Anime & Manga > Ranma
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Autore: Hey J    24/10/2006    5 recensioni
Akane; la stessa ragazza energica di sempre, trasformata finalmente in donna, è sola; il ricordo di chi ha amato di più è travolgente, specie in un treno.. specie se il soggetto dei suoi pensieri è..
Ranma; in cammino dopo un lungo viaggio, il giovane artista marziale ha deciso di tornare, con nel cuore vividi i suoi sentimenti per un "violento maschiaccio privo di sex-appeal".. ma con nella mente il ricordo di un importante incontro, avvenuto durante il suo allenamento.
Ai; una giovane fuggita da un destino già scritto a cui non voleva sottostare.
Hope; in lotta tra la vita e la morte.
Joe; un ragazzo, un tempo spensierato, che ha lasciato tutto per seguire il suo cuore.

Quella forza oscura, quella corrente inarrestabile che vien detta "fato", volle intrecciare i loro destini in modo indissolubile. -- Revisionato Nono Capitolo --
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Ciauz! Questa è la mia primissima FF spero che vi piaccia (anche se non ci conto troppo!) Spero che la leggeranno i miei miti hankochan, la mitica Tiger Eyes e Moira ma anche tutti gli altri!
Nota legale: Ranma&Co. non sono una mia creazione ma sono personaggi usciti dalla geniale mente della divina Rumiko Takahashi. Buona lettura!!!!

Piccola legenda: “ ”=parla * *=pensa



Capitolo 1: La solitudine

Freddo mattino di una grigia giornata. Il vento gelido del nord spirava sulla tranquilla città di Nerima. La stazione era gremita di pendolari spossati ed allegri studenti che cominciavano una nuova giornata di lavoro o studio stressante. In realtà non tutti gli studenti erano allegri: una ragazza in particolare stava seduta sola su un vagone del treno Nerima-Tokyo con gli occhi persi fuori dal finestrino e sulle orecchie le cuffie di un walkman che ripeteva sempre la stessa canzone: "La solitudine". Già, proprio la canzone giusta per lei. Questa ragazza dai lunghi capelli nero-blu legati a coda di cavallo e dagli occhi castani striati d’ambra è la protagonista della storia che sto per raccontarvi.
Il suo nome era Akane Tendo, ed era la più piccola delle tre sorelle Tendo, orfana di madre e con alle spalle un’adolescenza a dir poco movimentata.
*Quanto mi manchi Ranma.. Sono passati già quattro anni da quando sei partito e mi manchi, mi manchi tantissimo. Ogni giorno torno dall’università sperando di sentire il soffice suono di un flauto, del tuo flauto, e la dolce melodia da te composta. Tutto è cominciato quando…*

Un ragazzo dai lunghi capelli corvini chiusi in un buffo codino e dagli occhi color del mare stava seduto sulla riva di un laghetto assieme ad una bella signora dallo sguardo dolce, intento ad imparare a suonare il flauto traverso.
“No Ranma, il medio sinistro va sul foro avanti, mentre l’indice destro va su quello dietro…sì così…no, hai sbagliato di nuovo…” Disse la donna, che però fu interrotta dal ragazzo che piagnucolò:
“Ah! Non ce la farò mai, mamma! È meglio lasciar perdere…” Ma stavolta fu interrotto lui dalla madre, che sfoderò la sua fedele katana dicendo:
“Un vero uomo non parlerebbe mai così! Un vero uomo non si arrende alle prime difficoltà! Tu non sei un vero uomo, Ranma? Se non lo sei, allora dovremo fare harakiri!”
“Sì, hai ragione tu, mamma!” Si affrettò a rispondere con un enorme gocciolone dietro la testa…

*Già, eri proprio un disastro! Però dopo qualche settimana…*

“Signore e signori, ecco a voi il grande ed inimitabile suonatore di flauto traverso…” Disse la signora Saotome con fare scherzoso, spalancando la porta di carta di riso della stanza in cui tutta la famiglia Tendo e suo marito erano riuniti; i presenti si girarono di scatto verso la porta.
“…Ranma Saotome! Che ci suonerà un'aria di Wolfgang Amadeus Mozart!” Concluse la donna, spostandosi e lasciando il posto ad un imbarazzatissimo Ranma che rimase impalato davanti a tutti per due minuti buoni prima di decidersi a suonare.
All’inizio era impacciato e non riusciva a suonare bene, ma poi si lasciò trascinare dalla musica chiudendo gli occhi e passando velocemente le dita lungo il flauto con movimenti armoniosi. Il concerto fu un successo e tutti chiesero il bis che il nostro suonatore in erba concesse con un enorme sorriso.

