1. Allie.

-”Louis, ti giuro che ti ammazzo, esci da quel bagno!” colpii la porta del bagno ancora una volta.
-”Un attimo Allie! Ho quasi finito!”
-”L'hai detto anche dieci minuti fà”
-”Ecco ecco!” uscì dal bagno sorridendo “entra pure sorellina!” mi stampò un bacio sulla guancia.
-”Sei sempre il solito ogni mattina è così!”
-”Se tu ti svegliassi prima potresti entrare prima tu, ma sei troppo pigra!”
Entrai in bagno dopo avergli rifilato una linguaccia.
Non appena entrai in bagno incontrai il mio peggior nemico: lo specchio.
Vedevo riflesso il mio volto, i miei capelli rossi e nulla mi piaceva.
I capelli li avevo voluti tingere di rosso per sembrare più forte ma era tutta una maschera. Era servito a ben poco, i primi giorni sembrava figo ma poi tutto era tornato come prima. Louis era il miglior fratello che potessi desiderare, era il mio migliore amico. Lui non mi aveva mai giudicata. Anche quando aveva visto i miei tagli sulle braccia. Aveva provato a comprendermi, senza riuscirci, continuando a starmi vicino. Non gli facevo pena, sapeva che non ne avevo bisogno. Lui era la luce nella mia solitudine. E tutto era peggiorato da quando i nostri genitori erano morti in un incidente. Louis era maggiorenne e lavorava in un negozio di musica quindi continuai a vivere con lui nella nostra casa. Eravamo noi due contro il mondo. Louis aveva una voce magnifica e la musica era la sua più grande passione ma non aveva potuto seguire il suo sogno, per colpa mia. Doveva occuparsi di me.
Lasciai i miei pensieri e i miei sensi di colpa per tornare all'eyeliner nero che avevo in mano.
-”Ti aspetto in macchina Allie!”
-”Ho finito!” uscii dal bagno, afferrai la borsa in camera e lo raggiunsi in macchina.

-”Deve essere forte, arrivare a scuola in macchina con un fratello bello come me” disse Louis sistemandosi gli occhiali.
-”Sì certo. Ciao Lou, ci vediamo dopo” sorrisi e uscii dalla macchina.
Non amavo la scuola, come tutti i liceali. Ma forse per motivi diversi. Alcune lezioni potevano essere anche interessanti ma il vero problema erano gli studenti. Tutti sportivi montati e stupide oche. Non avevo molti amici, anzi diciamo nessuno. Ci eravamo trasferiti a Londra poco prima della morte dei miei genitori. Prima vivevamo a Doncaster, amavo quella città. Ma anche Londra era fantastica, peccato per questi stronzi della mia scuola.
Se sei un po' diversa dalla massa sei automaticamente una sfigata.
Presi le mie cuffiette e entrai nel mio mondo prima di iniziare la tremenda giornata scolastica che mi aspettava.

I just wanna be myself, 
And I want you to love, me for who I am. 
I just wanna be myself, 
And I want you to know, I am my hair.

Lady Gaga, con qualche parola e qualche nota poteva aiutarmi a stare meglio. Ma qualche volta non bastava.

-”Allora ragazzi, ho deciso di assegnarvi un lavoro di gruppo. Dovete portare un cartellone, un video o una qualsiasi rappresentazione sulla fotosintesi clorofilliana” annunciò il professore di biologia.
Che palle.
-”Tomlinson tu stai con Payne” ecco, ti pareva. Faith Payne. Una ragazza biondina come tante altre.
Ci scambiammo uno sguardo. A lei era capitata la sfigata della classe.
-”Avete una settimana” annunciò il professore.

La campanella suonò la fine dell'agonia. Presi rapida la mia borsa e mi diressi verso l'uscita, ma qualcuno me lo impedì.
-”Ciao!” disse una voce poco convinta “Sei Allison giusto?”
-”Allie” precisai.
-”Io sono Faith” mi porse la mano e io la strinsi “per il progetto ti va bene domani a casa mia alle tre?”
-”Mmm, ok”
-”Prima iniziamo prima lo finiamo. Questo è il mio indirizzo” mi porse un biglietto. Del tipo prima sopporto l'asociale prima me ne libero.
-”Ok, grazie”
-”Di niente a domani” mi salutò con una mano e scappò via.

-”Ciao piccola, com'è andata a scuola?” mi chiese Louis non appena entrai in macchina.
-”Ci hanno assegnato un lavoro a coppie” dissi sbuffando.
-”Ah, e con chi devi farlo?”
-”Con Faith Payne”
-”Payne?! La sorella di Liam?”
-”Che ne so! Chi è Liam?”
-”Liam! E' uno di quelli con cui gioco a calcio il giovedì! Un paio di volte è venuto anche a casa nostra non lo ricordi?”
-”Ehmm, no”
Scosse la testa.
-”Sei sempre la solita”
-”Si vede che non meritava la mia attenzione!” risi.
Non guardavo mai gli amici di mio fratello, non mi interessava.
-”Credo che stia anche nella tua scuola, all'ultimo anno forse. Insieme a Zayn e Niall. Non li hai mai visti?”
-”No, avrei dovuto? Perchè tu esci con quelli più piccoli?”
-”Non so la scuola è la stessa. Lo sai che sono un eterno Peter Pan!”
Scoppiammo a ridere.
-”Giusto giusto!”
-”A proposito di amici, oggi viene a vedere la partita con noi un mio amico”
Adoravo il calcio. Era l'unico sport che mi piaceva. Niente rugby, hockey o americanate del genere. Solamente il calcio. E la parita era un momento che condividevo con mio fratello, come il resto della mia vita.
-”Ma come! Perchè? La partita è sacra lo sai!”
-”Sarà sacra comunque!”
Sbuffai.
-”Chi è che viene?”
-”Harry”
-”Ha tolto il pannolino?” risi.
-”Simpatica! Ha la tua stessa età”
-”Tu devi essere complessato...”
Rise.
-”E' simpatico, vedrai ti piacerà”
Vedremo. Tanto sarò io a non piacere a lui. Cosa c'è di male ad essere me stessa?