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Autore: Daenerys_Snow    06/04/2012    4 recensioni
Possibile che per diventare migliore abbia dovuto uccidere il suo primo amore?
Possibile che nessuno le abbia detto che era sbagliato ciò che stava facendo?
Possibile che nessuno le abbia spiegato che cos’è l’amore?
Queste parole sono state prese dal 2° capitolo...
Spero tanto che leggiate questa fanfiction, che all'inizio doveva essere lunga solo un capitolo, ma poi ho cambiato idea, perché una storia non deve essere interrotta...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
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-    Non posso…
-    Crederci? Sì, lo so, Ashley. – Continua Aro avanzando verso di me.
-    Perché? Me lo vuoi dire, eh, Aro? – Urlo cominciando ad alterarmi per non ricevere risposte chiare.
-    Credevi davvero che un gioiello simile l’avrei ucciso? È troppo preziosa… - Abbassa lo sguardo a terra, come se cercasse qualcosa.
Quel lupo che dovrebbe essere Erika, di colore grigio, fa un piccolo ed impercettibile ringhio a bocca chiusa. È enorme, a differenza mia che sono un lupacchiotto che deve ancora maturare. Vicino a lei ci sono diversi licantropi che mi guardano minacciosamente; due, più grandi di mia nonna, sono identici, tranne per il fatto che uno ha un ciuffo di pelo nocciola che gli copre un occhio, quello destro: devono essere i gemelli, Sergio e Fabio, che coprono le spalle ad Erika; ce n’è un altro, una femmina più piccolina, di un marrone come il cioccolato amaro, che ha il pelo arricciolato: Alessia. Un altro è grande quanto mia nonna: Marco è grigio cenere ed i suoi occhi sprizzano solo rabbia ed odio; poi, per ultimi, tre sicuramente più giovani: Anna, color beige, ha circa 32 anni, e suo fratello Fabio, del medesimo colore, ha due anni più di lei; infine Tiziano, della stessa età della prima, ha un pelo, a differenza di suo fratello Marco, color cioccolato, tendente al nero.
Mi guardano con uno sguardo quasi omicida e ho l’impressione che abbiano un certo languorino. Noto che Aro ha rialzato su di me l’attenzione si fa serio.
-    Si vede che non sai la verità… almeno non tutta, cara. – Gira attorno a quella che deve essere la sua poltrona, o trono. – Sai, dopo che Erika ha detto addio al mondo intero, famiglia compresa, è venuta qui, da noi, per farsi uccidere. – Fa una faccia disgustata. – Un lupo con un potere da vampiro non è da sottovalutare, anzi! È sicuramente più prezioso di un qualunque altro essere. E così, su richiesta dei miei fratelli, ho deciso di non ammazzarla e di convertirla a me.
-    E mia nonna l’avrebbe fatto? – Non so da dove ho preso questa forza.
-    Qualche problema, ragazzina? – Non è di Aro questa voce: Erika si è trasformata in umana senza che io me ne sia accorta. – Non mi pare che tu abbia voce in capitolo, no?
-    Calmati, Erika!! – Dice calmo Aro guardandola.
-    Lei non l’avrebbe mai fatto… - Sussurro tra i denti, ma attirando comunque l’attenzione di tutti i presenti. – Cosa hai fatto a mia nonna, mostro? – Urlo alla mora che mi assomiglia davvero molto. Stringo i pugni, movimento che dopo tre secondi fa quella difronte a me.
-    Come ti permetti?! Sei solo una bambina insolente!! – Solo allora mi accorgo che ha gli occhi lucidi, e non credo perché abbia gridato, ma per qualcos’altro. I suoi occhi, di un verde smeraldo unico nel suo genere, si riflettono nei miei, pieni di calde lacrime che tra pochi secondi righeranno le sue pallide goti. Il suo sguardo mi trasmette lo stesso odio e dolore che prova in questo momento lei. Anch’io ora mi ritrovo con gli occhi umidi: forse siamo collegate in qualche modo psicologicamente. – Tu non sai cosa ho passato io per arrivare fin qui! Ho visto davanti a me morire il mio migliore amico, quello che mi ha seguita in capo al mondo pur di farmi felice. – Una breve pausa mi fa distrarre: Aro e i licantropi sembrano scomparsi; forse è solo un’illusione ottica. Siamo solo io e lei. – Luca era il mio confidente, consigliere e fratello. Lui era tutto per me… - China la testa in avanti e una goccia scende lungo la linea del naso per poi cadere a terra. Un Plim risuona nell’aria. Impercettibile ma allo stesso tempo assordante: una sola e piccola goccia d’acqua salata mi fa provare le sue stesse emozioni. Mi fa capire cosa vuol dire perdere una persona a te cara.
