Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |      
Autore: Jane41258    03/04/2012    2 recensioni
Fanfiction partecipante alla Black Parade del forum ShikaTema
Shikamaru e Temari si svegliano insieme, in un letto non loro, completamente nudi e con palesi postumi da sbornia. Della serata precedente non ricordano nulla, ma è ovvio quello che è successo. O no? Beh... non è sempre tutto come sembra,
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Temari, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
INTRO: Siccome ho dovuto saltare due giorni della maratona Black Week per formattazione forzata del computer, oggi settimo giorno, pubblicherò tre capitoli, rispettivamente validi per il QUINTO, SESTO e SETTIMO giorno.
Esatto, questa è proprio una long di tre capitoli, di lunghezza variabile, godetelevi tutti ♥
Quindi questo primo capitolo, grazie alla mia capacità di distorcere lo spazio-tempo, la farò valere per il giorno CINQUE.

Riepilogando.

Iniziativa: 
Photobucket

Giorni:  Photobucket Photobucket Photobucket


CAPITOLO UNO: RISVEGLIO TRAUMATICO

Giorno
Photobucket



Temari strinse gli occhi e si portò una mano nei capelli.
Non sapeva dov’era, non sapeva che giorno era, a malapena sapeva come si chiamava, sapeva solo di aver un terribile mal di testa, due chiodi ben piantati nelle tempie che le risucchiavano ogni tentativo di pensare.
Aprì gli occhi ma la luce abbagliante le fece rigirare lo stomaco, così si sporse di lato per vomitare.
Non le uscì molto, soltanto succhi gastrici e qualcosa dal sapore alla ciliegia.
Si mise a sedere, si pulì la bocca con il dorso della mano e visualizzò la situazione.
Era in una stanza enorme e lussuosa, dalle pareti bianche e il mobilio prezioso in ceramiche, bianche anch’esse. Tastò la maniglia del comodino accanto a lei, doveva essere d’argento.
Poi voltò lo sguardo e si pentì violentemente di aver voluto visualizzare la situazione, sì si pentì di essersi svegliata, si pentì di essere venuta a Konoha, si pentì di esistere.
Era in un letto singolo, ma non era da sola.
Accanto a lei, dormiva profondamente un ragazzo completamente nudo, muscoloso, dalla pelle scura e imperfetta per via di qualche cicatrice sull’addome, i tratti affilati e dormienti e i capelli lunghi, sciolti sul cuscino.
Lei si portò una mano sul viso, a coprire gli occhi, sconsolata.
Che diavolo aveva fatto?
Della sera precedente non ricordava nulla, l’ultimo ricordo risaliva alla cena in pizzeria, dove stava mangiando e bevendo con i ninja di Konoha.
Si alzò, cercò i suoi vestiti nella stanza ma ritrovò solo la biancheria, molto malridotta.
Contrariata, indossò la maglia di lui, poi decise di svegliarlo, solo per dargli la possibilità di vedere un’ultima volta la luce del sole prima di ucciderlo brutalmente.
“NARA!” gridò, accompagnando la voce tonante con un violento ceffone sulla guancia destra, che risuonò come un tamburo di cuoio.
“Uhm, mamma lasciami dormire... ” borbottò il ragazzo e si girò mostrando la schiena nuda solcata da un paio di graffi superficiali.
“Cazzo... cazzo... ” imprecò lei come se, solo vedendo i propri graffi, avesse realizzato solo in quel momento di aver fatto l’amore con lui.
Era andata a letto con Shikamaru, uno shinobi del villaggio della foglia, un suo collega con cui avrebbe dovuto mantenere contatti puramente professionali, la sua dignità e la sua professionalità di kunoichi erano praticamente finite nello scarico di un cesso e perché poi?
Come aveva potuto?
