Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: Aphasia_    04/04/2012    0 recensioni
Come ci si sente a non avere un nome? C'è una ragazza che ha dovuto sopportare un infanzia senza ricordi, senza indentità, vittima di un nonno che non le voleva bene, ma soprattutto vittima di sè stessa e del suo inquietante alter-ego: Io. Quanto può essere vera questa persona dentro di sè? Più di quel che sembra.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La conclusione della storia è ormai giunta, la storia di Seraphine, la ragazza senza nome e senza passato, la storia del suo doloroso tragitto per la verità, la storia di una persona che lotta per il suo destino. Come potrebbe concludersi una storia simile? Fatta di Ministeri, di Partiti, di luci che sconfiggono il male, di morti che tornano in vita per aiutare i vivi, per avere la loro rivincita sulla morte. Ogni finale sarebbe scontato in questa storia, perchè niente è come sembra, perchè i morti che tornano tornano per aiutare i vivi, e i vivi combattono per la propria identità, per la propria storia, i vivi non si arrendono mai. E quelle persone che sembrano buone, persino nell'aspetto, come Jasper, celano tremendi segreti, promesse che li vincolano a destini non sempre felici. E le persone invece come Alec, che incutono spesso timore, sono quelle che non riescono ad arrendersi mai e che la speranza la cercano sempre.
Questa storia è la storia di una vita, e di come il destino si possa presentare ad essa. Ma non c'è nulla di casuale in essa, perchè ogni persona aveva un destino, ogni infelicità era una prova, ogni prova celava un premio.
Quale sarebbe stato il premio di Seraphine? La salvezza? O L'amore? Quello di Phedre era stato la vita, il ritorno nel mondo delle luci e degli affetti. E per Emily? Il triste premio era stato la sopravvivenza, ma non ce ne sarebbero stati altri per la prescelta... e forse aveva davvero ragione lei, nel suo diario di ragazzina.. Forse in paradiso...
Prima di finire questa storia sappiate che non esiste un finale giusto o un finale sbagliato, ma solo decisioni. E chi decide per se stesso, decide del proprio finale. Cosa deciderà Seraphine?



Emily non aveva voluto dire altro. Eppure, anche se aveva detto poco, Seraphine aveva capito tutto quanto. Erano le parole esatte e necessarie, nessuna in più nessuna in meno. Erano quelle, ed erano arrivate tutte quante.
Nessuno ne era certo, ma in qualche modo Emily aveva dato a Seraphine la risposta che cercava, che aveva sempre cercato. E ora che aveva la salvezza tra le mani, ora che poteva dirsi tutto finito, Seraphine non aveva più domande, erano tutte finite con Emily, erano iniziate con Phedre, e ora il cerchio si poteva finalmente chiudere. Mancava solo una cosa da fare, mancava la chiave che poteva chiudere lo scrigno delle orribili atrocità e dolori del passato.
Non ci fu domanda, ma solo la risposta, e Seraphine per la prima volta non ebbe bisogno di dire "forse", perchè sapeva perfettamente quale fosse la chiave.
Nonostante le sue azioni, Emily le aveva fatto capire che le risposte c'erano sempre state, ma non le aveva sapute trovare. Emily le aveva dimostrato che arrendersi al destino era come affogare nell'oceano, morire tra le braccia di un dio, senza attese, come lanciarsi senza paracadute. Emily si era arresa alla sua predestinazione e aveva perso tutto, l'amore, la famiglia, il futuro, la felicità. Non poteva finire così, perchè c'era una scelta, Seraphine ne aveva una, e non poteva sprecarla. Le parole di Emily le avevano spalancato le porte della consapevolezza, le avevano permesso di ascoltare finalmente il profondo pozzo del suo essere, non più buio e doloroso, quello di Me, ma in penombra, rischiarato da una tenue luce, quella di Seraphine, una persona che sa chi è. E quella luce, quella che scopriva tutto, quello che rassenerava le tenebre, che identificava, che portava speranza...era la risposta, era la scelta. Aveva scelto la Luce.
Non ci sarebbe più stata sofferenza nel non-essere, non ci sarebbe stato più dolore nel vuoto se nel vuoto ci fosse stata la luce... Perchè se c'è la luce c'è calore, se c'è calore...c'è vita. Sceglieva la Vita.
L'avrebbe fatto per chi si era arreso, per chi era legato ad una persona cara anche nella morte, per chi aveva avuto una seconda possibilità, per chi dal dolore ha imparato a rinascere, per chi ha detto si alla luce e lo dirà sempre, per chi non rinuncia alla vita, a lottare, a cercare sempre la speranza. L'avrebbe fatto per il futuro, per non essere mai più sola, per non essere più una sconosciuta, per non essere più triste.
Seraphine tornò nella stanza, e sotto lo sguardo interrogativo di tutti sorriso sinceramente e disse a voce alta...

