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Autore: cecchino_2028    28/03/2012    1 recensioni
Un serial killer sta mietendo vittime a Miami, le stupra e poi le uccide, saranno Wolfe e Delko ad indagare su di lui, ma poi la situazione degenererà e i due finiranno a Las Vegas, per due motivi ben diversi.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Le sirene rimbombano nell’abitacolo del SUV, il rumore entra dai finestrini aperti, si amplifica nelle orecchie degli agenti, il pilota sterza e frena nella sabbia, alzando una nuvola di polvere nel bel mezzo del deserto. I due uomini scendono dal SUV con le pistole in mano, le volanti dietro di loro con i poliziotti pronti a far fuoco.
“Dov’è?” chiede Greg fermandosi dietro il finestrino aperto. L’uomo alza le mani, coperte di sangue e ride, gli occhi spalancati ed una strana, quanto terrificante, espressione sul volto, sporco di sangue, sabbia e sudore.
“Parli, non è nella posizione adatta …” dice Jim alle spalle di Greg.
“Oh, voi e le fottutissime idee, vi ricordo che il vostro amato agente è nelle mie mani, sono nella posizione adatta per tante cose …” dice l’uomo.
“Fino ad ora hai ucciso solo donne, perché hai rapito Nick?” domanda Eric dall’altro lato del SUV rispetto a Greg.
“Perché Ryan si sentiva solo, aveva bisogno di compagnia …” risponde l’uomo.
“Ry … Ry … Ryan?” domanda perplesso Eric.
“Già, cosa pensavi? Che fosse davvero a quel convegno a Montreal? Non c’è mai arrivato!” conclude l’uomo ridendo di nuovo. Lo sguardo che si scambiano Eric e Greg è di puro terrore, si voltano e fronteggiano l’uomo di fronte a loro, consapevoli che è l’unico a sapere dove sono Nick e Ryan, ma anche l’assassino di almeno sei vittime. E’ un attimo, Greg affronta l’uomo guardandolo attentamente, cercando di capire cosa si nasconde dietro al killer, che lo guarda e sorride, mostrando i denti come un felino prima di finire sulla preda, poi uno sparo e gli occhi castani di Greg si dilatano per lo stupore.
                                                                                                                                            
                                                                                                                                                            
                                                                                                                                                                                                               [Due mesi prima …]
A Miami il sole illumina la città, è ancora basso all’orizzonte, ma entra dalla finestra ed illumina la figura slanciata e nuda di Eric Delko, sdraiato nel letto, coperto da un fine lenzuolo bianco, accanto a Natalia, anche lei nuda, stesa supina nel letto. Eric sorride e si china sulla sua spalla, la bacia dolcemente, mentre la donna si sistema meglio tra le lenzuola, piegando la testa verso Eric, che scende a baciare la scapola, Natalia ride ed Eric chiude gli occhi mentre le bacia il collo.
“Ryan …” sussurra. Natalia sgrana gli occhi e guarda Eric, che si volta e si siede sul letto, da le spalle alla donna, è stupito di sé stesso, ha sbagliato, invece di chiamare dolcemente Natalia, ha chiamato Ryan, si alza e silenziosamente si chiude in bagno. Natalia si alza, si riveste e se ne va, probabilmente si avvia in laboratorio, ma a Eric non interessa, appoggia la testa alla porta bianca del bagno e lentamente scivola a terra, la testa tra le mani e le ginocchia al petto, esce da lì solo quando sente il cellulare suonare.
“Delko!” dice accettando la chiamata entrante.
“Ehi Eric, sono Ryan, abbiamo un caso, ci vediamo tra cinque minuti sotto casa tua!” conclude Ryan. Eric sorride e si veste, esce di casa e sale sul SUV dell’uomo, lo guarda, il sole illumina il suo profilo dolcemente, indossa una camicia viola ed un paio di pantaloni neri, gli occhiali da sole e il sorriso stupendo. Eric si maledice mentalmente, cosa diavolo sta pensando?
“Cos’è successo?” domanda al coroner non appena arriva sulla spiaggia.
“Questa ragazza è morta stanotte, un taglio netto, preciso, alla giugulare!” dice Tara sorridendo all’uomo. Ryan prende a scattare delle foto, Eric inizia a classificare le prove, Wolfe si allontana dalla scena e segue delle tracce di sangue, per poi fermarsi di colpo e scattare delle foto.
“Il nostro assassino ha lasciato qui i suoi vestiti!” dice Ryan attirando l’attenzione di Eric che lo raggiunge.
“Bene, magari troveremo qualcosa!” risponde guardandolo intensamente. Ryan infila la t-shirt ed i jeans in un sacchetto che mette accanto alle altre prove raccolte da Delko, Tara si alza da terra e fa caricare il cadavere da portare in obitorio.

