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Autore: LauriElphaba    26/03/2012    11 recensioni
[Vincitrice del Primo Premio, Premio Stile e Premio Giuria al contest "Crack Pairings!" di Shnusschen]
“Alla prossima, femme fatale, salutami Rodolphus!”
Bellatrix si alzò di scatto per raggiungere la bacchetta appoggiata sul comodino, pronta a fargli pagare quell'ultima impertinenza, ma lui si era già defilato con una risata, sbattendo la porta pesante dietro di sé.
Si sentì ribollire.
Per provocarla in quel modo, doveva essere pazzo almeno quanto lei.
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Questa ff si è classificata prima al contest “Crack Pairings” di Shnusschen :)

 

Nickname: LauriElphaba
Titolo della storia: Il Tempo dei Pazzi
Contenuto del pacchetto:Bellatrix Lestrange, Villa Malfoy, Bacchetta, “Si nasce tutti pazzi, alcuni lo restano” (Samuel Beckett)
Rating: Arancione/Rosso (Non è che ci sia sesso ma c'è parecchia violenza, quindi sono indecisa!)
Paring: Bellatrix Lestrange e Barty Crouch Junior
NdA: Le metto in fondo onde non rovinare la già improbabile lettura. XD Solo una cosa: ho messo l'avvertimento OOC nel dubbio, perché si tratta di crack quindi ooc per definizione... nonostante ciò, ho cercato di rendere i pg più fedeli possibile all'originale (FATICA BOIA), spero di esserci riuscita almeno un pochino :D

Buona lettura!:D

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL TEMPO DEI PAZZI

 

 

 

 

Si nasce tutti pazzi, alcuni lo restano”

Samuel Beckett

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché devo odiare anche te, adesso?

Sei solo una carcassa patetica.

Non hai niente da dire?

Eppure hai sempre avuto la battuta pronta, che io ricordi.

E allora insultami.

Forza, o sei solo troppo codardo?

Tanto lo sai che non ho bisogno di te.

Né della tua inutile, stupida fedeltà...

 

 

 

“Non credo tu abbia bisogno di me, Bellatrix”

Detta così, completamente fuori contesto, quella frase la sorprese. Ma non glielo avrebbe dato a vedere.

“Bene. E cosa te lo fa pensare, di preciso?”

“Sei una giovane donna sposata di fresco... – ghignò il ragazzo – o Rodolphus si è rivelato... al di sotto delle aspettative?”

“Non ho intenzione di lasciarmi neanche avvicinare, da Rodolphus. E' un buon compagno, e un marito dignitoso. Ma non è ciò che desidero.”

“Ne devo evincere che desideri me?”

“Si desidera qualcosa che non si ha, Barty. Di te ho soltanto bisogno. A volte. Fattelo bastare.”

Bellatrix si girò su un fianco, dalla sua parte del letto sfatto, e si avvolse nelle lenzuola di seta avorio. Non aveva voglia di discutere con Crouch.

Nonostante avesse rinnegato suo padre, lo avesse maledetto e si fosse schierato tra le fila del Mago Oscuro più potente del mondo, il ragazzo non aveva ancora perso l'abitudine al romanticismo. Probabilmente l'avrebbe costretta ad una dichiarazione d'amore in cui lei non avrebbe mai creduto, prima di lasciarla in pace.

Era quasi l'alba, i primi raggi di sole azzurrognoli illuminavano la stanza di una luce dolce e immobile, e tutto ciò che lei desiderava era godersi la pace dopo la meravigliosa nottata di follie che avevano passato.

Non si degnò neanche di girarsi a guardarlo, quando Barty le appoggiò una mano sul fianco nudo sotto il lenzuolo e si avvicinò per baciarla sul collo.

“Me lo farò bastare. Per adesso. Chissà se a te basterà per sempre.”

Improvvisamente lo sentì spostarsi di nuovo all'altra estremità del letto e scendere.

Non voleva dargli la soddisfazione di girarsi per vedere cosa stesse facendo, ma capì che si stava rivestendo. Bene, poteva pure andarsene, lei aveva avuto quello che voleva.

“Alla prossima, femme fatale, salutami Rodolphus!”

Bellatrix si alzò di scatto per raggiungere la bacchetta appoggiata sul comodino, pronta a fargli pagare quell'ultima impertinenza, ma lui si era già defilato con una risata, sbattendo la porta pesante dietro di sé.

Si sentì ribollire.

Per provocarla in quel modo, doveva essere pazzo almeno quanto lei.

E d'altronde, ci voleva un bel coraggio a fare la vita che Crouch stava facendo.

Coraggio e pazzia. Dovevano essere doni di nascita.

 

 

Non l'ho mai pensato, sai?

Né che fossi matto, né che fossi coraggioso.

Com'è che hai urlato, durante il nostro processo?