Una lacrima solca il mio volto. Ma non singhiozzo: è un pianto silenzioso, che ha voce sullo dentro me. Ma io lo sento perfettamente e vorrei urlare, se solo ne avessi la forza.
Erika alza lo sguardo: forse si accorge che ho il viso leggermente bagnato. Torna come prima, all’inizio: impassibile con uno sguardo indecifrabile. Ci guardiamo negli occhi, ma purtroppo non riesco a leggere nulla del suo passato.
-    Quella è la mia collanina! – Sbotta ad un certo punto indicandomi il collo. Il suo braccio è a pochi centimetri di distanza da me. Mi tocco involontariamente il ciondolo che sento riscaldarsi al tocco della mia mano bollente. – Come fai ad averla?
-    Questa è la metà che hai lasciato a tuo figlio Jacob. Te lo ricordi, nonna? – Ho paura a chiederle una cosa del genere ma so che prima o poi, comunque, arriverà la mia fine, quindi tanto vale tentare.
-    Jacob, il mio piccolo Jake… - Dice osservando sempre la mezza luna. Credo che gli voglia ancora bene.
-    Me l’ha data lui prima che partissi per l’Italia.
-    Perché sai venuta qui, Ashley? – Sentirmi chiamare per nome mi dà un certo sollievo. Ora non mi chiama più ragazzina per lo meno.
-    Per sapere la verità: mio padre non la sa tutta. Billy non gliel’ha rivelata completamente! – Stringo la luna argentata.
-    B-billy? Lui… - Il suo sguardo si fa come traumatizzato e scosta lo sguardo dall’oggetto tanto desiderato. I suoi occhi sono persi nel vuoto.
-    Sì: lui è ancora vivo. E non ha detto la vera storia a suo figlio… a tuo figlio.
-    Non può essere vero. Cosa si è inventato per la morte di Luca? – Leggo la paura nei suoi occhi smeraldini.
-    Ha detto a tutti che è morto per una sparatoria nel centro di Forks. Ma tu sai che non è la verità, Erika. – Le prendo le mani e le congiungo alle mie. La sua pelle è ancora più calda della mia. La sento sussultare al contatto. Mi guarda terrificata e scioccata, forse.
-    Tu sei… - Non comprendo subito le sue parole. Finché non continua. – Sei uguale a me.
Una frase per farmi capire che la mia copia vivente è davanti a me. Identiche, uguali… gemelle. Il mio sguardo, credo, diventa come il suo: freddo, impaurito e strano. Le nostri mani si allargano sempre attaccate: le ha leggermente più grandi delle mie. È alta circa 20-25 centimetri più di me e i suoi capelli, castani come i miei, sono fino a poco più giù delle spalle; mentre io li tengo sciolti fino a metà schiena. I suoi occhi, verdi smeraldo, sono incatenati ai miei, verdi prato.
-    La mia goccia… - Dico piano come per non farmi sentire.
-    Identiche… uguali… - Continua lei.
Sembra passare un’eternità, ma sono trascorsi solo pochissimi minuti da quando ci siamo rese conto che io rappresento il suo futuro e lei il mio passato.
Ma dei passi ci riportano alla realtà. Mi giro di scatto e vedo sette uomini e donne guardarci inferociti.
-    Non le dare ascolto, Erika. – Marco parla serio. Si sono tutti trasformati in umani, ma il loro sguardo non è cambiato moltissimo, anzi. Marco ha capelli castani scuro con occhi grandi dello stesso colore; ha circa 43 anni.
-    Già: sai bene che è sbagliato! – Dicono all’unisono Sergio e Fran: loro hanno 42 anni e i capelli sono castani chiaro. Sergio, però, ha il solito ciuffo sull’occhio destro ed è leggermente più basso del fratello gemello.
