro che Tate. Tate è solo incompreso, isolato, emarginato.
Altro che complesso di Edipo, odia sua madre perchè rende la vita familiare un inferno e a mio avviso ha tutti i motivi per odiarla.
Che dire delle ochette della Westfield? Le solite personcine senza cervello, di cui le scuole (americane e non) putroppo sono piene. Ma Violet è forte.
Recensisco il prossimo, ciao

Nuovo recensore
07/05/15, ore 19:56
Cap. 1:

Ciao, mi appresto a commentare il primo capitolo pur avendo già letto tutta la fan fiction (l'ho divorata)
Complimenti davvero, scrivi molto bene, sia grammaticalmente parlando sia a livello descrittivo.
Mi piace molto il fatto che tu dia molta importanza all'analisi psicologica dei personaggi, cosa che purtroppo in molti libri odierni viene completamente trascurata.
Inutile dire che Tate è *______* quel ragazzo al di là di tutto e buono e vuole molto bene alla sorella come si capisce nel capitolo.
Vivien dovrebbe cercare davvero di darsi una mossa, di rendersi indipendente dal marito (che tra l'altro mi sta antipatico, ma và)
Violet è il mio personaggio preferito della serie, come si fa a non amarla?
Spero di leggere ancora qualcosa di tuo su AHS, perchè il connubio mi piace eccome. Un bacio
(Recensione modificata il 15/09/2016 - 09:16 pm)

Nuovo recensore
09/04/15, ore 20:58
Cap. 12:

No ok, sono che non farai caso a questa recensione siccome la tua storia risale circa a due anni fa, ma DAVVERO è una FANFICTIONS FANTASTICA.
No davvero, Amo tantissimo american horror story, e la prima stagione è pure la mia preferita (ma vedi un pó te che coincidenze eh?).
Scrivi da dio e poi Tate e Violet!! Cavolicchio quanto li amo!!! ^.^ 
Vabbeh non sto qua a rompere ancora, solo è la ff più bella e scritta meglip che io abbia mai letto, complimenti.
Baci e tanto amore per AHS ed Evan Peters.  *o*

Recensore Veterano
29/07/14, ore 18:45
Cap. 3:

Adoro la tua storia, il modo in cui scrivi è assurdamente straordinario. Ma puoi togliermi una curiosità? So per certo che il discorso della 'selezione naturale' è stato fatto da uno dei ragazzi che aprì il fuoco a Columbine, Eric Harris. Come mai sai tante cose sulla Columbine?

Nuovo recensore
16/11/13, ore 16:06
Cap. 12:

I- io non so davvero da dove cominciare. Questa storia è PERFETTA. Giuro. E' la FF più bella che io abbia mai letto. E tu scrivi da Dio, lasciatelo dire.
So che questa FF risale a ormai un anno fa (anche se l'hai finita a settembre di quest'anno), ma io l'ho scoperta da poco e, perdonami se recensisco solo ora, ma sopratutto spero che tu legga il mio commento che è più che positivo!
E' stata una genialata, la tua e la trama... enhwioehw. Hai approfondito ciò che i registi non hanno avuto modo di approfondire e, non so davvero cosa dire, complimenti. E' la FF più bella che io abbia mai seguito (si fa per dire, visto che l'ho divorata in DUE giorni. Mangiavo col telefono in mano, a scuola pure, restava perfino sveglia fino alle due di notte per continuare a leggere). E il finale... CAZZO, vogliamo parlare del finale? Già da quando era successo quello che è successo a Violet pensavo che Tate avrebbe reagito in QUEL modo, ma le ultime righe del penultimo capitolo mi hanno lasciata davvero a bocca aperta. Il finale mi ricorda troppo Romeo e Giulietta e, non so, ormai Tate e Violet li vedrò per sempre come li hai "disegnati" tu.
Sei davvero bravissima e secondo me dovresti riscrivere una FF su Tate e Violet. Più che altro perché solo tu li descrivi così bene... OKAY, ORA LA SMETTO, giuro. E, nulla, grazie per avermi fatta morire ad ogni capitolo, di avermi fatta piangere, ridere, soffrire... E continua a scrivere! ;_;

Recensore Veterano
02/09/13, ore 14:22
Cap. 12:

