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Autore: jakefan    02/04/2012    13 recensioni
“Quando vedi lei, all’improvviso non è più la terra che ti tiene attaccata a sé. È lei. E niente conta più di lei. Sai che per lei faresti qualsiasi cosa, per lei saresti qualsiasi cosa… Diventi tutto ciò di cui ha bisogno, che sia un protettore, un amante, un amico o un fratello.” (Jacob Black, Eclipse cap. 8: Furia )
Appunto. Ciò di cui ha bisogno. E se fosse questa la chiave della salvezza, per Jacob Black? Perché forse il lieto fine non è così lieto per tutti.
Storia prima classificata al contest "Beginning of the End - dopo Breaking Dawn" indetto dal Gruppo EFP delle Pubblicità su Facebook e sul forum di EFP
Terza classificata parimerito con 53/55 punti al contest "Fool, said my MUSE to me; look in thy heart, and write" indetto da Roberta87 sul forum di EFP
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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I've read you well
I just want to get away
Cos you used my love
I just need to get away
My trust in you has been abused
My trust in you has been overused


Il lupo riposa.
Il sole ormai è alto nel cielo e lui giace nella stessa posizione da ore, la testa sulle zampe anteriori incrociate, il ventre schiacciato a terra a cercare il fresco dell’erba umida.
Quando viene qui gli succede spesso di dormire un sonno profondo e senza sogni, dal quale si sveglia intontito ma contemporaneamente rigenerato. Che cosa stupida: non dovrebbe essere il contrario? Qui, dove finalmente potrebbe pensare all’accidente che vuole in tutta libertà, non farebbe meglio a sfogarsi? Non dovrebbe lasciare via libera a tutti i pensieri -o fantasie? O ricordi?- che normalmente sta così attento a reprimere?
A dire la verità, evitare il pericolo non gli costa nemmeno troppa fatica: gli basta guardare la sua piccola ed è travolto da un sincero diluvio di cuoricini e fiorellini e melassa della migliore qualità, nel quale i suoi neuroni si invischiano beati. Così sono contenti entrambi: la sua pelliccia è salva e il suo futuro suocero non potrebbe chiedere di meglio.

Idiota.

Il vampiro dovrebbe preoccuparsi, invece di lasciarsi trascinare dalla sua ottocentesca gelosia paterna. Dio, è patetico. Come diavolo fa a non rendersi conto che è tutto assurdo? Ma no, basta che il cane non tocchi la sua bambina e va tutto bene, e fa niente se il cane è un uomo fatto con tutto quanto che funziona, fa niente se Ness è una gnocca da paura che ormai da anni se ne va in giro avvolta in una nuvola di feromoni. Non importa se è un filino strano che loro due non facciano niente più che tenersi la manina. Quando esagerano. Paparino è contento che nel suo testone di lupo alberghino solo cuoricini e fiorellini e manine intrecciate e tiameròpersempre che manco una quattordicenne alla prima cotta. A papino va benissimo così.
Appunto.
Idiota.

