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Autore: up over the clouds    25/03/2012    4 recensioni
Perchè da bambini è tutto più veloce, è tutto più facile: incontri un bambino, vi scambiate le figurine, lo porti nel tuo nascondiglio segreto e siete migliori amici, no?
-Sì, lo giuro- gli dissi prendendolo per la mano appiccicosa di gelato al cioccolato, ma non mi importava. Eravamo bambini.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You were my childhood,

you were my best friend.

 

Inizio 1999 #

-Sarai la mia migliore amica Brooklyn?- mi chiese quel bambino con gli occhi azzurri che conoscevo a malapena da trenta minuti. Perchè da bambini è tutto più veloce, è tutto più facile: incontri un bambino, vi scambiate le figurine, lo porti nel tuo nascondiglio segreto e siete migliori amici, no?

-Sì, lo giuro- gli dissi prendendolo per la mano appiccicosa di gelato al cioccolato, ma non mi importava. Eravamo bambini.

-E su cosa lo giuri?- mi sfidò.

-Lo giuro sulle stelle. Se non ti sarò più amica quelle stelle cadranno dal cielo- raccolsi la sfida indicando con la mia mano paffuta quel grande telo scuro macchiato da minuscole macchie luminose. Mi sorrise e feci così anch' io. I nostri nasi all'insù rivolti al cielo, la mia mano stretta nella sua che profumava di cacao in quella sera di febbraio.

-Oh, ma allora se giuri sulle stelle è una cosa seria!- mi guardò con aria interrogativa.

-Oh, si che lo è- risposi io.

-A proposito come ti chiami?- continuai.

-Niall- mi disse.

-Oh, comunque ti voglio bene Niall-

-Ti voglio bene anch' io Brooklyn-

Eccoci li, seduti su quel marciapiede. Eccoci li, due piccoli, grandi migliori amici.

 

Estate 2005 #

-Brook, aspetta è pesante. Lo porto io- posò quelle scatole che portava nell' ingresso vedendomi arrancare per le scale. Mi raggiunse prendendo uno dei due scatoloni e lo caricò fuori in macchina.
-Brookly, abbiamo finito. Ci sei?- mi chiamò mia madre. Mi girai sulla porta di casa verso casa mia: era vuota. Non un quadro alle pareti, una foto, un gingillo, un mobile. In camera mia non c'era più nulla. Come se non fossi mai stata li. Tutta la mia infanzia era chiusa, sigillata in quei quadrati di cartone marrone. Anni racchiusi in scatole.

Niall era vicino a me, come sempre. Un paio di lacrime mi rotolarono giù dai miei occhi e lui se ne accorse subito. Odiava quando piangevo, e l'avevo fatto parecchie volte in questi anni. Perchè piangi? Sei bellissima quando ridi! Mi asciugò le goccie d'acqua col palmo della mano.

-Brooklyn, è soltanto un trasloco. Verrai a vivere più vicino a me, lo sai? Brooklyn- disse il mio nome in quell'accento irlandese tipico suo.

Mi limitai ad annuire con la testa asciugandomi di fretta le ultime lacrime rimaste sulle mie guance. Niall era il mio migliore amico, ma stavolta non poteva capirmi.
Lui una famiglia unita ce l'aveva, un padre ce l'aveva, un fratello ce l'aveva, un infanzia ce l'aveva avuta. Io no. La mia infanzia era tutto un tribunale e cartelle con vari fogli e parole tipo 'ti odio' o 'divorziamo'. Mio padre, non so più neanche dov'è, un fratello o una sorella non ce l' ho mai avuti. Lui era l'unico momento di felicità, l'attimo in cui respiri per tornare sul fondo, l'ultimo raggio di sole prima della notte.

Avevo solo te Niall. Tu mi facevi da papà, mamma, fratello. Tu eri tante cose tutte insieme.

-Stai tranquilla, ora passa- e soffiavi sulla sbucciatura che mi faceva male. C'eri.

Gennaio 2007 #

Io odiavo la notte. L'ho sempre odiata e sempre la odierò. Ti senti solo, abbandonato fra le coperte del tuo letto. Ogni rumore ti sembra un pericolo, tutti dormono tranne te.
Fa freddo la notte in Irlanda: non ci sono piumoni o coperte abbastanza spesse.

E per di più quella sera avevo litigato pesantemente con mia mamma, per una cosa stupida che neanche mi ricordo. 'Vai a l'inferno Brooklyn' furono le ultime parole che sentii prima che lei sbacchiasse la porta con tutta la forza in corpo. Era davvero furiosa con me e ultimamente aveva anche problemi di lavoro. Ho sempre pensato che fosse difficile badare a una figlia da sola, una figlia come me tra l'altro.

