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Autore: K i k k a    04/04/2012    1 recensioni
Semplice storia. Storia di come una ragazza, Clare, si è innamorata del suo migliore amico e come il destino ha deciso di dividerli. Ma, ricordate: il destino non è sempre crudele..mai dire mai nella vita!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cavolo, ma che ore sono..possibile che è già qui?!
Mi affaccio alla finestra e vedo una specie di GIP nera che entra nel nostro cortile.
Sbircio dalla porta della mia camera:
 
-Sì, chi è?-
-...-
-Oh, signor Jackson che piacere averla qui!-
 
Oddio, è davvero lui..devo muovermi! Ho metà dei panni ancora fuori dalla valigia e le scarpe buttate per terra, questa stanza sembra un campo di battaglia.
Sbatto la porta e mi precipito in bagno per finire di ritoccarmi e poi subito devo finire di preparare la valigia..non mi va di farlo aspettare..
**
-..Vuole qualcosa da bere?-
-No, grazie. Lei è la mamma di Clare, vero?-
-Come?..Non ho capito, mi scusi?!-
-E' la mamma di Clare?-
-Oh..sìsì. Scusi ma non capisco molto l' inglese..-
-Eccomi! Scusa se ti ho fatto aspettare, Michael.-
-Oh, non preoccuparti. Ho parlato (o cercato di parlare) un po' con tua madre.-
-Eh sì..non mastica molto l'inglese.-
 
Sorride. Santo Cielo: che sorriso, ragazzi. Da far sciogliere il cuore.
 
-Comunque scusami tu. Sono io che sono venuto con un po' di anticipo perchè hanno spostato il volo. Dobbiamo andare.-
-Oh, certo.-
 
Abbraccio forte mia mamma, mi mancherà davvero tanto!
 
-Ciao mamma.-
-Ciao tesoro mio, stai bene e non farmi stare in pensiero. Chiama quando arrivi.-
-Certo, non preoccuparti. Oh, mi mancherai tanto.-
-Anche tu. Vai adesso su, altrimenti perderete l'aereo.-
-Va bene. Ti voglio tanto bene. Qualsiasi cosa chiamami e io verrò subito, se necessario.-
-Sì, non preoccuparti. Ti voglio bene anch'io.-
 
Ci abbracciamo ancora una volta e poi io e Michael andiamo verso l'auto.
Mi volto e la guardo ancora, le mando un bacio con la mano.
Mi fa strano andare via di casa; se ripenso a tutte le volte che avrei voluto fuggire davvero per non vedere, nè sentire più niente..
**
-Signor Jackson, signorina..buonasera e benvenuti a bordo.-
-Buonasera.- diciamo all'unisono.
-Bene, se siete pronti..possiamo anche partire. Il tempo è più che stabile signore, quindi non dovrebbero esserci problemi per tornare a casa.-
-Va bene.-
-Buon viaggio!-
-Grazie George. Clare: hai paura dell'aereo?-
-Non credo.-
-Come non credi? Non hai mai preso l'aereo?-
-No.-.
 
Ecco ci siamo..stiamo partendo.
Ho una sensazione di vuoto, ma non lo do a vedere. Adesso penso a tutto, fuorchè avere paura.
Sono seduta vicino al finestrino e lo spettacolo che mi si presenta di sotto è spettacolare: come è bella la mia Napoli di sera..tutta illuminata!
Mi dispiace molto lasciare anche lei..sono molto attaccata alla mia città, forse perchè ci sono cresciuta..non so. E' come se un pezzetto del mio cuore sia rimasto liggiù, con lei e con mia madre.
Mi esporgo ancora un po' e do un bacio al finestrino..come per farlo cadere sulla mia amata città, fargli capire che prima o poi tornerò a trovarla e che sarà sempre insieme a me, nel mio cuore..ovunque io vada.
Ciao Napoli, ci vedremo presto.
****
-Basta..basta, mi hai stancato! Vattene e non farti più vedere.-
 
Ma cosa diavolo succede?
Ero sul mio letto a fare qualche schizzo sul mio blocco da disegni, quando all'improvviso sento un enorme trambusto venire dal soggiorno.
 