Quando viene qui, di solito sono le due, le tre di notte. Ci arriva dalla pista che porta direttamente dalla casa dei Cullen al torrente, poi da lì prende un sentiero che percorre in forma umana nel primo tratto, per essere certo di non lasciare tracce. Muta solo quando finalmente raggiunge una certa gola rocciosa e prosegue correndo, lasciando che il lupo si lanci in velocità.
All’inizio metteva a letto la piccola e poi se ne tornava da suo padre giù alla riserva, a dormire più o meno serenamente nel suo vecchio letto. Ci stava comodo anche se i piedi ormai sporgevano e in quel periodo dormiva bene, pesante, profondo. Era tutto così bello, sembrava davvero una figata pazzesca. A ripensarci adesso gli sembra ovvio, che stesse così bene. Veniva da due anni di merda, un matrimonio a cui era arrivato troppo tardi –come al solito- e poi quel parto più simile ad un macello neanche un mese dopo, e lei morta sotto le sue mani con il ventre squarciato. Ovvio che gli fosse sembrato di vincere alla lotteria, in quel momento: praticamente era come tirare fuori la testa da un mare di merda e respirare aria che non fosse puzzolente. Aria pulita, tutto nuovo, tutto da capo.
Sarebbe stato troppo bello che durasse, no?
Sono passati lentamente i mesi e poi gli anni e la novità è diventata routine. Emozionante esattamente come l’acqua che scorre sempre verso il basso. Rilassante però, cazzo.
Se non fosse per certi pensieri di sottofondo che fanno increspare l’acqua come le pietre del fondale. Se non fosse per la nausea che lo prende ogni tanto, senza che riesca a spiegarsi il perché.
Quando accade lui sussulta e capisce che ha bisogno di staccare, che sta per perdere il controllo. Il controllo di cosa, non lo sa con esattezza nemmeno lui.
O forse sì?
In quel momento sa che deve venire qui, non sia mai che il succhiasangue trovi qualcosa di strano nella sua testa. Resta per delle ore così, con la pancia sulla terra fresca e gli pare di riposare. Si rilassa per un po’.
I suoi sogni sono neri e il suo sonno pesante, senza rete di sicurezza; ma lui si lascia andare e sprofonda nell’acqua come un ciottolo di fiume.
Il problema non è neanche più solo il succhiasangue. Nessie lo guarda strano, da un po’ di tempo, e questo lo innervosisce come niente al mondo. Così lui la guarda strano di rimando: chi dei due ha cominciato? È perché lui è strano, o lui è strano perché lei lo guarda così? Non ne viene a capo, ma intanto tutti e due stanno male.
Ma che cavolo, non era così che doveva andare! L’imprinting avrebbe risolto tutto, gli avevano detto; invece Nessie lo guarda strano.
E siccome per lui è naturale preoccuparsi che Nessie sia felice, sta diventando tutto un grandissimo casino.

* * *

Sick of this space
Wish we could be far away
Cos I wasted all my youth
I'll never see it again
My trust in you has been abused
My trust in you has been overused


Da qualche anno Jacob ha una camera in casa Cullen.
Di stanze ce n’erano in abbondanza e assegnargliene una è sembrata a tutti -lui compreso- la soluzione più semplice ed ovvia: a lui capitava spesso di fare tardi a casa loro, Nessie da piccola frignava quando lo vedeva andare via, Bella insisteva perché rimanesse e Rose lo avrebbe incatenato al divano per trattenerlo, se questo era il desiderio di Renesmee. Così ha iniziato a vivere con i vampiri, e se gliel’avessero detto qualche anno prima avrebbe vomitato per il disgusto. Mai dire mai, eh?
È sempre lì quando Nessie torna da scuola, al pomeriggio. E oggi lei ha un’aria che non gli piace. Ha mangiato svogliatamente i suoi sandwich in cucina e adesso se ne sta seduta da sola al tavolo, lo sguardo perso un po’ nel vuoto e un po’ sul display del cellulare. Poco appetito e poche parole, e di tanto in tanto gli occhi fuggono sul bosco oltre la vetrata di casa dei nonni. Buongiorno, sono l’Adolescente In Crisi.
- Ehi, piccola. Tutto bene? Ti vedo pensierosa.
Lei alza la mano come al solito per posargliela sulla guancia e mostrargli tutto e lui, sorprendentemente, incredibilmente, d’istinto arretra.
Stavolta, chissà come, ha capito di non voler sapere. Renesmee lo guarda perplessa, perché per la prima volta da quando ha memoria non le ha permesso di toccarlo. È genuinamente irritata, poi proprio dispiaciuta e lo sanno tutti e due che c’è qualcosa che non va.
Si conoscono da tanto tempo ed entrambi hanno sensi ipersviluppati; certo, non si leggono nel pensiero ma colgono l’uno dell’altra ogni minimo segnale corporeo. È come se Jacob avesse gridato “vai via”. Ora il lupo si prenderebbe a morsi se potesse, ma proprio non è riuscito a controllarsi. Il fatto è che ci scommetterebbe la pelliccia che il malumore di lei ha a che fare con un ragazzo, e sente una cazzo di puzza di guai che gli manda il cervello in pappa, lo disorienta come mai prima. Dio, perché non è rimasta una bambina?
Jacob ha scostato la mano di Nessie allo stesso modo in cui si scacciano le mosche ed è anche ben conscio di avere distolto gli occhi, come un ragazzino colto sul fatto. Non è mai, mai successo prima. A Nessie si riempiono gli occhi di lacrime. Complimenti, bello. La puzza di guai è così spessa che si può tagliare con un coltello.
Grazie al cielo in quel momento arriva Bella con Alice e un sacco di borse e pacchetti.
Così Jacob si dilegua lasciandole tutte e tre al loro momento fra donne, ma sa perfettamente che con Nessie non l’ha fatta franca: prima o poi lei vorrà raccontare di sé, sapere di lui, andare a fondo, sviscerare la faccenda peggio che se lui fosse la sua migliore amica. Ok, non stavolta però.
Nemmeno a Bella è sfuggita la fretta con cui ha tagliato la corda.


