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Autore: telesette    26/03/2012    2 recensioni
Aurora sospirò profondamente.
Dal primo micidiale attacco che Zàrkon aveva sferrato sul suo pianeta, molti fiori, alberi e creature viventi erano scomparse. Da quando Voltron era tornato a combattere, anche la natura sembrava essersi in un certo senso "risvegliata" e, seppur lentamente, Arus stava tornando alla vita. Questo Aurora poteva notarlo da tante altre cose, ma anche la semplice presenza di quel fiore sembrava riportarle alla mente immagini e memorie di un dolce passato...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voltron ( "Voltron: Defender of the Universe" ) è il nome di una serie televisiva d'animazione realizzata negli Stati Uniti dalla World Events Production nel 1983 montando insieme due diverse serie di anime televisivi giapponesi del tutto indipendenti tra loro, Hyakujūō Goraion ("Golion") e Kikō kantai Dairugger XV, entrambe prodotte dalla Toei Animation rispettivamente nel 1981 e nel 1982. Ne è stato realizzato anche un remake in computer grafica nel 1998.

 

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VOLTRON - 00 - Sigla Apertura

Un giorno forse...

Da diversi giorni ormai gli attacchi su Arus erano cessati. Indubbiamente Zàrkon stava macchinando qualcosa ma, non potendo prevedere le sue mosse, i nostri eroi non potevano fare altro che aspettare e rimanere comunque all'erta.
Dal momento che la primavera era alle porte, e che il caldo sole invitante prometteva una giornata tranquilla, la principessa propose allegramente agli altri di usufruire della momentanea quiete per trascorrere un pomeriggio all'aperto e in compagnia di tutta la squadra.
Logicamente i membri della Voltron Force non si fidavano molto di lasciare la base completamente sguarnita ( le armate nemiche potevano attaccare da un momento all'altro ), tuttavia non se la sentivano neanche di scoraggiare il dolce entusiasmo della bella Aurora.

- Sono giorni che Zàrkon non si fa vivo - osservò la principessa, cercando di convincerli. - Non penso che sferrerà un attacco proprio oggi, e comunque resteremo praticamente a due passi dalla base...
- Uhm, non lo so - mormorò Kéith pensieroso. - Sarebbe bene comunque che qualcuno di noi restasse qui alla base, così non ci faremmo cogliere del tutto impreparati in caso di emergenza!
- Giusto - esclamò Lance convinto. - E almeno uno di noi dovrebbe restare a fianco della principessa, per proteggerla in ogni caso, e ovviamente io sarò lieto di...
- E perché tu, di grazia ?!? - domandò Hank, aggrottando il sopracciglio.
- Prova a indovinare - replicò Lance, con voce tagliente. - Vorresti proteggere la principessa, sedendoti da qualche parte a mangiare come tuo solito?
- Ehi - intervenne dunque il più giovane Pidge. - L'ultima volta sono stato io a salvare la principessa da quel verme di Lòthor...
- Zitto, nanetto - risposero insieme Lance ed Hank, guardando Pidge di traverso.

Sotto gli occhi sbarrati di stupore della principessa, i tre ragazzi cominciarono a litigare furiosamente per decidere chi di loro avrebbe avuto l'onore di scortarla fuori della base. Alla fine però, incapace di sopportare oltre quella sceneggiata, Aurora strinse i pugni rabbiosamente ed esplose in un grido.

- Adesso basta !!!

Subito i tre si voltarono a guardarla allibiti. Perfino i topolini, spaventati da quell'urlo, corsero a nascondersi dietro le apparecchiature della base. Dal momento che Kéith sembrava l'unico essere affidabile in quella gabbia di matti, e che l'unica cosa che lei desiderava era poter passare una giornata quantomeno tranquilla, la principessa afferrò il braccio del giovane silenzioso e lo trascinò fuori dalla sala comandi.

- Ma, principessa...

Malgrado il suo stupore, Kéith non fece nessun tentativo per liberarsi e si lasciò trascinare docilmente da un'Aurora piuttosto energica e altrettanto irritata.

- Andiamo - esclamò la fanciulla. - Qui dentro l'aria è già irrespirabile!

Lance, Hank e Pidge sbatterono ripetutamente le palpebre e rimasero lì immobili con un palmo di naso.

- Accidenti a lui - mormorò Lance, riferendosi ovviamente a Kéith. - Quello ha sempre tutte le fortune!
- Già - fece eco Hank, incrociando le braccia rassegnato.

***

Una volta fuori dalla base, Aurora e Kéith si fermarono a contemplare le verdi distese di Arus e la splendida fioritura primaverile da poco sbocciata. La principessa si mise a camminare, intrecciando le mani dietro la schiena, e si voltò a guardare il compagno con un sorriso luminoso.

- Ti va di fare una corsa, Kéith?
- Come ?!? - esclamò il giovane perplesso.
- Andiamo - ribatté la principessa. - Non dirmi che non sai correre!
- Ma no, non si tratta di questo, è solo che non mi sembra...
- Chi arriva ultimo paga pegno!

Senza neanche ascoltare le parole dell'altro, Aurora si mise a correre tra i prati in fiore. Subito Kéith si accinse a seguirla, conscio più che altro del suo dovere come guardia del corpo, ma la ragazza continuò a ridere divertita. Mentre lei correva, allegra e felice come non mai, Kéith si dimenticò per un attimo della guerra con Zàrkon e di tutto il resto. Era bello vederla così spensierata, nonostante la minaccia di nuove battaglie all'orizzonte, ed era bello provare a illudersi per un attimo che la pace e la serenità di una così bella giornata potesse durare...
Ad un tratto Aurora si fermò, chinandosi in mezzo al verde che le arrivava alle caviglie, e Kéith la raggiunse con una smorfia infastidita.

- Non sapevo che si usasse barare su Arus...

Aurora non rispose.
Kéith la vide talmente assorta che, preoccupato, le domandò se fosse tutto a posto.

- Vi sentite bene, principessa?
- Guarda - rispose la fanciulla sottovoce, indicando qualcosa sotto di lei.

Kéith chinò dunque lo sguardo e, osservando attentamente, vide nient'altro che un fiore. Un semplice fiore, dal colore rosso vivo, senza nulla di particolare... Tuttavia Aurora sembrava commossa dalla semplicità e dalla freschezza di quel fiore, in mezzo a tanti altri simili eppure unico nel suo genere.

- Lo sai cos'è questo? - domandò lei, senza alzare lo sguardo dai petali appena schiusi.
- Purtroppo temo di non sapere molto dei fiori di qui - ammise Kéith. - Assomiglia molto ai nostri papaveri, sulla Terra, ma dubito che sia la stessa cosa...

Aurora sospirò profondamente.
Dal primo micidiale attacco che Zàrkon aveva sferrato sul suo pianeta, molti fiori, alberi e creature viventi erano scomparse. Da quando Voltron era tornato a combattere, anche la natura sembrava essersi in un certo senso "risvegliata" e, seppur lentamente, Arus stava tornando alla vita. Questo Aurora poteva notarlo da tante altre cose, ma anche la semplice presenza di quel fiore sembrava riportarle alla mente immagini e memorie di un dolce passato.

- E' molto bello, non trovi ? - domandò ancora lei.

Kéith annuì, cingendole la spalla con un sorriso.

- Un giorno, forse - esclamò Aurora, sollevando fieramente lo sguardo verso l'orizzonte. - Se continueremo a lottare uniti, come stiamo facendo, sono sicura che un giorno la pace ritornerà anche qui... E Arus sarà di nuovo pieno di fiori bellissimi, ne sono certa!

FINE

   
 
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