La domanda non era puramente retorica, lei non ricordava niente, zero assoluto, e prima di quellonon c’era stato nulla tra lei e Shikamaru che avesse potuto far pensare a un risvolto del genere, i loro rapporti erano sempre stati cordiali ma professionali, puliti, chiari, mai una carezza di troppo, mai un abbraccio, mai un bacio.
Non era cieca e riconosceva che fosse cresciuto davvero bene, diventando un bel pezzo di manzo, ma da questo ad andarci a letto c’era una distanza abissale, soprattutto considerando che l’intesa tra loro era puramente caratteriale.
Era stato lui a sedurla? Magari le aveva messo qualcosa nel bicchiere... no, non era nell’indole di Shikamaru, doveva essere stata lei a muovere il primo passo e a saltargli addosso.
Questo non la rallegrava, per niente.
“Basta pensare, devo svegliarlo, così sarà lui a darmi qualche spiegazione”.
“CRYBABY! SVEGLIATI CAZZO!”
“Sono sveglio... ” biascicò il ragazzo.
“Cosa?”
Temari lo scosse, ma lui stava dormendo di nuovo profondamente.
Evidentemente doveva essersi stancato molto, pensò lei amareggiata dal proprio infelice umorismo.
La kunoichi gli assestò un pugno in pieno volto e finalmente lui si svegliò, urlando di dolore.
“Ahia! Ma che cazzo!”
“Ben svegliato Crybaby”
“Temari... ”
Shikamaru sbatté le palpebre, non del tutto cosciente. Riuscì solo a pensare che Temari fosse molto bella con i capelli sciolti e a sorriderle scioccamente, poi le vide la propria maglia addosso e come una doccia gelata, tutte le implicazioni della situazione gli rovinarono addosso.
Si svegliò completamente, facendosi serio, quasi lugubre.
“Cos’abbiamo fatto?” chiese grave.
“Non ti ricordi niente?” sbottò lei arrabbiatissima.
“No, mi dispiace” rispose il ragazzo grattandosi un sopracciglio.
“Nemmeno io” assentì la ragazza. L’aveva svegliato per picchiarlo, ma ora a vederlo serio, dispiaciuto, costernato quanto lei per l’incresciosa situazione la voglia di fargli del male svanì.
Shikamaru chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi, di ragionare.
Era necessario non farsi prendere dal panico, individuare chi sapesse cos’avevano fatto e ottenere tutte le informazioni possibili, evitando al contempo di parlarne con chi non ne sapeva nulla.
Era necessario limitare la notizia, ottenere il silenzio degli informati e poi tutto doveva tornare come prima.
Intanto poteva essere opportuno ottenere qualche informazione da lei, utile ad arginare gli effetti collaterali.
“Sei vergine?”
La ragazza scoppiò in una risata crudele. Doveva essere davvero furibonda per quella storia, pensò Shikamaru. Peccato, perché a lui non dispiaceva per niente aver dormito con lei.
Era consapevole che le conseguenze potevano essere disastrose e andavano previste e scongiurate, ma se l’avevano fatto, l’avevano voluto entrambi, quindi pentirsi era inutile e inoltre gli era piaciuto vedere il volto di Temari come prima cosa della giornata.
“Secondo te sono vergine?” sbottò lei respirando pesantemente per la rabbia.
“Volevo dire... prima di... ” si affrettò a spiegare il Nara.
“Ah” rispose Temari con freddo sarcasmo “No, non lo ero. Perché tu sì?”
“Eh io si” borbottò imbarazzato il ragazzo, però si riprese in fretta e continuò calmo:
“Hai malattie sessualmente trasmissibili?”
Lo schiaffo arrivò veloce e forte sulla guancia già arrossata del ragazzo.
“Come ti permetti?”
“Lo prendo per un no” mormorò scocciato Shikamaru “Hai qualcuno che possa arrabbiarsi e venirmi a cercare?”
Temari sorrise divertita dalla paura malcelata nell’ultima domanda di Shikamaru “Non sono legata sentimentalmente a nessuno e pure se lo fossi, il mio fidanzato sarebbe l’ultimo a sapere che me la sono spassata con uno di Konoha. Come i miei fratelli non devono assolutamente saperlo”.
