Ok, questa é la ragione per adorare sia te che EFP incondizionatamente e ricordarsi che a volte le RPF non fanno schifo a priori: hai citato benissimo le fonti e le interviste, sia Aykroyd direttamente, che la parte trascritta per Woodward in un mix fatto troppo bene! Mi manca avere la possibilitá di rileggere quelle parti quando serve, o quando ho voglia, questa ff porta davvero una bellissima ventata di ricordi in un equilibrio giusto e malinconico...

ora che l'ho riletta, ne ho la certezza: avrai mosso gli animi di quel Dio in terra e non per esagerare, perchè Danny è un dio in quanto "gigante" buono.
soprattutto l'ultima parte, cara compare, rende tutto ciò che tu per prima hai sicuramente provato.

per non parlare delle metafore e giochi di parole essenzialmente raffinate:
-la comicità aveva perso la sua stella più grande, portata via da quanto offriva il mercato.
-iniziò a nevicare: l'ironia scendeva a terra con John.

E' così che, quella quercia albanese, voleva essere ricordata: con i sorrisi e le risate che aveva suscitato e conquistato in vita. Un ragazzo dell'Illinois che aveva fatto strada. Un ribelle piacione, un angelo blues travestito da ape, con un cappello nero e degli occhiali scuri.

una conclusione dignitosa e rispettosa.
è forse questo che ci offre il jazz and blues? una conclusione rispettosa dopo una lunga vita di prese in giro, ove solo i GRANDI sapevano sorridere?
perchè lui lo era.

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Breve e commovente. Sei riuscita a tratteggiare in poche parole la figura di John Belushi, complementare a quella di Dan. Che l'angelo blues travestito da ape riposi in pace.
Complimenti e a presto :)

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