Recensioni per
Divided
di Quintessence

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/06/12, ore 14:40
Cap. 1:

Credo ci sia poco da dire su uno scritto che definirei impeccabile, ma ci tenevo a lasciarti il mio parere su questa one-shot che mi ha totalmente assorbita, catapultandomi, con una naturalezza incredibile, in quelle situazioni che venivano descritte.
Mi sembrava di essere gli occhi di Michiru, mi sembrava di provare il suo turbinio di emozioni.
Molte delle frasi che ho letto mi hanno letteralmente lasciato il segno: così vive, così chiare, così incisive.

Amavo le sue mani prima di conoscerle. Toccandole, le amai ancora di più.

La mia preferita!
Complimenti di cuore; mi auguro di poter leggere qualcos'altro di tuo, perchè sei la mia autrice preferita! ^_^

Kim Na Nà


Nuovo recensore
23/05/12, ore 12:40
Cap. 1:


Ennesima rilettura, sigaretta in mano e finalmente recensisco questa storia, che per me è doppiamente importante: prima di tutto perché il "dedicata a" mi si è stampato nelle retine e mi onora come sono incapace di spiegarti, e in secondo luogo perché ho appena finito un corso di revisione del testo e correzione bozze, per cui sei il mio primo tentativo autonomo e "consapevole" di valutazione di uno scritto -e sì, dovevi essere proprio tu, per come colpisci dritto al cuore in poche (relativamente! ;D) righe di one-shot.


Recensire dopo Sua Hypatitudine mi fa sentire alta  come un bicchierino di plastica da caffè, ma insomma, me tocca... xD


 


Partiamo dal contesto: intrigante e originale, offre una chiave di lettura del carattere di Michiru che trovo perfettamente coerente con il personaggio disegnato da Takeuchi e Toei: un collegio in cui le regole sono ferree,  i tempi serrati e le punizioni tanto dure quanto ingiustificate, mi sembra un'ottima causa per formare la violinista che conosciamo (e, nel mio caso, amiamo alla follia) in una ragazza controllata al punto di sembrare di ghiaccio; allo stesso modo gli "aiutini" di Elsa negli allenamenti giustificano la preparazione atletica di una guerriera che, in vesti borghesi, tutto fa tranne ammazzarsi di sport! ^---^ In particolare, mi hai ricordato molto l'atmosfera del collegio musicale raccontato nel "Canone inverso" di Maurensig, romanzo che amo particolarmente.


Allo stesso modo ho amato l'intreccio: pur trattandosi di un racconto breve, è ben articolato e coinvolgente. A mio avviso gestisci molto bene l'alternanza di passaggi "quieti", quali le descrizioni delle attività del college, con momenti più concitati, ovvero i tentativi di recupero degli strumenti, il tradimento di Hayato e la vendetta su Mitori, facendo sì che la lettura sia non soltanto scorrevole, ma piacevolissima: è un racconto che, come si suol dire, "va giù liscio come un bicchiere d'acqua".


Ho apprezzato moltissimo anche la Michiru dinamica che descrivi, nei passi che è obbligata -sceglie davvero?- a percorrere nella sua formazione artistica e caratteriale: il talento che la rende una "diversa", il sogno di diventare una grande musicista, la frustrazione che si muta in rabbia e poi in forza mi raccontano una ragazzina che evolve senza rassegnarsi e senza paura, perfettamente umana e concreta dietro la maschera di aggraziata freddezza che continua a mantenersi stampata sulla faccia.


