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Autore: Bazylyk19    29/03/2012    7 recensioni
Vi ricordate la favola della bella Raperonzolo e delle sue lunghe, lunghissime trecce?
Sì?
Dimenticatela, è roba antiquata ormai!
Ecco a voi la nuova fiaba di Raperonzolo, versione riveduta e corretta!
I protagonisti?
Ma i Nordici, ovviamente!
Tutto cominciò con l'ennesimo desiderio di paternità di Svezia e con un Finlandia un po' troppo accondiscendente...
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nordici
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Troppo vicino.

Il danese, animato da pensieri nient'affatto casti, aveva le mani dove non doveva.

Lui e Islanda, praticamente svestito, erano intrecciati come se non avessero dovuto staccarsi mai più.

 

O almeno fu quello che vide (volle vedere) Norvegia quando si affacciò silenziosamente a una delle finestre della torre, supportato dal suo fidatissimo troll.

 

In realtà Danimarca stava solo abbracciando... stritolando il giovane islandese (che aveva solo la camicia sbottonata, ma nulla più di questo) per ringraziarlo di avergli riservato il letto al piano di sopra e, se mai avesse avuto pensieri poco casti, questi ultimi non erano di certo rivolti a Islanda, ma al suo ignaro fratello che aveva decisamente osservato la scena con un po' troppa (incredibilmente tanta, a dire il vero) fantasia.

 

Applicando la sua ben nota filosofia di vita, riassumibile in "prima ti disintegro, poi m'informo", Norvegia pensò bene di approcciarsi a quella non meglio identificata situazione tentando di soffocare il principe con discreti risultati...

 

-Nore?!- Urlò Islanda, vergognandosi oltre ognìdire per essere stato colto sul fatto, cercando di salvare almeno le apparenze riabbottonandosi la camicia, mentre il danese (a cui avrebbe pensato dopo) avvertiva un'improvvisa mancanza d'aria, -Che stai facendo?!-

 

-Vuoi i sottotitoli? Sto dando una lezione a questo infimo molestatore, a questo pervertito di prim'ordine. Lo sapevo che non avrei dovuto lasciarlo in vita, avrei fatto meglio a fare un favore all'umanità e toglierlo di mezzo la prima volta che ho avuto la sfortuna incontrarlo.-

 

-Ma dai... lascialo, non vedi che soffoca?- Provò a spiegargli Islanda conciliante, nel tentativo di calmare il suo glaciale e arrabbiatissimo fratello.

 

-Senti Ice, lo so che sei un bravo bambino e per di più molto premuroso, ma quest'essere subdolo stava attentando a... a... insomma, voleva... non ha importanza, sappi solo che sta avendo quello che si merita! Scommetto che ha passato tutta la sera a cercare di sedurti, non è così?- Sibilò freddamente il norvegese mentre Islanda arrossiva vistosamente... come avrebbe fatto a spiegare al fratello che le cose non erano andate esattamente così?

 

-Ascolta, Nore... il principe non c'entra nulla! È stata tutta colpa mia! Sono io che l'ho invitato a salire...-

 

-Ice. Non ti ho sempre detto di non aprire la porta a nessuno?- Gli rinfacciò il norvegese giusto per il gusto di ricordargli che non c'erano porte (e che le finestre avrebbero presto fatto la stessa fine).

 

-Tu mi hai detto solo di non apire a brutte vecchiette con una mela in mano, lupi con le zampe sporche di farina e francesi con una rosa in zona pubica... ai principi danesi diversamente perspicaci non hai mai fatto cenno e poi...-

 

-Non ha importanza, non dovevi farlo entrare e basta.- Lo bloccò la strega stringendo maggiormente la presa sul collo del danese che aveva assunto un simpatico colorito bluastro.

 

-Lascialo, Nore, per favore!- Lo supplicò l'islandese che vedeva la possibilità di iniziare una vita sentimentale svanire miseramente.

 

Davanti a tanta insistenza, Norvegia sembrò rifletterci un attimo.

 

-Se, lo lascio, mi chiamerai di nuovo "fratellone caro"?-

 

-No.- Fu la secca risposta. In fondo non era mica così disperato.