[Qualche ora dopo in laboratorio]

Ryan sta analizzando le prove trovate sulla scena, sta fissando i jeans dell’assassino, li sta rivoltando, le tasche sono vuote e il sangue presente è solo quello della vittima, ma poi la sua attenzione si focalizza su una macchia accanto al bottone, si china e la analizza.
“La nostra vittima si chiamava Victoria Moore, nata a Miami, venticinque anni, ballerina, rientrata poco tempo fa dall’Europa …” dice Eric entrando.
“Ha fatto sesso poco prima dell’omicidio!” risponde Ryan.
“Sì, lo so, c’erano segni di violenza, ma tu come lo sai?” domanda Eric.
“Sperma!” risponde Ryan indicando i jeans.
“Ah, c’è posta per te!” dice Delko porgendo una busta a Ryan. Wolfe si toglie i guanti, afferra la busta ed estrae la lettera, inizia a leggere, poi stringe convulsamente il foglio e si volta, esce dal laboratorio e raggiunge l’ufficio di Calleigh, ma non entra la voce di Natalia lo ferma.
“Stanotte Eric è stato fantastico!” dice Boa Vista.
“E’ un buon amante, me lo ricordo!” risponde la bionda.
“Ieri sera ci siamo incontrati al bar, abbiamo chiacchierato, un paio di drink di troppo e poi siamo finiti a casa sua!” dice ridendo Natalia. Ryan stringe il pugno, di conseguenza anche la lettera si accartoccia nel suo pugno, è fottutamente geloso, ma perché poi? Eric è solo un suo collega, eppure non riesce a stare un giorno interno senza la pelle bruna dell’amico, del suo profumo, sembra una nerd d’infima categoria innamorata del quarterback.
“Stamani, quando si è svegliato però è successa una cosa che mi ha lasciata perplessa …” dice Natalia.
“Cosa?”
“Ha sussurrato dolcemente il nome Ryan …”
“Davvero?” domanda Calleigh.
“Sì …”
“Tra quei due c’è qualcosa che non mi convince! Li vedrei bene però!” conclude ridendo la bionda. Ma tutto questo Ryan non lo sa, se ne è andato troppo presto per sentire il resto della conversazione, se solo fosse rimasto avrebbe capito diverse cose.

[Il giorno dopo …]

Ryan si volta, il sole è alto nel cielo e loro sono in casa dell’assassino, deserta ovviamente, solo una donna a terra, anche lei con l’arteria carotidea recisa, i vestiti insanguinati a terra.
“Il nostro assassino usa sempre gli stessi vestiti, jeans e t-shirt bianca!” dice Eric mettendo i vestiti in una busta.
“Meticoloso, preciso, un vero e proprio serial killer!” conclude Ryan mentre Tara si china sul cadavere.

[In obitorio ...]

“Ha stuprato anche questa donna!” dice Tara.
“Le stupra e poi le uccide!” risponde Eric.
“Lo stupratore della notte!” sussurra Ryan.
“Ehi Ryan, non mi hai detto se stavolta parti!” dice Calleigh entrando in obitorio.
“Sì, devo, parto stanotte e torno martedì!” conclude Wolfe. Calleigh annuisce ed esce dall’obitorio, seguita poco dopo da Ryan ed Eric con i vestiti della seconda vittima.
“La nostra vittima è Lia Remish!” dice  Eric.
“Fammi indovinare, 25 anni, ballerina, di Miami, rientrata da poco dall’Europa …”
“Sì ed era nella stessa compagnia di ballo della prima vittima!”
“Ragazzi, posso dirvi una cosa?” domanda Calleigh.
“Sì …” risponde Ryan.
“Circa due mesi fa, sono avvenuti gli stessi omicidi, due ragazze sui venticinque anni, bionde, ballerine, sono state uccise, erano state da poco a fare un musical nei teatri europei …”
“Dici che è sono collegati con i nostri omicidi?” domanda Eric.
“Non saprei, magari è lo stesso assassino, magari no! L’ho letto sul giornale, te lo porto domani!” conclude la bionda allontanandosi.
“Dov’è che vai stanotte?” domanda Eric.
“Parto per Montreal, convegno, ho già declinato due volte, la terza non posso rifiutare, devo andare … Anzi, mi accompagni all’aeroporto?” chiede Ryan.
“Va bene!” risponde sorridendo Eric. Il cubano sorride come uno scemo al collega, si sta innamorando di lui, in modo strano, per i piccoli gesti, a causa della loro quotidianità, Ryan fa uno strano effetto a Delko, così come Eric lo fa a Wolfe, stanno entrambi per finire in una cosa più grande di loro, ma il sorriso che si scambiano è così dolce che nessuno dei due può pensare al peggio. 


Angolo autrice: 
Sono incappata in questa storia, non so perchè, ma mi ispirava, un cross-over tra CSI:Miami e CSI:Las Vegas. Eric e Ryan sono così dolci insieme, tanto quanto Greg e Nick... Non ha una collocazione temporale precisa, però Eric e Calleigh si sono lasciati da un po', e quella con Natalia è solo una scappatella... Comunque, è la prima storia che scrivo su CSI:Miami, vorrei sapere cosa ne pensate! Grazie... (:
   
 
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