Hypatia, qui sotto, ha scritto che "ti sei giocata bene la carta Elsa", e io sottoscrivo in toto! L'hai resa credibile sia come personaggio in sé, sia come spalla per Michiru, e allo stesso modo hai reso molto bene, con l'escamotage del volto che, in sogno, Michiru non riesce mai a vedere, il fatto che non sarà lei la sua compagna predestinata. Poi, be', personalmente nutro una simpatia estrema per Elsa e la sua sfacciataggine xD e qui me la dipingi proprio bene ;D


 


Come sempre mi piace il tuo stile, Quint, e pur non essendo amante dei  periodi brevi, sei riuscita a farmi innamorare anche di questo aspetto del racconto. Ho trovato, però, qualche imprecisione a livello di punteggiatura e, in alcuni casi, di senso, ad esempio il passaggio


 


"Ma quando una notte di tempesta mi svegliai ancora di soprassalto dopo che la terra si era sgretolata sotto i miei piedi in sogno come mille altre volte


 


a mio avviso necessita di virgole, come 


 


"Ogni volta che, all'aperto nelle poche ore che potevamo condividere mi mostrava come arrampicarmi o come saltare degli ostacoli più agilmente mi convincevo"


 


ove suppongo tu abbia tralasciato  di chiudere l'inciso. Insomma, niente che non si aggiusti con una rilettura! ^--^


A livello lessicale/semantico mi hanno perplessa 


 


"ebbi appena il tempo di disfare le valige": le valigie non hanno la "i"?


 


"le lezioni. Durature fino a mezzogiorno e mezzo, erano tre ore e mezza di torture": c'è quel "durature" come indicazione di tempo definito che mi suona poco, e poi la ripetizione "e mezzo/e mezza" che magari si può aggirare sostituendo il "tre ore e mezza" con "duecentodieci minuti" (dal mio personalissimo punto di vista rende anche bene il concetto che fossero luuuuuunghe, queste tre ore di torture)


 


"Alle cinque e mezza, dopo altre cinque ore ininterrotte di lezione": qui è un dubbio solo di tempistiche: non c'è la pausa pranzo?


 


"una Sensei da seguire e da imitare": sensei o senpai? Elsa può sì insegnare molto a Michiru, ed effettivamente lo fa, ma di fatto è una compagna di scuola più grande, di conseguenza l'uso di "sensei" mi suona poco ^^


 


"ti riservano doppia razione e digiuno.": qui è poco chiaro: dato che la razione identifica generalmente il  cibo, se non ne specifichi la natura crei un controsenso con il digiuno.


 


Al  di là  di questo, ho trovato anche alcune ripetizioni -pochissime, in realtà- sparse qui e là per il racconto, anche queste semplicissime da eliminare. Un paio sono


 


"attaccandomi al mio inattaccabile talento", e


 


"non in quella che in quel momento".


 


Un ultimo suggerimento, anzi due. Il primo è: fai attenzione alla "d" eufonica, nel parlato tendiamo a piazzarla dappertutto e non ci accorgiamo che, con le "H" aspirate, non serve -qui è il caso di "ad Hayato". Il secondo suggerimento è: so che lo fai per una questione di gusto personale, ma nel discorso diretto, tra le virgolette e le parole, lo spazio non ci va mai. Soprattutto perché rischia, una volta formattato il testo, di creare situazioni come


 


"disse solo « 


Non ti montare la testa »".


 


Al netto di queste piccole perplessità da editor alle prime armi, non posso che concludere plaudendo, ancora una volta, alla tua bravura! Sei una delle pochissime autrici che riescono a farmi amare le fanfiction, genere che a regola detesto cordialmente. Di nuovo Grazie, di nuovo Brava. Maiuscoli entrambi. 

(... e buon compleanno! <3)

(Recensione modificata il 23/05/2012 - 12:51 pm)

Nuovo recensore
16/05/12, ore 20:15
Cap. 1:


 
... Arrivo tardi, ma alla fine arrivo :D
Questa recensione nasce come promessa, ma  dopo la lettura è diventata doverosa: ho trovato la storia molto ben fatta, molto potente. Esprime la tua personale lettura del passato di un personaggio di cui si conosce poco - a parte la parentesi Elsa Grey che hai utilizzato in modo plausibile, e che a mio parere lo arricchisce in maniera coerente.
Andiamo per ordine: mi è piaciuta la prima breve parte, introduttiva dell'infanzia di Michiru prima del college-lager. C'è questo tema della perfezione, dell'eccellenza inspiegabile che già striscia in sottofondo, insieme alle prime visioni e ai primi incubi. Fino alla canalizzazione nella musica, al violino e al paragone con il mare, i sogni della giovanissima Michiru di vedersi davanti ad una platea in delirio per la sua arte.
Mi piace lo stacco cinematografico che hai dato ai due paragrafi: la platea che applaude contro il cancello in metallo del college sono quasi il simbolo di come spesso al sogno si contrapponga una realtà che non è esattamente quella che ci aspettavamo.
Ti dirò, onestamente alla prima lettura la parte della scuola-prigione non mi era piaciuta molto. Non so, mi sembrava avessi calcato troppo la mano, che fosse un po' forzata nell'estremo che descrivevi, quasi inverosimile. Poi l'ho riletta, e riflettendoci invece l'ho trovata ben congegnata: Michiru dopotutto è una figura algida, distaccata, una senshi glaciale nel supremo obiettivo della salvezza del pianeta. E quale miglior cosa di un retaggio del genere può aver plasmato un carattere simile, in un'inquadratura quasi marziale, un continuo sacrificio preludio a quello che le sarà chiesto? Perciò alla fine ho apprezzato il taglio che hai dato al College.
Il professore è odiosissima, ma quel "piccioncina" anche di più: mi ha fatto sorridere il nomignolo, ma soprattutto pensare a una come Michiru che deve sopportare di farsi chiamare piccioncina.
Anche tutta la parte di Hayato - anche per motivi che dirò più avanti, delle punizioni e della "cripta" le ho trovate molto belle. Qui, dopotutto, abbiamo a che fare con una Michiru ancora giovane, ancora ingenua, che trova nel ragazzo dell'ala maschile una parte cui appoggiarsi: il tradimento era prevedibile, ma questo ha forgiato ancora di più la "nostra" :D
Ma alla fine, devo dirtelo, la parte che ho apprezzato di più è stata quella in cui è presente anche Elsa. Hai saputo giocarti bene la carta Grey, l'hai caratterizzata in brevi ma decise pennellate - le hai dato un' aria sbruffoncella che mi ha ricordato un po' Haruka, non so se volutamente :D - e mi è piaciuto il fatto che tu le abbia accostate proprio come coppia e non solo come compagne d’istituto. Il loro rapporto nasce in maniera dirompente, con quel guizzo sul Capriccio di Paganini, e in quest'ottica ho apprezzato il modo in cui hai dato spiegazione di questo:
Mi sono innamorata di Elsa perché mi sono innamorata di Elsa
... praticamente spiegazione non c'è :D Prima ti dicevo che ho apprezzato la parte di Hayato non solo per i contenuti ma anche per il fatto di non averla strumentalizzata (così come il background da parte di padre di Michiru). Ho sempre trovato sciocco il tentativo di spiegare l'omosessualità come una "conseguenza di-": di una delusione, di una sofferenza, di un trauma. Tu l'hai resa naturalmente, senza tanti fronzoli, come è giusto che sia :) E mi è piaciuta tantissimo questa frase:
Amavo le sue mani prima di conoscerle. Toccandole, le amai ancora di più
In conclusione, quel sorriso quasi cattivo di Haruka nel richiedere cosa ci sia stato tra Michiru ed Elsa è segno di un sospetto lecito e noi sappiamo fondato: per Michiru è tornare tra i dolorosi ricordi che forse Haruka scoprirà - o forse no, dopotutto non è detto che lei debba saperlo per forza :D - e che tu ci hai abilmente svelato.
Sullo stile nessun appunto: conosci il mio pensiero sulla tua scrittura e non sono stata smentita. Inoltre io non amo molto la prima persona ma in questo caso ho apprezzato, è sicuramente la scelta migliore.
Spero che vorrai cimentarti in altri scritti sulle Outer, perché questo è un esperimento assolutamente ben riuscito ;)
H.
 
