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Autore: MoonRay    28/03/2012    2 recensioni
Joker rise di gusto, con tutto il fiato che aveva nei polmoni e dal più profondo di se stesso.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Joker aka Jack Napier
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spring is my favourite season...

 
La musica suonava lieta nel negozio, con la radio sintonizzata su una qualsiasi stazione.
Mark era seduto sulla sua scomoda sedia di plastica comprata ad un qualunque negozio dietro l’angolo, dietro al bancone del suo negozio, mentre leggeva annoiato il giornale.
Era un qualsiasi, poco importante giorno della settimana; ogni tanto qualcuno si fermava ad osservare le vetrine, ma la maggior parte della gente tirava dritto per la propria strada, poco interessata alla merce.
Anche la guardia di sicurezza sottopagata, come lui del resto, dato che gli affari non andavano benissimo, aveva iniziato da qualche tempo a non presentarsi affatto e quando lo faceva arrivava sempre in ritardo o si abbandonava sulla sua sedia di plastica da quattro soldi.
Come volevasi dimostrare questa versione dei fatti: il negozio era vuoto e quel giorno Hugh -così si chiamava la guardia- non si era ancora presentato nonostante l’orario di apertura pomeridiano fosse passato da un pezzo.
Stava così Mark, con il culo scomodo, stanco e il giornale di chissà quando di fronte agli occhi, quando la campanellina appesa sopra la porta trillò a segnalare che qualcuno era entrato, sovrastando appena la canzone scadente che si espandeva per il locale.
Mark buttò un occhio verso il cliente appena entrato che vegava tra le calibro nove esposte, anche lui visibilmente disinteressato, come chiunque altro entrasse lì, a quella merce inutile in una cittadina come la loro. Anche se...
Il signore si sistemò meglio il cappello ed il negoziante abbandonò i pensieri che gli ronzavano in quel momento in testa per riemmergersi nella sua estremamente interessante lettura.
La canzone non fece in tempo a conclundersi che già era iniziato il brano successivo; qualche scarica elettrica interferiva con il suono, ma si riusciva comunque a riconoscere la lagna che stavano trasmettendo.
Il cliente iniziò a fischiettare, seguendo le note della musica, mentre passava ad un altro genere di armi.
Mark girò pagina: gli Yankees avevano vinto ancora...
Il signore colpì accidentalmente dei fucili appesi alla parete, che si urtarono fra di loro creando un po’ di rumore.
Il commerciante riemerse dal giornale ed abbassò leggermente il volume:
-Stia attento, e se ha bisogno di qualcosa chieda.-
In tutta risposta il tizio lo guardò di sfuggita, continuando a girare per il negozio e fischiettando allegramente; sembrava non stesse trovando ciò che cercava.
Mark spiegazzò la carta riprendendo nuovamente a leggere.
Il tipo iniziò a passare in rassegna anche gli esplosivi e a sfogliare qualche vecchio catalogo sparso sugli scaffali, ma era ancora insoddisfatto, così si avvicinò al bancone dove Mark stava oziando, attendendo che lo notasse.
-Prego.- lo invitò il negoziante, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi al bancone per servire il cliente, ma quando lo guardò in faccia...
-Polvere da sparo e dinamite.-
Mark sgranò gli occhi nel vedere le cicatrici che gli sfiguravano il volto; era abituato a veder circolare nel suo negozio gente mutilata o sfregiata, ma non aveva mai visto niente del genere.
- È illegale vendere dinamite e polvere da sparo a dei civili.- rispose lui, atono.
-Per questo sono qui.- disse, ampliando il sorriso.
Mark gli fece cenno di seguirlo.
 

***

 
Lo scantinato era piuttosto buio ed umido, ma ciò impediva che qualche scintilla casuale facesse saltare in aria tutto l’isolato.
Nella stanza c’era un uomo che si intratteneva con qualche rivista pornografica e una pistola che smontava e rimontava.
-Ehi, Layton. Non ti pago per masturbarti.- disse Mark, avvertendolo della loro presenza.
Layton finì di reinserire il caricatore al suo posto, dopo di che infilò la pistola nei pantaloni dietro la schiena, tenendo d’occhio il nuovo arrivato ed allo stesso tempo ignorando il suo aspetto da squilibrato.
Mark tirò fuori un paio di scatoloni disponendoli in riga in modo da mostrarne il contenuto al “cliente”: tritolo, plastico, varie calibro... non esattamente ciò che aveva chiesto.
Prese ad analizzare una calibro: dal peso sentiva che il caricatore era pieno.
La guardia aveva ripreso a scrutare le donne sulla carta; Mark osservava la merce imitando il potenziale acquirente.
-Non è quello che avevo chiesto.-
-Ma è ottima roba.- replicò.
-Tu dici?-
L’uomo caricò velocemente la pistola e Layton si accasciò a terra nel suo stesso sangue.
Si tolse il cappello rivelando dei capelli che tendevano al verde, un po’ mossi e soprattutto spettinati.
-Ecco. Vedi? Non mi sono divertito. Io sono qui per divertirmi. Ti sembra che io mi sia divertito? No, a me non sembra.-
Mark lo guardò, pietrificato. Deglutì:
-Che cosa vuoi?-
Joker gettò la pistola a terra.
-Quello che ho già chiesto: dinamite e...- parve pensarci, -polvere da sparo.-
-Ok, ok. Tutto ciò che vuoi, ma stai calmo.-
-Io. Sono. Calmissimo.- rispose Joker, pacato, avvicinandosi a lui.
-Vuoi darmi ciò che voglio così vado a giocare da un’altra parte o finisco questa partitina qui? Con te?-
-Va bene. Ho capito.- Mark si diresse verso un’altra pila di scatoloni; ne prese uno portandolo al centro della stanza e lo aprì: bombe a mano.
Joker incominciò a sghignazzare.
-Ora sì, caro...- guardò il cartellino sulla camicia con scritto il suo nome, -Mark, che ci capiamo.- concluse, scoppiando a ridere.
 

***

 
Il pericoloso “click” della sicura scattò tra le labbra di un apparente civile che passeggiava spensierato esattamente in mezzo alla strada, lasciando una scia di esplosioni e caos.
Lanciò immediatamente la granata dietro di sé, mentre saltellava allegramente come un bambino il giorno di Natale. Sputò la sicura.
“Tre, due...”
Il fragore della detonazione ed il calore dell’esplosivo lo eccitarono, facendolo esaltare: afferrò altre due bombe a mano e tolta la sicura anche a quelle le lanciò come margherite a primavera.
Ne lanciò un’altra sotto una macchina che dopo sette secondi era sotto sopra, con un’altra ancora sfondò la vetrina di un negozio che saltò in aria...
La macchina che gli stava venendo addosso sterzò bruscamente e finì contro il palo della luce che cadde in mezzo alla strada bloccando le altre macchine; altre macchine si scontrarono contro quelle già ferme ed accatastate le une sulle altre.
Joker rise di gusto, con tutto il fiato che aveva nei polmoni e dal più profondo di se stesso. 


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N.d.a.:
 
Rieccomi di nuovo a riaccompagnare Joker per il fandom!
Spero vi piaccia e di ricevere qualche opinione :D
Un grazie alla mia beta 
_Lightning_ che rivede sempre i miei scritti e a chiunque leggerà e/o recensirà <3
 
Shadow

 
*Questo personaggio non mi appartiene. La storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.*
  
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