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Autore: up over the clouds    26/03/2012    4 recensioni
Ricordi da amare, cancellare, distruggere, custodire, ricordare. Però pur sempre ricordi. I nostri, i miei, i suoi, i tuoi ricordi. Vite che si sono intrecciate come la nostra, Evelyn. Vite come quella di Dylan che si deve ancora plasmare e deve intrecciarsi con quella di qualcun altro. Strade che hanno visto baci sotto la pioggia, parchi che hanno visto l'amore, il London Eye che ha ci ha visto abbracciati per la prima volta mentre tutto era fermo. E di ricordi ce ne sarebbero altri ma farebbero un male lacerante.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You would be proud of him, proud of us

Il telefono squilla nella mia tasca, lo prendo, apro e rispondo. C'è scritto 'Louis' sul display, quel display con la foto di noi tre.

-Si, Louis, dimmi- cerco di sembrare felice ma lui lo capisce subito.

-Fra un ora abbiamo le prove col gruppo, ricordatelo.-

-Si, lo so- gli rispondo. Ma lui capisce di nuovo.

-Comunque, fa male lo so. Manca anche a noi. Prenditi il tempo che ti ci vuole- e in quel momento mi accorgo che ho i migliori amici sulla faccia della terra: Louis, Liam, Niall e Zayn.

-Grazie, vi voglio bene-

-Anche noi, Harry. Anche noi- chiude la chiamata e me ne resto con il display illuminato da un sorriso bello come il suo, come i nostri.

-Papà- la sua vocina mi chiama alle mie spalle e girandomi incontro i suoi occhi. Dio, quella creatura.

-Hey- gli sorrido cercando di non piangere, odio quando mi vede mentre le lacrime accarezzano il mio viso.

-Chi era?- la sua voce arriva alle mie orecchie e sento quasi la voce di sua madre dentro.

-Zio Louis- mi sorride agitando le manine piccole.

-Andiamo Dylan- lo prendo per mano e lo accompagno fuori dalla porta. Ci mettiamo seduti sul gradino del porticato a guardare il profilo della nostra Londra dalla nostra casa sulla collina. Aspettiamo che il furgoncino giallo arrivi e si porti via il mio cuore che adesso col dito riproduce lo skyline di quella città piena di ricordi. Ricordi da amare, cancellare, distruggere, custodire, ricordare. Però pur sempre ricordi. I nostri, i miei, i suoi, i tuoi ricordi. Vite che si sono intrecciate come la nostra, Evelyn. Vite come quella di Dylan che si deve ancora plasmare e deve intrecciarsi con quella di qualcun altro. Strade che hanno visto baci sotto la pioggia, parchi che hanno visto l'amore, il London Eye che ha ci ha visto abbracciati per la prima volta mentre tutto era fermo. E di ricordi ce ne sarebbero altri ma farebbero un male lacerante. Dall'angolo in fondo alla strada esce una macchiolina gialla che diventa sempre più grosse e si ferma davanti a casa nostra. Nostra. E di nessun altro.

Il clacson dello scuolabus fa un suono e Dylan che mi tira la blazer azzurra mi sveglia dal mio girovagare mentalmente fra i ricordi.

-Ciao Dylan- lo prendo per le manine, gli scompiglio i capelli riccioli e gli do un bacio sulla guancia.

-Fai le smorfiette che faceva anche tua madre- gli dico ridendo, forse per la prima volta davvero. E lui ride e si porta le mani paffute sulle gote rosa e sorride, sorride con gli occhi, col cuore, con tutto quello che ha a disposizione.

-Andiamo a trovarla mamma?- i suoi occhi grandi cercano i miei in segno di approvo.

-Si, ci andiamo, prima però vai all'asilo Dylan.- ci incamminiamo per il sentiero ciottoloso per arrivare davanti alle porte del bus. Gli stringo la manina calda e poi lui la lascia per salire.

-Ah, Dylan, ricordati che ti voglio bene e sono orgoglioso di te- mi sorride e basta perchè so che molte parole non le capisce ma gliele dico comunque, il suo cuore sa riceverle benissimo. Gliele dico per farmi sicurezza.

Il pulmino se ne va e mi sento un tuffo al cuore. Devo colmarlo. Mi infilo le mani nelle tasche dei jeans e mi incammino per la parte opposta del pulmino.