-    Non ne vale la pena. – Le dice una donna di 41 anni che le mette una mano sulla spalla sinistra. Ha capelli corti fino alle spalle neri mossi; i suoi occhi sono del medesimo colore, molto intenso.
-    Ti farà il lavaggio del cervello! – L’avvisa Fabio avvicinandosi e lanciandomi uno sguardo cattivo. Capelli corti e ricci di un bel biondo grano; gli occhi grandi e color cioccolato.
-    Infatti… - Aggiunge sua sorella Anna, seguita a ruota da Tiziano. La prima ha lunghi capelli biondi cenere con occhi azzurri ghiaccio. Mentre il secondo ha capelli corti e castani con occhi del medesimo colore.
Erika rivolge di nuovo l’attenzione sul mio volto: ho l’impressione che qualcosa di brutto stia per accadere. Sono confusa: perché anche i cugini di Erika sono qui? E dove sono i suoi genitori? E Fabrizio dov’è finito?
-    Erika! – La chiama dal trono Aro che siede comodamente. – Ricordati che questa ragazzina sta distruggendo il tuo passato: sta rovinando la tua storia! – La sua voce mi incute solo ora terrore ed ansia. – Lei vuole solo avere i tuoi poteri.
Quelle parole mi fanno sussultare. Un brivido mi attraversa la schiena e mi ritrovo le mani di Erika sulle spalle che stringono sempre più forte la mia pelle.
-    È vero? – Mi chiede arrabbiata. Le faccio cenno di no con la testa ma probabilmente non è abbastanza: mi scaraventa a terra con un sola spinta. Mi ritrovo accasciata sul pavimento di terra rocciosa fredda. Alzo gli occhi su mia nonna e la vedo tremare con la testa rivolta verso terra, ma lontani da me. Non le vedo gli occhi e noto solo in questo momento che ha i pugni chiusi lungo i fianchi.
-    Non ora! – Le grida di Anna e Tiziano insieme mi ricordano delle scene passate, cose che non ho visto con i miei occhi ma che mi sono state raccontate a voce da qualcuno.
Guardo tutti gli altri licantropi che hanno gli occhi diversi da prima: delle pozzo color dell’oro più puro brillano sotto la poca luce presente nei sotterranei del Colosseo.
-    Non ci voleva! – Penso tra me e me. – Erika si sta trasformando ed è anche arrabbiata come quando Samuele le diede quello schiaffo il giorno di Natale!
Mi siedo a terra, e cerco di allontanarmi il più possibile. Fortuna che come preavviso hanno questo cambiamento degli occhi.
-    Erika, non far caso a quella che ti ha detto Aro: ti ha mentito, io non sono qui per rubarti i tuoi poteri da vampiro e da licantropo! – Le dico cercando di calmarla; ma non ci riesco.
Quando finalmente alza la testa le vedo due occhi oro sprizzare solo che rabbia. I capelli poco a poco cambiano, diventando argentati. È bellissima, sul serio dico. Trema ancora ed i denti si sono serrati automaticamente, almeno spero. Gli altri la guardano esterrefatti: sicuramente è da quel Natale che Erika non ha una reazione tanto clamorosa. Che succederà ora?
-    Ashley, tu non sai cosa vuol dire nascere mezza vampira e mezza lupo: la tua vita fa schifo! Non sai cosa sei, non sai con chi puoi e devi stare! Non sai che da un giorno all’altro puoi uccidere il ragazzo che ti piace da morire! – continua con i discorsi, ma la mia mente si è fermata a quest’ultima frase. Cos’avrei fatto se avessi ucciso David quando mi sono trasformata difronte a lui? Come sarebbe la mia vita se non potessi vederlo mai più, accanto a me?
-    Dove sono i tuoi genitori? – La interrompo senza pensarci troppo: il mio vero obiettivo è quello di trarli in salvo. – Dove li ha nascosti quel traditore?
-    Fatti gli affari tuoi! – Mi rimprovera Aro furioso. Ma la mia attenzione si concentra maggiormente sulle facce di mia nonna e dei suoi cugini: a dir poco confuso è il loro sguardo.
-    Cosa intendi dire con questo? – Chiede Erika sia a me che ad Aro.