Mamma, mamma!”

Povero Barty, povero bambino viziato.

Quantomeno io non ho lasciato che mia madre morisse per salvarmi la pelle.

Allora?

Lo so, mi dirai che hai sacrificato quella donnetta inutile per un piano più grande.

O no?

Rispondi, se è vero!

Rispondimi!

 

 

“Rispondimi, idiota!”

Bellatrix non aveva mai visto Barty così fuori di sé.

Si accaniva sul corpo di quella sudicia traditrice del suo sangue con una furia incontenibile.

Era già la terza Maledizione Cruciatus che scagliava contro di lei, e nelle pause in cui quella cercava di riprendere fiato rantolando sul pavimento, l'aggrediva a calci e pugni.

“Tu devi sapere dov'è il Signore Oscuro, cagna schifosa.- un altro calcio, tra le costole – Rispondimi!” Urlò.

Nella stanza accanto, Rodolphus si stava occupando del marito, quel Longbottom che tanto gli aveva dato da fare durante l'ascesa del loro Signore. Le sue urla si mescolavano a quelle della moglie in un duetto da incubo.

In mezzo a tanto dolore, Bellatrix era nel suo elemento, perfettamente a suo agio.

Quando Alice Longbottom cacciò l'ennesimo urlo di dolore, lei scoppiò a ridere.

Crouch si distrasse per un momento dalla sua vittima per osservare la sua compagna preferita.

Perversamente deliziata da quella scena, gli occhi neri spalancati e quell'espressione di trionfo selvaggio stampata in volto, gli sembrò più bella che mai. Non riuscì a trattenersi dal ridere a sua volta, come travolto dalla mania di lei.

La risata senz'anima dei pazzi assassini era contagiosa quanto la risata sincera degli innocenti.

Bellatrix smise di ridere all'improvviso e lo fissò in volto, di nuovo seria.

Non lo amava, ma non lo aveva mai desiderato come in quel momento.

Quando l'aveva guardata dritto negli occhi, e la loro furia si era riflessa dall'uno all'altro. Distruttiva. Incosciente. Folle.

Si avvicinò a Barty, che sembrava ancora divertito, continuando a fissarlo.

Lo abbracciò restando alle sue spalle, il mento appoggiato nell'incavo del collo di lui.

Accarezzò il braccio destro disteso lungo il fianco, e la mano con cui lui teneva la bacchetta.

Per qualche secondo sospeso, entrambi osservarono la donna stesa sul pavimento con lo stesso identico ghigno stampato in volto.

Poi Bellatrix sibilò un'unica parola.

“Finiscila.”

“Sì, mia signora Lestrange”, rispose lui, sempre più divertito.

Crucio!”

 

L'ultimo urlo di Alice Longbottom.

Uscirono da quella casa che ancora ridevano, Bellatrix lo trascinava per mano, incurante di quello che Rodolphus, ancora troppo eccitato dalla loro impresa, potesse pensare.

Erano giovani. Erano nati e cresciuti pazzi. Crudeli. Potenti.

Latravano in faccia alla luna piena.

Niente li avrebbe fermati.

 

 

 

Basta.

Quella furia nei tuoi occhi è solo un ricordo, vero?

Adesso sono solo vetri vuoti.

Ti ho dato tempo, e sai quanto la pazienza non sia tra le mie virtù.

Questo non sei tu.

Il Barty che ho conosciuto, e che mi sono portata a letto,

non si sarebbe lasciato insultare.

Non da me.

Eravamo rivali.

Giocavamo a chi fosse il più crudele, il più fedele al nostro Signore.

E abbiamo sacrificato l'anima entrambi prima ancora di chiederci se ne avevamo una.

In un modo o nell'altro.

 

 

 

Erano appena tornati a Villa Malfoy da Azkaban. Erano cenciosi. Sporchi. Invecchiati.

E Barty non era più con loro. Morto in prigione, per quanto ne sapevano.

Narcissa esitò ad abbracciare sua sorella, come spaventata.

Bellatrix non se la prese.

Sapeva cosa tutti quegli anni avevano fatto alla sua nobile bellezza. Al suo sguardo.

Ma era sopravvissuto l'orgoglio. La fede. E ultima, la pazzia.

 

Nei giorni seguenti, erano stati trattati con tutti gli onori che il Signore Oscuro aveva comandato di riservare ai suoi servi più fedeli.

Bellatrix e Rodolphus condividevano la camera migliore della Villa. Il letto migliore.

Grande e rotondo, con lo schienale d'ebano intagliato e lenzuola color avorio.

Bella non poté fare a meno di pensare che non avrebbe mai fatto l'amore, tra quelle lenzuola.

Non con Rodolphus, questo era certo.