Ma quelle parole mi ferirono davvero tanto, aveva quasi alzato le mani contro di me ma aveva resistito. Mi appoggiai al muro della cucina mentre le mie lacrime scendevano e cadevano schiantandosi sul mio maglione che avrebbe dovuto farmi da pigiama.
Ero sola e io odiavo dormire sola, senza sapere che qualcuno mi sarebbe venuto a salvare quando un ipotetico killer sarebbe entrato in camera mia facendo esplodere il mio sangue sulle pareti azzurre. In quel momento volevo accanto a me Niall. Mi vacillò iin testa di scappare e andare a dormire da lui perchè so che mi avrebbe accolto sempre col suo sorriso sul volto. Tornai in camera mia, mi presi le scarpe ed uscii. L'aria fresca mi si aggrappava alle ossa e mi lasciava quella sensazione di vuoto. Per fortuna la camera di Niall era al primo piano così tirai su la finestra che si aprì arrendevole; la lasciava perchè voleva sentire il profumo dell'Irlanda, dell'aria fresca, della sua Irlanda.

-Niall, sono Brooklyn, Niall- lo scossi per le spalle e si svegliò aprendo velocemente gli occhi azzurri.

-Ehi, che ci fai qui?- si stropicciò gli occhi per poi sorridermi.

-Ho litigato con mia mamma. Ha detto di andare all'inferno- altre lacrime pesanti mi caddero dagli occhi finendo sulla moquette della camera. Notai che non avevo pantaloncini, ma il maglione mi arrivava a metà coscia; io di Niall non mi vergognavo.

Mi prese aprendo le braccia e circondandomi: la mia testa finì nell'incavo del suo collo, mi posò un bacio leggero, fragile, sulla testa. Ascoltò in silenzio le mie lacrime, partecipava con me.

-Vuoi dormire qui?- annuii mugugnando. Mi coprì con le coperte e stesi il mio corpo sul materasso da una piazza e mezzo. Lui si sdraiò accanto a me: le sue braccia mi tiravano vicino a lui.

-Menomale- dissi.

-Cosa?-

-Che ci sei tu- mi tirò a se, e mi stampò un bacio sulla fronte.

-Ti voglio bene, davvero Brooklyn-

Ora lo sapevo, ci sarebbe stato lui a proteggermi da qualsiasi killer.

 

Giugno 2007 #

-Vanessa è carina- mi confidò lui avvicinandosi al mio orecchio mentre nella sala della scuola rimbombava la musica, stretta in quelle pareti. Le luci puntate sui vestiti di tutte quelle ragazze bellissime, mentre io mi sentivo uno schifo. Un vestito fino alle cosce, semplice era il meglio che avessi trovato. Niall era bellissimo stasera: un camicia bianca, jeans e una blazer nera. I capelli biondi col ciuffo.

-Mm, sì, chiediglielo- ci rimasi male. Odiavo Vanessa Blum, ma non potevo farci niente.

-No, ci ho ripensato- mi alleggerii. Vanessa era la tipica ragazza 'usami e gettami', da una notte e via. Non volevo che Niall soffrisse per una così; Si attaccava tanto alle persone e se qualcuno lo deludeva lui era sempre quello che ne usciva con più danni.

-Sarah Blinkett? E' carina- gli urlai cercando di farmi sentire.

-Si ma non voglio chiederle di ballare-

-Eh, ma sei incontentabile!- lo presi in giro piazzandomi davanti a lui in piedi.

-Senti chi parla!- mi sfidò di nuovo.

-Senti, eterno indeciso, io vado a ballare che ti piaccia oppure no!-

Girai sui tacchi.

-Io una vita sociale ce l'ho!- continuai avviandomi in mezzo alla pista, anche se mi scocciava vedere quelle coppie felici abbracciate.

-Ma se sei sempre con me!- quelle parole mi rincorsero, mi buttarono a terra ma mi accorsi che ero ancora ferma, in piedi, salda sulle mie gambe.

-Niall, cazzo!- mi avvicinai per andarmene verso l'uscita ma lui fu più veloce di me e mi si mise davanti.

-Scusa, Brook..- non lo lasciai finire.

-Sai quanto ho sofferto, Niall- cercai di non far scendere nessuna lacrima.

-si, lo so. Scusa Brooklyn, sei bellissima quando ridi, non piangere, scusa-

-No, Niall-

-Ti va di ballare?- mi sorprese. Forse sorprese anche lui. Ne ero lusingata, ma era sempre Niall, il mio migliore amico.

-Si, certo- accettai. Mi afferrò le mani conducendole al centro della pista mentre vacillavo in piedi sui tacchi. Poi le lasciò libere. Le sue si posarono sui miei fianchi e le mie finirono dietro il suo collo. Amavo le sue iridi azzurre che andavano un po' sul grigio.

-E comunque sei bellissima stasera-

-Grazie-

-Ti voglio bene Brooklyn-

-Anch' io Niall, anch' io- e il suo sorriso esplose li, in mezzo alla pista.

 

Maggio 2010 #

La musica partì e così la seguirono migliaia e migliai di voci urlanti per quel ragazzino sedicenne del Canada.