-    Intendo dire che quello lì ha sequestrato Amanda e Valerio, non lo sapevi, forse? – Le faccio io, come se sapessi chissà cosa. – Vedi che non ti ha detto la verità!
-    Ashley, zitta!! – Ancora lui a sgridarmi come se fossi sua figlia. Lo guardo con uno sguardo cattivo, forse anche un po’ deluso. Non me l’aspettavo, veramente. – Non hai il diritto di parlare!
-    Aro, cosa hai fatto a mio padre ed a mia madre? – La vedo sconvolta. Si avvicina al vampiro che la guardo allibito: non sa che cosa fare. – Dove sono ora?
Se la guarda impaurito: un licantropo pronto a saltarti addosso non è una bella situazione di sicuro. Lo vedo schioccare le dita e Jane arriva con i due al seguito.
-    Mamma, papà! – Grida correndogli incontro, ma la bionda platinata con gli occhi color del sangue fresco lancia uno dei suoi colpi micidiali facendola inginocchiare a terra per i l dolore: sembra al suo cospetto ora.
-    Erika, no! Torna indietro! – Le dice Fran preoccupato, andandole incontro. Ma ben presto anche lui si accascia a terra.
Amanda cerca di aiutarli ma è come se ci sia uno scudo che li tiene lontani da noialtri. La vedo preoccupata per sua figlia e suo nipote.
-    Erika, Erika, svegliati! – Le dice Fran, ma lei sembra svenuta.
 
POV David
-    Ashley, sono qui fuori! Mi apri, per favore? – Le urlo da fuori la porta, ma è da mezz’ora che non risponde. Forse sta ancora dormendo. Prendo la Card che apre anche la sua stanza. La porta cigola un poco, ma non tanto da poterla svegliare. Faccio due passi verso il letto… - Oh no!
-    Che succede Dave? – Mi chiede in allerta mio fratello che corre accanto a me. – Non ci voleva! – Dice accorgendosi che il letto della mia fidanzata è vuoto.
-    Dove sarà, Mark? – Gli chiedo disperato: non voglio che le accada qualcosa di spiacevole. – E se l’avessero rapita i Volturi? – Mi fa male sapere che l’amore della mia vita rischia la propria vita per salvarne altre.
-    Sta’ tranquillo, Dave: la troveremo, te lo prometto! – Mi abbraccia come non ha ami fatto e mi fa sentire al sicuro. – Non la perderai, come è successo ad Erika con Samuele, lo giuro…
Ci stacchiamo e lui corre subito nella nostra camera per prendere il cellulare e il giacchetto. Nel frattempo rimango a guardare la stanza della mia adorata Ashley, ancora cosparsa del suo profumo delizioso. Ma i miei occhi azzurri cielo si soffermano su un particolare.
-    Cos’è quel foglio accartocciato? – Mi domando chinandomi a terra per raccogliere l’oggetto misterioso. Lo apro e man mano che leggo le mie mani tremano sempre di più finché non riesco più a leggere e mi alzo scendendo per le scale dell’albergo.
-    Dove corri, Dave? – Mi chiede Mark appena uscito dalla stanza.
-    Corri, Mark: forse la possiamo trovare! – Gli grido dal piano inferiore. Mi segue velocissimo e si ferma soltanto quando mei fermo io, vicino alla reception. – Occhi rossi…
-    Cosa? – Mi domanda mio fratello.
-    Quella donna ha gli occhi rossi. Guardala! – Gli indico una donna di mezza età con capelli rossi scuro ed occhi del medesimo colore. Ci guarda sorridendo dolcemente: è come se ci aspettasse da un’eternità.
-    Ora non pensare a quella lì! Piuttosto: dove si trova Ash?
-    Nella lettera dei Volturi c’è scritto che la loro sede, qui a Roma, si trova in un monumento circolare, o comunque qualcosa del genere… - Dissi sventolando una mano come per dire che è un qualcosa di stupido da trovare; ma rimane il fatto che non so da che parte andare: non ho capito di cosa stiamo parlando, insomma.
-    Tu non sai dov’è la piccola Ashley Black, non è così, forse, David Sky? – Alzo lo sguardo per ritrovarmi la donna di prima difronte, a pochi passi da me.