"Eccoti li, nel mezzo a quel prato troppo grande per te che eri così fragile, Evelyn. Mi avvicino piano, non voglio svegliarti dal tuo sonno. Sonno che ti ha portato via da me, da Dylan, da Louis, da Liam, da Niall e da Zayn. Dylan era così piccolo, tre anni fa. Ma quando è venuto al mondo eravamo così felici. Le sue manine in quella stanza di ospedale che si agitavano, i suoi occhi uguali ai tuoi. Poi un giorno quacuno, qualcosa mi ditrusse. 'Harry, ho un tumore' mi sussurrasti con in braccio Dylan. Erano mesi che stavi male, sdraiata nel tuo letto a causa di quel tumore che ti ha asciugato tutto. Ti sei allontanata così, veloce, via da tutti. Un giorno di settembre. Ha asciugato anche me, quel tumore. Ma non il nostro amore, quello no. Quello rimane invariato. Come il profilo della nostra Londra, Londra che ci ha visto crescere, mutare, diventare adulti. Ma noi adulti Evelyn lo siamo mai stati? Siamo stati giovani fino a quando tu non mi dissi 'sono incinta Harry' da quel momento tutto mutò. Non ero più il ragazzino di Holmes Chapel che si divertiva. Ho sentito una responsabilità enorme verso di te e verso quella creatura che portavi in pancia. Saresti orgoliosa di lui Evelyn, saresti orgogliosa di come cresce e apprende, saresti orgogliosa di quando ride, o prova a farmi capire qualcosa. Ha i tuoi stessi occhi verdi, i miei capelli riccioli e quando sorride, Dio, quando sorride accende il mondo. Quel sorriso così bello, e le fossette uguali alle mie che appaiono ai lati della bocca. Le smorfiette che fa quando gioco con lui sono le stesse di quando ti baciavo. Mi mancano i tuoi baci Eve.Ogni tanto ci mettiamo in salotto, quello che abbiamo arredato insieme mentre eri incinta,si siede sulle mie gambe troppo grandi per un essere così piccolo e sfogliamo gli album delle nostre foto. 'Mamma è bella' mi dice spesso: per lui è come se tu non te ne fossi mai andata, come se tu fossi con noi seduta sul divano a guardarci. Solo che tu non sei sul divano, sei a guardarci dalle nuvole e ci sorridi. Manchi a a tutti Ev. Liam, Zayn, Niall e Louis cercano ti tirarmi su ma so che anche loro sono tristi. Adesso saremmo una famiglia felice, saremmo sposati perchè sai quanto ti amo, ti ho amato e continuerò a farlo. Dylan è all'asilo, gli altri mi aspettano alle prove ma trovo sempre un momento per te, per noi. Saresti orgoglioso 'dei tuoi ragazzi'. Non mi dimenticherò mai di te, tornerò qui, dove dormi adesso. Mi ricorderò il sorriso che esplodeva sul tuo viso quando ti guardavo. So che lo stai facendo anche adesso.

'trovati qualcuno che sappia amarti almeno un quarto di quanto l'ho fatto io, qualcuno che non ti intralci. Prenditi cura di Dylan, nostro figlio. Ti amo' Nostro figlio."

Mi asciugo le lacrime cadute dagli occhi. Ho ancora il biglietto nella tasca.

"Ti metto questo disegno fatto da Dylan sulla lapide, l'ha fatto lui. Siamo io, te, lui, zio Louis, zio Niall, zio Liam e zio Zayn. Ogni tanto se lo passano a prendere e lo portano al parco come gli dicevi sempre di fare e mi lasciano solo a parlare con te. Ne ho bisogno, devo colmare questo vuoto. Ti amo Evelyn Samantha Bricks. Sarò sempre tuo, Harold" 


 

Queesta è la terza One-Shot che scrivo, spero vi piaccia. 
ll contenuto è quello che volevo anche se magari non sono riuscit ad esprimermi. 
Vabè Harry e Evelyn hanno un figlio e lei è morta di cancro, ecco. :'(
MI sono ispirata guardando 'Forrest Gump', boh! 
E' triste ma a me piacciono le storie tristi. 
Recensite eh! 
Grazie per quelle meravigliose ragazze che hanno recinsito le altre mie OS, graazie! :3
Peace & love
Skyleer/ 

  
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