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Autore: Edelvais    04/04/2012    9 recensioni
Bene, era nella sezione E, Geoff c’era, Bridgette c’era… le sue labbra si incresparono in una smorfia quando lesse il nome del criminale nemico di Geoff. Avrebbe pagato per non avere quel teppista in classe.
“Come hanno potuto metterlo insieme a te dopo quello che ti ha fatto!”
Esclamò la mora guardando Geoff, che sorrise imbarazzato.
“Smorfiosa ficcanaso, fatti gli affari tuoi, credi che le abbia solo prese!?”
Riconobbe quella voce sgraziata e inorridì, pensando al fatto di dover avere in classe per i rimanenti due anni di liceo quel delinquente di Duncan Evans.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Cap. 24 Corsi di pittura e feste di compleanno







 
Passarono due settimane da quella cioccolata calda al bar di Jack, l'amico di Duncan.
Passarono due settimane, dalla partenza di Bridgette.
In questo lasso di tempo, Gwen aveva cominciato a chiudersi in se stessa, uscendo di casa eccezionalmente per andare a scuola oppure grazie a Duncan che, stranamente, cercava di farla svagare un po' trascinandola in giro per la città.
Ma la gotica non ne voleva sapere e, proprio quando sembrava tutto perduto e lei pareva essersi isolata dal mondo esterno, ecco che spuntò l'occasione d'oro.
Quel giorno assolato di Marzo, stava passeggiando per i corridoi della scuola, affiancato dalla costante presenza di Duncan, che in quelle due settimane non aveva fatto altro che starle incollato. Il ragazzo sbuffò improvvisamente, infastidito del silenzio che era calato fra i due.
<< Gwen, sono due settimane che non esci di casa se non per venire in questa casa della morte oppure per andare a comprare il latte per la mammina, - la schernì - ti vuoi decidere a seguire i miei consigli e a stare un po' con noi altri esseri umani, oppure preferisci rimanere sola e depressa per tutta la vita? >>
Gwen inarcò un sopracciglio.
<< Da quando ti preoccupi tanto per me? >>
<< Precisamente da quando non sembri più notare la mia innata bellezza! >> Scherzò il punk mostrando teatralmente il muscolo del bicipite del braccio.
La gotica scoppiò a ridere.
<< Cosa? Innata… bellezza? Ahah non ho mai sentito una battuta più divertente! >>
Duncan si finse offeso.
<< Ah si? Vediamo se la pensi veramente così. >> Detto ciò la prese per le spalle, facendola finire con la schiena appoggiata al muro.
<< Duncan cosa credi di fare? Guarda che non cambierò idea così facilmente! >> Rise lei.
Il punk avvicinò il suo viso a quello di Gwen.
<< Vedremo… >>
Duncan però, non fece in tempo a compiere la sua mossa che la gotica era scivolata via dalla sua stretta, precipitandosi verso la bacheca della scuola, nella parete opposta a quella dove era il ragazzo.
"Corso di pittura per gli appassionati.
Chiunque avesse del talento nascosto per la pittura oppure desideri imparare nuove tecniche per questa splendida arte, è invitato a partecipare al corso che si terrà nel laboratorio…"
A Gwen brillarono gli occhi non appena apprese la meravigliosa notizia; lei amava disegnare, era una delle attività che svolgeva da sempre, fin da quando era una bambina che si ostinava a volersi impiastricciare le manine con le tempere ogni giorno.
Si girò immediatamente verso Duncan, che nel contempo che lei leggeva quelle due righe che le avevano suscitato tanto entusiasmo le si era affiancato con aria perplessa.
<< Oh Duncan! - esclamò Gwen con aria sognante -Non ci crederai mai! >>
<< Avanti spara. >>
<< Hanno organizzato un corso di pittura qui a scuola, capisci cosa significa?! >>
Duncan scosse la testa continuando a non capire.
<< Ehm Raggio di Luna, sei sicura di stare bene? >>
Gwen lo ignorò e gli saltò al collo, sprizzando gioia da tutti i pori, sotto lo sguardo incredulo e confuso del punk.
<< Era da anni che aspettavo un'occasione del genere! Sophie non mi ha mai voluto mandare a dei corsi di pittura, perché li organizzavano sempre fuori città! Oh, sono felicissima! >> Squittì la gotica, gongolante.
"Beh, se non altro questo corso l'aiuterà a non chiudersi in casa ogni singolo giorno!"
Pensò Duncan. Come citato sopra, il ragazzo era molto più premuroso con lei; ovviamente non avrebbe mai ammesso che era interessato a lei, nemmeno che le stava accanto per il suo bene. Caspita, si era parecchio rammollito negli ultimi tempi!
Gwen riusciva a mandargli il cervello in tilt certe volte, era… speciale. Ecco come Duncan l'avrebbe descritta in un solo aggettivo: speciale.
Courtney era diversa; troppo fiscale e maniaca del perfezionismo per uno come Duncan.
Insomma, non era certo il tipo da volersi far comandare a bacchetta!
<< Oh ma guarda! Si è iscritto anche Dj! Ma aspetta… il corso comincerà proprio oggi! >>
Il sorriso della gotica si era allargato sempre di più dalla gioia.
<< Non ti ho mai vista così contenta. >> Asserì Duncan mentre avevano ripreso a camminare per raggiungere la loro classe.
<< In effetti da quando è partita Bridgette sono molto mogia, ma a quanto pare non sono l'unica. >> Rispose lei indicando Geoff seduto nell'aula con lo sguardo perso fuori dalla finestra. Gwen sospirò.
<< Sarà meglio che vada a parlargli… Anzi, perché non ci vai tu? >>
<< Io!? Ma sei impazzita!? Non so se ti ricordi, ma noi due ci odiamo. >> Si oppose il punk con una smorfia di disapprovazione dipinta sulle labbra.
<< Appunto. Sarà un modo per riappacificarvi! >>
Duncan inarcò un sopracciglio.
<< Stai scherzando vero? >>
<< Non mi pare. Guarda la mia espressione; pensi che stia scherzando? >>
<< Non ci penso minimamente. >> Duncan incrociò le braccia al petto.
<< Si invece. >>
<< Assolutamente no. >>
<< Si! >>
<< No! >>
Gwen finse di pensarci su un momento.
<< E va bene, se la mettiamo in questo modo… prometto che questo sabato ti offrirò la cena al Drama's Restaurant, ci stai? >>
<< Mmh… accetto! >> Si strinsero la mano per aver concluso l'affare, e un attimo dopo, Duncan si era già diretto verso Geoff, sotto gli occhi soddisfatti di Gwen.
Il punk esitò, prima di sedersi nella sedia davanti al banco dove era il biondo.
<< Geoff. >> Il moro richiamò la sua attenzione.
<< Cosa vuoi? >> Domandò il secondo, seccato.
<< Io niente, da te. Ma è stata Gwen che mi ha costretto a parlarti. >>
<< Allora dille che non ho bisogno di parlare, tanto meno con un criminale come te. >>
Duncan sbuffò, parecchio irritato.
<< Ascolta, non ho nessuna voglia di rimanere qui a sentirti piagnucolare come una femminuccia. Bridgette è partita? Non c'è modo di frignare come una bambinetta dell'asilo e isolarsi dal mondo esterno. Diamine Geoff! Che senso ha comportarsi così? Nessuno, ecco la verità! Non risolverai niente! Sei o non sei il festaiolo per eccellenza del liceo? >> Esclamò Duncan sbattendo furente le mani contro la superficie del banco, sotto gli occhi sbalorditi del biondino.
<< Hai ragione… Be' suppongo che ti debba ringraziare. >>
Rispose Geoff tendendogli la mano, sorridendo.
Duncan lo squadrò con una smorfia.
<< E' Gwen che devi ringraziare. >> Bofonchiò allontanandosi senza stringergli la mano.
 
