Nero
Nero,
rassicurante, dell’inchiostro sul foglio bianco: le
parole non sono fuggite del tutto, anche se escono da te come aghi, che
ti
lacerano la pelle.
Nero,
dolce, dell’oblio sugli occhi rossi e gonfi, un velo
di sonnolenta pace dopo tutte le lacrime versate in silenzio, mentre
fingevi di
dormire.
Nero,
impenetrabile, degli occhi della maschera che
indosserai di nuovo, dopo che colui che
te l’ha strappata di dosso è andato via
da te.
Nero,
cupo, della melancolia che ti avvolge, dolce come la
nostalgia di casa di chi vi tornerà, dolorosa come
l’angoscia dell’esiliato
dall’Eden.
Nero,
tranquillizzante, delle lenti degli occhiali scuri,
che nascondono le tue occhiaie al mondo: sei sempre la stessa, sei
ancora
quella di prima, nessun cambiamento è avvenuto, lui non t’ha mutata.
Nero,
misterioso, denso di significati, per stupire chiunque
abbia voglia di ascoltarti, per legare alle tue labbra chiunque vi posi
lo
sguardo, per attrarre indissolubilmente a te chiunque si avvicini
troppo.
Nero,
magnetico, per assoggettare a te altre menti pur
restandone distaccata, per non rischiare di essere coinvolta, mutata, ancora.
Nero,
imperscrutabile, del copricapo che cela anche il tuo
volto: nessuno più deve Vederti, nessuno più deve
entrarti dentro, nessuno più
deve mutarti, legarti a
sé e poi
andarsene.
Nero,
impossibile da staccarsi di dosso, della solitudine e
del gelo, che sono tutto ciò che resta nella tua anima.
Note
Perché
a volte le
parole escono fuori da sole, senza curarsi di ciò che
volevamo scrivere noi.
E
perché a volte, dopo
una ferita, rendersi conto di essere ancora gli stessi di prima,
nonostante tutti
i piccoli dettagli che sono cambiati ma che, in fondo, non importano,
è una
grande, grande cosa.
Come
ritrovarsi dopo
aver perso la speranza di farlo.
Grazie per aver letto
(: