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Autore: LaMusaIspiratrice162    24/03/2012    5 recensioni
E se Jane avesse accettato la proposta di St John?
Tratta dal romanzo Jane Eyre una drammatica One-Shot in cui si alternano parti prese dal libro e parti inventate da me.
Spero vi piaccia!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rimasi immobile sotto la mano del mio sacerdote.Il mio rifiuto era dimenticato…le mie paure vinte…i miei movimenti paralizzati.Il matrimonio con St. Jhon si stava tramutando in qualcosa di possibile.Guardai quel viso così simile a quello di un angelo o di un dio greco.
Osservai i suoi occhi azzurri così decisi e profondi.Mentre lo contemplavo avevo in testa le parole del suo sermone.
“Colui che trionferà,erediterà ogni cosa.Io gli sarò Dio,ed egli mi sarà figlio.Ma quanto ai codardi,agli increduli…il loro posto sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo,che è la morte seconda”
Io non ero codarda.Desideravo davvero diventare una missionaria e seguirlo nelle case disagiate per aiutarlo nella sua opera di bene.Le mie condizioni di salute non mi preoccupavano più.Se fino a qualche anno avrei temuto di essere troppo debole per resistere al sole dell’India ora,dopo aver sopravvissuto tre giorni senza mangiare ero convinta di poter superare ogni cosa.Se non ci fossi riuscita poi non mi importava perché sarei morta nel nome del Signore.Tuttavia c’era qualcosa che ancora che mi tratteneva,che non mi permetteva di abbandonarmi completamente al Signore e al suo valore:l’amore.Un amore sbagliato,completamente immorale provato per un uomo già legato ad una donna con il sacro vincolo del matrimonio.Mi ero sforzata di tramutare questo amore,questa passione in pietà ma non ci ero riuscita.Ogni volta che il sole tramontava dietro alle alte montagne il mio pensiero volava da lui.
Desideravo rivederlo,riabbracciarlo e baciarlo ma sapevo che questo non doveva accadere.
-Io domani devo partire per Cambridge ma preferei che voi decideste adesso…allora desiderate sposarmi e seguirmi in India?-
Mi pose quella domanda con tono gentile…mi attirava a sé con affabilità.Oh la sua gentilezza!Era quasi più potente della forza!Potevo resistere alla sua collera ma mi ero piegata come una canna sotto quella sua gentilezza.
-Potrei decidere se fossi sicura che sposarvi è la volontà di Dio.Allora vi sposerei qui…qui e subito succeda quel che succeda!-
Volevo sinceramente,ardentemente e profondamente fare la cosa giusta fare.
Il mio cuore batteva veloce e riuscivo a sentirne le pulsazioni nella stanza silenziosa.Improvvisamente sembrò fermarsi scosso da una sensazione inesprimibile che mi fece tremare tutto il corpo.Una voce,la sua voce gridò il mio nome.
-Jane,Jane-gridava disperato
-Sto arrivando-gridai-Aspettami!Oh sto arrivando!-
Corsi verso la porta e guardai fuori:tutto era immerso nell’oscurità.Le colline intorno a March Glen mi rimandavano indietro le mie stesse parole,come in un eco:-Dove sei?-
Rimasi in ascolto:il vento soffiava forte,un cane ululava alla luna.Non si udiva alcuna risposta,nessun passo,non c’era nessuno.
-Maledetta superstizione!Non riuscirai ad ingannarmi,non è la tua magia…è solo opera della natura.-
St. John mi corse incontro preoccupato mentre io mi lasciai cadere sull’erba.
I miei occhi lasciarono cadere sulle guance delle calde lacrime.Gridavo il suo nome tra i singhiozzi.
-Edward!Edward!Ti amo…-
Il mio missionario mi condusse dentro in quello stato di follia e mi mise a letto.Mi addormentai e lui vegliò su di me per tutta la notte dato che mi era salita la febbre.
Tuttavia non fu lavoro sprecato perché la mattina ottenne la risposta che tanto cercava.
Il sonno mi aveva fatto riflettere e capire che dovevo smetterla di rincorrere un fantasma.
Il Signor Rochester probabilmente era morto e se anche fosse stato vivo non era mio marito e non avrebbe potuto diventarlo.
-St.John ho deciso di accettare la vostra offerta!-
-Che il cielo sia lodato-esclamò felice.