"Ho scelto la Luce"



Il giardino era luminoso, e la luce era sua compagna, perchè sapeva che le aveva fatto l'onore di sceglierla. Per sempre.
"Accetti la Luce, Accetti la Vita. Accetti di proteggere il prossimo, per la Luce, per la Vita. Accetti di vivere per la Luce, per la giustizia, per la speranza, per la pace. Accetti la Luce per la salvezza e per non dire mai mi arrendo. Accetti la Luce non ha mai potuto accettarla. Accettala e sarà tua, Accettala e sarai accettata. Vivi e Ama, Illumina e Proteggi. Spera e Lotta." disse il Ministro solennemente, e la sua mano infondeva un potere sulla testa di Seraphine che lei non riusciva a comprendere, era la gioia di ogni elemento terrestre, la perfezione e la completezza di ogni cosa sulla terra. Era come se il male non fosse mai esistito, estirpato da quel contatto di rara potenza.
"Accetti tu la Luce?" chiese il Ministro sollevando il viso di Seraphine. Non aveva mai visto davvero il suo volto, e si vide riflessa in quegli occhi incredibilmente puri e limpidi. Non era vecchio, ma nemmeno giovane. Eppure quegli occhi sembravano non possedere età, eterni. Lo sguardo serio tradiva l'espressione degli occhi, sereni, pacifici e assolutamente allegri. Niente forse, Niente ma. Solo certezza. Vivi e Ama, Illumina e Proteggi. Spera e Lotta ... Scelgo di vivere! Scelgo di rinascere! pensò Seraphine, e la risposta fu la più semplice e naturale mai data prima.
"Si" rispose Seraphine sorridendo. Da quel momento...era rinata.




La brezza marina aveva un odore che solo pochi sapevano aprezzare. La luce del tramonto era la cosa più bella che ci potesse essere, e per chi era rinato ogni cosa sulla terra aveva un aura diversa e potentissima, e non bastavano due occhi per vedere, per contemplare...
Due braccia si materializzarono sulla nuova nata, portando nuovo calore a quel quadro già perfetto, a quel nuovo mondo troppo immenso e immensamente bello.
"Benvenuta" sussurrò Alec. Anche il sospiro era bello, era elettrico e la nuova nata registrò l'informazione, affamata di un'altro, più bello e più potente.
La nuova nata sospirò beata e sorrise, ricambiando l'abbraccio.
"Com'è vivere?" chiese Alec baciandole i capelli. Le risposte erano infinite, e nessuna era adeguata a descrivere la gamma di sensazioni di quel nuovo mondo, di quella nuova vita. Esisteva un modo di comunicarle tutte insieme?
Il modo c'era, e risiedeva nelle labbra, senza nemmeno il bisogno di aprirle per parlare.
Bastò il contatto tra due labbra, dolce e soffice, perchè sincero e non ci fu bisogno di dire altro. Ecco com'era vivere.. era baciare la persona amata assaporandola insieme all'aria del mare e sentirsi liberi, era guardare l'orizzonte e credere che fosse infinito e sempre migliore, era riscaldarsi con la luce e filtrare quel calore rassicurante. Quello era vivere.
Alec si staccò piano dalla nuova nata e sorrise...
"Come sta la bambina salvata dal Ministro?" chiese la nuova nata.
"Sta bene...ma non sappiamo il suo nome" rispose Alec.
Seraphine rise piano, perchè sapeva cosa voleva dire, e l'ondata di dolore del ricordo non arrivò...allora era davvero rinata.
"Glielo daremo noi, perchè ha diritto ad averlo..." disse la nuova nata seria. Ed era vero, ora che aveva accettato la Luce non avrebbe mai più permesso che fosse negato il diritto ad avere un identità. Mai più.
"E tu...come la chiameresti?" chiese Alec stringendola più forte.
"Non ho dubbi...Emily" rispose la nuova nata. Emily era il nome più adatto, perchè avrebbe ricordato a tutti per cosa bisogna lottare, e perchè non bisogna mai arrendersi.
"Emily è nome bellissimo...e il tuo quale è? L'ho scordato..." disse Alec ridendo, le labbra curvate in un sorriso sulla pelle della nuova nata. La nuova nata si girò verso Alec, gli prese il viso tra le mani e lo osservò. Avvicinò le labbra alle sue, e quel sospiro che tanto aveva aprezzato le servì per accompagnare la più breve delle risposte, eppure la più importante, che finalmente potè dire senza paura, senza dubbi. Perchè era vera, era reale. Ed era bellissima.
"Mi chiamo Seraphine"

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: Aphasia_