* * *


Why can you get everything?
Cause you've bled me dry now
I just want to run away
Cause you've bled me dry now
I just want to run away

Non c’è scritto da nessuna parte, ma in casa Cullen è vietato essere infelici.
Sono belli, ricchi, immortali, accoppiati con il Grande Amore e quindi felici. Ok, un po’ vampiri, però vegetariani. Molto intelligenti, veloci, eleganti, dotati, accoppiati, felici. Già detto? Già detto.
Così quando Jake è di malumore si sente orribilmente in colpa e… fuori posto, il famoso ospite che è come il pesce e dopo tre giorni puzza.


Nessie ha perdonato a Jacob di averla respinta a quel modo l’altro giorno e poi gli ha spiegato che le piace un ragazzo del quinto, tale J.M. È stato un po’ più difficile di così, eh? Non voleva aprire bocca.
Che si sentisse in colpa anche lei?
Ma perché, poi? Jake non è mica il suo fidanzato e lei lo sa perfettamente, non ha bisogno che lui glielo ricordi come sta facendo in questo momento. In più, papà e mamma le hanno ripetuto mille volte che deve crescere, prendere tempo, fare le sue scelte, magari andare via per un po’ a studiare all’estero e poi ritornare. Tutto è chiaro fra loro e tutti si complimentano con Edward e Bella per come hanno gestito la faccenda, Jacob compreso. Tutti ammirano la purezza dell’amore disinteressato del lupo verso la bambina. Jacob non ha mai avuto mezzo pensiero zozzo su Nessie, mai, Edward può giurarlo visto che non si fa scrupolo a ispezionargli il cervello, di tanto in tanto.
Ma Renesmee non è una stupidina e vedere Jacob sempre lì, presente e disponibile, sempre letteralmente suo, non può lasciarla indifferente. È evidente che si sente a disagio, in imbarazzo. Qualcosa non va.
Jake ha dovuto insistere un’ora buona per convincerla a vuotare il sacco, e ha dovuto ricordarle più volte che il bene che le vuole va oltre qualunque cosa lei potrebbe mai dirgli. È così che funziona, tra loro due.
- Sono davvero fortunata io, eh?
- Lo sei? Certo che lo sei, mostriciattolo. Hai me.
- Certo. Ho te. Se Katie avesse detto a Dean quello che io ho appena detto a te, lui non sarebbe mica rimasto così tranquillo.
- Chi è Dean?
- Il suo ragazzo.
- Ma io non sono il tuo ragazzo, ricordi? Io sono il tuo imprinting, è diverso.
- Ah, sì. Ma certo, infatti…
- Io ti amo troppo per reagire come un idiota, cucciola. Lo sai che per me la tua felicità viene prima di ogni altra cosa al mondo.
- Sono fortunata, quindi.
- Certo che lo sei. Pochi al mondo amano come io amo te, piccola.
Nessie lo abbraccia, con un’espressione indecifrabile sul viso.

