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Autore: FannyHarris    24/03/2012    2 recensioni
La mia prima long-fic con protagonista C-17 :)
Spero vi piaccia, Fanny.
Estratto dal secondo capitolo: Si sentiva come un estraneo su quel pianeta, senza nessuno scopo valido e ragione di permanenza. Non era un umano e nemmeno un cyborg, era “nessuno”. Non c’era più spazio per lui, o meglio, lo spazio c’era, ma era troppo angusto e stretto: non apparteneva più a quel mondo.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 17, 18, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di C-17 e C-18. '
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Capitolo 6: Confusione.

Gli occhi cerulei si posarono sulle casette della modesta cittadina, e qualcosa lo turbò parecchio. Gli sembrava di conoscere quel posto e probabilmente non doveva amarlo tanto.

Uccidetela!

“Ma che diavolo? Chi è che ha parlato?” C-17 si osservò tutt’intorno, alla ricerca di colui che probabilmente aveva sibilato nelle sue orecchie quell’esortazione, ma qualche secondo dopo si accorse che non c’era nessuno. Quella voce era dentro di lui, e la sua mente razionale non sapeva spiegarselo. Gli dava un immenso fastidio, non era più così prevedibile, come sono solo le macchine.

Prese il Becker che conteneva la ciocca di capelli e quel bulbo … Roxane. Sussurrò la stessa vocina che poco prima l’aveva distolto dalla sua ispezione visiva della zona. Però era  un ronzio troppo basso e neppure percettibile per essere afferrato ed esaminato dal cyborg all’istante.

“Ma, non capisco. Che significa questa ciocca? E questo … ?” Si domandò atono, esaminando contro luce il bigliettino, che recava il nome di quell’altro scriteriato. Si riscosse, meravigliato dalla scoperta che gli occhi chiari avevano notato.

C’era scritto dell’altro,ma era visibile solo da una certa angolazione. “Stupidi. Fanno tanto i cervelloni, e ricorrono ad un metodo così banale per proteggere i loro segreti.” Commentò accigliato, tornando a osservare, o meglio analizzare, la pace di quella cittadina.

Notò una giovane ragazza in lontananza, aveva i capelli biondi, ma era poco visibile per essere riconosciuta … sembrava quasi un ologramma remoto, che viveva nei suoi ricordi da anni. La vide rubare una mela e dei soldi da un fruttivendolo, per poi scappare di corsa via, agile come una lepre.

Il corvino la seguì fino al momento in cui la chioma della giovane si perdette nel fitto bosco, infatti, non appena lo ebbe oltrepassato, quell’ombra sparì nel nulla.

“Al diavolo. Non è quello il mio problema.” Si voltò e iniziò a camminare, a passi lenti. Non aveva per niente fretta e quindi non trovava che ci fosse il bisogno di comportarsi come i terrestri, che si facevano prendere troppo dalle preoccupazioni.  Oltrepassò il posto dove poco prima aveva visto sparire la giovane dai capelli color dell’oro, e sentì come se ci fossero dei ricordi legati a quel luogo, ma non era capace di recuperarli, nonostante i suoi sforzi.

Sono stata brava, vero fratellino?

Scosse la testa, e con una mano si massaggiò la tempia. “Chi è che parla? Dannazione! Basta!” Esclamò in preda ai dolori, ossia un forte mal di testa, e la rabbia del momento. Arretrò di qualche passo, senza rendersi conto che si stava dirigendo proprio nella tana del farabutto che tempo addietro gli portò via tutto.

Perché non mi rispondi?

Capì che quella era la voce della gemella, ma i suoi occhi riuscivano a scorgere solo l’oscurità tetra e infinita, e nessuna immagine … tanti suoni e tante voci che si perdevano le une sulle altre, rendendolo per un momento un debole e vittima, incapace di reagire. Tentò di divincolarsi, per liberarsi di quelle catene invisibili, fuoriuscite dalle tenebre più scure che esistessero, e di quelle voci che parevano fossero tornate dall’oltretomba, apposta per distruggerlo.

Ciao, io mi chiamo Roxane.

Un lago di sangue si espanse veloce come la morte proprio davanti ai suoi occhi, mentre qualcosa di invisibile lo paralizzava. Il rosso, prima intenso e accecante, iniziò a cambiare la sua tonalità, diventando sempre più scuro e secco.

Ti voglio bene.

Angolo autrice.

Allora, avviso che questa fanfic fa parte di una serie. “La storia di C-17 e C-18” e che per poterla intendere meglio vi converrebbe leggere anche la fanfic intitolata “Maledetti. Due fratelli, un’amica.” Però con l’avanzare di questa vi assicuro che lentamente tutto risulterà molto più chiaro e il gomitolo si srotolerà :D

Grazie a chi recensisce, grazie di cuore :D

Un bacione :D

Ps. Mi scuso per la brevità >.< nel prossimo C-17 incontrerà finalmente questo dottore misterioso e chissà che cosa gli dirà :D

 

   
 
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