Fathers & Daughters
È
fuori dalla sala di controllo, sola nel corridoio deserto, schiacciata
nell’ombra contro il muro, e ascolta intensamente la conversazione a
mezza voce che si svolge dentro.
Le parole ‘corpo’ e
‘disporre’ echeggiano nell’aria e Chloe
batte il palmo sulla paratia, serrando forte gli occhi. Sa senza possibilità di dubbio di cosa stanno parlando. Suo
padre. Il cadavere di suo padre. L’uomo che si è sacrificato per
salvarli e il cui corpo rigido e freddo deve essere rimosso dallo shuttle danneggiato,
così che le riparazioni possano avere inizio.
Mi
manchi, papà, mi manchi così tanto...
Abbandonando la fronte contro il dorso
della mano, Chloe soffoca un singhiozzo e si morde le
labbra, ma non può trattenere le lacrime. Le bruciano l’anima
mentre le scivolano sulle guance e cadono silenziose, una ad una, sul freddo
pavimento.
“Lei ha il diritto di
sapere!”
La voce di Matt si alza e la riporta di
botto alla realtà, e gli occhi di Chloe si
spalancano. Osando appena respirare, tende le orecchie per sentire la risposta.
“Tenente Scott!” È
Young. “Si calmi.”
“Sto solo dicendo che ha il
diritto di saperlo.”
“Non credo che sia una buo–”
“Ha ragione.”
Sorpresa, Chloe
volta la testa verso la porta aperta, dimenticando per un momento le lacrime e
il dolore.
“Rush?” A quanto pare non
è l’unica ad essere colta alla sprovvista dall’opinione del
dottor Rush.
C’è un rumore come se
qualcuno si trascinasse lungo un vasto spazio, e quando Rush parla di nuovo la
sua voce suona molto più vicina. Immagina che si trovasse
dall’altro lato della stazione di controllo, immerso nel lavoro piuttosto
che nella discussione.
“La signorina Armstrong non
è una bambina, Camile. Non farà i
capricci pretendendo che suo padre venga lasciato lì finché non ci
sia modo di seppellirlo sulla Terra.”
Qualcuno sbuffa e borbotta qualcosa
sottovoce. Chloe afferra le parole ‘l’ha
attaccata’ e arrossisce, il viso bruciante di mortificazione. Chi sono
loro per giudicarla? Non sanno com’è perdere qualcuno in questo
modo, che cosa ti fa alla mente e all’anima, come stravolge tutto il tuo
mondo.
“Signor Brody,
a differenza sua io comprendo la reazione della signorina Armstrong e non
gliene faccio una colpa. Se non ci fossimo impicciati di quella falla, il Senatore
Armstrong non avrebbe sentito la necessità di sacrificarsi.”
“Sarebbe morto comunque,” la
raggiunge la voce gentile di T.J. attraverso la porta,
e Chloe si ritrae di fronte alla verità
innegabile delle sue parole. “Non crede che l’avrebbe ferita ugualmente?
Forse di più?”
Rush sospira. “Già, ne sono
consapevole, ma per quanto possa sembrare duro, in questo modo la sua morte non
è venuta in vano e sono certo che la signorina Armstrong la vede allo
stesso modo.”
“Sempre razionale, mh?” Il sarcasmo di Young è tagliente come una
lama e Camile fa per intervenire prima che scoppi
un’altra discussione, ma Chloe non ascolta
più. Rimuginando sulle parole di Rush, girandosele e rigirandosele in
mente, è sorpresa (e tuttavia non lo è) di trovarsi
d’accordo con lui.
Suo padre era testardo come un mulo, e
alla fine avrebbe deciso in ogni caso di salvarli tutti, sacrificandosi proprio come
ha fatto. La sua rabbia, la sua furia nascono piuttosto dall’impotenza
e dalla situazione stessa che non dalle azioni di Rush. Suo padre non le ha
lasciato altra scelta che quella di accettare la sua decisione e poiché
non poteva sfogarsi con lui, se l’è presa con il primo bersaglio
disponibile – Rush. Era lui il perfetto capro espiatorio, e Chloe si fa piccola piccola
quando pensa al modo in cui ha perso il controllo.
Suo padre non ne sarebbe fiero e
probabilmente le farebbe una predica sul comportamento più consono alla
figlia di un senatore; il pensiero la fa sorridere, un sorriso triste ma vero,
il primo dalla morte del papà. Lui può anche essersene andato –
per sempre – ma, finché lei lo ricorderà, non sarà
mai dimenticato. Le ha dato la possibilità di vivere e sarebbe una
stupida a non accettare un simile dono. Non sarà facile, e trovare il
proprio posto tra tutti questi geni e muscoli in questo momento appare come la
sfida più dura, ma almeno è viva.
