Dedicata ai fan di ‘Speed’ – in particolar modo a chi non ha mai
digerito la sua morte,
e poi a Kashmir, che si becca gli spoiler all’una di notte.
Prima di iniziare ci vorrebbe il bugiardino, come
per le medicine – ma lasciamo stare, in fondo non credo che questa one-shot sia
così brutta da provocare convulsioni, o roba simile. Nel caso avvertiste
comunque sintomi strani, vomito, giramenti di testa eccetera… mi dissocio, non
è colpa mia ^^
Naturalmente i personaggi (o meglio, IL
personaggio, perché alla fine parlo solo di Tim) non mi appartengono, ma sono
di proprietà di Jerry Bruckheimer, Ann Donahue e Carol Mendelssohn (menti
geniali, ndA). La protagonista femminile, invece, è roba mia, e per quanto non
mi sia nemmeno disturbata a darle un nome (non in questa sede, almeno),
gradirei che rimanesse tale.
Grazie per l’attenzione.
Buona lettura,
EffieSamadhi*
¥
Anche chi ama prima o poi dovrà morire
{Kitchen, Banana Yoshimoto}
“La
prima volta che ci siamo visti, dimmi, che hai pensato?
[…]
Io ho pensato che eri bella quanto la mattina di Natale.”
{Mr
& Mrs Smith}
[I]
Si accorge subito di lei – è impossibile non notarla.
Vede dapprima i suoi capelli – sospesi tra i toni di un
tenue biondo e un rosso prepotente,
poi incrocia il suo sorriso – divertito, sincero, naturale.
Infine, i suoi occhi – è troppo lontano per decifrarne il
colore, ma non abbastanza per non innamorarsene.
Eric se ne accorge, lo convince ad andare a parlarle, offrirle
da bere, chiederle di ballare.
Esita – non è troppo bravo in queste cose, è Delko quello
che ha successo.
Poi si avvicina – forse Eric gli ha dato un calcio nel
sedere – e ogni parola sfuma.
Lei è bellissima.
Non lo ha notato dal primo istante, ma da quando è successo,
trova difficile staccare gli occhi da lui.
Ha l’aria distratta, un po’ disordinata e aliena, tipica
dell’uomo che nella vita ha priorità diverse dal portarsi a letto ogni donna
che incontra.
Quando si rende conto che anche lui l’ha vista –
e che, peggio, la
sta guardando –
sotto le lentiggini la pelle si incendia.
Le amiche con lei non ci badano, ognuna distratta da una via
diversa,
e così, quando si avvicina, tutte – tranne lei – si chiedono da dove arrivi.
All’altro capo della sala, vede sorridere l’amico di lui.
¥
“Voglio
che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti,
voglio
che canti con rapimento e danzi come un derviscio.”
{Vi
presento Joe Black}
[II]
La prima volta è solo sesso.
Vorrebbe che fosse diverso, vorrebbe parlare di buoni
sentimenti, di carezze e bisbigli, ma non è così che succede.
La prima volta si consuma in fretta, in un bagno di sudore,
sulla spiaggia di notte, con la sabbia che si infila ovunque e irrita la pelle.
I suoi capelli risplendono come un faro, le sue mani gli
fanno dimenticare che a malapena conosce il suo nome.
Quando finisce, insiste per riaccompagnarla, ma lei salta al
volo su un taxi e se ne va, lasciandolo solo nel buio.
Solo, con un insopportabile vuoto nello stomaco.
Si sente leggera, incorporea, vuota. Una sensazione difficile da spiegare a chi non l’ha mai
provata.
La sua coinquilina vomita domande – chi è lui, che lavoro
fa, cos’è successo, quando lo rivedrà –
ma lei non riesce a rispondere. Si ripara in bagno, sciacqua
il viso, e dallo specchio la osservano due occhi che una volta erano i suoi.
Improvviso, le fiorisce dentro un dolore simile a quello
della reale prima volta – non fisico,
ma un po’ più profondo –
da qualche parte dietro lo stomaco. Si abbassano le
palpebre, piovono i ricordi di loro –
vorrebbe non essere salita su quel taxi.
