Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Edelvais    26/03/2012    8 recensioni
Bene, era nella sezione E, Geoff c’era, Bridgette c’era… le sue labbra si incresparono in una smorfia quando lesse il nome del criminale nemico di Geoff. Avrebbe pagato per non avere quel teppista in classe.
“Come hanno potuto metterlo insieme a te dopo quello che ti ha fatto!”
Esclamò la mora guardando Geoff, che sorrise imbarazzato.
“Smorfiosa ficcanaso, fatti gli affari tuoi, credi che le abbia solo prese!?”
Riconobbe quella voce sgraziata e inorridì, pensando al fatto di dover avere in classe per i rimanenti due anni di liceo quel delinquente di Duncan Evans.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Cap. 23  Una mattinata movimentata (parte 2)


 

 
<< Ma chi è questa bella fanciulla? >> Esordì uno.
<< Ti sei persa tesoro? >> Si fecero più vicini alla ragazza e Duncan intervenne.
<< Ragazzi, lei è con me. Lasciatela in pace. >> S'impose con voce pacata e autoritaria.
<< Duncan! E' di tua proprietà questo bel fiorellino? >> Sorrise subdolamente un altro.
<< Si, e ora smammate e fateci passare se non volete finire all'obitorio prematuramente.>>
Replicò Duncan esibendo una smorfia e facendosi strada fra di loro, mentre con una mano stringeva il polso di Gwen, la quale lo seguiva cercando di evitare gli sguardi intimidatori di quei ragazzi.
Uno di loro, un giovane alto e robusto, si accostò a Duncan sibilando con aria di sfida:
<< Non è finita qui. >>
Duncan s'irrigidì lanciandogli un'occhiataccia.
Finalmente, superarono quel viottolo così tetro e buio lasciandosi alle spalle quella banda di bulli. Non appena svoltarono l'angolo, il punk si fermò, lasciando il polso di Gwen.
<< Duncan ma chi sono quelli? >> Domandò lei piuttosto preoccupata.
In quel momento aveva capito a cosa si riferiva Duncan con la frase "Vuoi che qualche ragazzaccio ti rapisca?" Rabbrividì pensando a cosa le sarebbe successo se non ci fosse stato lui.
<< Quelli sono i Dukes*, una banda di idioti che si divertono a picchiare chiunque passi per i loro quartieri. Ora capisci perché non ti ho lasciata andare da sola? >>
<< Ma perché ti hanno lasciato passare? Loro erano in dieci e tu uno solo! >>
<< Ho fatto parte anch'io di loro ed è  per questo motivo che Geoff ed io ci siamo divisi. >>
Gwen sbarrò gli occhi.
<< Come!? Vuoi dire che loro hanno picchiato Geoff? >> Duncan annuì.
La gotica rimase in silenzio. Caspita, non avrebbe mai creduto che Geoff fosse stato coinvolto in una rissa con i Dukes!
Continuarono a camminare senza proferir parola, poi quando arrivarono al loro punto di incontro, finalmente Duncan si decise a parlare.
<< A che ora parte la tua amica? >> 
<< Mmh… credo verso mezzogiorno. >> Rispose Gwen pensierosa.
Duncan sorrise.
<< Beh streghetta, allora è meglio che cominci a correre, mancano quindici minuti alle dodici!>>
<< Coosa!? Stai scherzando!? >> Esclamò lei.
Duncan scosse la testa mostrandole l'orologio.
<< Oh no! Come minimo ora che arrivo alla stazione sarà già partita! >> Gwen si prese la testa fra le mani, disperata. "Devo aver perso la concezione del tempo!" Pensò.
<< Una soluzione ci sarebbe… >>
La giovane drizzò immediatamente le orecchie, speranzosa.
<< Quale? >>
<< Potrei accompagnarti in moto fino alla stazione. >>
Gwen sorrise a trentadue denti saltandogli al collo.
<< Grazie, grazie, grazie! >> Strillò al culmine della gioia.
<< Ehi ehi ehi! Ho detto che "potrei" accompagnarti, non che "posso"! >>
<< Avanti Duncan, ti prego! Per favore! >> Supplicò lei stringendogli la maglietta.
Il punk sorrise, cingendole la vita e sussurrandole all'orecchio:
<< D'accordo. Ma in cambio… >>
Si avvicinò sempre di più al suo viso, fino a far toccare le sue labbra con quelle della gotica.
Fu un contatto rapido e casto, ma Gwen sembrò apprezzarlo molto. Ovviamente, non voleva darlo a vedere.
<< Ora possiamo andare? >> Bisbigliò lei sorridendo.
Duncan annuì prendendola per mano e la condusse dove era parcheggiata la moto: era nera con due fiamme cremisi ai lati.
<< Avanti, sali. Non mi sembra che tu abbia molto tempo da perdere. >>
Gwen sussultò, fino a quel momento era rimasta catturata dai colori del bolide.