“Ecco la mia ragazza.” Sente la voce di suo padre e prende un
respiro profondo, asciuga ogni traccia di lacrime e drizza la schiena. Poi si
stacca dal muro e si volta.
“Signorina Armstrong.”
“Stavo... Voglio dire, non
stavo...” Ha la voce fitta di emozioni.
“Lo so.” Il sergente Greer fa un cenno verso la sala dove gli altri stanno
ancora discutendo sul fatto di doverla informare o meno. “Si prepara a
entrare là dentro e a dirgli di smetterla di decidere per lei?”
Greer è una
persona che Chloe non riesce a catalogare. Sembra balzare
da un eccesso all’altro: un attimo prima è profondo e scaltro, un
attimo dopo prepotente come se tutti gli altri fossero palline di carta. Eppure
non si sente minacciata da lui.
Chloe sorride mesta.
“Sì, qualcosa del genere.” Crollando di nuovo contro il
muro, fissa il pavimento. Sente che Greer la osserva,
la studia, e dopo qualche istante lui le va vicino e si appoggia alla paratia
al suo fianco.
“Sa, suo padre era decisissimo a
entrare in quello shuttle. Mi ha puntato contro una pistola, eppure avrei
potuto disarmarlo.” S’interrompe, valuta la sua reazione. “Ma
non l’ho fatto.”
Per un attimo Chloe
è confusa, non sa perché glielo stia dicendo. Greer
lancia un’occhiata alla porta prima di voltarsi ancora verso di lei.
“Perché se l’è presa con lui e non con me?”
Ah, è di questo che si tratta. Chloe geme, nasconde il viso tra le mani e gli risponde con
voce soffocata. “Perché Rush è Rush. Era più facile.
Lui ha avuto l’idea di aprire quella porta, lui ha deciso che qualcuno doveva
sacrificarsi, e quando ho visto che papà non c’era, sapevo che
cosa stava per fare. Mi ha lasciata... e in quel momento non sono riuscita a...
Ho perso il controllo.” Lascia cadere le mani e si accascia di nuovo
contro la parete, lasciando che un piccolo sorriso le si faccia strada in volto.
“A pensarci adesso, so che l’avrebbe fatto comunque. Non sarebbe
riuscito a fermarlo.”
Lo sguardo di Greer
parla da sé.
“Mi creda, se voleva ottenere
qualcosa, lo otteneva. E sapeva che stava per morire. Era la scelta più
logica.”
“Adesso mi sembra Rush. Molto
più graziosa, ma comunque...”
Chloe gli lancia
un’occhiataccia, ma gli angoli della bocca all’insù la
smentiscono. “Mio padre ci ha salvati, ci ha salvati tutti, e invece di
onorare il suo sacrificio io ho perso la testa. Non proprio la reazione
migliore, eh?”
Sollevando le mani, i palmi in fuori, Greer scuote il capo. “Non guardi me, signorina
Armstrong, io sono l’ultima persona con cui dovrebbe parlare di
autocontrollo.”
L’ammissione la fa ridere, una
risata che cerca senza successo di trasformare in un colpo di tosse. Vede il
bagliore soddisfatto negli occhi di Greer e capisce
cos’ha appena fatto. E che ha funzionato. La perdita di suo padre
sarà sempre un marchio nero sulla sua anima, ma...
“Non posso cambiare il passato e
non mi farà alcun bene biasimare nessuno. Papà voleva che io
vivessi ed è quel che farò.”
Piena di un nuovo senso di
determinazione, Chloe si avvicina alla porta, con Greer alle sue spalle, una presenza forte e rassicurante insieme.
Appena prima di entrare nella sala, avverte come una brezza leggera aleggiarle
nella mente.
“Ti voglio bene, bambina...”
Addio,
papà.
“Colonnello Young.”
L’accolgono volti sorpresi, alcuni si voltano subito mentre altri le
rivolgono sguardi di compassione. Ma non Matt e Rush. Entrambi sono circondati
da una certa aura di compiacimento e Chloe potrebbe
giurare di aver visto Rush ammiccare a Greer. Prima che
possa riflettere sulle implicazioni di quel gesto, Young si alza dalla sua
sedia per incontrarla a metà strada.
“Signorina Armstrong?”
Lo sguardo inflessibile di lei incontra
quello interrogativo di Young.
“Quando
rimuoverete il corpo di mio padre dallo shuttle, voglio essere
lì.”
Note di
traduzione
Come ho confessato a mercscilla dopo
averle chiesto l’opportunità di tradurre qui su EFP le sue
adorabili storie su Stargate Universe,
è un peccato che questo fandom sia così
misconosciuto in Italia. In parte il mio intento è proprio quello di
risvegliare un po’ d’interesse nei confronti di questa serie
intelligente e impegnata. Spero di riuscirci.
Ogni vostro commento sarà inviato all’autrice.
Aya Lawliet ~