<< Allora? >> Domandò la gotica non appena vide Duncan uscire dall'aula.
<< Allora… ho scoperto che il suo Quoziente Intellettivo non è poi così basso. >>
<< Ah si? Forse perché fino ad oggi non hai mai confrontato il tuo , effettivamente nullo, e il suo. >>Replicò lei, sorridendo.
<< Stai sviluppando un senso dell'umorismo tagliente, Gwendolyne. >>
<< Quindi dovresti stare attento, potresti tagliarti. >> Ammiccò Gwen.
Prima che Duncan potesse rispondere alla frecciatina della ragazza, intervenne Heather, con la sua solita aria fredda e sprezzante.
<< Ciao, sfigati -, cominciò squadrandoli dall'alto al basso - volevo invitarvi alla mia festa di compleanno, che si terrà dopodomani a casa mia. Ah, non fraintendete, vi ho inviato solamente perché… più gente ci sarà, più regali e popolarità per me! E… per favore, vestitevi per bene, non fatemi fare brutta figura.>> Aggiunse con aria di superiorità, e se ne andò camminando a testa alta, facendo ondeggiare i lunghi capelli neri.
<< Grr non la sopporto!- Ringhiò Gwen stringendo i pugni. - Sai che cosa le ci vorrebbe per farle abbassare la cresta? Un ragazzo! Così almeno non ficcherebbe più il naso negli affari altrui! >>
<< Tranquilla, a questo ci ha già pensato Alejandro. >> Duncan indicò un ragazzo alto, abbronzato e con due occhi verdi che risaltavano in contrasto con la pelle bronzea.
Alejandro, si avvicinò ad Heather, la quale stava ancora finendo di sbandierare la notizia della sua festa e le cinse la vita con un braccio.
<< Hola chica. >> Sussurrò con tono provocante.
La reazione della mora arrivò tempestivamente.
<< Tu! Essere repellente! Levami immediatamente i tuoi tentacoli di dosso! >>
Esclamò con espressione schifata.
Gwen e Duncan scoppiarono a ridere, rimanendo a guardare la scenetta comica davanti a loro per almeno dieci minuti. Heather e Alejandro intanto, continuavano a lanciarsi battibecchi e frecciatine.
Quando i due smisero finalmente si scambiarsi stilettate, i due spettatori dovettero asciugarsi le lacrime agli occhi da quanto avevano riso.
<< Ahah cosa ti dicevo io? >> Esordì il punk.
<< Esilarante! Troppo divertente! >>
<< Dai, andiamo. >>
<< Dove? >>
<< A casa, no? Oggi Hatchet non c'è e abbiamo il permesso di uscire due ore prima! >>
<< Oh già, è vero! Però io devo rimanere comunque a scuola, all'una ho il corso di pittura!>>
Duncan storse la bocca.
<< Bleah. Contenta te. Be' allora ci vediamo domani! >>
Gwen annuì.
<< Ciao! >>
 
