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Autore: mamie    03/04/2012    3 recensioni
Alla sede dell'Ordine fioccano le scommesse su che cosa celi nella propria stanza il misteriosissimo Kanda. Solo in pochi lo sanno, e Lavi lo scoprirà in una maniera inaspettata.
Partecipa alla challenge Vitii et Virtutis di Starhunter.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Vizi e virtù'
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Prompt: Avarizia - Tesoro

IL TESORO DI KANDA YU


 Se c’era uno che poteva essere considerato avaro, questo era Kanda.  E non tanto di soldi, ché ce n’erano pochi per tutti e comunque, nella loro vita precaria di esorcisti, tendevano a vivere con lo stretto indispensabile. No, non erano i soldi.  Era di se stesso che era avaro. Di parole, di gesti, di sguardi. Chiuso nel suo mutismo da cui usciva solo per minacciare il disgraziato di turno che aveva avuto la pessima idea di infastidirlo.
- Non osare chiamarmi per nome! Ti faccio a fettine!!
Distaccato al punto di essere indifferente a chi gli era vicino.
- Supponi di essere quasi in fin di vita o di diventare un ostacolo al completamento della missione, io ti lascerei morire.
Arroccato in un mondo di sacrifici che coprissero col loro sapore la propria amarezza.
- Ciò che avevo di importante al mondo l’ho perso tanto tempo fa.
Per questo motivo le elucubrazioni su cosa tenesse celato nella sua camera, che davvero pochi avevano visto se non dallo spiraglio di una porta socchiusa, erano via via sempre più strampalate.
Scartati come improbabili gioielli preziosi e lingotti d’oro, la curiosità si incentrava su oggetti insoliti ed esotici, che in qualche modo sembravano adatti al suo carattere scontroso: scaglie di drago, portentosi medicamenti a base di mummia macinata, amuleti venuti da terre lontanissime… Addirittura fiorivano scommesse sul “tesoro” di Yu, scommesse che non avevano ancora, per ovvie ragioni, trovato il vincitore.
Fu solo molto tempo dopo, e per caso, che il segreto di Yu venne alla luce.
 
Lavi non si era guardato attorno quando era entrato per la prima volta nella stanza di Kanda, sempre in penombra nonostante fosse metà pomeriggio. Non si era guardato attorno perché l’unica cosa che gli interessava in quel momento era continuare con Yu un certo “discorso” iniziato con un allenamento fuori dall’orario canonico e finito in maniera imprevista.
Per la verità se le erano date di santa ragione. Nessuno dei due accettava di buon grado la sconfitta e così quello che doveva essere nelle intenzioni un elegante duello era finito in una rissa indecorosa con calci, pugni e rotolamenti vari. Solo che, mentre cercavano di sopraffarsi l’un l’altro, era capitata quella cosa…
Yu stava tenendo un ginocchio sulla pancia di Lavi cercando nello stesso tempo di immobilizzargli le braccia quando l’aveva sentito improvvisamente cedere. Si erano guardati per un attimo. Era stato in quel momento che Lavi si era allungato sotto di lui fino a schioccargli un bacio a tradimento.
Kanda era saltato via come se tra le mani avesse tenuto fino ad allora un tizzone ardente ed era rimasto fermo a guardarlo ansimando. Poi, senza dire una parola, l’aveva preso per un braccio e praticamente trascinato nella sua stanza. Lavi per un attimo aveva pensato che ce lo portasse per farlo comodamente a fettine senza testimoni.
Invece no…
Ora, girando attorno gli occhi, col cuore ancora in tumulto, si rendeva conto poco a poco di quanto fosse spoglia quella stanza. Non c’erano altro che il letto, una sedia e una cassettiera su cui, unico soprammobile, spiccava una campana di vetro. Era così impolverata che non si vedeva bene cosa ci fosse dentro. Stonava anche col resto della stanza così scrupolosamente pulita e spoglia. Si avvicinò posando i piedi nudi sul pavimento freddo.
- Non toccare.
La voce di Kanda gli arrivò improvvisamente gelida.
Lavi aveva cercato di scrutare attraverso il vetro sporco. C’era un fiore. Forse una di quelle composizioni finte che piacevano tanto a corte? Lui però le aveva sempre trovate orribili. Guardando meglio gli sembrò che il fiore fosse vero… aveva cominciato ad appassire, si vedeva qualche petalo accartocciato sul fondo.
- Che cos’è? – chiese ingenuamente.
Kanda restò un pezzo senza rispondere.
- La mia vita – disse alla fine, ma così piano che Lavi non fu proprio certo di averlo sentito.
 
Ora, tutte le volte che gli altri scommettevano sul “tesoro” di Yu, Lavi stava zitto, e quel silenzio valeva più di tutte le altre sue parole.
  
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