TUUUUUU (*FINE DEL VERO COMMENTO*)
Partiamo dalle note: non mi devi niente, perché il tuo livello di rielaborazione si è dimostrato di gran lunga superiore alle fonti che 'abbiamo in comune'. La sensibilità, soprattutto, non s'impara, né si ricava dai libri. E' qualcosa che hai dentro e che, soprattutto, ti parla dentro. Quel qualcosa, tu, ce l'hai. Ad altissimo livello, per altro.
Questo capitolo è il testamento dell'addio, l'ideale chiusura del cerchio. Mi sento di dire, soprattutto, che di chiusura parliamo ed è una fine autentica, perché la morte è davvero il punto per chi non ha più domande da fare. Non ne ha Violet, almeno, che è il capro di una vita e di un'intera generazione da buttare.
E' esemplare come tu raccolga tutte le trame di questo complesso, raffinato e atroce arazzo per dipingere l'unica fine pensabile: il cordoglio, il trauma, la rabbia, la vita. Vince, a sorpresa, chi si è sentito sempre debole, irrilevante, perdente, eppure è riuscito a pensare (la bellissima Marge. Mi sono innamorata di lei) e persino chi aveva già il collo sull'altare dei sacrifici (Chloe). Perde chi, come Constance o come Ben, non è mai riuscito a guardare i propri figli o, se l'ha fatto, non sapeva cosa cercare, né vedere davvero.
Alla fine di questa storia senza morale, perché onestissima, dunque amorale, l'unica cosa che possa fare è ringraziarti per la bellezza e la profondità del tuo sguardo, la cura del dettaglio e l'intensità di una scrittura vissuta, più che raccontata ♥

Recensore Master
01/09/13, ore 20:14
Cap. 12:

Questa è LA storia, fattelo dire.
L'epilogo, degno compagno degli altri capitoli, ci lascia il punto di vista di chi è rimasto, di chi, volente o nolente, porterà per sempre una cicatrice di quello che è successo.
È una chiusa silenziosa questa, un epilogo che rimane sospeso nell'aria, la polvere dopo la deflagrazione.
È una storia complicata, "Monster", un costante e accurato lavoro di ricerca, di introspezione, di analisi e di limatura continua.
Parte da una domanda semplice, ovvero "come descriveresti l'adolescenza?" e si dirama in mille direzioni.
Ai genitori, che del piccolo mostro della loro adolescenza hanno conservato quella squisita capacità di voltar la faccia e di coprire d'oro persino i ricordi peggiori.
Ai bambini, che ancora non ci sono dentro, e di come il mostro sotto al letto sia già nel loro petto, negli occhi della loro vicina di casa, forse persino nell'amichetto di giochi preferito.
Agli adolescenti, che come carne viva vengono buttati nella vita, troppo giovani per difendersi, troppo vecchi per essere scusati.

Alcune frasi, particolarmente incisive, mi hanno lasciato un senso di profondo disagio, la sensazione scomodo di voler andare a rispolverare la mia adolescenza e scoprire, con orrore, che un mostro lo sono stata anche io.

"Mia figlia apparteneva solo al lato sbagliato del mondo. Quello che noi, da adulti, ci rifiutiamo di vedere. Quello a cui, da ragazzini, non volevamo appartenere."

Il lato sbagliato, il lato giusto. Cosa si è disposti a fare per appartenere a quello che noi riteniamo giusto?
Cosa e, soprattutto, quanto?
Ma, ancora più importante, è davvero quello giusto, oppure la visione distorta d'uno status sociale?

"Significava avere paura dei mostri e cercare di ucciderli non appena si fossero avvistati, senza considerare che basta accendere la luce perché questi spariscano nel buio ormai cancellato."

Bellissima figura.
Avevo subito colto i tuoi riferimenti alle numerose stragi made in USA degli ultimi mesi, per non parlare dell'oscena proposta di armare persino i professori.
Invece che insegnare (fare luce) sul problema, si preferisce armare le persone, rendendole pericolose e prive di giudizio, perché quando è il braccio a rispondere - a sparare - ancora prima della mente, i mostri vivono già in noi, senza alcun bisogno d'essere evocati.

Un riferimento al padre di Suzie che, in maniera toccante, mi ha trasmesso la sensazione di uomo che scorge sotto la superficie, ma non riesce ad andare oltre.
Perfetto proprio perché rappresenta l'impotenza dei genitori e l'epifania di un periodo che potrebbe mutarsi, nuovamente, in tragedia.

Nota sui personaggi, perfettamente coerenti e dolorosamente vivi, nonché sulla questione aperta nel finale.
La guerra non finisce mai.
Oggi è stato Tate Langdon, domani sarà un altro.
Oggi è stato l'amore, domani potrebbe essere l'invidia.
La strage alla Westfield High School è stata una vescica di violenza esplosa con forza dirompente, ma rimane un punto - una piaga - nell'infinita storia delle tragedie americane.
Un punto d'una sutura destinata a non chiudersi mai.

