Oh, ma che bello! Ogni volta che spunta fuori qualcosa su LA coppia (possibilmente non scritto da me, ahah) gioisco! :D
Milo e Camus, così lontani, così vicini.
Uno fatto di puro istinto, l'altro di gelido calcolo; uno ammantato d'oro, l'altro di nero.
Eppure, come dice Camus, la loro lontananza è solo apparente, esteriore: i loro stati d'animo, nel ritrovarsi dopo tanto tempo, sono molto simili.
Entrambi si trovano nella condizione di non poter parlare, Scorpio perchè incapace di dar voce al suo sdegno e alla sua delusione, Aquarius per il Tenbu Horin di Shaka; ma onestamente credo che Camus non avrebbe detto una parola comunque, con o senza senso del gusto.
" Ma la tua voce irata è stata difficile da sopportare, più del colpo che mi ha tolto la possibilità di rivederti"
La pena inflitta da Virgo ai suoi tre avversari ha un non so che di analogia dantesca: a Camus, che in vita non parlava mai, è stata tolta la possibilità di farlo anche nella sua "fittizia rinascita".
Forse è stato un bene che non abbia potuto vedere il viso di Milo, magari sfigurato dalla rabbia: però che strazio.
" Siamo sempre stati vicini, ma quegli anni sono morti con te: al posto di quel cielo che ci univa, ora ci divide una fredda, azzurra, insensibile barriera di ghiaccio".
Una lontananza solo apparente, l'ho detto. La barriera che ora li divide cadrà insieme al corpo di Atena, e si schianterà in mille piccoli pezzi di cristallo.
Quanto è bello questo episodio... grazie per essertici addentrata!!
Già ti sarai immaginata che avrei apprezzato, comunque ti faccio i miei più vivi complimenti! :D |