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Autore: Lena Mason    03/04/2012    4 recensioni
Un mondo diverso da quello che conosciamo. Un mondo dove a regnare sono creature sovrannaturali: una di queste, di natura diversa e unica, cercherà di conquistare il mondo, ma un gruppo di esseri umani con poteri particolari, supportati da amici speciali, la combatteranno per salvare il mondo. Riusciranno a portare a termine la missione? Il mondo che verrà creato sarà migliore o peggiore del precedente?
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio, Schiffer Ulquiorra, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Primo

 Prologo.


 

Nel mondo, come tutti sanno, esistono diversi esseri viventi: umani, piante e animali. Nessuno sa che questi esseri viventi si trovano sotto la costante minaccia di una razza a sé stante, né viva né morta: i vampiri.

La maggior parte si nasconde nelle tenebre delle notti più buie, ma alcuni, coloro che vampiri sono nati, vivono in mezzo a noi, celando la loro vera natura dietro maschere, anche di natura rispettabile: avvocati, medici, giudici e altre cariche importanti.

Forse anche qualche presidente fa parte di questa razza, ma chi può dirlo con certezza? Sono abili attori e riescono a inculcare nella mente di chi pensa di conoscerli che sono normali esseri umani.

Solo alcuni individui, nati probabilmente dall’evoluzione naturale degli esseri umani per la loro sopravvivenza, hanno la capacità di riconoscerli: sono i cacciatori di vampiri chiamati anche Shinigami, poiché sono, a tutti gli effetti, Dei della morte, dato che eliminano qualcuno che è già deceduto.

Sono un gruppo esiguo di persone,dai poteri limitati, che,purtroppo, non sono in grado di combattere ed eliminare quei vampiri Antichi che riescono a confondersi con i normali umani, ma riescono a sfoltire almeno un po’ la dilagante propagazione del vampirismo.

I vampiri di livello inferiore, infatti, si nutrono del sangue umano, attaccando chiunque abbia ancora il coraggio di girare per le strade di notte. Perché tutti sanno della loro esistenza, ma hanno troppa paura per ammetterlo ad alta voce.

 

Dopo questa breve spiegazione, vi racconterò la storia di qualcuno che ha cambiato il destino di umani  e vampiri.

 

Due ragazze di circa sedici anni camminavano tranquille verso l’edificio scolastico: nessuna delle due amava particolarmente andare a scuola, ma non potevano fare altrimenti.

Misaka Kawashima, ragazza dai capelli rossi e gli occhi di un grigio profondo e Yunalesca Harai, corvina dagli occhi rossastri, erano due studentesse svogliate e poco propense allo studio. Non  erano stupide, per niente, ma la loro totale mancanza di voglia nell’aprire i libri costava loro parecchi brutti voti.

Ciò che ripetevano a chi le spingeva ad impegnarsi era: ‘perché devo impegnarmi così tanto, quando sappiamo benissimo che chi avrà una vita migliore sono loro?’.

Il loro a cui si riferivano lo conoscevano tutti, ma nessuno lo avrebbe mai ammesso: la paura di essere sentiti era troppa, così come il timore di morire o, peggio ancora, diventare un vampiro.

 

«Neh, Saka. Oggi abbiamo storia antica. La saltiamo?» le chiese Yunalesca.

 

«Neh, nana. Se mi chiami ancora Saka, ti elimino» fu la prima risposta dell’altra, prima che aggiungesse «nah, meglio di no. L’abbiamo saltata la settimana scorsa. Domani vedremo di saltare Giapponese, d’accordo?».

 

«Ci sto. Neh, io smetto di chiamarti Saka, se tu la pianti di chiamarmi nana. Sono un metro e sessanta, in perfetta media giapponese, sei tu quella strana».

 

«La tua invidia per la mia altezza, mi rende particolarmente felice».

 

«A dir la verità mi dispiace per te, poiché sappiamo che ti piacciono quelli bassi, o sbaglio?».

 

La rossa sbuffò risentita, prima di ammettere che l’amica aveva pienamente ragione e aggiunse: «Comunque, vorrei ricordarti, che a te piacciono i giganti…».

Fu così che varcarono i cancelli, con Misaka che rideva e Yunalesca che borbottava insulti, raggiunte da coloro che chiamavano amici: Ichigo Kurosaki, la cui madre era stata eliminata da un vampiro, Rukia Kuchiki, che come vampiro aveva un fratellastro, Ishida Uryuu la cui stirpe, da secoli cacciatrice di vampiri, aveva subito un genocidio, Inoue Orihme, sola al mondo per colpa ormai sappiamo di chi e Sado Yasutora. Quest’ultimo, cosi come le due ragazze, non aveva avuto nessun attrito coi vampiri: li detestava semplicemente per la loro natura bestiale e immonda.

 

«Ohayou, minna-san» salutarono le due, ricambiate dal gruppo.

Proprio mentre la corvina stava per parlare, sentirono il suo nome gridato da una voce maschile.

Keigo Asano, seguito lentamente da un ormai rassegnato Mizuiro Kojima, si era gettato,letteralmente, contro Yunalesca, ma le sue lascive intenzioni furono bloccate,come sempre, da un doppio braccio teso di Ichigo e Misaka.

