Recensioni per
Aizō (愛憎).
di VioletBow

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/03/12, ore 16:39

VioletBow – Aizō 
Grammatica 4.8/5 
Stile 4.5/5 
Prompt 3/4 
Caratterizzazione dei personaggi originali/ IC dei personaggi preesistenti 5/5 
Chiarezza del fandom 5/5 
Gradimento personale 9/10 
Totale: 31.3/34 

GRAMMATICA 

Anche con te vorrei complimentarmi con la grammatica pressoché impeccabile se non per un errorino, forse dovuto ad un mio eccesso di pignoleria, che vorrei riportarti: 
- “Sento la sua mano toglierla delicatamente dalla mia testa per lasciarla cadere a terra, ed alzo lo sguardo, incontrando i suoi occhi puntati nei miei.” In riferimento a questo “problema”, del considerare “,e” come errore, ne ho largamente discusso in contest precedenti di cui ho valutato le storie. So bene, lo so eccome, che in entrambi i modi (sia l’utilizzo di “,e” che l’omettere la virgola) la frase può essere accettata ma, essendo io a dover in questo caso decidere il modo che a mio parere è più corretto, io avrei omesso la virgola poiché, anche senza di essa, non varia affatto il tono ne la cadenza vocale. Come ti dicevo è forse considerabile una mia pignoleria e, del resto, non correggo sempre l’utilizzo di “,e” ma in questo caso mi sembrava davvero che la virgola non aggiungesse o togliesse nulla ed essendo più propensa all’omissione di questa davanti alla congiunzione, ho ritenuto giusto valutarlo come errore. 

STILE: 

Inizio col dire che a mio parere l’uso della prima persona è molto difficile e se non utilizzato bene può risultare spesso pesante e di contro eccessivamente banale e poco coinvolgente. 
Nel tuo caso invece trovo che tu te la sia cavata alla grande destreggiandoti in questo particolare modo di narrare ed anzi, sia riuscita a rendere il personaggio in modo particolareggiato e vivido proprio perché ripreso “dal suo interno”. 
Ho apprezzato molto lo scorrere della narrazione, il fluire dei pensieri che non risulta affatto pensate o scontato ed anzi, proprio perché profondi e caratterizzanti, dicono davvero molto sulla protagonista e sul suo modo di affrontare il suo problema. 
La lettura è piacevole, non risulta pesante né si blocca a causa di frasi risultanti di difficile comprensione. Il linguaggio è semplice e pulito ma mai banale o almeno, mai eccessivamente scontato o elementare. 
Unica cosetta che, anche qui, vorrei sottoporre alla tua attenzione è questa: 
- “Mi sarei dovuta stare zitta, poco fa.” Non è assolutamente un errore, ripeto, ma solo un mio parere da lettrice (non da giudice, solo da lettrice) ma avrei reso la frase un po’ meno grezza utilizzando le stesse parole ma magari invertendone l’ordine: “Avrei dovuto starmi zitta, poco fa”. A mio parere così, la frase, scorre alla lettura in modo leggermente più piacevole e meno “volgarizzata”. 

PROMPT 

Riguardo ai prompt mi sono basata sulla divisione in punti offerta dalla creatrice del contest e, cioè, 2 punti per il pieno utilizzo e 1 per la citazione o il riferimento non sfruttati appieno. 
Ebbene, nel tuo caso ho riscontrato un utilizzo perfetto della parola “dolore” in quanto è presente non solo come dolore fisico con l’immagine del pugno che, tirato all’aria, sarebbe dovuto essere invece indirizzato verso lo stomaco del poveretto; ma soprattutto il “dolore” inteso come un vivere in modo difficile e combattuto la propria situazione sentimentale e nel caso di Inami la sua fobia. 
Sull’utilizzo dell’immagine non posso invece dire che tu abbia soddisfatto appieno l’indicazione. Hai riportato sì, le foglie trasportate dal vento ma ti sei limitata a quell’unica, poco dettagliata, immagine; potevi a mio parere entrare un poco più nel dettaglio e non intendo descrivendo il paesaggio minuziosamente come hanno fatte le tue “colleghe”, ma magari aggiungendo riferimenti sparsi qua e là come: 
- collocare i personaggi lungo un sentiero di campagna/montagna 
- fare riferimento agli alberi che delineano il sentiero ai lati 
- fare riferimento al tempo che mi sembra essere, vista la presenza di luna e colori, pomeriggio inoltrato… 
Insomma, a mio parere potevi sfruttare meglio l’immagine inserendo piccoli riferimenti e guadagnare, così, un punticino utile in più. 

