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Autore: terrastoria    31/03/2012    13 recensioni
L'odore del sesso si mischiava a quello dei limoni, in quel 25 luglio 1975.
« Non hai paura, Sakura? »
Sakura per Sasuke. Ancora una volta, un'ultima volta.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Buona sera a tutti ;)
Ripropongo una flsahfic che per svariati e lunghi motivi avevo dovuto cancellare e rivedere (?) un paio di giorni fa. Mi scuso con i lettori ed i recensori (perdonatemi, Hikari e Zombiecch!) che non si sono trovati più la fanfic, e ringrazio due lettrici in particolare che mi hanno tirato su il morale e mi hanno fatto capire di aver fatto una “cazzata” a cancellare la storia, una di queste è zombiecch, che da quel che ho potuto appurare è sulla mia stessa lunghezza d'onda! (L) E l'altra è una ragazza – lettrice misteriosa! - che mi ha seriamente tirato su il morale, e tirato le orecchie. A loro dedico la storia! (L) =p
Solamente due cose riguardo alla flashfic, prima di lasciarvi alla lettura: è strana, costruita ad immagini del passato che ritornano, do a voi la possibilità di immaginare il passato di Sakura e soprattutto di Sasuke (sicuramente tormentato. =p), e di loro due assieme, ho voluto raccontare i ricordi nitidi di un momento di felicità estrema, l'apice prima di cadere all'inferno. Semplicemente. Mi ha ispirato la canzone ed il testo di “We are the people” degli Empire Of the Sun, consiglio di dargli un'ascoltata! ** Uno sprazzo di luce, ricordi. Nonsense. Un'istantanea, prendetela per quello che è. ;) Qua Sakura ce la fa a superare il suo “inferno”. Volevo dimostrare questo. Può superare il dolore, dolore che le sta sempre addosso, ma che riesce a interiorizzare, capire, esorcizzare. Leggerete e (forse ?) capirete.
Con questa piccola stranezza qua ci tengo a ringraziare di cuore tutti coloro che mi hanno fatto gli auguri su faccialibro *stritola affettuosamente* :3
Buona lettura e grazie dell'attenzione e delle recensioni, semmai ci saranno! =p


Highway to hell – we are the people that rule the world -
Sakura per Sasuke.

We are the people that rule the world
A force running in every boy and girl
All rejoicing in the world
Take me now... we can try.
[We are the people - Empire of the sun - ]


“Il paradiso è sotto ai nostri piedi e sopra alle nostre teste”.
[Henry David Thoreau]

L'odore dell'asfalto si mischiava a quello dei limoni, in quel 25 luglio del 1975.
Le sembrava ancora di vedere la distesa del mare scorrere fuori dal finestrino, di udire le voci dei gabbiani unite al rumore delle gomme bruciate sull'asfalto, il motore rombante, di toccare con le dita una spalla del ragazzo, dire:
« E' tutto fantastico. » Se chiudeva gli occhi riusciva a ricordare il sorriso che aveva increspato le labbra di lui, la sensazione di vertigine allo stomaco, il cuore che esplodeva in petto. « Noi siamo i dominatori del mondo »
La Subaru nera era accostata allo stradone deserto, assorbiva i raggi del sole di quel 25 luglio 1975.
Il rumore delle cicale e la sua risata le risuonavano ancora nella testa, addirittura il sottile rumore dei propri passi sul prato secco e sulla sabbia era nitido come fosse appartenuto a ieri. « Questo è il Paradiso » aveva detto mentre raggiungeva la spiaggia, a piedi nudi, precedendo il ragazzo e correndo verso il mare schiumoso. « Sapevo che esistesse, io lo avevo detto » aveva aggiunto voltandosi ad osservarlo, le braccia allargate come a voler stringere quella piccola oasi estiva, le guance rosse e la gonna leggera che si muoveva con la brezza.
Sasuke la osservava serio e solenne, granitico sotto un cielo struggente tanto era azzurro, le labbra appena curvate, le mani in tasca, i capelli neri al vento. «
Il paradiso in terra? »
L'intensità di uno sguardo improvvisamente acceso, primitivo. Una statua che prende vita. Non avrebbe mai più desiderato niente di più bello. Non avrebbe mai più desiderato qualcuno a quel modo disperato, animale, ultimo.
Le lacrime lasciavano impronte sulla sabbia, in quel 25 luglio 1975.
Il sole stava per cadere nel mare, tingeva il loro mondo di colori pastello, ricordava bene. Gli occhi di Sasuke avevano assunto una gradazione di nero più dolce, le guance erano meno pallide, meno fredde mentre le accarezzava con le dita, le baciava. «
Prendimi adesso, possiamo provarci ».
Lui l'aveva ribaltata sulla sabbia, era bagnato. Le sembrava ancora di percepire un tremito lungo la schiena allorchè il corpo di Sasuke le si era adagiato addosso, la sensazione di bagnato appiccicarle la maglietta al seno, il respiro di lui nell'orecchio, le sue mani sul ventre. «
Non hai paura, Sakura? »
Ricordava ancora la sua risposta, di quel 25 luglio 1975. E la paura attorcigliarle lo stomaco, prima di spargersi nell'aria e sulla sabbia assieme ai vestiti, alle scarpe, al passato, alla ragione. « Io non ho paura
.»
L'odore del sesso si mischiava a quello dei limoni, in quel 25 luglio 1975. L'ultimo luglio di Uchiha Sasuke, trovato morto suicida nel suo appartamento di Shibuya, a Tokyo il 2 ottobre 1975.


Un autostrada per l'inferno che passava per il Paradiso.

«...allora mi ci porti? Laddove posso provare l'esistenza del Paradiso? »
« E chi ti dice che non ti porto all'inferno »
« Ci andrò, ma non prima di aver provato l'esistenza del paradiso. Con te posso farlo. Lo sai.»
« Sta zitta e lasciami guidare »
« Ma è un piccolo tocco sulla spalla! E comunque lo so che mi ascolti, e so pure che questo stradone non può che non essere un “highway to hell”»
« Higway to hell, suona bene. »


A Sakura Haruno sembrava di percepire lo stesso odore d'asfalto, mentre correva lungo lo stradone a centosessanta all'ora, il mare schiumoso che scorreva fuori dal finestrino, di sentire le stesse voci dei gabbiani mischiate al rumore delle gomme bruciate, il motore rombante.
Toccava con le dita un rigido volante, vedeva un sedile vuoto accanto a sé.
Era il 25 luglio, quando
per la prima volta accostò la macchina a bordo della strada e si diresse a piedi nudi lungo il sentiero che conduceva alla spiaggia.
L'odore dei limoni, il frinire delle cicale e la sabbia.
Erano passati venti anni.


« Nonostante tutto sono sopravvissuta alle fiamme dell'inferno, io sono viva. »
[Courtney Love]

   
 
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