Sarebbe morta piuttosto che ammetterlo apertamente, ma le sarebbe piaciuto avere ancora Crouch fra le sue braccia. Per ogni suo capriccio. Per ogni notte di desiderio.

Quello che non avrebbe mai sospettato era che anche Barty si trovasse a Villa Malfoy.

Da mesi, ormai.

E tanto meno lo avrebbe mai scoperto se non se lo fosse lasciato scappare Lucius come un affare fastidioso e di poca importanza, una sera a cena.

 

“Narcissa, hai ordinato tu agli elfi domestici di nutrire il nostro... ospite?”

Bellatrix non si sarebbe neanche posta il problema di scoprire chi fosse l'ospite se non avesse visto sua sorella irrigidirsi all'altra estremità del tavolo, come una preda presa in trappola, alle parole del marito.

Tanto le bastò a capire che doveva essere qualcuno a cui Narcissa sapeva che lei tenesse.

E c'era una sola persona a cui le avesse mai confessato di essere stata attaccata.

Narcissa sapeva tutto. E non si era disturbata a dirle niente.

Sentì una furia molto familiare darle alla testa.

“Chi sarebbe quest'ospite? - domandò lentamente, cercando di controllarsi – Chiedo a te Cissy... non qualcuno che conosco, certamente...”

Prima che l'altra potesse rispondere, Lucius lo aveva fatto per lei:

“Oh, credo proprio che dovresti ricordarti di lui invece, cognata. Ricordi Crouch? Siete stati mandati ad Azkaban insieme se non sbaglio, era quel-”

Non ebbe il tempo di finire, Bellatrix si alzò di scatto, ribaltando il tavolo con un incantesimo.

Narcissa si lasciò sfuggire un urlo, mentre i piatti d'argento, il cibo, i bicchieri di cristallo si schiantavano a terra.

“Dov'è?”, gridò, la bacchetta ancora minacciosamente alzata.

Erano passati i tempi in cui si preoccupava del giudizio degli altri, o anche solo di apparire una moglie fedele.

“E' nella stanza degli ospiti in fondo al corridoio Ovest – rispose lentamente, quasi con cautela, Lucius. - Fai come ti pare, vai pure a vederlo, ma non è più lui, Bellatrix. E' solo il suo corpo. E' stato il Bacio del Dissennatore.”

Non si fermò ad ascoltare altro. Mentre usciva dalla stanza a passi veloci, senza fiato, fece appena in tempo a sentire Rodolphus che faceva le sue scuse.

Lo odiò. Per l'ennesima volta.

E odiò Narcissa, per averle tenuto nascosto che l'unico uomo che avesse mai considerato suo amico era ancora vivo. Odiò Lucius, quel verme indegno che parlava di uno dei servi più fedeli che l'Oscuro Signore avesse mai avuto come se fosse un fastidio, quando avrebbe dovuto essere onorato di averlo in casa propria.

Davanti alla pesante porta della camera degli ospiti, si immobilizzò.

Non aveva mai incontrato qualcuno che fosse passato dal Bacio del Dissennatore.

Per la prima volta in vita sua, provò qualcosa di molto simile alla paura.

Ma Barty - “o quel che ne rimane”, si impose di non pensare – era lì dentro. La stava aspettando.

Esitò per qualche momento con la mano sulla maniglia, e finalmente si decise ad aprire.

Lui era lì.

Ma allo stesso tempo, con la chiarezza con cui si avverte che qualcosa è andato storto prima ancora di averne le prove, Bellatrix percepì che non era davvero lui.

E in unico, lunghissimo istante, afferrò la tanto misteriosa differenza tra il corpo e l'anima.

Persa in quell'eternità di comprensione, non si accorse che Narcissa l'aveva raggiunta.

“S-s-sorella io... mi dispiace... davvero.”

Bellatrix si riscosse e guardò l'altra dritto negli occhi, con l'espressione più dura che riuscì a mettere insieme.

“Per cosa ti dispiace esattamente, Cissy?”

 

 

Abbiamo sacrificato l'anima.

Non l'amore.

Non c'è mai stato amore,

da questa parte della trincea.

 

 

 

“Io... Bella, per voi due...”

“Credi che io lo amassi, Cissy?”- le prese il viso pallido fra le mani, scoppiando in una risata amara.

Narcissa non sembrava capire, continuava a fissarla con le lacrime agli occhi, spaventata.

“Vattene. Lasciami sola con il mio “grande amore”...”

“Bella, non...”

“VATTENE!”

 

C'era a malapena tempo per la passione.

Questo è il tempo di chi nasce pazzo,

e decide di rimanerlo.

Di godersela.

Hai avuto il tuo.

Chissà a me, quanto ne rimane.

 

 

Finalmente sola, Bellatrix si sedette a gambe incrociate sul letto, tentando di riprendere fiato.

Osservando quel volto vuoto che aveva baciato tante volte, e che non ricambiava il suo sguardo.