“Concordo” assentì lui, poi aggiunse preoccupato “E’ a rischio il tuo lavoro?”
“Sì” rispose lei schietta e dura “Venire con te era l’ultima cosa che dovevo fare”
Shikamaru si sentì pervadere d’amarezza: era evidente il disgusto che la kunoichi provava per lui e per se stessa, per essersi sporcata con lui.
Sospirò e continuò:
“Usi metodi contraccettivi?”
“No” rispose lei e spalancò gli occhi, preoccupata.
“Va bene” cercò di rassicurarla lui, “Chiederò a Sakura se è possibile prevenire una gravidanza”
Nonostante si fosse mostrato tranquillo e sicuro, il pensiero di una possibile gravidanza spaventava anche lui. Sarebbe stata una situazione impossibile da sostenere, Temari abitava a tre giorni di cammino, i suoi fratelli l’avrebbero castrato aiutati volenterosamente dalla propria madre e sulle sue spalle sarebbero piovute troppe responsabilità.
Poi aveva già il figlio di Asuma di cui prendersi cura, in quel momento un altro bambino era l’ultima cosa che gli serviva.
Tenendo le proprie preoccupazioni per lui, chiese mantenendo un tono distaccato “Mi passi boxer e pantaloni?”
Lei li cercò di buona volontà, ma ritrovò soltanto i calzoni.
“Ho trovato solo questi”
“Va bene”
Il ragazzo scansò il lenzuolo, mostrando la propria erezione mattutina.
Temari non riuscì ed evitare di fissare lo spettacolo, sapeva che era impudico, ma doveva vedere cosa era entrato in lei quella notte.
Ne restò piacevolmente stupita, Shikamaru era ben sviluppato, il suo pene era bello solido e il tenue contrasto tra la peluria nera e la pelle scura era gradevole alla vista.
Cercò di immaginarsi cosa doveva aver provato ad averlo dentro di lei, peccato che non ricordasse nulla. Forse avrebbero dovuto...
“Mendekuse hai finito? Mi metti a disagio” sbottò il ragazzo infilandosi bruscamente i calzoni.
“Non è come pensi” borbottò lei distogliendo lo sguardo, nascondendo l’imbarazzo di essere stata scoperta in tali atteggiamenti.
“Allora io esco dalla porta, tu dalla finestra, va bene per te?”
“Ok” rispose Temari, non aggiunse altro, aveva bisogno di stare da sola, così spalancò gli shoji e saltò giù.
“Ah le donne” borbottò Shikamaru; constatò che quella seccatura gli aveva pure rubato la maglietta e così uscì dalla porta a torso nudo, sperando intensamente di non incontrare nessuno.
Si guardò attorno, doveva essere in una villa di un clan importante, probabilmente gli Hyuuga.
Percorse a passi ampi il corridoio, controllando intanto che non ci fosse qualche capo d’abbigliamento suo o della seccatura. Niente, i pavimenti luccicavano lindi e vuoti.
Riuscì a raggiungere la sala, ma era deserta.
Tutta quella maledetta casa sembrava deserta.
“Nara”
Shikamaru si girò, improvvisamente agitato.
“Neji-san”
“Che ci fai a torso nudo in giro per casa mia? Se ti avesse visto Hiashi-sama si sarebbe indignato.”
“Veramente non lo so”
Shikamaru sbuffò scocciato e si grattò la nuca.
Quella faccenda era una gigantesca terribile seccatura.
Neji alzò un sopracciglio, freddo e severo.
“Non lo sai?”
“No” rispose cauto il Nara “Mi sono svegliato seminudo” evitò accuratamente di nominare Temari “in una delle stanze della villa, ma non mi ricordo niente, né come ci sono arrivato, né perché. L’ultima cosa che ricordo è quando stavamo tutti insieme con Temari e suo fratello Kankuro alla pizzeria... poi... il vuoto”
Neji ghignò divertito.
“Ah non ti ricordi niente, eh? Ieri sera avete alzato il gomito e avete combinato l’ira di Dio. Vieni, ti presto un kimono, intanto ti racconto.”
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Jane41258