 

Davanti a quella brutale sentenza, Norvegia si arrabbiò davvero tanto (col fratello) e perciò decise di vendicarsi sul principe scagliandolo giù dalla finestra: il volo del poveretto non fu esattamente piacevole anche perchè finì esattamente sulle piante che ora la strega si dilettava a coltivare, i rovi, accecandosi (il norvegese aveva infatti capito che coltivare alberi, soprattutto se di liquirizia, assieme a cavolfiori e affini portava più problemi che altro, mentre invece i rovi, accuratamente fatti crescere in un posto dove Islanda non poteva avere accesso, e cioè qualsiasi posto fuori dalla torre, potevano rivelarsi decisamente utili...)

 

A quella vista, Islanda sbiancò e, disperato, corse a rinchiudersi nella sua stanza mentre il norvegese si affacciava alla finestra per accertarsi che non fosse rimasto nulla di sano al danese (e in caso contrario, intervenire subito): da qui, l'islandese srotolò una nuova rondella di liquirizia e, rimpiangendo di non averlo fatto prima, si calò giù dalla torre. Quando Norvegia raggiunse la camera per cercarlo e affrontare pacificamente la questione, la trovò vuota.

 

Incredulo, corse a vedere che fine aveva fatto il danese: anche lui era sparito.

 

Una volta libero Islanda corse a cercare anch'egli il bel principe nel tentativo di farlo rinvenire (magari con un bacio, come nelle fiabe) ma non lo trovò attorno alla torre.

Più preoccupato che mai (in fondo era stato il suo primo amore, no?) si addentrò nel fitto bosco per cercarlo.

 

Camminò per lungo tempo col cuore che gli batteva all'impazzata, preoccupatissimo per il suo amato: alla fine la sua costanza fu premiata e, dopo ore e ore di ricerche, potè finalmente scorgere la figura del danese vagare in uno spiazzo nei pressi della città ai margini del bosco.

Felicissimo di averlo ritrovato sano e salvo, Islanda corse rapidamente verso lui, abbracciandolo con tanta foga da far cadere entrambi.

 

-Chi sei?- Domandò il danese accecato un secondo dopo.

 

A Islanda, per qualche strano motivo, venne da rispondere "Canada", ma si trattenne, scacciando all'istante quello strano pensiero.

 

-Avrei voluto essere la persona più importante per te... anche per cinque minuti, mi sarebbe andato bene lo stesso...- mormorò l'islandese, mentre nella sua testa si affacciavano delle tristi consapevolezze: il principe era stato accecato dai rovi, non lo amava e per di più era scappato senza soldi e non poteva comprare nemmeno una caramella alla liquirizia piccola così...

 

E, doveva ammetterlo, già sentiva la mancanza di chi l'aveva accompagnato in tutti quegli anni di vita solitaria (si riferiva sempre alla liquirizia, ovviamente... la sua era una vera e propria crisi di astinenza, anche perchè la corda che aveva usato per scendere l'aveva già mangiata durante il tragitto per arrivare in città).

 

Davanti a quella situazione così disperata, al povero Islanda non restò altro da fare che iniziare a piangere sommessamente.

 

Le sue lacrime, però, compirono un miracolo: dopo aver rigato le guance del loro proprietario, caddero lievi sugli occhi del principe, sanandoli all'istante, e consentendogli di riacquistare la vista.

 

Islanda fissò incredulo quello che stava accadendo davanti a sè, chiedendosi perchè, di tutte le cose di cui aveva bisogno, si fosse avverata proprio quella più controproducente (visto che se Danimarca non avesse potuto usufruire delle sue appena perse capacità visive e delle mai avute facoltà intellettive, le possibilità di farsi scambiare per suo fratello erano alquanto elevate) e anche la più inutile...

Infatti, se fosse comparsa una stecca di liquirizia o il principe avesse finalmente ricambiato i suoi sentimenti sarebbe stato molto meglio, anche perchè, per le attività che aveva in mente, gli occhi del danese potevano tornare utili, ma non erano certo indispensabili.

 

-Ah, grazie~!- Commentò il principe.

 

-Ti ho guarito dalle ferite che i rovi ti avevano causato,- colse subito la palla al balzo il giovane, -ora mi devi essere riconoscente e come minimo...-

 

-Ma no~! Mentre cadevo mi sarà andato qualcosa negli occhi, i rovi non c'entrano niente~!- Gli spiegò allegramente il danese, prima di ritornare (vagamente) serio, -Non posso crederci... fino ad ora non me n'ero accorto, ma solo adesso ho capitolo che la persona che amo è qui, vicino a me...-

 

A quelle parole Islanda arrossì, lasciando perdere tutto il resto. Finalmente il principe aveva compreso i suoi sentimenti...?