Bellissima. Bellissimo epilogo, bellissima storia.
Valeva la pena di scriverla, valeva davvero la pena di leggerla e viverla.
Complimenti.

*innalza una statua in suo onore e stende il tappeto rosso. Poi spupazza senza ritegno* <3
(Recensione modificata il 01/09/2013 - 08:15 pm)
(Recensione modificata il 01/09/2013 - 08:17 pm)

Nuovo recensore
29/08/13, ore 14:01

Di ritorno dalle vacanze e meno in ritardo del solito, una volta tanto! Penso che sull'epilogo piangerò come una fontana, perchè l'idea di dire addio a questa storia è di quelle che ti lacerano dentro. Ho amato tutti i tuoi personaggi e dico 'tuoi' perchè hai donato loro l'anima che nemmeno la serie televisiva era stata in grado di infondere. Ammiro l'attenzione con cui hai esplorato ogni dettaglio di questa caduta all'inferno senza fermarti mai alla superficie, ma approfondendo, invece, il disagio degli adolescenti e anche il male di vivere di adulti che non sono di sicuro migliori. Quando è arrivato il momento della resa dei conti, ho avuto davanti agli occhi i fotogrammi, più che le parole e l'impressione di aver vissuto anche quello che sullo schermo non è mai stato integralmente mostrato. Tate è una vittima, eppure anche uno strano eroe nero che mi ha affascinata dalla prima all'ultima riga. Sarai stanca di sentirtelo ripetere, ma sei bravissima!

Nuovo recensore
28/08/13, ore 16:15

Oh dio mio, credo di piangere, quando esce acqua dagli occhi sono lacrim
e, giusto?
Voglio che questa storia non finisca mai, non ci posso credere che adesso siamo all'epilogo.
Vorrei che Tate e Violet si incontrassero nella morte anche se sono morti in case diverse.
Questo vuol dire che Tate è vivo come spirito? Oppure non segue le regole della serie tv?
ommamma non posso aspettare per l'epilogo, quando lo metterai?ajbdjanfkaj

Recensore Veterano
25/08/13, ore 16:27

Io sono alla terza lettura e ancora non ti ho lasciato una riga, ma come ti ho già scritto qualche milione di volte, questa storia procura un dolore autentico e così vivo che ti viene spontaneo pensare una, due, tre mille volte prima di dire anche solo: io credo che…
Io non credo a niente, soprattutto quando mi imbandiscono davanti la vita, con tutto il suo carico di contraddizioni e dolore da morirne.
Il ritratto di Violet, ad esempio: una sola frase ed è già oltre il personaggio per essere l’icona archetipica dell’adolescenza che, chi più chi meno, abbiamo tutti alle spalle.
Un cumulo di macerie rovinose in cui è difficile, se non impossibile, pescare un ricordo decente (e allora lo si lucida e, di solito, lo si trasforma in qualcosa che non c’entra più niente con il vissuto).
Tate, al suo fianco, è la seconda faccia di una stessa, terribile edicola. La sua vendetta, ragionata, pensata, sezionata nei suoi desideri prima ancora che tradotta in un atto pratico, a volte mi sembra quanto di più umano gli sia rimasto (oltre forse un amore morboso e, al contempo, purissimo per Violet). Quando odia, Tate è vivo. Quando odia, Tate è un adolescente.
E gli altri? In realtà dovrei scrivere pagine intere su ciascuno di loro, perché ALTRI è poco, eppure credo che la tua bravura sia stata anche quella di raccontare, nelle vicende individuali, uno spaccato d’America in cui il fallimento del singolo è, in fondo, una spremuta di sogni generazionale.
Il tempo corre e TUTTI cadono a pezzi. Se ripenso alle prime battute di questa storia, mi stordisce l’ineluttabilità con cui siano riusciti a rovinarsi, persino quando sembrava che il mondo fosse una conquista facile. In questo credo che tu abbia fotografato, al contempo, due verità incredibilmente autentiche e dolorose: la pericolosità delle scelte adolescenziali e la fatalità che può portare alla distruzione di un intero percorso di vita (la gravidanza indesiderata, ad esempio. Il ‘per sempre’ che non dura un giorno o un bicchiere in più).

Era facile morire addormentandosi.

Davanti a questa frase, l’unico pensiero che mi abbia attraversata è stato: ma quando mai Violet e Tate hanno davvero vissuto da svegli?
Eccezionale: come sempre e come l’intera storia.