* * *

Nuda sul letto sfatto, Angela Weber fruga tra le coperte cercando i suoi vestiti; qualcosa è sparso sul pavimento e le tocca alzarsi e mostrarsi nuda per andare a raccattare ciò che Jacob le ha tolto –meglio, strappato- di dosso nel percorso tra la porta ed il letto.
È un bel po’ che, come dire, si fanno compagnia. Dura da parecchio, scopano divinamente e da quando c’è Angela Jake è molto più tranquillo. Idem per lei: non mollerebbe mai quell’idiota di Ben per via dei bambini e, dopo un pomeriggio tra le lenzuola con Jake, si sente in pace con il mondo. E anche sufficientemente in colpa da sopportare le idiosincrasie del marito senza sbottare in continuazione.
Così per un attimo Jacob resta senza parole quando lei gli dice che ha deciso di chiudere.
Non gli sembrava di aver fatto niente di male, anzi… La rivede ancora tendersi e poi ricadere sul letto, la risente gridare. Non sembrava così scontenta, ecco. Tuttavia accetterà la decisione di lei, non vuole certo crearle dei problemi. Ad Angela vuole bene per davvero, così si ritrova addirittura a confortarla.
- Vedrai che andrà molto meglio per tutti, tesoro. Tu lo ami ancora, solo che non lo sai.
- Io… Io non so se amo lui, Jake.
E ad un tratto è tutto chiaro come il sole. Angela ha gli occhi pieni di lacrime. Dio, no. Le lacrime delle femmine dovrebbero essere vietate, sono un’arma impropria, cazzo.
- Ehi, non avevamo detto che sono solo uno stupido bestione indegno di te? Solo perché facciamo faville qui dentro non vuol dire che…
- Certo. Ti auguro ogni bene, Jake.
- Ehi. Non fare così. Lo sapevamo fin dall’iniz…
- …che non l’hai mai dimenticata? Che non vai da nessuna parte? Che non si capisce cosa stai facendo al mondo?
- Smettila, non so di cosa stai parlando.
- Sì che lo sai. E se vuoi te lo dico meglio. Vuoi? Te lo dico?
- Io non ti ho mai raccontato palle. Perché fai così, adesso?
- Le hai dette a tutti, Jacob. A tutti. A cominciare da quello che ti guarda dallo specchio tutte le mattine.

* * *

È passato anche quest’anno. Il compleanno di Nessie. Quel giorno strano in cui, non si sa perché, lui ed Edward non riescono a guardarsi negli occhi. Alla festa è venuto anche J.M. e a Jacob è venuta proprio bene l’uscita di scena un pochino più presto del solito. Ha salutato con un bel sorriso, è uscito in giardino. La pista del torrente, la gola rocciosa, la corsa del lupo.
Ha ancora il fiatone quando una voce esce dal buio, proprio mentre sta per addormentarsi del solito sonno pesante e cupo.
Non dovrebbe essere lì. Merda. Lo spavento lo costringe a mutare, a restare nudo davanti a Edward.
- Forse è arrivato il momento.
- Che cazzo ci fai qui, succhiasangue?
- Lei è mia.
- Ehi, paparino, datti una calmata. Mi sono sempre comportato più che bene, no? Qualcuno potrebbe persino cominciare a pensare che sono frocio, da quanto mi comporto bene. La tua figlioletta è una donna, ormai, non l’hai notato?
- Lei è mia, cane.
Cane.
Non lo chiamava così da… non so, una dozzina d’anni?
E in quel momento ha la certezza che il succhiasangue sa tutto, anche quello che lui, invece, ha capito solo adesso.
Gli anni passati si annullano con un colpo di spugna.
Non è mai stato così nudo, né davanti ad Edward Cullen, né davanti a se stesso.