¥
“Ci
sono persone convinte di non meritare l’amore.
Loro
si allontanano in silenzio dentro spazi vuoti,
cercando
di chiudere le brecce al passato.”
{Into
the wild}
[III]
La seconda volta che la sua bellezza lo lascia senza parole,
sono entrambi fermi nella hall di un albergo.
Lui sta indagando su uno strano suicidio con Calleigh, lei
sta effettuando una consegna.
Calleigh sta parlando con il direttore, più in là, mentre
lui non riesce ad articolare più di un “Ciao”.
Adesso che ci pensa, nei suoi rapporti con l’altro sesso il
silenzio la fa da padrone –
si blocca il respiro, il cuore salta qualche battito,
aumenta la salivazione e si seccano le fauci –
lei non è diversa in questo.
Restituisce il saluto, e il mondo riprende a girare.
Pensava che il suo lavoro da pony express potesse aiutarla
ad evitare quell’incontro, spedendola ai quattro angoli della città.
E invece no, eccola lì, nella hall di un albergo in una
strada anonima, davanti a due occhi che credeva di aver perso.
Ha sempre avuto una sfortuna nera in amore, e per qualche
motivo pensa che questa volta non andrà diversamente.
Tuttavia resta a guardarlo, e risponde al suo timido “Ciao” con un altrettanto
timido saluto.
La donna che è con lui – una collega di lavoro, si capisce –
lo chiama. Deve andare.
Non prima, però, di darle il suo numero.
¥
“Tuo
padre non ti ha insegnato a scegliere con più attenzione con chi batterti? Oh,
tuo padre non è uno di quelli che insegna?”
“No.
Era più che altro uno di quelli che esce e non torna più.”
{Il
pianeta del tesoro}
[IV]
Sono passate otto settimane dalla loro notte sulla spiaggia.
Sei, da quando si sono ritrovati. Cinque, da quando hanno
iniziato a frequentarsi.
Più di un mese di telefonate, sms, pause pranzo spese nel
tentativo di conoscersi meglio.
Il contatto più stretto è stato un bacio, due sere fa, davanti
al portone di casa sua.
È quasi come se avessero paura
l’uno dell’altra, paura di toccarsi,
a volte persino paura di guardarsi.
Dietro quegli occhi verdi, tra quelle lentiggini
asimmetriche, lui fatica a trovare la verità.
Di una sola cosa è certo – è molto più complicata di quanto
dia a vedere.
Sa bene che un passato difficile non è sufficiente per
rifiutare i rapporti umani,
però trova dannatamente difficile riuscire a farsi conoscere
per quella che è.
Inizia parlando delle proprie origini – metà irlandese, metà
americana.
Continua parlando dei propri genitori – una madre sempre
troppo stanca, fin troppo in gamba,
e un padre uscito per non tornare mai più.
Le prova tutte, pur di fingersi più semplice di quanto non
sia in realtà. Ma lui è un detective, capisce e non ci casca.
Eppure, quando tra le sue braccia vomita segreti e
frustrazioni, lui non sembra nulla più di un uomo.
¥
Mentre
togli il vestito di fretta, non rimane che la meraviglia che la tua pelle nuda
risveglia.
{La
tua bellezza, Francesco Renga}
[V]
Nella luce radente del pomeriggio che finisce, Speed
trattiene il respiro.
Il vestito di lino scivola a terra, raccogliendosi in
morbide spirali di colore –
e lei resta di fronte a lui, immobile nel chiaro della
stanza.
Nel tempo infinito che la sua mano impiega a colmare la
distanza, potrebbe contarle le lentiggini.
Sfiora ogni macchiolina, ogni neo, ogni centimetro di lei.
Così bella, così morbida, così semplice nella sua bellezza…
Prende le sue mani, se le pone sui fianchi, l’attira a sé.
Le accarezza i capelli, il naso, la fronte, gli zigomi.
Oggi può vederla, e per questo vuole amarla.