Il ragazzo si ritrovò a terra, mentre Mizuiro lo guardava, scuotendo la testa: prima o poi, uno di quei colpi lo avrebbe ammazzato, ne era certo.

Camminavano in corridoio, quando Tatsuki li raggiunse, portando il giornale.Un altro omicidio, irrisolto come al solito, era stato perpetrato in un vicolo non lontano dalla scuola: la vittima era uno loro compagna del primo anno che, come veniva detto nell’articolo, si era trattenuta a scuola fino a tarda ora e, mentre rientrava, qualcuno l’aveva aggredita.

Loro sapevano a quale razza appartenesse quel fantomatico qualcuno, così come lo sapevano le forze dell’ordine e la giornalista che si occupava del caso.

 

«Dobbiamo andare a parlare con lei» esordì Misaka, indicando il nome di chi aveva scritto l’articolo «Yoruichi Shihōin sa molto di più di quello che scrive. Questo pomeriggio andremo al giornale, se le diremo quella cosa, ci ascolterà».

Fu così che, finita la scuola, il gruppo di ragazzi delle superiori, si diresse a passo spedito verso il giornale: sapevano che i vampiri difficilmente cacciavano un gruppo così grande di persone, ma la prudenza non era mai troppa; se avessero incontrato uno di loro particolarmente affamato, la voglia di sangue lo avrebbe reso avventato e, con tutta probabilità, qualcuno di loro sarebbe stato morso.

La prima a varcare la soglia del giornale fu Misaka e si avvicinarono al banco della reception, dove una segretaria carina e sorridente, li accolse.

 

«Avremmo la necessità di parlare con Yoruichi Shihoin-sama» disse Misaka, notando immediatamente che lo sguardo della ragazza cambiò e il sorriso si spense.

 

«Siete qui per l’articolo?» chiese seria.

 

«Sì. Abbiamo la necessità di parlare di una cosa estremamente importante».

 

«Sedetevi nella sala d’aspetto, chiederò a Shiohin-sama se vuole ricevervi» disse la ragazza, con professionalità.

I ragazzi si accomodarono e videro la segretaria parlare al telefono; una volta che ebbe riagganciato, si avvicinò loro e disse:

 

«Shiohin-sama vi attende nell’ufficio sei, secondo piano» .

 

«Grazie infinite» rispose Misaka che, insieme agli altri, si diresse agli ascensori: era ora di capire cosa succedeva davvero nel mondo e se loro potevano aiutare in qualche modo.

I ragazzi una volta usciti dall’ascensore, percorsero un corridoio, dove i loro passi erano ovattati dalla moquette che ricopriva il pavimento, fino a raggiungere l’ufficio numero sei.

Misaka bussò e, dopo aver ricevuto l’invito ad entrare, aprì la porta, varcandola con gli altri.

L’ufficio di Yoruichi Shiohin era enorme: sul lato destro vi era un piccolo salotto composto da un divano a due posti e due poltrone di pelle bianca che contornavano un tavolino di vetro. Alla loro sinistra vi era la scrivania di quella che doveva essere la segretaria personale, ora assente, della donna che cercavano. Yoruichi, invece, sedeva su una poltrona dall’aria confortevole, dietro ad una scrivania di legno scuro e davanti ad una finestra dalla quale si vedeva buona parte della città;era una donna affascinante: lunghi capelli di un particolare viola attorniavano un viso dalla carnagione olivastra.

Gli occhi di un particolar colore, quasi giallo, guardavano il gruppo di studenti con curiosità.

 

«Posso sapere perché un gruppo così eterogeneo di studenti della Karakura Ichikou vuole parlarmi?».

 

I ragazzi la guardarono, poi Ichigo si rivolse a Misaka:

 

«Sei sicura che possiamo fidarci? Dopotutto potrebbe essere una loro alleata» disse, prima di dover schivare un porta penne lanciato dalla donna infuriata.

 

«Ragazzo dai capelli color carota, non osare dire che io sia alleata con loro, altrimenti ti butto di sotto, comprendi?».

Ichigo, terrorizzato dallo sguardo della donna, annuì semplicemente, mentre Misaka si avvicinava alla scrivania.

 

«Siamo qui perché sappiamo che tu sei a conoscenza di qualcosa in più, rispetto a ciò che scrivi».

 

«Davvero? E come lo sai, di grazia?» le chiese ghignando, Yoruichi.


«Chiamalo sesto senso» rispose la rossa, sorridendo, ironicamente, a sua volta.

 

«Bene! Allora parliamo di questo sesto senso, ma non qui. Anche i muri hanno orecchie in questo posto» disse la donna, alzandosi di scatto e ordinando al gruppo di seguirla.

 

 

 

 

Approdo, tanto per rompere un po' le scatole, anche in questo fandom. Spero che il prologo di questa storia non faccia poi così schifo. Il personaggio di Yunalesca appartiene a Yunalesca Valentine.

Ringrazio in anticipo, se ci sarà qualcuno, chi lascerà il suo parere e anche chi leggerà semplicemente.

Shana

   
 
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