* * *
Le donne sono strane, però.
- Io credevo… credevo che tu…
- Che cosa, piccola? Su, vieni qui. Non piangere.
- Jacob. Ma voglio dire…
- Sì?
- Tu sei… Sembri addirittura sollevato.
Nessie ha appena finito di raccontargli che ieri sera J.M. l’ha baciata. Probabilmente non l’ha solo baciata, a giudicare dall’odore che le ricopre la pelle.
Era emozionata, è arrossita, ha riso nascondendosi nel suo collo. Gli ha chiesto se andava tutto bene e lui le ha detto che sì, è tutto assolutamente splendido visto che lei è così su di giri. Così felice. Il primo amore.
Perché cazzo, poi, lei sia scoppiata a piangere all’improvviso e si sia strappata da lui con un ringhio, gli risulta un mistero.
- Non potresti almeno fare finta che ti dispiace? Va benissimo, eh. Non dico che dovresti tagliarti le vene, ma cazzo, impara a recitare un po’ meglio.
- Che cavolo…
- Smettila di fare il finto tonto, Jake. O sei tonto davvero? No, meglio ancora, pensi che sia tonta io.
- Ness…
- Non ti sono mai piaciuta.
- Ma cosa dici! Tu sei bellissima...
- Non abbastanza, vero? Ma vaffanculo, Jake. Non ti faccio né caldo né freddo.
- Giuro che non ti capisco, Renesmee Carlie Cullen. Un attimo fa eri così felice per ieri sera…
- Lo sono ancora. Ma mi sento… truffata, ecco. Sembra che non te ne freghi un cazzo, veramente.
Una giovane donna ferita, ecco cos’è.
- Tu sei stupenda.
- Non abbastanza. Non funziona neanche l’imprinting, con te. Non mi vedi nemmeno… Per carità, basta che mi veda J.M. Ma è brutto, ecco.
Perché sia brutto Jacob lo sente in qualche modo, ma fa finta di non averlo capito.


* * *

I just want to get away...

Un paio di mesi dopo Renesmee racconta a Jacob che non è più vergine; l’ha fatto con J.M. ed è stato… semplicemente stupendo. Una cosa che augurerebbe a tutte le sue amiche, tanto che non le importa di rischiare la furia vampirica di suo padre nel momento in cui lo verrà a sapere: vuole continuare a galleggiare sulle nuvole e lo avrebbe raccontato al mondo intero. Dirlo a Jacob le può bastare; ha superato il fatto che il suo bellissimo imprinting non la veda come una donna, le basta che la capisca e la prenda un po’ in giro, è il loro modo di condividere la gioia.
- Ness, devo dirti anch’io una cosa. Sai, pensavo che è il momento…
E proprio in quel momento entra sua madre, affannata come se avesse davvero bisogno di ossigeno.
- Jake! È vero? Non puoi farlo!
- Cosa non può fare?
- Cosa non posso fare?
- Non gliel’hai detto?
- Stavo per farlo. Renesmee, io…
- Cos’è che deve dirmi? E buongiorno, mamma.
- Non puoi farlo. Lei ne morirà.
- Chi ne morirà? E di cosa, cazzo?
- Diglielo, Nessie. Diglielo, piccola, che non può andarsene. Non può lasciare il suo imprinting, giusto? È così che funziona. Ne morirebbe lui e ne moriresti tu! Diglielo, forza!
- Mamma. Gli ho appena detto che amo un altro. E l’ho detto anche a te, non te lo ricordi? No, cercavo di dirtelo e tu non mi ascoltavi, come al solito.
- Tu. Non puoi. Andartene.
- È già deciso, Bells.

Bells?

Le donne possiedono un istinto meraviglioso: hanno la capacità di scoprire tutto tranne l’ovvio.
Come ha fatto Nessie a non capirlo prima?
La verità risuona, è dura come un martello su una campana. I rintocchi riempiono l’aria immobile tra Jacob e sua madre, tra Jacob e lei.
Tra lei e sua madre.


