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Autore: Lauretta Koizumi Reid    06/04/2012    1 recensioni
Diciassette anni prima, Yasuko è giovane, bella e svagata. Ma qualcuno arriva improvvisamente nella sua routine e la cambierà per sempre. Solo il tempo di nove mesi e nascerà l'uomo più importante della sua vita. E saranno solo loro due, con il mondo.
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Perchè la mamma è sempre la mamma! Spero vi piaccia!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ryuji Takasu, Yasuko Takasu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Keiko e Miyumi, meglio conosciute in quel locale del centro con pseudonimi divertenti e sensuali, si diressero a braccetto verso gli spogliatoi femminili per ritoccare il trucco già perfetto.
“Quanto resti stasera?
“Poco, all’una smetto!
“Cacchio, beata te...io dovrò stare in questo postaccio almeno fino alle tre! Dovrà poi sostituirmi Hare-chan, ma sai com’è lei...
“Eh, no, mica potrà arrivare tardi di sabato sera!!
“Infatti, lo dico anche io!
Le due donne sorrisero poi alla vista della loro collega più giovane e simpatica, Yasuko, che entrava di fretta sbattendosi la porta alle spalle.
“Yasu, come... - provò a dire Keiko, ma la sua bionda collega le passò vicino, la strattonò e corse verso il bagno.
Un attimo dopo era scossa da deboli conati di vomito.
“Tesoro, ma va tutto bene? - si impensierì Keiko, entrando nel bagno con lei e reggendole i lunghi capelli  biondi perché non si sporcassero.

Yasuko si riprese in fretta, si alzò da terra, e con uno dei suoi soliti sorrisi smaglianti, sentenziò:
“Dont’ worry! E’ solo vomito da gravidanza...
Keiko e Miyumi si guardarono atterrite: un urlo all’unisono rimbombò per la stanza.  
“COOOOSAAAA???
 
Quando Yasuko ebbe quell’avventura fugace e furtiva con quell’uomo dallo sguardo severo, non pensava che si sarebbe tradotto in quel pasticcio mostruoso. Una giovane ragazza single, scappata dalla famiglia per cercare l’indipendenza, l’aveva trovata in un locale notturno per amanti della birra: non era pericoloso, ma per ragazze di grandi aspirazioni artistiche era il nulla. Tuttavia per una ragazza come lei, mai brillante negli studi, della cui gentilezza tutti avevano prima o poi approfittato, aveva deciso che la sua vita sarebbe stata condotta da lei, e lei sola. Per cui il locale andava più che bene: vicino alla sua misera casetta, con uno stipendio decente, e già la fortuna le aveva concesso troppo.
Non cercava il principe azzurro: ma nemmeno uno sconosciuto, che per quanto affascinante, le aveva fato dimenticare per un attimo che lei la pillola non la prendeva più da un sacco di tempo: da quando aveva deciso che le lasciava brufoli e ciccia, poco adatti a quel lavoro. I suoi ancora non lo sapevano, e Yasuko, dal primo momento che aveva visto quel segno sul test di gravidanza, segno positivo più che mai, aveva deciso che nessuno doveva saperlo: e se accadeva un aborto e metteva tante carne al fuoco per nulla? E se era solo un falso positivo? E se l’avessero costretta ad abortire i suoi genitori, come avrebbe fatto? No, era decisa a tenere quella creatura, che sentiva ormai già sua. L’unica persona che lo sapeva era la sua lontana migliore amica, la quale, avendo già due figlie, le aveva descritto nausee, sonnolenza, vomiti e un sacco di delizie del genere. Invece Yasuko si sentiva una bomba, piena di energie, sana. Quel piccoletto lì dentro non faceva soffrire affatto la sua mamma. Era già una brava persona.

Solo quella sera di novembre, dato che stava per riprendere il suo ciclo di lavoro annuale, pensò per la prima volta a cosa sarebbe successo se il locale l’avesse cacciata via. Quanto poteva essere sexi, carina e soprattutto abile nel servire due o più bibite contemporaneamente una donna col pancione?
E quella fu l’unica sera che il nervosismo le diede la nausea.
 
- Sciocchezze! - replicò Miyumi, accendendo una sigaretta - Hai diritto a stare a casa due mesi prima della nascita e tre dopo la nascita. E’ legge, è assolutamente legge!!
- Sì, ma la legge vale qui dentro?
- Miyumi, piantala di fumare, fai male alla creatura!
- Certo, Yasu! - disse Miyumi tirando l’ultima boccata alla sigaretta e lanciandola fuori -  paghiamo le tasse, gli affari vanno bene, il capo quando non fa il marpione è simpatico, non vedo perché ti debbano cacciare.
- Eh, beh... se dopo la gravidanza sono così grassa che..?
Questa volta a replicare fu Miyumi: “Guarda che mia sorella ha avuto un bambino e ora sta meglio di prima: credimi,quel cosino lì dentro non ha bisogno di troppa roba da mangiare!
Yasuko si guardò allo specchio, imbronciata. Che cavolo di situazione...

Keiko le si avvicinò:
“Firmeremo una petizione. Faremo proteste, se ci saranno problemi. Siamo donne di mondo, ti pare? Stasera parliamo tutte col capo e vedrai che andrà bene. Ok?
La donna sorrise. Aveva sempre cercato l’azzardo e la ribellione in vita sua. E ora che l’aveva ottenuto, ecco: era incinta, single, con delle amiche pesantemente truccate e sexi, e con una casa in affitto che odorava di bruciato quando sua madre non le portava qualcosa per regalo...e tuttavia si sentì più sicura che mai: che il bambino fosse sopravvissuto o no, lei ce l’avrebbe fatta, in ogni caso. 
 



  
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