Il corso di pittura durò due ore e Gwen conobbe una simpatica ragazza di lontane origini africane di nome Leshawna.
<< Ehi, ma chi è quel tipo là fuori che ti sta fissando da un'ora? >> Domandò lei ammiccando maliziosa.
<< Quale tipo? >>
Leshawna le indicò con il pennello un ragazzo fuori dalla porta del laboratorio, appoggiato al muro con le mani in tasca.  Aveva una cresta verde smeraldo… un momento. Duncan!?
Gwen sgranò gli occhi, sbalordita.
<< Duncan! Ma che diavolo ci fa qui!? >>
<< Ah lo conosci? Non mi dire che è il tuo fidanzatino! >>
<< Ovvio che no! >>
Duncan si accorse che la gotica lo aveva finalmente notato e le fece l'occhiolino, salutandola con un cenno della mano.
<< Avanti ragazza, un semplice amico non aspetterebbe un ora per vederti uscire di qui.>>
<< Un'ora? Non vorrai dirmi che è qui da un'ora e io non me ne sono accorta! >>
Leshawna annuì, mentre Gwen si batté una mano in fronte, disperata.
Quando la lezione finì, Gwen corse fuori dal laboratorio, precipitandosi dal punk, che l'attendeva con enorme pazienza.
<< Duncan, ma cosa ci fai qui? >> Domandò lei irritata.
<< Ehi ehi! Bel modo di ringraziare le persone! >> Rispose il moro tirando fuori dalla tasca dei jeans un cellulare nero e sventolandolo davanti al naso di Gwen.
<< Ma quello… è il mio cellulare! Dove l'hai trovato? >>
<< L'avevi lasciato sotto il banco. La prossima volta vedi di non dimenticartelo. Sai, non è molto divertente stare un'ora a guardarvi giocare con le tempere! >> Scherzò lui.
Gwen sorrise. << Be' allora ti ringrazio. >>
Duncan scosse la testa.
<< Non basta. >>
La gotica aggrottò le sopracciglia, perplessa.
<< Come non basta? >>
<< Se rivuoi il tuo bellissimo telefono devi accettare una condizione. >>
<< Sentiamo. >>
<< Verrai con me alla festa di Heather. >>
<< Cosa!? Io non voglio andare alla festa di quella vipera! Tanto meno se ci saranno anche Courtney e Trent! >>
<< D'accordo. Allora di pure addio al tuo giocattolino… >> Concluse Duncan mettendo in tasca il cellulare e avviandosi per il corridoio.
Gwen esitò un momento e poi si affrettò a raggiungerlo.
<< Va bene, hai vinto tu. >> Si arrese suo malgrado.
<< Perfetto! - disse restituendole il telefono - Ti passo a prendere alle otto! >>
Gwen sbuffò contrariata; l'ultima cosa che avrebbe voluto era andare a quella stupida festa di compleanno.




Nota dell'autrice.

Ringrazio tutti voi che siete arrivati fin qui :)
Spero che questo capitolo vi sia piaicuto e... Buone vacanze e Buona Pasqua in anticipo! ^^
Un bacione,


Ed.
   
 
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