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Autore: Mimi18    27/03/2012    5 recensioni
#10. Last:
-1. Un altro passo, Kazuya, poi lei ti abbraccerà. (IchiAki)
-2. «Comunque preferivo allenarmi con te, Haruna-chan.» (TachiHaru)
-3. «Smettila di seguirmi». (TsurugiTenma)
-4. «Perché ti amo, no?» (KidoHaru)
(Raccolta di flash!fic, oneshot e drabble su pairing differenti. Rating, generi e avvertimenti variabili!)
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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My life, you electrify my life

 

3. It's funny how someone can live each and every day without knowing that their existence is the reason you live.
(IchiAki)
Ichinose compì un altro passo nella piscina, sentendo il dolore alla gamba aumentare vertiginosamente. Strinse i denti, però, perché alla fine della corsia ci sarebbe stata Aki.
Ogni giorno quella lotta si ripeteva, una quotidianità a cui Kazuya non avrebbe fatto fronte se lei, la sua bella, bellissima Aki non avesse avuto le mani chiuse intorno alla bocca per amplificare la sua voce, incoraggiandolo.
Un altro passo, Kazuya, poi lei ti abbraccerà.

 

4. A little jealousy in a relationship is healthy. It's nice to know that someone is afraid to lose you.
(TachiHaru)
Haruna si morse il labbro inferiore dolorosamente, udendo il racconto dettagliato della nuova arrivata alla scuola di Tachimukai. Si tenevano in stretto contatto telefonico dalla finale, ma quel giorno la ragazzina aveva semplicemente una gran voglia di intimargli il silenzio: non faceva che parlare di quella Tsubaki
Gonfiò le guance arrossate di gelosia e rabbia, pronta a sbottare come suo solito: insomma, non era palese quanto a lei lui piacesse?
« Comunque preferivo allenarmi con te, Haruna-chan,» disse d’un tratto cogliendola di sorpresa, « Vorrei tornare a sentirti urlare il mio nome» .
E Haruna sorrise: era inutile essere gelosa, Tachimukai l’amava.

 

19. Sometimes, you need to run away to see who will follow.
(TsurugiTenma)
Andarsene dalla squadra, abbandonare il calcio, limitarsi a guardare il cielo con un numero inconsistente di rimpianti.
Tsurugi sputò a terra, calciando poi un sasso: era inutile, anche senza pallone ai piedi poteva giocare a calcio in ogni modo, ma se n’era dovuto andare. Troppo tempo che non si sentiva necessario, importante, fondamentale. Gettare la maglia a terra, in quel campo, gli era sembrata la soluzione migliore, eppure la nostalgia era un peso terribilmente pesante sul petto.
Non avevano pensato di fermarlo, si erano limitati alle frasi di circostanza; tutti quanti, tutti quanti tranne lui.
Tenma correva perdifiato alle sue spalle, un livido violaceo che si allargava paurosamente intorno all’occhio; l’aveva colpito quando, con decisione, gli aveva afferrato la giacca per riportarlo indietro.
« Non tornerò indietro, stupido» disse con odio, scalciando per l’ennesima volta e voltandosi a guardarlo.
Tenma aveva il fiatone, era sudato ed indossava ancora la divisa della squadra. Lo osservò asciugarsi un rivolo di sudore che colava dalla fronte, e si mise le mani in tasca.
« Smettila di seguirmi» .
« Gioco con la sicurezza di vincere perché tu sei l‘attaccante titolare» , proruppe Tenma facendogli spalancare gli occhi per lo stupore, con quella sincerità che sempre l’aveva contraddistinto.
Tsurugi si avvicinò spontaneamente a lui, colpito appieno da quella parole sincere.
« Quindi torna indietro» .

 

 

28. No three words have a greater power than "I love you".
(KidouHaru)
Guardò la schiena di Haruna, le spalle bianche lasciate nude dalla canottiera e le gambe lunghe e affusolate scoperte dalla gonna di pizzo bianca che indossava quel pomeriggio di fine estate.
Più volte l’aveva pregata di non raggiungerlo, dicendole che sapeva cavarsela da solo a ventitre anni suonati, ma prontamente Haruna alle nove del mattino si attaccava al campanello ed iniziava a strimpellare, per poi piazzarsi in cucina ed iniziare a preparare qualcosa di nuovo.
« Nii-chan, che ne diresti di preparare il tavolo?» Domandò scorgendolo dietro di sé, un sorriso che le illuminava il volto e che faceva desiderare a Kidou di indossare i suoi occhiali verdi, per potersi coprire da tutta quell’abbagliante luce.
Le andò vicino, sfiorandola. « Perché lo fai?»
Haruna aggiunse un pizzico di sale, prima di provare ciò che stava cucinando con tanta cura. Sorrise soddisfatta, allungando il cucchiaio verso Kidou.
« Perché ti amo, no?» E a come lo disse una smorfia infantile sarebbe stata azzeccata, pensò il calciatore prima di spingerla contro il lavello e baciarla con crescente passione sulle labbra.
La sollevò per le natiche mentre Haruna infilava audacemente una mano tra i suoi capelli, pensando che lei non sarebbe dovuta venire mai. Perché alla fine, lui era un uomo, e con quelle tre parole la giovane aveva il potere di mandargli il cervello in tilt e di fargli dimenticare il forno accesso. E solo quando l’odore di bruciato si rendeva impossibile da sopportare si staccava da lei e dal suo corpo, borbottando scocciato sull’effetto che sua sorella aveva su di sé.

 

 

N/a: c o n c l u s a. Ho postato le ultime quattro (o sono cinque?) flash che avevo pronte, sperando di non deludervi. Grazie di cuore a chi ha seguito questa raccolta, ma purtroppo ho perso ispirazione. L Ma tornerò: non abbandonerò mai Haruna/Tutti. (L)

   
 
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