<< Oh, si arrivo. >> Duncan le porse il suo casco.
<< Forse questo è meglio che lo usi tu. >> Le fece l'occhiolino.
<< E perché? >> Rispose sospettosa.
<< Bambolina, non vorrei che ti facessi male, soprattutto dal momento che mi sembri una calamita per le disgrazie! >>
Gwen gli fece la linguaccia, corrucciando la fronte. "Se osa superare il limite di velocità gliela do io la disgrazia!" Pensò allacciandosi il casco e salendo sulla moto.
<< Vuoi aggrapparti a qualcosa oppure preferisci rischiare di volare via? >> Disse Duncan, sarcastico. Gwen arrossì imbarazzata e strinse le braccia attorno la vita del ragazzo.
<< Okay baby, preparati a sfrecciare per le strade di Toronto! >>
Duncan fece rombare il motore per poi accelerare inavvertitamente.
Gwen si strinse ancor più a lui. Aveva una fifa terribile di rischiare di cadere da quel bolide!
Ad una velocità del genere, un mese di ospedale non le sarebbe di certo bastato!
Il punk invece ghignava soddisfatto: se c'era qualcosa che amava fare era guidare la sua moto, figuratevi con una bella ragazza a fargli compagnia!
Percorse diverse viuzze secondarie, probabilmente cercando di evitare gli sbirri che l'avrebbero sicuramente fermato.
Gwen si teneva stretta a lui, appoggiando la testa sulla sua schiena a causa del vento chele sferzava il viso.
Dopo alcuni minuti arrivò alla stazione, fermandosi di colpo davanti all'entrata.
<< Gwen, so che ti piacerebbe rimanere incollata a me per sempre, ma… il treno della biondina partirà fra cinque minuti, sarà meglio che ti sbrighi! >> Esordì Duncan picchiettando con un dito sul braccio della ragazza che ancora gli stringeva la vita.
Gwen sussultò, come risvegliatasi da un incubo.
<< Oh, giusto! >> Fece per scendere dalla moto, ma qualcosa andò storto e a causa dei suoi modi impacciati, finì gambe all'aria.
Duncan la squadrò per un attimo e poi scoppiò in una fragorosa risata.
<< Invece di ridere come un idiota aiutami! >> Lo ammonì Gwen in un impeto di imbarazzo. Il punk scese dal bolide e le diede la mano, tirandola a sé.
Si ritrovarono a pochi centimetri l'uno dall'altra, e il viso della ragazza si era visibilmente colorato di un rosso cremisi ardente.
Duncan intanto sorrideva sornione.
<< Ehi, lo so che non vorresti altro che continuare a contemplare la mia bellezza, ma così non farai in tempo a salutare Bridgette. >> Le sussurrò, compiaciuto del palese imbarazzo che le aveva provocato.
Gwen cercò di riprendersi, ma le iridi chiare del ragazzo l'avevano catturata per l'ennesima volta. Erano come una calamita per lei, una volta tuffatasi nell'oceano acqua marina dei suoi occhi, faticava a riemergere.
Fortunatamente l'affermazione di Duncan la fece tornare alla normalità e si allontanò da lui esibendo una smorfia di disapprovazione.
<< Bellezza? Duncan non scherzare! >> Lo canzonò lei con un sorriso  prima di cominciare a correre verso l'entrata della stazione. Il punk si appoggiò alla moto parcheggiata, guardandola mentre cercava di trovare i suoi amici.
Riuscì subito a scorgere Bridgette, che aspettava il treno nel binario alla sua destra, con lei c'era anche Geoff.
<< Bridgette! >> Gridò raggiungendola.
L'amica sorrise sollevata.
<< Gwen! Pensavo non arrivassi più! >>
<< Scusa, è che prima di venire qua ho dovuto fare dei giretti… >> Disse mostrandole il pacchettino regalo.
La ragazza si portò una mano alla bocca rosea, sorpresa.
<< Questo è un piccolo regalino da parte mia. >>
<< Gwen io… non so come ringraziarti, davvero! >>
<< Non ce n'è bisogno. Ricordati di noi, quando sarai nella città più chic degli Stati Uniti!>> Esclamò dandole una leggera gomitata nella spalla.
<< Ci puoi contare! Spero di tornare qua non appena arriveranno le vacanze estive… Oh, è arrivato il treno! Ciao amore! - disse stampando un bacio sulle labbra di Geoff - Ciao Gwen, sei la migliore. - strinse la gotica in un abbraccio soffocante, - ah, mi raccomando, appena ci sono novità su te e Duncan avvisami! >> "Su me e Duncan!?" Pensò la gotica contrariata.
Con quest'ultima frase, Bridgette salì sul treno che l'avrebbe strappata dai suoi amici.
Con quell'ultima frase, l'unica persona che era in grado di capire Gwen, se n'era andata.
Ora, non le rimaneva che se stessa. O forse no?
 
