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Autore: MkBDiapason    26/03/2012    7 recensioni
"Mi dica, tenente…perché si ostina a seguire questo povero pazzo?"
Ella fu davvero per molto tempo incolore, persino inconsistente.Poi un bel giorno decise di tingersi dei sogni di quell'uomo.E come l'ossigeno divenne indispensabile, all'ombra dei colori più belli...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C O L O R F U L    M I N D S



"Mi dica, tenente. Perché si ostina a seguire questo povero pazzo?"

Il colonnello le domandò fievolmente, nascondendo gli occhi neri e scoraggiati tra le mani, mentre quelle parole risuonavano fioche tra i fumi dei suoi sogni bruciati.
Riza gli si sedette affianco, con lo sguardo in lutto.


"Mi perdoni tenente. Io l'ho trascinata con me…se solo vedesse che cosa le ho fatto…"

  
Non era dopotutto il prezzo da pagare?
L'innocenza perduta, le terre bruciate.


[Per i nostri folli sogni]

  

"Non si abbatta!"

Per un futuro migliore.
Era questo che avevano abbracciato, insieme.

Sin da quel giorno.



*


"Sa signorina Riza, io sono un uomo debole e solo.Mi chiedo se uno come me si possa prendere il lusso di aspirare ad una condizione migliore di questa."

Un tempo Roy Mustang le confessò di sentirsi un uomo debole e solo non all'altezza di tutta la speranza che nutriva.
Allora ella gli rispose, nell'ingenuità e nel timore di chi si apprestava ad uscire dalle braccia possessive di un passato sterile per abbracciare la vita, che quella era l'esatta domanda che tormentava anche lei da giorni.
Riza Hawkeye era difatti una giovane donna spaventata, che si affacciava timidamente alle porte di una speranza.
Desiderava affrancare l'animo dalla cupezza di una vita chiusa, e così un giorno, quell'uomo venne da lei a donarle inconsciamente una ragione per ricostruire la sua vita.


"Sogno un futuro di pace. Essere soldato non incrinerà questo mio desiderio, al contrario, è il punto d'inizio. Ne sono sicuro."

Egli viveva con occhi ingenui, ed era bello sentirli parlare. Illustravano sogni e pensieri sinceri, e incrociare quello sguardo la faceva sentire parte di una mappa, costruita dall'intersecarsi di tutti quei sogni.
Si sentì come approdata in un luogo dove le speranze non fossero solo muti sentieri impossibili da percorrere, ma delle possibilità, delle alternative percorribili.


"I suoi sogni sono molto belli… è un peccato che debba viverli da solo. Se tutti potessero vederli e provarli…"

"Ma li ho condivisi con lei. Non sono più solo.
Ora lei fa parte di tutto questo."

Sì, ora inevitabilmente faceva parte di un progetto, ma come poteva un cuore demoralizzato tornare utile?

"Siamo deboli e soli…"

Roy le prese la mano, strappandola ai suoi dubbi.

"Siamo deboli e soli? D'accordo. Allora le va di mettere assieme le nostre solitudini e cercare un'alternativa insieme?"

Le loro solitudini insieme?
Non sapeva a cosa potessero portare…inoltre non sapeva come potersi rendere utile.

"Lei non mi deve tornare utile, mi deve essere indispensabile.
Come l'ossigeno."


*


Ella gli prese la mano.

"Può ancora fare la differenza. Sia indispensabile!"

Il colonnello riemerse dal suo tormento e la fissò rincuorato, come quando si osservano i colori di un nuovo giorno.
Le sorrise.


"Ha intenzione dunque di continuare a seguire questo povero pazzo, che nonostante tutta la vergogna, continua a sperare?"

"Sì. Le nostre debolezze insieme costruiranno una forza. Non arrendiamoci, per favore…"

Le loro fronti s'incontrarono, dando l'una sostegno all'altra, in quell'incontro di vie alternative, di pensieri colorati e puri, nella speranza di una possibilità di riscatto.

Ella fu davvero per molto tempo incolore, persino inconsistente.
Poi un bel giorno decise di tingersi dei sogni di quell'uomo.
E come l'ossigeno divenne indispensabile, all'ombra dei colori più belli.


[ Per i suoi sogni,signore…]



.


 

Nota dell'autrice:
(alias: note iniziali che la sottoscritta non è riuscita ad inserire all'inizio a causa di disagi da html)

Questa è stata la mia prima Royai fic :) Era da tanto che volevo scrivere qualcosa al riguardo, e alla fine, come mio solito, non sono riuscita a produrre niente di più concreto o lungo... niente, non je la faccio...X°D.
Spero vi sia piaciuta malgrado l'astrattismo della storia e che lascerete un segno del vostro passaggio, che è sempre cosa gradita >^<
Parlo di astrattismo perché non c'è alcun contesto particolare.
Il titolo si riferisce ai colori della mente, dei sogni che i due vanno poi a condividere, malgrado le brutture e le ingiustizie della guerra, e che perseverano a mantenere vividi.

Ora vi saluto.
Lunga vita e prosperità _\\//


 

   
 
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