Ha perso ogni controllo sul proprio corpo.
Non c’è più un solo muscolo che risponda al suo comando.
Le dita di Speed – e i suoi baci, e la sua lingua, e i suoi sguardi –
hanno abbattuto le sue ultime difese.
Gli si è offerta così, nuda, disarmata, senza segreti. Gli
si è offerta, e lui l’ha presa.
Niente trucchi, niente inganni, soltanto corpo e cuore.
Stenta a credere che sia lo stesso Speed conosciuto quella
sera, posseduto su quella spiaggia.
È così, diverso, così… meravigliosamente attento.
Si abbandona all’utopia: forse è lui, forse è lui quello che
ha sempre atteso.
¥
See the way our shadows come together, softer than
your fingers on my skin.
{Please don’t tell me how the story ends, Joan
Osborne}
[VI]
La tiene stretta al cuore, mentre il sole cede il passo e la
notte avanza oltre le finestre.
La tiene stretta al cuore e le sussurra all’orecchio che non
la lascerà, mentre le ombre sulle lenzuola cambiano forma.
È la prima donna che gli abbia fatto sentire il bisogno di
accasarsi, di sistemarsi, di accontentare, per una buona volta, le richieste di
sua madre.
Mentre il sonno lo coglie, Speed pensa che non sarebbe poi
così difficile vivere insieme. Lui conosce i suoi segreti e le ha svelato i
propri.
Con un po’ di impegno, forse, entrambi imparerebbero ad
amare.
Quando è sicura di sentirlo russare, lascia il comodo e caldo
rifugio delle sue braccia e si mette a sedere.
La poca luce che arriva da fuori non le permette di
guardarlo bene come vorrebbe, ma si accontenta di ciò che può vedere.
Viaggia con la mente tra le sue braccia forti, si ferma un
poco sul torace che ha accolto il suo riposo; guarda le gambe –
muscolose, ben formate, che così in fretta si sono adattate
e avvinghiate alle sue –
e nel buio le sfugge un sospiro. La felicità è l’ombra della
sua mano proiettata sul viso di Speed.
¥
Le paure
son vietate, meglio viver le giornate.
{Più
di un sogno, Adriano Celentano}
[VII]
“Hanno inaugurato un nuovo locale sulla sesta strada. Che
dici, ci facciamo un salto?”
“Mi spiace, Eric. Mi tocca dirti di no.”
“Come sarebbe a dire che ti tocca dirmi di no?”
“Ho un appuntamento.”
“Oh, wow. E chi è lei? La conosco? Oh, di sicuro la conosco.
Dai, chi è?”
Speed frena un sorriso e abbassa la testa, indeciso –
dirgli o non dirgli che è stato proprio lui a spingerlo a
farsi avanti?
Ma sì, forse è arrivato il momento di smetterla di avere
paura.
Forse è ora di… “Te la ricordi quella rossa, un paio di mesi
fa…?”
Non avrebbe mai creduto di poter arrivare a tanto, eppure
l’idea di una relazione stabile non la ripugna più così tanto.
Da quando c’è Speed, più di una volta ha pensato che non
sarebbe male renderla una cosa seria.
Nonostante le brutte esperienze,
nonostante suo padre,
nonostante il suo carattere,
Tim è riuscito a penetrare sotto la sua pelle, nelle sue
vene, tra le sue cellule.
E se la cosa in principio le faceva una paura matta, adesso
inizia ad essere un pensiero ricorrente, quasi un desiderio.
Lo guarda spesso, e averlo accanto sembra ogni volta un po’
più necessario.
¥
E
ora penso che il tempo che ho passato con te ha cambiato per sempre ogni parte
di me.
{Sono
solo parole, Noemi}
[VIII]
È arrivato il momento, ne è certo.
Sono passati più di quattro mesi da quella notte sulla
spiaggia, e dopo tanti alti e bassi –
tanti bassi, in verità, e alti molto rari –
Speed sente di essere cambiato. È più maturo, più adulto,
più pronto ad affrontare le responsabilità.