Nella stazione rimasero Gwen e Geoff, che fissarono per interminabili minuti il treno che portava con sé la loro rispettivamente amica e fidanzata, andarsene, viaggiando sulle rotaie dirette verso New York.
<< Ce la caveremo. >> Sospirò Geoff incamminandosi a testa bassa verso l'uscita
<< Già… mi mancherà. L'unica consolazione è il fatto che forse la vedremo tornare tra alcuni mesi. >> Rispose Gwen sorridendo incoraggiante.
<< Lo spero… >> Detto questo, il ragazzo deviò a sinistra, salutando con un debole cenno della mano la gotica, la quale scosse la testa amareggiata.
Gwen si fermò davanti all'entrata della stazione, abbassando lo sguardo per terra.
Ma che cosa aveva fatto di sbagliato per meritarsi questo!? Ora non avrebbe avuto nessun amico, nessuna spalla su cui appoggiarsi nei momenti di bisogno, nessuno.
Sarebbe tornata ad essere etichettata Gwen la gotica asociale , e questo non lo sopportava.
Prima di conoscere Bridgette era una darkettona "emarginata" dai gruppi di ragazzi che uscivano la sera a divertirsi, dalle grandi compagnie di cui - anche se non lo dava a vedere - avrebbe fatto volentieri parte. Perché in fondo, rimanere soli ed etichettati ingiustamente dai coetanei, non era sicuramente il desiderio di ogni ragazzo.
Inoltre il suo pensiero andava anche a Geoff, il poveretto non avrebbe accettato così facilmente la partenza della compagna. Insomma, la partenza di Bridgette aveva causato un gran dispiacere nei suoi amici, aveva portato con sé un pezzetto del loro cuore.
 
<< 'Fanculo! >> Ringhiò calciando con rabbia uno sventurato sassolino.
<< Ehi ehi ehi! Cos'è successo? >> Sussurrò una voce dietro di lei.
Gwen si voltò, lasciando che le lacrime le rigassero il volto, mischiate al mascara.
Era l'ennesima volta che piangeva davanti a lui, forse poteva anche essere definita una sciocchezza, ma in quel momento la cosa non le interessava minimamente, desiderava solo sfogarsi e prepararsi a quel periodo nero che le si protendeva dinanzi.
<< Niente, tranne il fatto che la mia migliore e unica amica è appena partita e probabilmente non tornerà mai più! Lei era l'unica che riusciva a capirmi e a farmi sentire a mio agio, l'unica, dannazione! Ora tornerò ad essere la gotica asociale e solitaria che ero prima! >> Gridò, incurante del via vai delle persone che osservavano incuriositi la scena.
Cosa ci sarà di tanto interessante da vedere in una ragazza dark che sfoga le sue frustrazioni contro un povero punk innocente?
Duncan le si avvicinò, senza dire una sola parola; le cinse la vita con un braccio, mentre con l'altra mano le sollevò delicatamente il viso, cercando di asciugare quelle lacrime che aveva visto scorrere fin troppe volte sulle sue gote.
<< Su su, piangere non servirà a niente! >>
Gwen distolse lo sguardo.
<< Tu non capisci. >>  Vomitò quelle parole cariche di rabbia.
Solo a lei dovevano capitare cose del genere?!
<< Ascolta Gwen, tu non sarai mai sola, chiaro? Mai. >>
Mormorato ciò, le prese delicatamente il viso tra le mani, costringendola ad appoggiarlo contro il suo petto.
<< In fondo, ci sarò sempre io a farti compagnia. >> Le bisbigliò all'orecchio, accarezzandole i capelli; Gwen sorrise.
<< Che ne dici di andarci a prendere una cioccolata calda dal buon vecchio Jack? >> Continuò Duncan prendendo la gotica per mano.
Quest'ultima assentì.
Insieme si incamminarono verso la moto, lasciandosi alle spalle la stazione, dimenticando anche solo per un po', quel treno che aveva portato via Bridgette dalla città.






* Ho "rubato" il nome Dukes da Happy Days, nel quale questi ragazzi sono, proprio come in questo capitolo, dei bulletti che si divertono a importunare e, a volte, picchiare quelli che osano passare per i loro quartieri malfamati.


Nota dell'autrice.

Salve lettori ^^
Perdonatemi per l'immenso ritardo ma in questo periodo ho avuto un sacco di impegni!
Spero comunque che questo capitolo vi piaccia :)
Grazie a tutti.


Ed.






 
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Edelvais