* * *


E P I L O G O


I just wanted too much
I wish we could be far away
And if my wish comes true
You'll never see me again

The Muse, “Host”


E’ proprio Nessie ad accompagnarlo all’aeroporto.
E lui sta bene.
Sa che lei starà bene.
Lei, Renesmee, che sta andando avanti, sa quello che vuole e ha tutto il tempo del mondo per andarselo a prendere. È solo uno stupido incidente che per un attimo abbia pensato di non essere abbastanza bella, abbastanza speciale, abbastanza -punto- per il suo migliore amico. È una di quelle cose che capitano quando un uomo e una donna sono amici, fraintendimenti che sembrano problemi d’amore ma poi passano e lasciano tutto meglio di prima.
Nessie è una ragazza in gamba, sa badare a se stessa. È talmente in gamba che non si accontenterebbe mai di uno come lui, col cuore annegato in una palude. Non lo toccherebbe nemmeno con un bastone. È stata amata così tanto da sapere senza ombra di dubbio che merita qualcosa di meglio. Per ora J.M., un domani chissà… Ha tutto il tempo del mondo per scoprirlo.
Quella che non starà bene, invece, ha già incominciato a pagare.


Jacob oltrepassa le barriere del check-in e Nessie lo segue con lo sguardo mentre si toglie il giubbotto ai controlli di sicurezza. Dio, quanto è bello… chissà come sarebbe stato, fra loro. E poi non è solo bello: Renesmee sa che anche lui merita qualcosa di meglio.
Si gira, le lancia ancora un sorriso, poi non si volta più indietro.

La testa fiammante di Nessie è un puntino lontano, a malapena visibile dietro le vetrate del Gate 32.
Il tempo è cambiato e anche il colore di fondo dell’aria, la sfumatura che assumono le tinte in quella luce diversa. A Seattle c’è già un po’ più di sole. Il cielo grigio della penisola Olimpica comincia a diventare un ricordo.



(beginning of) The End

.

Questa storia ha partecipato a due Contest usciti più o meno nello stesso periodo. Ho avuto un *ulo incredibile XD: con qualche piccolo ritocco, andava bene per entrambi. Di uno sto aspettando l'esito ma la pubblicazione è stata autorizzata già da un paio di settimane, se non erro, e appena saprò come è andata aggiungerò la posizione in classifica e i dati del contest. Nell'altro contest , "BEGINNING OF THE END: dopo Breaking Dawn", si è classificata prima *.* Un grazie infinito alle giudici per la puntualità e l'accuratezza dei giudizi, nonché per i bellissimi banner.
La frase in grassetto è la citazione da Oscar Wilde che ho scelto come prompt.
Per quanto riguarda la solita parte che Angela Weber fa nelle mie storie... Beh, povera, è che il suo fidanzato canon non mi piace per niente e da lì a vedermela malmaritata il passo è breve XD
Ah, ovviamente considero l'imprinting un espediente patetico della Meyer per accontentare tutti -se si può dire "contento" uno che si ritrova fidanzato ad una neonata- nel gran finale, soprattutto i suoi manager e il botteghino. Tratto il tema dell'imprinting solo perché è canon e di tanto in tanto tocca farlo, ma ritengo che la Saga avrebbe guadagnato molto se zia Steph si fosse immaginata qualcosa di più furbo per sistemare Jake. Parere pesonale, eh.
J.M. si chiama così in omaggio ad un adorabile vampiro guerriero, tra i miei preferiti della serie... La prima che indovina chi è vince una recensione, se è un'autrice! :P
Grazie di cuore a chi ha resistito fino a qui, a chi ha letto e a chi vorrà lasciare il proprio parere.
Un bacio e se non ci si sente prima... Buona Pasqua!
Con affetto
J
   
 
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