-Vaffanculo! Vaffanculo!-
 
Mia madre.
Non ce la faccio più a reggere questa situazione. Ogni volta è sempre la stessa storia.
Esce di notte e rientra ubriaca fradicia, e qualche volta litiga anche con gli uomini che si porta dietro.
 
-Mamma, calmati.-
-Cosa vuoi tu, uhm?! Tornatene a dormire!-
-Sì, secondo te ti lascio in questo stato!?-
-Ho detto vattene; voglio rimanere da sola!-
-Io non ti lascio! Vieni, andiamo.-
 
Barcolla, quasi non si regge in piedi.
Mentre cerco di portarla sul divano, all'improvviso si accascia tra le mie braccia..
 
-Mamma, cos'hai? Mamma, mamma..-
****
-Mamma!-
 
Mi sveglio di soprassalto e mi ritrovo nell'aereo. Sudo freddo e delle lacrime solcano il mio viso; odio rivivere quei momenti.
 
Mi volto: accanto a me c'è Michael che dorme tranquillo.
Lo guardo e non posso fare a meno di pensare che è uno spettacolo!
E' appoggiato di lato, ha i capelli leggermente arruffati ed ha un incantevole sorriso stampato sul viso..chissà cosa starà sognando di così bello. E' un'espressione così dolce e serena che non posso fare a meno di sorridere anch'io.
 
-Signore siamo a Santa Ynez..fra meno di 10 minuti atterreremo. Allacciate le cinture di sicurezza, prego.-
 
Atterreremo?
Ma quanto ho dormito?!..Bah!
 
-Michael..Michael..sveglia, stiamo per atterrare.-
-Uhm..sì?!-
-Siamo quasi arrivati, metti la cintura.-
 
Oddio, mi sta salendo l'ansia e ho un gran vuoto nello stomaco.
Ora gli chiedo questo grande favore a Michael..il peggio che puo' succedermi è collezionare l'ennesima figura di merda con lui, ma non fa niente..mi ci sto abituando.
 
-Michael..ehm, senti..-
-...-
-..Non prendermi per stupida, eh?! Ma..ho bisogno di chiederti un grosso favore.-
-Dimmi.-
-Per caso potresti tenermi la mano? Ho leggermente paura.-
-Leggermente?-
-..E va bene, me la sto facendo adosso. Uffa!-
 
Sorride divertito e mi allunga la mano.
Nel momento in cui l'aereo scende, inconsciamente gliela stringo molto forte. Abbiamo entrambi un sussulto e divento paonazza in viso, e anche lui..è ancora più tenero con le guance arrossate.
 
-Siamo arrivati, signore. Bill vi sta aspettando in macchina; spero abbiate fatto buon viaggio. A presto!-
-Sì, grazie George. A presto.-
 
Scendiamo dall'aereo insieme ad una guardia del corpo e ci avviamo per una via secondaria.
Arrivati alla parte opposta dell'aereoporto c'è un SUV nero che ci attende.
 
-Salve Michael, come va?-
-Ciao Bill..tutto bene, grazie. Ti presento Clare.-
-Salve Clare.-
-Salve.-
 
Ci salutiamo attraverso una specie di finiestra che separa il posto di guida da noi.
 
-Dove desiderate andare?-
-Uhm..non so. Clare, tu cosa vuoi fare?-
 
Vorrei sprofondare negli abissi più profondi perchè mi sento estremamente fuori luogo.
 
