Buona
sera a tutti ;)
Ripropongo una flsahfic che per svariati e lunghi
motivi avevo dovuto cancellare e rivedere (?) un paio di giorni fa.
Mi scuso con i lettori ed i recensori (perdonatemi, Hikari e
Zombiecch!) che non si sono trovati più la fanfic, e ringrazio due
lettrici in particolare che mi hanno tirato su il morale e mi hanno
fatto capire di aver fatto una “cazzata” a cancellare la storia,
una di queste è zombiecch,
che da quel che ho potuto appurare è sulla mia stessa lunghezza
d'onda! (L) E l'altra è una ragazza – lettrice misteriosa! - che
mi ha seriamente tirato su il morale, e tirato le orecchie. A loro dedico la storia! (L)
=p
Solamente due cose riguardo alla flashfic, prima di lasciarvi
alla lettura: è strana, costruita ad immagini del passato che
ritornano, do a voi la possibilità di immaginare il passato di
Sakura e soprattutto di Sasuke (sicuramente tormentato. =p), e di
loro due assieme, ho voluto raccontare i ricordi nitidi di un momento
di felicità estrema, l'apice prima di cadere all'inferno.
Semplicemente. Mi ha ispirato la canzone ed il testo di “We are the
people” degli Empire Of the Sun, consiglio di dargli un'ascoltata!
** Uno sprazzo di luce, ricordi. Nonsense. Un'istantanea, prendetela
per quello che è. ;) Qua Sakura ce la fa a superare il suo
“inferno”. Volevo dimostrare questo. Può superare il dolore,
dolore che le sta sempre addosso, ma che riesce a interiorizzare,
capire, esorcizzare. Leggerete e (forse ?) capirete.
Con questa
piccola stranezza qua ci tengo a ringraziare di cuore tutti coloro
che mi hanno fatto gli auguri su faccialibro *stritola
affettuosamente* :3
Buona lettura e grazie dell'attenzione e delle
recensioni, semmai ci saranno! =p
Highway
to hell – we are the people that rule the world -
Sakura
per Sasuke.
We are the people
that rule the world
A force running in every boy and girl
All
rejoicing in the world
Take me now... we can try.
[We
are the people - Empire of the sun - ]
“Il
paradiso è sotto ai nostri piedi e sopra alle nostre teste”.
[Henry
David Thoreau]
L'odore
dell'asfalto si mischiava a quello dei limoni, in quel 25 luglio del
1975.
Le sembrava ancora di vedere la distesa del mare scorrere
fuori dal finestrino, di udire le voci dei gabbiani unite al rumore
delle gomme bruciate sull'asfalto, il motore rombante, di toccare con
le dita una spalla del ragazzo, dire: «
E' tutto fantastico. » Se chiudeva gli occhi riusciva a ricordare il
sorriso che aveva increspato le labbra di lui, la sensazione di
vertigine allo stomaco, il cuore che esplodeva in petto. « Noi
siamo i dominatori del mondo »
La
Subaru nera era accostata allo stradone deserto, assorbiva i raggi
del sole di quel 25 luglio 1975.
Il rumore delle cicale e la sua
risata le risuonavano ancora nella testa, addirittura il sottile
rumore dei propri passi sul prato secco e sulla sabbia era nitido
come fosse appartenuto a ieri. « Questo è il Paradiso » aveva
detto mentre raggiungeva la spiaggia, a piedi nudi, precedendo il
ragazzo e correndo verso il mare schiumoso. « Sapevo che esistesse,
io lo avevo detto » aveva aggiunto voltandosi ad osservarlo, le
braccia allargate come a voler stringere quella piccola oasi estiva,
le guance rosse e la gonna leggera che si muoveva con la
brezza.
Sasuke la osservava serio e solenne, granitico sotto un
cielo struggente tanto era azzurro, le labbra appena curvate, le mani
in tasca, i capelli neri al vento. « Il
paradiso in terra?
»
L'intensità di uno sguardo improvvisamente acceso, primitivo.
Una statua che prende vita. Non avrebbe mai più desiderato niente di
più bello. Non avrebbe mai più desiderato qualcuno a quel modo
disperato, animale, ultimo.
Le lacrime lasciavano impronte sulla
sabbia, in quel 25 luglio 1975.
Il sole stava per cadere nel mare,
tingeva il loro mondo di colori pastello, ricordava bene. Gli occhi
di Sasuke avevano assunto una gradazione di nero più dolce, le
guance erano meno pallide, meno fredde mentre le accarezzava con le
dita, le baciava. « Prendimi
adesso, possiamo provarci
».
Lui l'aveva ribaltata sulla sabbia, era bagnato. Le sembrava
ancora di percepire un tremito lungo la schiena allorchè il corpo di
Sasuke le si era adagiato addosso, la sensazione di bagnato
appiccicarle la maglietta al seno, il respiro di lui nell'orecchio,
le sue mani sul ventre. « Non
hai paura, Sakura?
»
Ricordava ancora la sua risposta, di quel 25 luglio 1975. E la
paura attorcigliarle lo stomaco, prima di spargersi nell'aria e sulla
sabbia assieme ai vestiti, alle scarpe, al passato, alla ragione. «
Io non ho paura.»
L'odore
del sesso si mischiava a quello dei limoni, in quel 25 luglio 1975.
L'ultimo luglio di Uchiha Sasuke, trovato morto suicida nel suo
appartamento di Shibuya, a Tokyo il 2 ottobre 1975.
Un
autostrada per l'inferno che passava per il Paradiso.
«...allora
mi ci porti? Laddove posso provare l'esistenza del Paradiso? »
«
E chi ti dice che non ti porto all'inferno »
«
Ci andrò, ma non prima di aver provato l'esistenza del paradiso. Con
te posso farlo. Lo sai.»
« Sta zitta e lasciami guidare »
«
Ma è un piccolo tocco sulla spalla! E comunque lo so che mi ascolti,
e so pure che questo stradone non può che non essere un “highway
to hell”»
« Higway to hell, suona bene. »
A
Sakura Haruno sembrava di percepire lo stesso odore d'asfalto, mentre
correva lungo lo stradone a centosessanta all'ora, il mare schiumoso
che scorreva fuori dal finestrino, di sentire le stesse voci dei
gabbiani mischiate al rumore delle gomme bruciate, il motore
rombante.
Toccava con le dita un rigido volante, vedeva un sedile
vuoto accanto a sé.
Era il 25 luglio, quando per
la prima volta
accostò la macchina a bordo della strada e si diresse a piedi nudi
lungo il sentiero che conduceva alla spiaggia.
L'odore dei
limoni, il frinire delle cicale e la sabbia.
Erano passati venti
anni.
«
Nonostante
tutto sono sopravvissuta alle fiamme dell'inferno, io sono viva.
»
[Courtney Love]