*E da quel giorno, ogni volta che avevi un momento libero, ti rintanavi in camera tua trafficando con spartiti, penne e il tuo fido flauto. Ogni tanto restavo in silenzio per ascoltare qualche accenno di una melodia a me sconosciuta che proveniva sicuramente dalla tua geniale mente, e quanto mi divertivo a sbirciare dalla porta quando uscivi dalla tua stanza furente perché avevi stretto la penna troppo forte in un momento di crisi e l’avevi fatta scoppiare finendo ricoperto dalla testa ai piedi di inchiostro!
Così passarono alcuni mesi finché una sera…*

“Akane!” Gridò Ranma, bussando alla porta della sua fidanzata. “Posso entrare?”
“Entra pure.” Rispose l’altra da dentro la stanza; Ranma deglutì e, timoroso, fece il suo ingresso.
“Ciao Ranma. Ti serve qualcosa?” Chiese Akane girandosi dalla scrivania e guardando negli occhi il ragazzo che divenne più rosso della sua casacca cinese.
“Ehm… io…vorrei…sempre se ti va…farti…” Cominciò Ranma, un po' intimidito. Ma fu interrotto prontamente da Akane, che lo tolse dall’imbarazzo.
“Vorresti farmi sentire la melodia che stai componendo da circa tre mesi?”
“Ehm… sì.” Confermò lui, arrossendo ancora di più.
Restarono dieci minuti buoni a fissarsi negli occhi, poi finalmente Akane si risvegliò da quella specie d’imbarazzante trance e si decise a dire: “Beh, ti decidi a suonare questa benedetta melodia, sì o no?”
A quanto pare, la parola suonare fece rinsavire anche la mente del fidanzato che prese subito a suonare.
Le prime note erano cupe e il motivo era triste, poi pian piano che proseguiva le note si facevano più acute e il motivo più allegro, quasi a significare una rinascita. Le dita di Ranma scorrevano veloci e agili lungo il flauto, la bocca era poggiata dolcemente sull’imboccatura e pareva quasi che le stesse dando un bacio, gli occhi erano chiusi come la prima volta che si era esibito come per assaporare meglio le note del suo flauto, l’espressione era serena e persa come in un bellissimo sogno; Akane rimase estasiata nell'osservare ogni singolo muscolo del suo corpo muoversi armonicamente con la musica.
Purtroppo, come i sogni muoiono all’alba anche la musica finì e l’incanto si spezzò, ma comunque quella dolce atmosfera inebriava ancora i sensi dei due giovani che si avvicinavano pericolosamente, le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza.. Stavano addirittura per tagliare quella piccola distanza, quando due voci a loro familiari li fecero cascare dalle nuvole.
“Ranma! Akane! Venite di sotto! Io e il signor Saotome dobbiamo parlarvi!”
I ragazzi spiccarono un balzo per allontanarsi l’uno dall’altra, ma purtroppo lui saltò troppo in alto, e andò a schiantarsi contro il soffitto per poi ricadere a terra facendo tremare il pavimento. Akane si era affacciata su Ranma steso a terra e disse con un'espressione divertita: “Questo succede solo ai baka come te!” Fece uno di quei sorrisi che lo facevano sciogliere come neve al sole, e gli porse la mano per aiutarlo a rialzarsi, che però rifiutò facendo un altro balzo.
I due scesero nella sala da pranzo dove Soun Tendo, un uomo baffuto dai lunghi capelli neri con la lacrima facile, e Genma Saotome, un buffo uomo che nascondeva la sua calvizie sotto un fazzoletto (e che quando voleva fuggire da qualcosa si trasformava in un grosso panda), stavano seduti con un'espressione tra il serio e il tragico che strappò un sorriso ai due fidanzati.
Iniziò a parlare Soun: “Ranma, Akane, dobbiamo parlarvi! Ed è una cosa molto seria!... Continua tu, amico Saotome.” “Sì amico Tendo.” Rispose l’altro.
“Dato che voi due non vi decidete a sposarvi io e Soun abbiamo deciso una cosa. Continua tu, amico Tendo.” “Sì amico Saotome. Abbiamo deciso che… insomma, continua tu, amico Saotome!” “No tu!” “No, tu!” “INSOMMA, UNO DI VOI DUE VUOLE DECIDERSI A PARLARCI UNA BUONA VOLTA?” Sbottò infine Ranma.
“E va bene, figliolo. Abbiamo deciso che tu ed io partiremo per un lungo viaggio di addestramento. Adesso non puoi tirarti indietro amico Tendo, Akane è figlia tua.”
“Sì. Akane, durante il loro viaggio tu dovrai riflettere, e.. prendere una decisione quando faranno ritorno!” Disse Soun, tirando fuori il solito microfono. Ma non riuscì a proseguire a causa delle lacrime, così Genma glielo strappò dalle mani.
“Se Akane deciderà di sposare Ranma, allora si celebrerà immediatamente il matrimonio! Se invece Akane fosse contraria, io e mio figlio dovremo lasciare per sempre casa Tendo e non potrete rivedervi mai più!” Gridò Genma con fare teatrale e con i lucciconi agli occhi, facendo apparire dei grossi goccioloni dietro le teste dei due ragazzi. Però, i due tornarono subito seri e Ranma chiese: “Quando partiamo?” Ed il padre rispose: “Domani mattina all’alba”.
I due giovani si alzarono e si avviarono silenziosi verso le rispettive stanze; Ranma stava per aprire la porta della sua, quando Akane lo chiamò.
“Ranma” Si voltò verso la ragazza. “Potresti farmi riascoltare la tua composizione?” Lui sorrise e rispose. “Certo”.
I due fidanzati si chiusero dentro la stanza di Akane e Ranma le fece ascoltare la sua melodia, ma ogni volta che il ragazzo finiva, lei gli chiedeva di risuonare ancora una volta. Finché, dopo l’ennesimo bis, Ranma disse: “Tra poco il flauto mi si consuma! Che ne dici se ti faccio una promessa?” “Quale promessa?” Chiese l’altra.
“Quando tornerò dal mio viaggio, per farti capire che sono a casa suonerò questa melodia e se no ci sarai la suonerò in continuazione fino al tuo ritorno. Che ne dici?” Propose il ragazzo.
“Sì, ma ad una condizione! Le dovrai trovare un nome!” Il ragazzo annuì, così dissero all’unisono, stringendosi la mano: “Affare fatto!”.
Ranma stava per uscire quando si fermò e si rigirò verso Akane, dicendo: “Secondo te mi mancherà la tua brutta faccia? Eh, maschiaccio violento?” Akane, per tutta risposta, gli tirò la lampada dietro, gridando: “RANMA, SEI UN IDIOTA!”
”Sì, credo proprio di sì..” mormorò Ranma, afferrando la lampada a pochi centimetri dalla sua faccia; sorridendo, la restituì alla sua legittima proprietaria e se ne andò lasciando Akane sola.