Recensore Master
24/08/13, ore 20:26

Ci vuole una gran forza e una gran capacità d'introspezione, nonché di analisi, per riuscire a scrivere un capitolo del genere.
Le parole scivolano tra un pensiero e un sogno, tra un'immagine e un incubo, tra il vivo - il reale - e il morto.
Matura lentamente questo capitolo, ma si gonfia e si gonfia e si gonfia come una bolla infetta, salvo poi esplodere e dire , il mondo fa schifo e con la tua patina d'oro ci puoi solo pulire l'ammasso di speranze e vite infrante che hai lasciato sul pavimento.

Mi è piaciuto tutto, TUTTO, di questo capitolo.

Dalla tragica Violet all'ottusa ignoranza di Ben e al suo colloquio con Hyden.
Dall'amore che non basta mai al dolore che riempie sempre troppo.
Dalla giustizia che diventa vendetta (o forse lo è sempre stata, ma abbiamo dovuto chiamarla con un altro nome per non sentirci mostri, invece che uomini) alla disperazione assoluta di una generazione buttata.

Ci sono alcune figure, alcuni momenti descrittivi che mi hanno letteralmente estasiato, come quando Tate entra nella scuola

"I nervi grattavano sotto pelle, sfregavano la cute lacerandola dall'interno. Così tesi da spezzarsi da un momento all'altro. Così tesi da sentirne il vibrare durante le ore insonni della notte. La rabbia accumulata, il dolore, l'umiliazione e l'odio avevano scolpito la carne, formando placche ossee là dove dovrebbe esserci la cute. L'orrore si era fatto carne: loro, avevano finalmente risvegliato la Bestia. Loro, avevano richiamato ciò che si era assopito nell'abisso. "

oppure quando Violet si lascia andare agli ultimi sprazzi di vita, agli ultimi ansiti di agonia.

"Una raffica infinita di spari che avevano rimbombato nella sua testa e sembrava non volessero smorzarsi mai.
“No… non… non può… dovevamo sposarci a Las Vegas cazzo!”


Un'attenta lettrice della vita sa che in momenti drammatici, la mente si allontana dal corpo e cerca l'ultimo appiglio di quella che noi chiamiamo 'normalità'.
Davanti all'impossibile - all'inaccettabile - la nostra mente ci regala gli ultimi scampoli di quotidianità e fanno male come il sale in una ferita.

"I mostri, invece, non sanno difendersi dalla crudeltà degli esseri umani.
Per questo muoiono più facilmente
."

La tematica mostro/umano e trattata davvero bene, senza abusi e senza cliché, ma con un fondo di verità inoppugnabile.

"Monster" è davvero un capolavoro, un "mostro", una creatura diversa e fragile e bellissima.
Una creatura capace d'essere altro, d'essere ciò di cui il fandom aveva davvero bisogno, nonché una spietata analisi dell'adolescenza che, già in sé, è un piccolo mostro.

Complimenti, davvero.
Sono sinceramente ammirata per il lavoro da te compiuto, per la forza e la fatica che deve essere costato, ma fidati: è stupendo.

*sparge badilate d'amore e regala gattini pelosi* <3
(Recensione modificata il 24/08/2013 - 11:38 pm)

Nuovo recensore
06/08/13, ore 10:11

Non vedo l'ora che aggiorni anche se credo ormai siamo vicini dato che è passato più di un mese.
Vorrei questa storia potesse non finire mai, amo come scrivi, amo Tate, amo Violet, amo loro due insieme e adoro Steph, anche se arrivati a questo punto non credo succederà qualcosa tra lei e Mark, ma non è mai troppo tardi.
Ti prego aggiorna il prima possibile perchè quest'attesa mi sta divorabdo in una maniera inaudita.

Recensore Master
19/06/13, ore 17:08
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
"Monster" non ha bisogno di presentazioni, perché la storia stessa parla da sola.
"Monster" è, appunto, un piccolo 'mostro' di bellezza e forza, una creatura che è stata capace di crescere e maturare, mostrandoci il lato d'ogni cosa, compresa la vita.
L'autrice possiede una prosa pulita, accorta, ben calibrata.
Non si perde in inutili figure retoriche e nemmeno scivola nella morbosità compiaciuta, laddove invece sarebbe molto facile caderne preda.
Keiko spoglia i personaggi e li studia - li sente - con una perizia tutta particolare, restituendoceli come immagini bellissime e tragiche.
Non si limita a scrivere del dramma Keiko, no: lei lo mostra, lo insinua nella mente del lettore, lo rende reale, vivo, pulsante.
Questa storia merita a pieno titolo un inserimento tra le 'scelte' proprio per l'ottimo lavoro che rappresenta, e perché è sempre più raro trovare qualcuno che la sofferenza la racconti per quella che è, senza cadere in scontati e abusati cliché.
Una piccola perla del fandom che merita assoluta visibilità.

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