-Eccolo eccolo!- sbraitai io, scuotendo Niall per le spalle per poi abbracciarlo.

'Love me love me, say that you love me'

Niall forse era l'unico maschio al concerto di Justin Bieber ma poco importava. Tutte quelle voci, tutte insieme, una famiglia per la prima volta. E quel ragazzo che mi aveva rubato il cuore. Mi vennero i lucciconi di gioia agli occhi e Niall lo notò. Mi asciugò un'altra volta con le sue mani calde, lui c'era.

Love me, Pray, Somebody to love, Baby.Poi arrivò il turno di One Less Lonely Girl e pregai con tutta me stessa che scegliessero me. Ma non fu così. Quella ragazza se lo meritava più di me. Andava benissimo così.

Quante volte Niall aveva cantato quella canzone in camera mia, quante? Aveva una voce stupenda.

-Brooklyn, Brooklyn- mi chiamava ma non riuscivo a capire cosa mi volesse dire.

'There's gonna be one less lonely girl'

-Eh, che c'è?- urlai

-Brooklyn- sbuffò facendo roteare gli occhi. Mi prese un polso tirandomi così vicino a se che mi fecero male gli occhi. I nostri nasi si toccavano. In un attimo trovò le mie labbra, sentii una leggera pressione. Si fece spazio con la lingua arrivando alla mia. Li in quel tumulto di persone, adesso sconosciute.

'there's gonna be one less lonely girl'. Quel bacio nato così in mezzo alla folla. Una ragazza sola in meno. 'One Less Lonely Girl'.

 

Caro Niall,

Mi manchi.Completamente. E io? Io ti manco? Ti mancano i nostri momenti idioti, le risate, gli scherzi, le litigate? No perchè a me mancano un casino. Mancano più di quanto a un pesce possa mancare l'acqua, a un fiore il sole e alle stelle la Luna. Ma io me le ricordo quelle stelle che ci guardavano mentre loe fissavamo in quella sera di Febbraio 1999. Mi ricordo dell tua mano appiccicosa di cioccolato, del tuo sorriso che ogni volta esplodeva sul tuo viso quando facevo una battuta, la risata che scoppiava a un niente, il tuo essere così apprensivo e sicuro. Quando cadevo dall'altalena eri già li a riprendermi, perchè sapevi che ero caduta tante, troppe volte e una volta in più non avrei retto. Quando mi confidavi tutto, ma proprio tutto e io scoprivo in te ogni giorno un ragazzo diverso. Quando abbiamo fatto il bagno al mare quell'estate, Dio! Quando eri il mio compagno di avventure: noi mocciosi che volevamo scoprire il mondo, anche se magari il mondo era ccanto a te mentre ti stringeva la mano per non farti cadere. La notte passata da te dopo aver litigato con mia madre. I nostri concerti, quel concerto. Dopo quello tutto sparì, come una nuvola di polvere, come qualcosa che non c'è mai stato. Eppure la nostra amicizia, ci dicevamo, avrebbe potuto resistere a tutto. Alla pioggia, alla grandine, ad un temporale, a tutto. Perchè non ha resistito ad un bacio? Cancelliamolo: tiavvolgiamo il nastro, tagliamo quella scena. Non mi guardavi neanche più nei corridoi, non un 'ciao', non un 'ti voglio bene', nulla. Però era così buona la nostra amicizia. Ti bastava annusarla per capire che sapeva di buono, di sano, di bello. Ma la tua amicizia con quei ragazzi sa di buono come la nostra? Il tuo amore con Caroline sa di buono? Eppure anche il nostro era amore: amore senza attrazione, amore senza curve, amore che non conosceva difficoltà. Cioè le conosceva ma mi aiutavi a superarle tutte. Non c'era parola, sguardo o silenzio che non riuscissi a capire. Tu, Niall Horan, tu eri la mia infanzia, eri il mio migliore amico. Eri il raggio di sole che interrompeva le tenebre, la mano nel buio. Eri tutto quanto, tutto insieme. Tu eri la mia infanzia, eri il mio migliore amico.

Continuerò ad amarti, con l'amore nostro e con i nostri 'ti voglio bene' sussurrati al vento perchè tu non ci sei. Ma io sarò qui in Mullingar, questo posto che profumava di buono, prima che te ne andassi. Sarà qui, se vorrai sfogarti. Sarò qui migliore amico.

Ps: quelle stelle su cui ti ho giurato che ti sarei sempre stata amica non sono ancora cadute, eh!                                            Brooklyn 

 

Alloraa, questa è la seconda OS che scrivo e in effetti ha come base una storia vera, solo che lui, il mio migliore amico non era Niall Horan! 
Volevo ringraziare Mabelle e Valerie_ che hanno recensito la mia prima One-Shot. 
Boh, tutto qui. Spero vi piaccia :3 recensite: non importa se sono critiche negative, positive o altro. 
Peace & love 
Skyleer

  
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