Una settimana dopo ci sposammo.Indossavo un abito bianco lungo molto semplice e un velo fatto di cotone grezzo bianco. Sul mio viso non c’era però la felicità di una sposa,perché non mi sposavo per amore ma per necessità.Non ero però infelice.
Sapevo che con il tempo avrei imparato a rispettare mio marito e sarei stata una compagna adeguata alla sua missione.Questo mi bastava.
Non mi interessava provare amore…lo avevo già fatto e il pensiero mi faceva sorridere.
Mi ritenevo fortuna per aver provato l’amore vero almeno una volta nella mia vita,per essere stata amata e desiderata come nessun’altra mai.
Il mio sposo mi baciò il viso con le labbra e la cerimonia finì.Diana e Mery ci lanciarono addosso dei petali di rosa.Arrivò poi il momento degli addii e ci salutammo in lacrime.
-Jane,sii sincera,sei felice?-mi chiese Mary
-Si-


Un vento frescoproveniente dall’Europa soffiò sull’oceano ed entrò dalla finestra aperta:la tempesta scoppiò,irruppe,rombò e infine il cielo divenne vitreo e l’aria si purificò.
Guardavo il cielo e non facevo che pensare alla notizia che avevo appreso:Jane si era sposata!Il suo sposo era un sacerdote giunto qui,nelle Indie occidentali come missionario.
La mia Jane,il mio amore,il mio angelo aveva trovato qualcun altro da assistere e da illuminare con le splendide doti.
Fino a quel momento avevo pianto lacrime calde ma mai avrei pensato che lei avesse potuto dimenticarmi per sempre.
Infatti non ci avrei creduto se non l’avessi vista personalmente scendere dalla carrozza con St John.Il mio cuore era andato in frantumi dal momento che l’unica ragione di vita che avevo mi aveva appena abbandonato.
-Questa vita è un inferno!Ho il diritto di salvarmi da tutto questo se posso.-
Avevo perso tutto.La mia residenza era stata distrutta da un incendio e mia moglie si era uccisa.Ora nache il mio angelo custode,la mia guida pura mi aveva abbandonato.
Già una volta mi ero ritrovato in quella situazione e Jane mi aveva salvato ma stavolta nessuno mi avrebbe tirato fuori dal baratro in cui ero caduto.
Le sofferenze di questa esistenza mi avrebbe abbandonato solo quando la mia anima avrebbe lasciato il suo involucro.
Mi inginocchiai davanti ad un baule che avevo aperto e che conteneva un paio di pistole cariche.Ne presi una e la osservai.
-Que voulez-vous faire monsieur Rochester?-
La voce squillante ed innocente di Adele mi fece trasalire.Tuttavia non mi fece cambiare idea.Le miei intenzioni ormai erano definite e vedo già il mio destino davanti a me.
Presi la pistola e me la puntai alla tempia.
La mia piccola bambina rimase sconvolta e si immobilizzò per la paura.
Io respirai profondamente e premetti con forza il grilletto.
Il rumore acuto di uno sparo invase l’aria.Morii ascoltando l’urlo agghiacciante di Adele nelle orecchie.
-Mi dispiace,cara,-pensai-ma è necessario-
I miei occhi si chiusero e il corpo cadde a terra mentre il sangue mi sporcava gli abiti.
Il giorno successivo la voce si diffuse:il signor Edward Faifax Rochester era morto.
Proprio una settimana prima della sua amata.

Allora spero vi piaccia questa mia Waht if!
  
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