-Non lo so..-
-Sei stanca..vuoi andare a casa, o preferisci fare un piccolo tour per la città?-
-Non sono stanca, ho dormito molto durante il viaggio.-
-Perfetto, anch'io. Allora Bill, piccolo tour della Città degli Angeli!-
-Certo.-
**
E' meraviglioso qui..siamo andati per tutta Los Angeles.
Per quanto ho potuto ammirare, qui è peggio di Napoli (nel senso buono): c'è molto movimento, le strade sono affolate e la gente è molto creativa, talentuosa e non si cura dei pregiudizi degli altri.
Ad esempio, sulla Hollywood Blvd, c'erano dei ragazzi che ballavano su una canzone molto ritmica ed energica, senza curarsi dei passanti. Inconsciamente, mentre li guardavo, ho iniziato a picchiettare i piedi e ho sorpreso Michael a canticchiarla mentre sorrideva vedendo quei ragazzi.
Sembrava avere lo stesso timbro di voce che c'era nel CD; non volevo crederci quando mi ha detto che, effettivamente, quella canzone era sua e prendeva il nome di 'Billie Jean'.
Bene, avevo collezionato con lui l'ennesima figura..ma io davvero non sapevo la musica dove stesse di casa!
Da questo ha iniziato a parlarmi di sè..il gruppo musicale con i fratelli, il difficile rapporto con il padre Joe e con la sua figura adolescenziale, l'amore immenso che ha verso sua madre Katherine e i bambini. In particolare mi ha colpito molto come ha parlato di quest'ultimi: ha grande desiderio di aiutarli e gli brillavano gli occhi. Percepivo il suo amore, dico davvero; ero serena e rilassata nel sentirlo parlare.
**
Ok, questo è un sogno..ma per favore non svegliatemi!
Abbiamo appena attraversato l'enorme cancello della casa di Michael 'Neverland, once upon a time' (c'era una volta). Si addice perfettamente a come mi sento in questo momento: come in una favola..senza tempo e senza spazio.
Me ne accorgo man mano che attraversiamo il vialetto: ci sono giardini immensi, un parco giochi, un cinema, il trenino per visitare l'intero parco, e dove si accede all'entrata principale c'è sul prato un enorme, bellissimo orologio fatto di erba e fiori..cavolo, non ci credo che questo sta capitando tutto a me. Guardo tutto a bocca aperta e con gli occhi lucidi; noto Michael che sorride e noto anche una punta di orgoglio nel suo sguardo.
 
-Ha avuto l'effetto desiderato!-
-Cosa, scusa?-
-La tua espressione.-
 
Sorrido e mi tocco timidamente le ciocche dei capelli..
 
-E' impossibile non rimanere estasiati da tutto questo. E' davvero meraviglioso, Michael.-
-Beh, grazie.-
 
E' davvero impagabile come mi sento: a detta di Michael sembro una bambina che ha trovato tanti regali sotto l'albero di Natale e non vede l'ora di scartarli tutti.
Nel frattempo siamo entrati dentro casa e..WOW!
C'è un immenso soggiorno tutto rivestito in legno, un camino, e dei quadri che ritraggono un Michael giovane seduto su di un trono con la rispettiva corona e in alcuni dei bambini. Poi c'è al centro un magnifico tappeto persiano, con un tavolo e delle sedie sempre in legno; molto accogliente, a mio avviso.
 
-Vieni Clare, ti faccio vedere dov'è la tua camera.-
-Va bene.-
 
Saliamo le scale, sempre con ringhiera in legno (che io adoro), e ci avviamo verso un corridoio lungo, con delle finestre enormi con tende rosse da una parte e le camere dall'altra.
 
-Sembra la casa di Cenerentola.-
 
Oddio che ho detto?!
 
-Sì.- lo dice sorridendo. -Bene, questa è la tua camera.-
-Oh..posso?-
-Certo che puoi.-
 
Apro la porta e mi si presenta davanti agli occhi una stanza molto accogliente..concentrata, ma accogliente. Affianco alla porta c'è un comò in legno bianco con i rispettivi cassetti e uno specchio al di sopra di questo, poi c'è una scrivania e a destra di questa c'è una porta, a seguire un armadio, e al centro attaccato al muro c'è un letto matrimoniale.
 
-Scusa Michael, cos'è quella porta?-
-E' il tuo bagno.-
-Il mio bagno?-
-Sì.-
-Posso andare a vederlo?-
-Vai.-
 
Il bagno ha i mobili tutti rivestiti in piccoli mattoncini rosa, con due lavandini e con finestra semi-circolare sopra il grande specchio.
 
-Bella, mi piace!-
-Ne sono felice. Beh, allora Clare: ti lascio alle tue cose, non so se vuoi riposare..ci vediamo domani e ti faccio vedere un po' cosa fare, ti presento agli altri.-
-Va bene.-
-A domani..-
-Ma è già domani, Michael. Sono le 4 passate..-
-Sì, è vero. Mi sono divertito stasera.-
-Anche io.-
-Allora buonanotte.-
-Buonanotte Michael..e grazie ancora di tutto.-
-Di niente. Notte bimba.-
-Ciao.-.
  
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