Si disse che presto Barty si sarebbe svegliato, sarebbe bastato provocarlo come solo lei sapeva fare.

Insultarlo, riportarlo alla loro vecchia rivalità.

Tentò.

Lo scosse, lo schiaffeggiò, diede fondo a tutta la Magia Nera che conosceva e la sua voce divenne rauca a forza di urla.

Finché non capì, da qualche parte in fondo alla sua mente caotica, che era inutile.

Che Lucius aveva ragione, e quello era solo il corpo dell'ultimo uomo che le fosse stato possibile amare. Amare almeno un poco, in qualche modo.

Ebbe modo di pensare. E raggiunse l'unica conclusione possibile.

L'unica via d'uscita onorevole.

 

 

 

Chissà se è questo di cui parlavi,

quando mi hai detto che un giorno avere solo bisogno di te

non mi sarebbe bastato più.

Non lo so.

Ma hai dato l'anima, e ne sarà valsa la pena.

Quando avremo trionfato,

tutti i vermi codardi seguaci del nostro Signore

saranno dimenticati.

Non tu.

Ti ricorderemo.

Non io.

Che ho gettato l'anima al vento quanto te.

Ma ne sarà valsa la pena.

Addio Barty.

 

 

 

“Avada Kedavra”, gli sussurrò all'orecchio, “Ci vediamo all'Inferno”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NdA:

Bene, un paio di cose che ci tengo a chiarire/sottolineare: innanzitutto, questa ff non mi rende felice!XD Apparte gli scherzi, penso che chiunque altro avrebbe potuto fare di meglio, non sono molto soddisfatta >.< Nonostante ciò, è stato davvero bello mettersi alla prova :) Non sono mai stata una scrittrice di crack (sì, lo so che ho accoppiato Bella con Fenrir, ma quella è stata un'occasione speciale di ispirazione a mille che ancora non mi spiego) e non penso che lo diventerò mai: non mi viene!XD Tutte le volte che penso ad un pairing crack, 5 secondi dopo ho elencato nella mia testa almeno 15 buoni motivi perché non possa esistere. Ma come dicevo, come esperimento è stato molto divertente... quindi questo voleva essere uno “scusatemi se fa schifo, io ho fatto del mio meglio!”XD

Poi, precisazioni di stampo tecnico:

Se non si fosse capito, il corsivo allineato a destra sono i pensieri di Bella al capezzale di Barty, quando tenta di provocarlo e poi si rassegna. Perché se non è contorta, non ci piace. XD

Per la citazione... ho tentato di usarla prevalentemente come tematica e traccia della ff, ma anche lì non so se e quanto si sia capito. T_T

 

E questo è quanto :)

Un bacio a chi è stato abbastanza coraggioso/paziente da arrivare qui in fondo, spupazzamenti a chi sarà così eroico da recensire!XD

Lau

 

 

 

 

 





***


Sono felicissima di annunciare al popolo che la storia si è classificata prima al contest "Crack Pairings!" di Shnusschen, ricevendo anche il Premio Stile e il Premio Giuria! Devo dire che non mi aspettavo tutto questo riconoscimento!*-*
Quindi, vi lascio il giudizio, di cui sono più che contenta!*-*


1° posto:LauriElphaba: Il tempo dei pazzi. 

Grammatica e lessico 9.8/10 
Stile 10/10 
Caratterizzazione dei personaggi 10/10 
Gradimento personale 10/10 
Crack 5/5 
Originalità 5/5 
Punti bonus pacchetto: 3/3 
Totale 52.8/53 
Giudizio: Grammatica e lessico: Perfetti. Ho trovato solo alcuni piccoli errore di punteggiatura, ad esempio “E' un buon compagno, e un marito dignitoso.” Hai messo la virgola prima della congiunzione. 
Stile: Molto adatto al tipo di storia. Mi è piaciuto il cambio di registro tra la storia e i pensieri di Bellatrix. 
Caratterizzazione dei personaggi: Non è facile trattare personaggi come Bellatrix e Barty Crouch ma tu ci sei riuscita egregiamente. Sei riuscita a rendere la loro follia ma senza farli diventare ridicoli o inverosimili. 
Crack e Originalità: Niente da dire, la coppia è senza dubbio Crack, e tu l’hai trattata molto bene. Originali sia la scelta del paring che del momento. 
Punti Bonus: Hai usato tutti gli elementi del pacchetto. Ho apprezzato l’idea della citazione come filo conduttore. 
Commento: Da brividi. Una storia vivida, forte, scioccante. Scritta in modo supremo. Favolosa, davvero. La parte dell’attacco ai Longbottom mi ha davvero colpito. E il finale poi… Non ho parole per descrivere le emozioni che questa tua storia suscita, ottimo lavoro. 
  
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