-    Come fa a sapere il nome di mio fratello e della sua ragazza, eh? – Chiede scettico Mark guardandola strano. Quella ride e socchiude gli occhi rossi.
-    Giusto: mi chiamo Valentina Dark, piacere. – Mi pone la sua mano ed io la stringo automaticamente. Ho gli occhi ancora accecati dal suo colore rossastro dei suoi.
-    Sei parente di Erika, vero? – Domanda intelligentemente mio fratello: a volte quel ragazzo mi pare stupido, nonostante sia maggiorenne.
-    Esatto. – Risponde Valentina sorridendogli dolcemente, proprio come prima. – E tu sei suo fratello. – Dice indicandomi. – Sapete almeno dov’è mia nipote, vero?
-    Io non lo so, a dir la verità… - Rispondo sinceramente abbassando lo sguardo.
-    Vi ci porto io, se volete. – Propone con un altro sorriso, come se sapesse tutta la storia.
-    Con molto piacere! – Risponde mio fratello: probabilmente è ammaliato da quei sorrisi strani e dolci.
Vale ci cammina davanti verso l’uscita dell’hotel e poi si gira verso di noi. – Vi dispiace se mi trasformo? Sapete: non ho voglia di camminare, ma di correre, oggi!
-    Ok… - Diciamo all’unisono.
Fa due passi avanti e un lupo rosso scuro prende il suo posto, con occhi scuri.
-    Wow. – Mio fratello, dopo essersi ripreso, mi dice – Anch’io mi trasformo! Tu, Dave, va avanti a noi: corri molto probabilmente più veloce.
Obbedisco e mentre corro verso il centro, sotto indicazioni di Valentina, sento mio fratello trasformarsi nel lupo marrone cioccolato. Mi corrono velocemente, finché non sento la donna fermarsi, o rallentare, davanti ad uno monumento che abbiamo visitato il primo giorno qui, in Italia: il Colosseo.
 
POV Ashley
Il mio unico pensiero, ora come ora, è quello di sapere cos’ha mia nonna: non si alza e non si muove da terra. E nessuno, compreso Fran, la riesce a svegliare da questo sonno causato dal colpo di Jane.
-    Cos’ha? – Chiedo a Marco preoccupata.
-    Dev’essere il colpo inflitto da quella bionda. – Dice arrabbiato, ma allo stesso tempo consapevole che non può comunque fare niente: i Dark sono sotto il dominio dei Volturi; non avrebbe senso rivoltarsi. – Ma si sveglierà presto, vedrai.
-    Lo spero.
In quegli attimi noto che Aro guarda il corpo inerme di mia nonna a terra con compassione, forse, e infatti dopo pochissimi secondi questa si alza più arrabbiata di prima. Due lacrime le solcano il viso, e non credo che siano per il dolore.
-    Lei è il nemico, Erika! Lei è cattiva! Vuole fare del male ai tuoi genitori! – Le dice quel vampiro dagli occhi rossi. Stringo nuovamente i pugni: non me l’aspettavo tanto vigliacco.
Mia nonna ormai non è più in sé: i suoi occhi, oro come prima, mi fanno capire che Aro ha avuto la meglio, che Aro che l’ha convinta.
Non ho paura. Ho solo l’ansia che qualcosa possa andare male, ma non per me, bensì per Amanda e Valerio, quelle persone che non centrano nulla.
-    Erika, ragiona, cavolo…
-    Tu sei il nemico… - Dice quasi urlando e facendo scivolare lungo le goti un’altra lacrima.
Chiudo gli occhi, perché mi sento qualcosa, o qualcuno, saltarmi addosso.
-    Erika, no! – Grida Valerio disperato spingendo contro quella barriera che lo spinge sempre a tornare indietro.
Il peso di Erika non lo sento, a causa della mia sovrannaturale forza, ma lei, essendo un licantropo, ha una potenza formidabile, tanto da farmi sentire una bambolina piccola e rotta, consumata dal tempo. Ok, ora ho paura, ma non per questo mi tirerò indietro. Sento il suo fiato sul mio collo e le leggo negli occhi che lei è irata, adirata o forse serba solo rancore verso il mondo intero.