 

-Prima non lo credevo, ma ora ne sono certo... Nooor~!!!-

 

Islanda, sconvolto, si girò e scorse il fratello furente che correva verso di loro, cosa che gli fece dimenticare in un attimo la sua rabbia e il desiderio di accecare di nuovo il danese, stavolta definitivamente.

 

-Hai visto?- Gli disse il danese, -Sta venendo qui~!-

 

Islanda lo guardò perplesso, con una gran voglia di rispondergli "Sì, sta venendo qui e ora vedrai come ti combina!", ma alla fine si trattenne quando una nuova possibilità si affacciò nella sua mente... forse quando il principe aveva pronunciato la parola "Nor" intendeva dire che l'aveva visto, non stava continuando la frase precedente...

E fu così che aggrappandosi strenuamente a quella speranza, decise che doveva assolutamente accertarsene.

 

-Senti... prima che Nore ci raggiunga, ti faccia a pezzi e mi rinchiuda in quella torre odiosa fino alla fine dei miei giorni, devi dirmi una cosa! Prima hai urlato il nome di Nore perchè l'hai visto oppure perchè è lui la persona che ami?- Gli domandò in fretta ma non per questo con meno enfasi, dopo aver riassunto lo scenario che avrebbe caratterizzato il suo prossimo futuro.

 

Il danese lo guardò, poi sorrise.

 

-Ho urlato il nome di tuo fratello perchè l'ho visto~,- ammise mentre Islanda sgranava gli occhi, felicissimo, e Norvegia si avvicinava sempre più, -però è lui la persona che mi piace, quindi... ora devi scusarmi, gli corro incontro! Anche lui dev'essere contentissimo di vedermi, prima mi ha abbracciato con tanta foga che quasi mi ha tolto il respiro! Ah, e visto che sei finalmente uscito dalla torre, lasciaci un po' di tempo per stare da soli là dentro, eh? Visto che non era così difficile venirne fuori~?-

 

Detto questo, Danimarca corse verso la strega, ormai poco lontana.

 

Il ragazzo lo guardò allontanarsi incapace di reagire, poi iniziò a ribollire di rabbia... in quel momento sentiva di assomigliare a uno di quei vulcani che tanto gli piacevano e che ovviamente aveva visto solo in foto...

 

-ADESSO BASTA!!!- Urlò attirando l'attenzione di tutti i presenti che passavano di lì, salvo quella del danese che lo ignorò del tutto, visto stava correndo ad abbracciare suo fratello.

 

A quella vista, la rabbia d'Islanda crebbe ulteriormente.

 

-Tu... mi hai sedotto, mi hai illuso e mi hai abbandonato!- Continuò a gridare incurante delle persone che lo fissavano, mentre Norvegia, resso davanti all'orribile fatto compiuto e vedendosi confermare dal fratello stesso il suo più grande timore, si sentì improvvisamente mancare, tanto da non avere nemmeno la forza di picchiare il danese che ormai l'aveva raggiunto e lo stava stritolando... pardon, abbracciando.

 

-Eh?- Rispose distratto il diretto interessato stringendo a sè la povera strega.

 

-Ma sei proprio un idiota...- sibilò l'islandese furente, giungendo dopo più di ventiquattr'ore alla stessa conclusione a cui suo fratello era arrivato dopo i primi due secondi passati col danese, -è tutta colpa tua, Nore!-

 

-Ice...- Riuscì appena a mormorare Norvegia, che si sentiva ancora male al pensiero che il danese avesse non solo attentato ma fosse proprio riuscito a... no, non riusciva neanche a immaginarlo!

 

Islanda avrebbe continuato ancora a lungo con la sua inutile ma liberatoria sfuriata, tuttavia si accorse ben presto che suo fratello non era nelle condizioni di comprendere quanto aveva da dire e che il danese non era assolutamente interessato alle sue rimostranze e decise così di manifestare il suo sdegno con un movimento plateale e solenne, il celeberrimo gesto del pollice verso.