 
 

Nuovo recensore
22/03/12, ore 15:30
Cap. 1:

Ok, a volte dimentico come funziona il sistema delle recensioni di EFP. Sotto le dieci parole, la recensione non viene pubblicata ma inviata come messaggio personale all'autore. Probabilmente tu, Quintessence (nome che mi ricorda molto il fumetto W.I.T.C.H.), avrai ricevuto il mio tentativo di recensione con un secco ma verissimo "Semplicemente fantastica". Due parole mi sembravano sufficienti per esprimere quello che ho provato leggendola ma, già che ci sono, mi dilungo un po'... E' la FF su Michiru più bella che abbia mai letto fin'ora. Descrivi una vita che ho immaginato molte volte, in una maniera che ha sfiorato l'impensabile ma che ha sortito dei risultati brillanti. Bella lei, bella la storia, incredibile l'ambientazione. E una scrittura davvero impeccabile; scorrevole, mai pesante, corretta. Complimenti davvero.
Berta.

Recensore Junior
08/03/12, ore 21:54
Cap. 1:

Ciao Quint!! :)
Finalmente sono riuscita a leggere la tua shot =) Non ti smentisci mai, sei sempre bravissima e leggerti è sempre un piacere perché scrivi impeccabilmente e il tuo stile è molto fluido e scorrevole :) Ho trovato davvero molto interessante la storia di Michiru prima di diventare una senshi e conoscere Haruka...come al solito hai descritto perfettamente tutte le sensazioni del personaggio, è incredibile la tua capacità di immedesimazione, che poi si riversa nel lettore ;) Ho provato rabbia a leggere la vita che Michiru conduceva in quell'inferno che era il College, l'hai descritta così bene e nei minimi particolari, che sembrava di essere lì a soffrire con lei...quando ha conosciuto Hayato, anch'io come lei mi ero fidata e quando si è scoperto che era tutta una farsa, mi è proprio uscito un "che s****!!!" :D E poi mi è piaciuto moltissimo come hai trattato il rapporto speciale tra Michiru ed Elsa, ed effettivamente alla fine mi è venuta un po' di tristezza nel pensare che Michiru poteva diventare una violinista come era il suo sogno, e restare per sempre con Elsa, mentre il destino ha voluto che diventasse una senshi e che stesse con Haruka...ma in fin dei conti nella conclusione della shot c'è, oltre ad una punta di amarezza per questo fatto, anche la tranquilla accettazione e la serena consapevolezza che in effetti la donna della sua vita sia Haruka.
Mi è piaciuta molto l'idea di ripetere alla fine il pezzo iniziale tra Michiru e Haruka, con l'aggiunta della frase finale :)
Complimenti infiniti, la shot mi ha coinvolto molto ed è anche riuscita a lasciarmi una leggera sensazione di malinconia ;)
Lo ribadisco: sei davvero insuperabile =)
A presto,
bacioni
Cris

Recensore Master
03/03/12, ore 13:19
Cap. 1:

Ciao Quint!
Finalmente leggo anche questa shot, mi è piaciuta molto. Come sempre il tuo stile è chiaro è pulito, il testo scorre facilmente e mi sono immedesimata perfettamente in tutte le scene. Da quelle nel College a quelle con Haruka. 
La vita di Michiru non è stata per niente facile, nonostante sia una persona dotata di talento, che lei ha saputo sfruttare al meglio , all'inizio nemmeno lei sapeva ciò che voleva fare, ho trovato molto interessante la figura della maestra, che vedendo il suo disegno, ha subito capito quali fossero le potenzialità della ragazza. Ha iniziato a suonare il violino come se fosse una parte mancante di se, rappresentano un tutt'uno.
Inoltre quello non mi sembra un college, ma una prigione, dove ci sono regole da rispettare e se non "ubbidisci" sei punito, anche severamente. 
Ammetto che credevo in quela ragazzo, Hayato, e non pensavo la potesse tradire in un modo così subdolo. Per fortuna che poi ha conosciuto Elsa, un pò mi dispiace che la loro storia sia finita, Michiru alla fine comprende quale sia la sua missione e comprende anche che l'unica che può avere al suo fianco è Haruka :)
Brava 
A presto
Silvia