*E' proprio per questo che tutti i giorni torno da scuola sperando di sentire il suono di un flauto. Se quel giorno avessi detto a mio padre “Ho già scelto! Voglio sposare Ranma, voglio che stia accanto a me per sempre!”... adesso tu saresti ancora qui accanto a me. Ora mi pento di non aver detto ciò che pensavo. Non mi sarei dovuta bloccare solo perché ero troppo orgogliosa, anzi, l’avrei dovuto gridare…*
I pensieri di Akane furono interrotti dalla voce degli altoparlanti della stazione di Tokyo: il treno si era fermato. Era ora di lasciare i suoi pensieri da parte e cominciare davvero una nuova e monotona giornata di università.



Un ragazzo dalla lunga treccia corvina e dai profondi occhi blu tempesta con delle pagliuzze argentee stava percorrendo un sentierino sterrato di montagna, con alle calcagna un uomo sulla cinquantina con un buffo fazzoletto sulla testa grondante di sudore che lo chiamava disperato.
“Ranma! Dai, fermiamoci un attimino!” L’altro rispose ironico: “Non eri tu quello che diceva che questo è un viaggio di addestramento?” “Sì, ma siamo affaticati entrambi, e poi sono quattro anni che siamo in viaggio…” Piagnucolò l’uomo.
“E va bene” disse remissivo Ranma. “Tanto comunque ci saremmo dovuti fermare lo stesso, dobbiamo accamparci per la notte. Si è fatto buio ormai!”
Purtroppo parlò al vento perché al posto di suo padre c’era un enorme panda intento a giocare con una grossa palla.
*Dopotutto sono contento che ci siamo fermati, così posso pensare a questi ultimi quattro anni, agli estenuanti allenamenti, ai nuovi nemici sconfitti ed ai nuovi amici incontrati… sì, soprattutto dell’incontro con Ai. Che straordinaria ragazzina!… Ma è tardi, ci penserò domani.*




Chi sarà mai questa ragazzina di nome Ai? E perché è così straordinaria? Lo scoprirete nel prossimo cappy! Spero di avervi incuriosito quindi commentate, please! Fatelo per una piccola scrittrice in erba e soprattutto correggete i miei strafalcioni grammaticali! Ciauz !


  
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