Il senso onirico di un veloce attimo nella sua mera descrizione.

Il tema della transitorietà terrena è prevalente in questo ultimo mio scritto, ciò nonostante forte è il sentimento del ricordo.

Quando la voglia di aprire un varco tra te e gli altri supera la propria solitudine. La consapevolezza vera della ricchezza del proprio io che allontana la necessità ed il bisogno ulteriore.

Gli eventi della vita lasciano spesso il segno, ti intrappolano in uno stato apparentemente invalicabile. Ma basta davvero poco a rendersi conto di quanto siano piccoli i nostri pensieri e anche coloro che li fanno, rispetto alla vastità del cielo.

Notte fonda. Non riesco a dormire, ho parole nella testa. Mi alzo dal letto, cercando nel buio un pezzo di carta, annoto ogni parola una dietro l'altra senza vedere nulla, fidandomi del mio istinto e della penna che scivola sul foglietto. Ho finito e lo metto sotto il mio telefono per non perderlo. Torno a letto liberato di un peso. Ecco cosa ho trovato l'indomani.

Un mattino d'inverno, il freddo pungente sul viso mentre un sibilo segnala un treno in lontananza. Sensazioni vivide e totale disinteressamento per ciò che ci circonda. In questa poesia è la disillusione verso l'amore, la vera protagonista.

Pensieri e riflessioni alle 6 del mattino in treno, la mia mente vagava libera tra il sogno e la realtà.

Una riflessione notturna, uno sfogo contro un'ansia che mi impediva di dormire. A volte svuotare la mente aiuta molto più che svuotare il cuore, sebbene abbia soltanto un affetto paliativo. Prima o poi bisogna affrontare i propri demoni.

Ho deciso di pubblicare una vecchia poesia di oltre un anno fa, effimeri pensieri tramutati in forma leggibile tramite parole.

Sentimenti comuni a tutte le persone almeno una volta nella vita, l'asprezza e la durezza dell'abbandono improvviso che come un gorgo ti avvinghiano e ti portano a fondo del tuo cuore, il nero e l'oscurità dell'animo sono la conseguenza di emozioni malespresse a chi non le può comprendere, solitudine di pensiero equivale a solitudine eterna, come la convivenza forzata in una scatola dalle spesse pareti fredde.

Sentimenti racchiusi in un momento di sconforto.

Un'improvvisa immedesimazione nell'ambiente che mi circonda, nel preciso del fenomeno atmosferico in questo periodo più comune. Voglia di riprendere a scrivere le mie sensazioni.

Un pensiero scritto di pugno mentre ero in una sorta di pace mentale. Ovviamente era notte. Nulla di che, ma lo condivido volentieri.

Un pensiero positivo regalatomi da una persona a me cara, tramutato in parole nella notte argentata appena trascorsa.

Una visione strana nella mia mente sonnecchiosa, una voglia di fuga improvvisa.

Ieri notte ero confuso. Lanciato da mille timori, mi sono addormentato e sognando sono arrivato a scrivere queste parole.

Altro pensiero notturno che celavo inconsciamente tra le pieghe della mia anima. Le parole sfuggono a volte, è meglio controllarle con l'ausilio del cervello, filtrate dal cuore.

E' un pensiero nato all'una di notte. Ero in totale solitudine, ho lasciato che la mia mente producesse quello che il mio cuore sentiva.