Vuole presentarla alla propria famiglia, ai propri amici,
vuole essere fiero di averla accanto.
Vuole che sia lei ad accoglierlo a casa dopo il lavoro,
vuole che sia lei a dissipare i suoi affanni.
Non vuole altro che lei, per ogni giorno che gli resta da
vivere.
Si sente cambiato, per sempre.
Non si sente ancora pronta per conoscere tutta la sua
famiglia, ma lui lo accetta.
“Ci sarà tempo” le sussurra, facendole capire che –
“Davvero, non importa” –
verrà il momento giusto, e in quel momento il loro amore
sarà davvero completo.
Lui accetta che lei temporeggi, ma nel frattempo le fa
trovare un fiore d’arancio sul cuscino –
niente anello, sa che una costrizione simile la farebbe
fuggire a gambe levate.
Lei rimane a guardarlo, senza parole – quei petali bianchi
contrastano col rosso del cuscino in maniera così forte! –
mentre la risposta prende corpo da sé, senza bisogno di
fiato. È sì.
¥
If good things lasted forever, would we appreciate how
precious they are?
{Calvin & Hobbes}
[IX]
È uscito di casa con le migliori intenzioni, come ogni
giorno – e su tutte le altre, con l’intenzione di tornare.
È uscito col pensiero rivolto alla sera, sognando di poter
già essere con lei.
È uscito sorridendo, ma non rientrerà.
Il dolore è grande, intenso come mai prima – ma non è il
proiettile che gli ha spezzato le costole –
è il cuore che si spezza per lei.
Lotta, combatte, ma la morte è troppo esperta, troppo veloce
– più rapida di lui.
E così, quando l’orecchio di Horatio si posa sul suo petto,
non c’è rimasto nulla –
soltanto un cuore immobile.
Quando si ferma per la pausa pranzo, sta per addentare il
suo tramezzino – ma la blocca un brutto presentimento.
La tv è accesa, molti dei suoi colleghi riuniti attorno al notiziario.
E poi, quella faccia.
Il tramezzino cade, le ginocchia le tremano.
“Questa mattina, durante una rapina in una gioielleria del
centro, un agente di polizia…”
Il suo grido riempie la stanza, le lacrime le offuscano gli
occhi, cade bocconi sul pavimento.
Il nome di Speed le riempie il petto, la testa, il cuore, la
gola.
Ha sempre saputo che non sarebbe durata per sempre, ma non doveva finire così.
¥
Yesterday, all my troubles seemed so far away. Now it
look as though they’re here to stay.
{Yesterday,
Beatles}
[X]
Nessuno la conosce, nessuno sa quali fossero i suoi rapporti
con Speed.
Eric ne è sicuro, è lei: è la rossa del locale sulla
spiaggia, la ragazza che ha cambiato la vita del suo migliore amico.
Rimane lontano, in disparte, mentre lei appoggia sulla sua
tomba un mazzo di fiori bianchi.
“Quelli sono fiori d’arancio.”
Eric si volta, rapido. È Horatio, l’unica persona in grado
di scivolare tanto silenziosamente alle spalle di qualcuno.
“È la sua ragazza.”
“Non sapevo che avesse una ragazza.”
“Non l’ha mai detto, ma… sono sicuro, è lei. Dovrei andare…
non so nemmeno come si chiami.”
Con la coda dell’occhio ha individuato l’amico di Speed,
Eric.
E ora si avvicina un uomo, alto, con i capelli rossi – è il
suo capo, ora ricorda che Speed gliene aveva parlato.
“Quelli sono fiori d’arancio” gli sente dire. “Non sono un
esperto, ma so che significano soltanto una cosa.”
Si sente scoperta, nuda, priva di difese davanti all’uomo
che – lo sa dal notiziario – ha visto morire
Speed.
Sente le lacrime rigarle il volto, non si preoccupa nemmeno
di asciugarle.
Perde il senso del tempo e dello spazio.
Non sono le braccia che amava –
ma almeno non è più sola.