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Autore: GreedFan    06/04/2012    2 recensioni
Sasuke odiava Naruto.
Lo detestava così disperatamente che avrebbe fatto qualsiasi cosa perché sparisse dalla sua vita.
Era rimasto immerso nella sua oscurità accogliente, protettiva, avvolgendosi su se stesso come la crisalide nel bozzolo, prima che quel ragazzino fastidioso squarciasse la sua corazza e lo obbligasse a guardare di nuovo il mondo. Aveva cercato di aggrapparsi con le unghie ai suoi ricordi, al viso di Itachi, a quel nero denso e soffuso che ne circondava l'immagine, all'odio che gli corrodeva il cuore.
Eppure, nulla aveva potuto contro l'azzurro arrogante e beffardo degli occhi di Naruto.

[Following the Big Damn Table #18, Nero]
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Against the Sky


Sasuke odiava Naruto.

Lo detestava così disperatamente che avrebbe fatto qualsiasi cosa perché sparisse dalla sua vita.

Era rimasto immerso nella sua oscurità accogliente, protettiva, avvolgendosi su se stesso come la crisalide nel bozzolo, prima che quel ragazzino fastidioso squarciasse la sua corazza e lo obbligasse a guardare di nuovo il mondo. Aveva cercato di aggrapparsi con le unghie ai suoi ricordi, al viso di Itachi, a quel nero denso e soffuso che ne circondava l'immagine, all'odio che gli corrodeva il cuore.

Eppure, nulla aveva potuto contro l'azzurro arrogante e beffardo degli occhi di Naruto.


Lo colpì con tutte le sue forze. Sentì la pelle cedere, le ossa spezzarsi sotto le sue dita e il calore molliccio degli organi interni tutto attorno al suo polso, mentre la mano, fradicia di sangue, aveva bucato la tuta arancione sulla schiena.

Naruto era lì, appeso a lui, lui che bruciava di odio e rancore e vedeva nero nero nero e nient'altro. Sasuke lo sentì respirare a fatica, gli occhi socchiusi. Sorrise, del tutto soverchiato da una sensazione di rabbia folle e al contempo lucida che gli impediva di ragionare.

Guardava Naruto e vedeva Itachi.

Guardava l'azzurro e vedeva soltanto oscurità.

«Non puoi usare il tuo braccio destro, adesso. Dev'essere difficile persino respirare».

"Per ottenere il mangekyou sharingan devi uccidere il tuo migliore amico".

«Non puoi più fare sigilli o usare quella tecnica».

Sasuke non seppe mai perché avesse sprecato così tanto tempo a parlare, a commentare l'ovvio. Perché non riuscisse a stringere un po' di più la mano sul collo di Naruto e farla finita lì, diventare il ninja che avrebbe finalmente potuto sconfiggere Itachi.

Eppure, il suo cuore era pieno di oscurità. Non poteva essere così difficile, anche per uno come lui.

Non seppe mai perché aspettò.

All'improvviso sentì soltanto il bruciore di un chackra inatteso, potentissimo, che lo costrinse a ritirare il braccio. Sentì un rimbombo cupo, simile al ringhio di un leone di montagna, e vide l'enorme belva a nove code ergersi sull'acqua, il muso di volpe che lo fissava con la fame predatoria e folle che soltanto un demone poteva possedere. Vide le sue code agitarsi nell'aria, tutte intorno al corpo esile, martoriato di Naruto.

L'oscurità era così accogliente, nel baratro del suo cuore. Poteva proteggerlo anche da quello.

Poi, come in un sogno, Naruto sollevò la testa, piano. E aveva gli occhi di un rosso scarlatto simile a quello delle fiamme, e le pupille verticali dei serpenti. Sasuke percepì la paura, fino a quel momento covata nel fondo del suo stomaco, esplodergli nel petto con la forza di una detonazione.

Più di tutto, però, fu uno il particolare che lo fece vacillare.

Naruto stava piangendo.


Sasuke amava Naruto.

Lo amava perché era stato l'unico in grado di guardarlo davvero, di scorgere la persona fragile e bisognosa d'aiuto dietro la sua corazza di indifferenza. Lo amava per tutte le volte che avevano litigato, si erano pestati, avevano mangiato insieme dopo la fine di una missione.

Sin dalla prima volta in cui si erano visti, e lui era seduto sul molo a fissare l'acqua, se ne era accorto.

E aveva avuto paura.

Paura che il suo animo nero non fosse abbastanza per sopportare la bellezza del cielo.








_Angolo del Fancazzismo_

Ho fatto l'immenso errore di rileggere qualcuno dei vecchi capitoli del manga - prima che Kishimoto si pigliasse una botta in testa, per intenderci - e... oh, mio, Dio. Erano fantastici.

Ragazzi, non so se vi ricordate il fumetto dei volumi 25-26, il pathos, le inquadrature cinematografiche, i fiumi di lacrime che qualcuno di voi avrà versato guardando Naruto piangere mentre combatte con Sasuke... voglio dire, non ho potuto non scrivere. Quello è il manga di cui mi sono innamorata, che ti incolla alla tastiera e riaccende in te il sacro fuoco della fanfiction, non quella pappardella shonen che il Kishi ci sta attualmente propinando.

Spero di aver risvegliato in voi tanti bei ricordi.

See you soon,

Roby


ps. Ho usato il promp #018 della Big Damn Table, "Nero".


   
 
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