[Fotografia]
Elisa, famosa fotografa, vuole raccogliere l'essenza, e non l'attimo, fugace e mortale, della vita. Davanti al suo obbiettivo arriva però - finalmente - lei.

[Teatro]
Elisa, giovane raccolta dal direttore del Teatro du Prince appena nata, osserva con dolore come la sua casa - e la sua vita - vada lentamente verso la morte, come una piccola tragedia - una delle tante interpretate su quei palchi che lei aveva visto e assaporato sin da piccolina. Dedita all'arte in tutte le sue forme, assiste ai preparativi dell'ultimo spettacolo del suo Teatro. Lì, tra sfide e piccoli segreti svelati, incontra la sua anima gemella, Artemiya, giovane russa amante del teatro che tenta in tutti i modi di arrivare al successo.

[Scultura]
Tratto dal capitolo:
Mani attente scolpiscono labbra, labbra da baciare, carne che promette di prendere vita.
Sfoglia dopo sfoglia l’opera si compie; polvere di marmo si attacca ai panni protettivi sparsi ovunque nella bolla di plastica eretta attorno al tavolo.
Polvere come lacrime, le stesse lacrime che l’artista piange in tributo alla sua Arte.
È un paio d’occhi chiusi il tripudio di bellezza, la linea morbida di un collo che se fosse vivo aspetterebbe solo un morso e un lungo bacio.
È pelle marmorea che si leviga attenta, morbida come se fosse vera ma permeata di fredda immutabilità.

[Musica/Danza]
Artemiya, perfetta studentessa di una prestigiosa scuola di danza incontra, con travolgente passione dipinta di note di un tango, Elisa, sua nuova insegnante italiana.

[Pittura]
L'arte di imprimere l'anima su una superficie immutabile, che sgorga grafite. Elisa tenta, concentrandosi sul tessuto e non sul cuore, di imprimere il corpo dell'amata sulla tela.
[tratto dal capitolo]
Sapeva che era una cosa impossibile, disegnare ogni suo piccolo anfratto. Era troppo perfetto il suo corpo, per essere trattenuto tutto dentro un foglio bianco, per quanto grande fosse.
E gli occhi scuri scorrevano veloci tra la sua calda pelle e il freddo foglio, accarezzava quella carne ogni volta e poi con un lieve tremore, solo nella mente, disegnava, cercando di riprodurre la meraviglia che osservava da ormai mezz’ora.