-    Pensaci, Erika: potrebbe essere diverso se solo tu lo… - Non finisco la frase che mi dà un pugno in faccia, sulla guancia sinistra. Fa male, e non le si è rotto il polso come mi aspettavo. Uffa: ma possibile che sono tanto debole?
-    Non devi proferire parola… - Sussurra malvagiamente. Mi odia, lo sento. Lo si legge in faccia, purtroppo, e credo di non essermene accorta solo io: Alessia e Fran la guardano confusi più di prima.
Da quando ho visto quel branco di lupi nei sotterranei del Colosseo mi sono posta una domanda: ma perché anche loro, cioè i cugini di Erika, sono qui? Perché sono sotto il potere dei Volturi?
Mi tira un altro schiaffo e mi sento sempre più stupida: perché sono in questo posto se non riesco nemmeno a reagire? Perché, dico io, sono così vigliacca? Perché non riesco a farle capire che sta compiendo un qualcosa di sbagliato?
Mi fa alzare in piedi e per un momento credo che sia finita; ma mi sbaglio: mi spinge più in là, perché lei si vuole trasformare, e se lo fa… arriverà davvero molto presto la mia fine.
Detto fatto, Erika diventa un bello e grosso lupo grigio: con quegli occhi color verde sbrilluccicante mette i brividi a chiunque. Non scosta mai lo sguardo da me, e questo mi fa capire che io, io soltanto, sono il suo obiettivo.
Non mi accorgo ma quando mi spinge dai miei jeans cade il coltellino. Lo cerco ma non lo trovo nei mie pantaloni. Entro nel panico. Come faccio ora? Indietreggio di due miserissimi passi che lei con un piccolo salto copre. Così faccio l’unica cosa che mi rimane da fare: mi trasformo anch’io e vedo nei suoi il mio riflesso di un bello e candido lupo bianco, più piccolo del grigio difronte. Mi attacca subito e ci rotoliamo a terra per molto. I suoi cugini vogliono entrare in azione ma Aro con un gesto della mano li ferma tutti quanti, ed esse, così, non si trasformano nemmeno.
In un istante solo mi ritorna in mente quella domanda che pochi minuti prima mi sono posta: perché quei signori sono qui dai Volturi?
-    Perché loro mi seguiranno sempre! – Afferma col pensiero il lupo grigiastro mettendomi di nuovo a terra. Mi sono dimenticata che possiamo comunicare mentalmente.
-    E tu vorresti che si caccino nei guai, eh? Li stai portando alla rovina!
-    Loro lo fanno perché siamo cugini, e perché… - Per un attimo si ferma e si scosta un poco da me. – Perché fra i Dark c’è questo incredibile legame…
-    Ma così moriranno, Erika! – L’avverto io prendendo un po’ di coraggio.
-    No, tu morirai, Ashley! – Mi risbatte a terra.
In quel momento sento i portoni dei sotterranei sbattere in modo chiassoso. Due lupi ed un vampiro sono entrati nel Colosseo.
-    Ashley!!! – Urla da lontano Dave, che viene fermato prontamente da Mark. Con loro c’è un lupo rosso scuro, tanto simile ad Erika. peccato che pochi secondi dopo sono svenuta.

 
 

Spazio dell’Autrice

Buon pomeriggio bella gente! Sì, ho pubblicato un capitolo dopo tantissimo tempo: ce l’ho fatta! Ok, so che dovrei continuare anche Io & Te … E Il Calcio, ma vorrei prima finire questa se non vi dispiace. Mi sto appassionando a questa fic, che purtroppo, come avrete ben capito, sta per terminare. Spero che il capitolo via sia piaciuto: è da due giorni che ci sto lavorando! Più precisamente da ieri sera.
E tanto per la cronaca vi informo che sempre ieri sera ho pubblicato una OneShot: anche se sta sul fandom di Inazuma Eleven, non parla proprio di quei personaggi. Diciamo che ne ho presi due che rappresentano al meglio me ed un’altra persona ed ho scritto un fatto realmente accaduto. Ok, ora è finito lo sclero, a quanto pare.
Bhè, credo che manchino solo due capitolo, oltre a questo, per terminare questa fic che era nata come una Shot. Ringrazio chi recensisce, chi segue, chi preferisce e chi ricorda. Tantissimi bacini,
Beatrice
  
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