 

In quello stesso istante, però, accadde un altro evento straordinario: incurante di tutte le persone che assistevano alla scena, uno strano oggetto calò dolcemente dal cielo e si fermò a pochi passi dall'islandese che, non senza grande stupore, potè riconoscerlo...

 

-Dove devi andare?- Gli domandò sorridendo l'uomo vestito di rosso che era sceso da quella che si era rivelata essere una slitta fatata trainata da renne.

 

-Sei... Babbo Natale?- Domandò stupefatto Islanda senza muoversi dalla propria posizione, mentre la sua rabbia sbolliva lentamente.

 

-Mi chiamano così... lo so, sono leggermente in anticipo per Natale, ma sappi che mi sto dando all'espatrio... però se hai bisogno di un passaggio...-

 

Islanda lo fissò senza capire, poi il suo sguardo cadde sul suo pollice verso.

 

-Ah... veramente non stavo facendo l'autostop... non credo nemmeno che si faccia così...- mormorò perplesso il giovane, che in macchina aveva viaggiato solo ben assicurato al suo seggiolino, -però ora che mi ci fai pensare... sì, va bene! Mi rifiuto di restare, portami lontano da qui!-

 

-E dove di preciso?-

 

Islanda lanciò un'occhiata al fratello che, ripresosi dalle rivelazioni sconvolgenti di poco prima, stava iniziando a reagire agli approcci del danese in maniera decisamente bellicosa.

 

 

-Non importa dove,- borbottò spingendo il finlandese sulla slitta prima di entrarvi a sua volta, -basta che ce ne andiamo subito e che il posto in cui mi lascerai non sia troppo vicino!-

 

Di fronte a tanta fretta, il finnico decise di accontentare il ragazzo e, fra scintille e fiocchi di neve, la slitta riprese quota, diventando ben presto un puntino sempre più piccolo nel cielo ormai scuro.

 

-Ice!- Riuscì a gridare Norvegia, incredulo, prima di vederlo sparire, subendo un nuovo trauma, il terzo in quel giorno (gli altri due erano la perdita della virtù del fratello e l'aver semplicemente rivisto il fastidioso principe).

 

-Su, su...- lo richiamò ridendo il danese che gli era ancora attaccato come una cozza allo scoglio, -e lascialo vivere, quel poverino! Credo che sia sessualmente frustrato, si è comportato in maniera strana per tuuutta la sera e non capisco perchè! E poi come fai a pensare a tuo fratello quando ci sono io con te~?!-

 

-Ice...- continuava a mormorare Norvegia, allibito.

 

-Uffa... ma pazienza, tanto tra poco dirai solo il mio nome~...- aggiunse allusivo facendosi sentire da tutti i presenti che ormai si erano procurati pop-corn e bibite per godersi meglio la scena da scadente telenovelas, -e ora vieni, abbiamo tante cose da dirci... e una in particolare da fare~!-

 

E detto fatto, trascinò il povero norvegese verso la torre.

 

Nel frattempo, Islanda stava facendo conoscenza del misterioso finlandese che, dopo un primo approccio abbastanza timido, si era rivelato alquanto loquace.

 

-E così stai scappando da tuo marito...-

 

-Eh sì... mi chiedo come ho fatto a non pensarci prima, usare la slitta per la fuga è stata senza subbio la soluzione migliore!-

 

-Anch'io mi chiedo come ho fatto a non capire che avrei potuto scappare dalla torre in cui mio fratello mi aveva rinchiuso con una semplice corda di liquirizia...-

 

-Uh... dev'essere stata dura vivere con un fratello così opprimente...-

 

-Non sai quanto... e pensa che non era nemmeno mio fratello, sono stato affidato a lui da piccolo...-

 

-Vorrei tanto sapere chi è stato quella persona tanto incosciente e crudele da fare una cosa simile...-

 

-Bah, erano due, non me li ricordo bene... erano una coppia di idioti in cui uno aveva uno sguardo terribile e la moglie cercava di fregarlo in tutti i modi... erano i vicini di casa della strega, cioè di mio fratello, e mi vendettero a lui per un ...-

 

-Un buono dell'Ikea e poche liquirizie?!- Esordì sconvolto il finnico che aveva capito solo ora chi era il ragazzo a cui aveva tanto gentilmente offerto un passaggio.

