«Con quale frequenza avete rapporti sessuali?»
Per Tony fu un bel pugno nello stomaco. Si mosse sulla poltrona, nervoso, guardandosi intorno e cercando di mostrarsi disinvolto. Non poté fare a meno di guardare Steve, pallido, che se ne stava incollato allo schienale della poltrona con gli avambracci abbandonati sui braccioli.
«Non capisco la domanda.»

E’ buffo che mio padre mi abbia donato l’unica cosa che non potrò mai avere.
So che è sbagliato, Steve, ma adesso voglio morire, sulla tua bocca, sbagliando.

{Post-Civil War}
Le orecchie ti fischiano, un suono ridondante nel cranio, così fastidioso che prenderesti a testate qualsiasi cosa pur di farlo smettere. L’auto fila liscia e tu ti allontani da quel corpo freddo e privo di vita, come il tuo, a cui probabilmente vorresti ricongiungerti.
Qualcuno farebbe una statua di voi due insieme? Qualcuno ti lascerebbe riposare accanto al corpo di Steve Rogers?

Aveva aperto la porta e l’immagine che gli si era posta davanti era stata più forte e dolorosa di un pugno ben assestato all’ addome. Una stilettata nel cuore, uno schiaffo, una bruciatura di sigaretta sulla pelle. Dolore.

«S-se…» cominciò a parlare il biondo, trovando la forza di buttare fuori tutto quello che aveva in corpo. «Se non avessimo fatto quello che abbiamo fatto, probabilmente adesso non sarei così sconsiderato e riuscirei a godermi la vita come facevo prima.» Disse, sincero, osservando i fogli di nuovo sparpagliati al suolo, non si era nemmeno accorto gli fossero caduti di mano. «Non possiamo farlo, è sbagliato, dovremmo pensare a Pepper e Peggy. Avevamo detto di non-»
Tony sbuffò una risata e con forza lo trascinò con sé, spingendolo nel primo anfratto che aveva trovato, ridosso ad un muro, così che fossero nascosti ad occhi indiscreti.
«Non posso trattenermi fino alla tomba.»

Ma stracciare un pezzo di carta non ricompone un cuore fatto a pezzi.