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Autore: Princess of Guns    05/04/2012    0 recensioni
é la prima volta che pubblico una storia originale eheh spero vi piaccia :)
Jane è una ragazza sola. Abbandonata dai suoi genitori e persino dal suo migliore amico senza un apparente motivo. Anche se quest' ultimo viene custodito in una lettera che Jane potrà leggere solo al suo diciottesimo compleanno...
ps: se notate degli errori comunicatemelo, così potrò rimediare
un bacio
Dido
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ame (pioggia)

Esco da scuola con tutta calma, tanto a casa non c'è nessuno che mi aspetta, prendo le scarpe dal mio armadietto e ripongo le altre con cura.

Recupero il mio Ipod dalla borsa e cerco nella playlist " Rain " dei Sid mentre mi incammino verso casa.

Fuori sta piovendo ( sembra una presa per il culo) e come al solito mi sono dimenticata l'ombrello, per fortuna che oggi doveva esserci il sole!

Cammino svogliatamente sotto la pioggia, l'acqua che cade sul mio viso mi fa sentire.... ancora più sola.

Sono sempre stata sola. Non ho mai conosciuto i miei genitori, non se sono vivi o morti, non so niente di loro.

Sono cresciuta in un orfanotrofio insieme ad altri bambini coccolati dalle finte attenzioni materne delle suore e qualche mese fa me ne sono andata.Senza rimorsi o rimpianti anche perchè non avevo legato con nessuno.

Quasi nessuno.

Il mio migliore amico o almeno così lo vedevo, era un ragazzo poco più grane di me, stavamo sempre insieme, giocavamo e ridevamo quando un giorno senza preavviso se ne andò senza dirmi niente; lasciandomi solo una lettera con scritto "Quando compirai 18 anni potrai leggerla".

Oggi 15 Marzo 2012 compio 18 anni!

Dovrei essere ansiosa di leggere questa lettera, in effetti è così!

L'ho conservata gelosamente per tutti questi anni e l'idea di aprirla mi spaventa.

Con questi pensieri che vagano nella mia mente, arrivo al mio appartamento, cerco le chiavi nelle tasche della giacca ed entro.

Sono bagnata fradicia, mi tolgo le scarpe e le ripongo ordinatamente vicino all'ingresso dove comincio a spogliarmi per non bagnare tutta la casa.

Rimasta in intmo mi dirigo verso la doccia per darmi una sciacquata, non rimango molto tempo sotto il getto di acqua calda anche se rilassante. Sono troppo agitata per rilassarmi.

Voglio leggere quella dannata lettera che mi ha fatto penare per tutti questi anni.

Indosso una semplice tuta e con i capelli anocra bagnati mi dirigo in sala, dove dentro una scatola tengo le poche cose di valore che possiedo. Ovvero un orologio e un anello d'oro appartenenti hai miei genitori e la lettera.

La prendo con delicatezza, mi tremano le mani e il mio cuore batte all'impazzata, la apro con altrettanta cura e comincio a leggerla

" 15 Marzo 2006

Cara Volpina,(da piccola mi chiamava così per via dei miei capelli rosso fuoco) so che per te è stato doloroso, tanto quanto lo è stato per me, dovevo andarmene per il bene di entrabbi.

L'ho fatto per te. Voglio offrirti l'opporutnità di una vita migliore colma di gioia e per permettere tutto ciò ho dovuto lasciarti. Sei una ragazza forte, spero tu possa capire.

Se stai leggendo questa lettera vuol dire che hai compiuto 18 anni (AUGURI!)

Mi manchi già adesso, chissa come sei cresciuta e diventata bella...

Immagino che tu non sia più all'orfanotrofio così per me sarà difficile rintracciarti ma ci riuscirò!

Tu aspettami, mi dolce Jane (il mio vero nome) Tornerò presto da te!

Ti amo ,

Tuo Eric "

Una lacrima riga il mio volto, seguita da tante altre. Stringo la lettera tra le mie mani continuando a piangere,è un pianto liberatorio pieno di dolore represso in tutti questi anni.

Dopo non so quuanto tempo il mio pianto viene interrotto dal suono continuo del campanello.

Il mio cuore sobbalza, ascuigo velocemente le lacrime e con un ultimo singhiozzo mi dirigo verso l'entrata.

Quando apro la porta non posso far altro se non ricominciare a piangere.

Due forti braccia mi stringono in un abbraccio dolce e pieno d'amore.

"Eric,Eric,Eric" continuo a ripetere il suo nome mentre mi stringo forte a lui, per paura di perderlo di nuovo.

"Sono qui mia piccola Jane , non ti lascerò più te lo prometto!" e dicendomi queste dolci parole comincia a piangere anche lui.

Stiamo così per un tempo indefinito, sotto la pioggia a piangere insieme. Non è un sogno! Non è un sogno continuo a ripetermi mantenendo la presa ferrea su di lui.

"Ti amo anche io" gli confesso tra un singhiozzo e l'altro.

Lui prende il mio viso tra le sue mani, ci guardiamo negli occhi, poi tutto scompare, sento solo le sue labbra premere sulle mie.

"Ti amo Jane! Non ci lascremo mai"

"Ti amo Eric!"

Finalemente, non sono più sola!

 

Fine <3

 

  
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