Respect the rules!~ 

1. Vietato far l’amore.

1989, 25 marzo, ore 16.34.

Francia, Bordeaux, via les Violet Rose.

Villa Restwood: proprietari Shu e Kluke Restwood.

«Sa, madame Restwood, lei possiede una stupenda villa .» si complimentò con mia moglie la collega d’affari Bouquet Griffon.

«Oh, è così gentile.» la ringraziò, poi domandò garbatamente: «Desidera altro british tea?»

Madame Griffon annuì lievemente con il capo, così mia moglie afferrò la teiera di porcellana, decorata finemente con dei minuziosi disegni ad acquarello e
versò altro te’, ancora caldo. «Che sbadata!» esclamò all’improvviso, «Se vuole può togliersi la giacca.» le suggerì.

Così la donna si sfilò l’elegante giacca di pelle bianca, mostrando un fisico mozzafiato, delle forme piuttosto sexy e un seno molto più che “ampio”.

Il sinuoso corpo era coperto da un attillato e sexy vestitino nero, decorato ai bordi con dei minuziosi ricami in argento, lungo fino alla coscia; degl’aderenti collant del medesimo colore le coprivano le snelle gambe, ai piedi indossava dei tacchi alti dieci centimetri laccati bianchi.

A quella vista così bollente cominciai ad agitarmi. In preda a una crisi, dissi a mia moglie Kluke: «Tesoro, vado a riposarmi in camera.»

Prima che potesse impedirmi di fare ciò, mi ritrovai a fuggire da quella vista.
Spalancai la porta della mia camera e mi buttai sul letto, coperto dalle fresche lenzuola bianche appena lavate.

Dopo pochi minuti udii la porta aprirsi lievemente e una figura avanzare con passo sensuale nella stanza ed avvicinarsi al letto.

«Va tutto bene, monsieur Restwood?» mi domandò la donna.
Prima che potessi annuire con il capo in un sì, mi ritrovai con Bouquet distesa sopra di me.

Poco dopo ci ritrovammo a fare qualcosa di così tremendamente bello, ma proibito per me.

Il letto a baldacchino, ormai di vecchio legno di mogano, scricchiolava ai nostri animati movimenti.

Le guardai il collo, il quale avevo ricoperto di macchie rosse, dovuti ai miei violenti baci.

Sfortunatamente i sogni, anche quelli più belli, fantastici e magici, devono finire -ah, purtroppo!- presto: la porta si spalancò all’improvviso, sbattendo violentemente contro la parete bianca.

«Perché questo Shu?!» tuonò autoritaria Kluke, cominciando ad avanzare nella camera da letto.

Ormai pallido, non osai spiccicare parola e i sensi di colpa cominciarono a scorrermi nelle vene.

«Vattene Bouquet!» tuonò un’altra volta, minacciandola con un occasionale straccio di lino.

Così la collega si rivestì lentamente, e prima di uscire dalla stanza, mi lanciò un ultimo sguardo carico di malizia, sollevando il vestitino e mostrandomi le sue forme, per l’ultima volta.

Prima che mia moglie potesse sgridarmi a dovere, la sentii sussurrare: «Stupida ex-prostituta...»

 
Una cosa l’avevo capita: mai andare a letto con una collega di tua moglie, soprattutto sei il posto dove vuoi farlo è casa tua!

 

_{^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^}{N.d.a.

Buoonsalve-salvino!

E’ un periodo questo in cui sto riscrivendo quasi/tutte le mie fanfic;

sia perché le ho voluto migliorare e sia per questo unico motivo.

In passato aveva iniziato la fanfic sperando di postare altri capitoli,

inveceee, ho deciso che questa sarà un’unica one-shot.

Spero vivamente che vi sia piaciuta,

tanti abbraccioni, Choco =)