PERSONAGGI: 

Guarda, voglio complimentarmi sinceramente con te per come hai reso Inami. Parlo da profana, da non conoscitrice dell’anime se non attraverso un bel po’ di letture attuate poco fa (con descrizioni su personaggi e trame varie) e reduce da 2 puntate; insomma mi sono fatta una mia idea ma mi rendo conto che non sarebbe stata pienamente sufficiente per giudicare uno scritto più approfondito o dettagliato del tuo. In questo caso invece mi ritrovo a giudicare senza alcun problema poiché, non essendo i personaggi coinvolti in situazioni particolari, non hai assolutamente sfiorato il pericolo di cadere nell’OOC o di mandarmi in confusione. (:D) 
Sei riuscita a farmi capire perfettamente come e quali siano i pensieri, le difficoltà e la paura che Inami è costretta ad affrontare a causa della fobia che il padre ha instillato in lei. Sei anche riuscita a far emergere, attraverso il suo sentimento nascente, o meglio definibile infatuazione, la sua voglia di affrontare e superare la paura e la sua lotta in questa direzione. Inoltre trovo anche che la fine sia particolarmente adatta a lei, che di picchiare non perde mai occasione ma, di contro, trovo anche che sia davvero dolcissima la scena in cui Inami colpisce l’aria e non il ragazzo stesso, dimostrando che, in fin dei conti, il suo sentimento è qualcosa di reale e che ce la sta mettendo davvero tutta per controllare i suoi scatti di violenza. 

FANDOM: 

Avendo letto il discorso “pre-classifica” (almeno mi auguro :D) sai bene a cosa mi riferisco con questo giudizio e su cosa ho basato la mia valutazione. 
Del fandom non si riesce a carpire il tutto: non emerge per esempio il luogo in cui tutta la vicenda si svolge che è il ristorante né ciò in cui, il lavoro appunto, sono i personaggi coinvolti. Emerge molto bene però che di una commedia, slice of life e dal tema sentimentale, si tratta. Emerge altrettanto bene che accanto alla parte “scanzonata”, comica e divertente, vi è anche la trattazione di tematiche più profonde come appunto la fobia di Inami e la sua lotta per superarla. Il voto comprende anche la curiosità che hai stimolato in me, la voglia che mi hai trasmesso di vedere/leggere questo anime/manga e riguardo ciò posso dirti che hai centrato pienamente questo obbiettivo avendomi incuriosita e attratta. 

GRADIMENTO PERSONALE: 

In parte credo di aver “spoilerato” questo giudizio nel corso dei commenti e dei giudizi ai singoli parametri… ma ripetermi non è affatto un problema anzi, lo faccio volentieri quando la storia mi è stata tanto gradita e la lettura mi ha piacevolmente coinvolta ed intrattenuta. 
La storia in sé è molto carina, il momento scelto mi ha catturata e sinceramente parlando adoro le storie in versione “istantanea”, che fotografano cioè un momento in particolare descrivendolo in modo dettagliato, minuzioso e traendone, attraverso l’analisi dei personaggi, tutti i pensieri del momento. In particolare ammetto di essere una “fan” delle storie introspettive e sebbene non ami molto l’utilizzo della prima persona, in questo caso non l’ho trovata una scelta negativa o forzata. Mi hai convinta attraverso i pensieri di Inami e mi hai dato di lei una chiara immagine, mi hai intenerita ed anche divertita grazie al finale un po’ “maliconico-comico” in cui lei si ritrova, trattenendosi, a colpire l’aria pensando invece a quanto più soddisfacente sarebbe stato colpire qualcosa di solido. 
Unica piccola pecca forse è che non mi sono sentita particolarmente partecipe all’azione, all’atmosfera o all’amore che viene in questo caso “fatto a pezzi” dall’allontanarsi di Takanashi. Mi sono però affezionata particolarmente a Inami, l’ho apprezzata tanto come personaggio e come carattere e questo infondo denota che la storia, sotto questo aspetto, mi è arrivata pienamente. 

Ria-chan