 

-Già, è proprio così! Li conosci? Perchè vorrei tanto vendicarmi su di loro, visto che sono stati l'origine delle mie disgrazie...-

 

-Ah... ehm... no, purtroppo non li conosco bene, potrei confonderli con qualcun'altro...-

 

-Un coppia composta da un orso dall'aria terrificante e da un uomo fatto passare per moglie?! Già, davvero, potresti confonderli... con chi?!?!- Sbottò caustico Islanda mentre Finlandia mormorava qualcosa circa le tante strane coppie che si vedono in giro al giorno d'oggi.

 

L'islandese lo guardò sospettoso e Babbo Natale scelse saggiamente di cambiare discorso.

 

-Allora, visto che sei finalmente libero, cosa vorresti fare, a parte vendicarti?-

 

-Avere una relazione sentimentale... con una donna però...-

 

-Eh, come ti capisco... gli uomini riservano sempre delle brutte sorprese...- sottolineò il finnico che ne sapeva qualcosa, -comunque, se è così, mettiamoci d'impegno e troviamo un'affascinante fanciulla degna di questo nome! Ne vedi qualcuna?-

 

Islanda si sporse dalla slitta e lanciò un'occhiata alle persone che passeggiavano ignare della loro presenza.

 

-Uhm... dannazione, vedo tutti uomini... ah, no! Ecco, ho visto una donna! È tutta vestita di rosa, con una gonna a balze e ha un caschetto biondo...-

 

-Allora quella non è una donna, è Polonia...- gli spiegò amaramente il finnico che anni prima, quand'era in cerca di un'amante, aveva commesso lo stesso errore.

 

-Ah... ma... ecco, ne ho vista un'altra! Ha un basco, due lunghe trecce e un pantaloncino cortissimo...-

 

-Mi dispiace distruggere di nuovo le tue speranze, ma è Kugelmugel ed è...-

 

-Un uomo?-

 

-Esatto... e ora? Hai visto qualcun'altro?-

 

-Mah, sta passando un tizio bassino, vestito da militare... ha un fiocco fra i capelli ma è così piatto che, ne sono certo, è un uomo...-

 

-E invece ti sbagli! È Liechtenstein, una ragazza molto carina e gentile!- Lo informò Finlandia tutto contento.

 

-Beh... mi sarei aspettato di meglio, ma tutto sommato può andare... dici che ho qualche possibilità?-

 

Finlandia sorrise.

 

-Se riesco a parcheggiare la slitta sopra suo fratello Svizzera, direi proprio di sì...-

 

 

 

 

 

 

 

 

Epilogo

 

  1. Islanda ha avuto finalmente i suoi primi cinque minuti sentimentali con ... (inserite il nome che più vi aggrada) e non porta più rancore al fratello (non molto, almeno). In ogni caso, vivono separati.

  2. Dopo pochi minuti di smarrimento dovuto ai tremendi traumi psicologici ricevuti, Norvegia è finalmente tornato in possesso delle sue facoltà mentali e soprattutto fisiche e ha efficacemente contrastato le mire espansionistiche danesi volte alla conquista delle sue regioni vitali, riducendo il principe a zerbino (questo non è ancora però chiaro a Danimarca che continua comunque a provarci, venendo gentilmente invitato a desistere ogni volta, per quanto possa essere gentile un norvegese con decine e decine di troll furibondi al suo servizio... ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci... ce la farà anche lui prima o poi... forse...)

  3. Finlandia è ancora latitante.

  4. Svezia continua a cercarlo. Nel caso abbiate la fortuna di adocchiare sua moglie, avete due possibilità: o aiutarlo nelle fuga o avvertire Berwald ed essere ringraziate con un "mh" pieno di riconoscenza e un buono per l'Ikea. A voi la scelta, ma sappiate che, se opterete per la seconda possibilità, Babbo Natale non sarà molto contento.

 

 

 

 

 

Fine!

 

Grazie a tutti quelli che sono arrivati fino alla fine di questa fanfiction e scusatemi per il ritardo dell'aggiornamento, di solito non ci metto mai tanto, ma l'inizio dei corsi universitari è demotivante per tutti...

 

Detto questo, un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno recensito questa storia e cioè:

 

 

adrienne riordan

happylight

Cosmopolita

historygirl93

TheJolly

nena92

hanon993

Rota

V e r m o u t h

Aoi

Milla Chan

Lady H

 

 

 

Grazie di cuore!

 

Alla prossima!

 

Bazylyk19

  
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